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Autore: DennyRose    22/03/2008    2 recensioni
una ragazza incompresa. lui fa il duro che non è. le loro strade si intrecciano grazie all'amore. per lei è...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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--Una poesia anche x te Di Daniela Rosa Mascali. “ Vivere nessuno c’è l’ha mai insegnato, vivere non si può vivere senza passato, vivere è bello anche se non l’ho hai chiesto mai, una canzone ci sarà qualcuno te la canterà, perché allora la vita non è vita, la risposta e…… perché noi non l’abbiamo vissuta mai …” Quando sono triste penso alle parole di questa canzone, è vero come vivere la nostra vita nessuno c’è l’ho può dire, né i nostri genitori, né i nostri insegnanti, la donna delle pulizie, la vicina di casa e nemmeno i nostri amici, è un insegnamento che dobbiamo acquisire con il tempo, cadendo e rialzandoci, però vivere la vita fino in fondo, senza rimpianti, vivere giorno per giorno, è bello… Vivere tutte le esperienze che nella vita si vivono. Un modo ci sarà come viverla, solo una persona lo sa,…ed è quello sta nel cielo, Colui che ci ha creati, solo Lui sa come sarà la nostra vita, Lui è quello che decide cosa accade nella nostra esistenza, come sarà il nostro destino, Lui è quello che mi mette davanti a due strade e noi siamo liberi di scegliere, e quando la decidiamo ci guida, ci aiuta, fa di tutto poi quando abbiamo scelto la nostra strada fa di tutto per mantenerci su quella via. Dio sceglie tutto di noi, quando nasciamo, come dobbiamo crescere e come moriamo, alcuni muoiono a 100 anni, altri come me, tra poco. La malattia che mi è stata diagnosticata, circa 9 mesi fa, Sclerosi multipla è ciò che spegnerà la mia candela vitale, è molto raro che questa malattia venga ad una ragazza di 16 anni, 1\1000 nasce con questa patologia e che presenta questi sintomi nell’adolescenza, a quanto pare ho vinto questo primato… Il dottore mi ha spiegato che può darsi che perda la vista tutto in una volta o lentamente, e che molto probabilmente finirò su una sedia a rotelle. Quando l’ho saputo mi sono chiusa in me stessa per un po’ di tempo, quando una volta sono andata ad un controllo è il dottore mi ha visto magra e diversa, ha visto i miei genitori tristi e mio fratello perso nei suoi pensieri, ha consigliato la mia famiglia ha consultare un psicologo e poi di entrare a far parte di un progetto chiamato “ Therapy&Friends”, gruppi di persone con malattie incurabili e terminali che parlano tra di loro dei loro problemi. Io ho subito pensato che era una grandissima cavolata, potevo sopportare lo psicologo ma la terapia di gruppo se lo potevano dimenticare, parlare con un mucchio di persone che non conosco dei miei sentimenti e della mia malattia non fa proprio per me. Dopo la prima visita dallo psicologo, ci sono stati milioni di lite tra me e la mia famiglia perché loro volevano che partecipavo alla terapia ma io non volevo, gli ho chiesto se potevo vivere il resto della mia vita come volevo, all’inizio erano contrari alla mia richiesta, ma poi hanno capito e hanno acconsentito. Ho finito l’anno scolastico in tranquillità e mio padre ha affittato una casa quasi sulla spiaggia per tutta l’estate, e siccome i miei sono divorziati, mio padre ha invitato mia qualche volta a casa per mangiare, ho deciso di passare l’estate con mio padre e mia madre. Non sono mai stata una ragazza popolare nella mia scuola, mi parlavano solo se avevano bisogno di qualcosa, i miei intervalli lì passavo in classe con un libro. Mi sono sempre considerata Invisibile, mio fratello diceva che non è vero,ma io non sono stata mai una che piace, molti hanno paura della mia diversità. Una volta a San Valentino, qualche anno fa, alcuni dei miei compagni mi hanno fatto un brutto scherzo, quando sono entrata in classe sul mio banco c’era una lettera d’amore, io siccome mi immaginavo che non era vera, l’ho buttata nel cestino senza leggerla. Poi i maschi durante l’intervallo, mentre io ero in classe a leggere, sono venuti, e me ne hanno combinato di tutti i colori,letteralmente. Io lì ignoravo,ma loro mi continuavano a parlare mentre un altro, di dietro mia ha versato nella camicia della tempera rossa…. Sono scappata per i corridoi, poi sono andata in palestra e mi sono lavata e mi sono messa la tuta della scuola, non ho mai raccontato a nessuno tutto questo, nemmeno a mio fratello, da quel giorno in poi ha scuola sono conosciuta come … temperina. Adesso vi racconto l’estate quando ho incontrato in mio vero, unico, grande amore… Io adoro il mare,tutto ciò che riguarda l’acqua calma i miei giorni tempestosi, l’acqua è vita, è la vita è qualcosa che mi serve. Mi sono trasferita dalla Colombia,dove mia mamma ha abitato per qualche tempo,è adesso abito qua in Sicilia, mia mamma si è trasferita pure per starmi accanto, i miei genitori si sono separati dopo la mia nascita vi dovete figurare che per il 15 di agosto,mio padre ha invitato mia madre a casa nostra per il pranzo,non è meraviglioso Io adoro tutto ciò che riguarda i libri leggo,tutto, mi rende felice che io posso apprendere nuove cose. Era l’estate prima che io iniziasse le superiori, ero nervosa perché mi spaventavo ad andare in un scuola nuova dove non conoscevo nessuno. La maggior parte del mio tempo durante l’estate, l’ho passata in spiaggia, con un bel libro a farmi compagnia, il secondo il mio umore cambiavo genere, giallo se ero annoiata, così la suspance mi teneva sveglia; romantico se ero felice e frantasi se ero normale. Il 15 di agosto, un caldo bestiale, ed io con il mio solito libro e telo mare mi reco litorale. Erano si è no le sei del mattino, mi piaceva recarmi così presto in spiaggia a guardare il sole sorgere, mi rilassava. Il rumore delle onde, la luce appena nata che mi riscaldava la pelle, mi toglieva dalla mente tutta i miei guai, tutti i miei pensieri. Distendo il telo, poso il libro e mi viene la fantasia di andarmi a fare un bagno, non c’era ancora nessuno che mi poteva disturbare, così mi convinco e vado ad abbandonarmi a quel movimento delle onde che mi quietava. Dopo una bella mezz’oretta che ero in acqua, esco e vedo una persona sul mio telo intento a leggere il mio libro, e a quante pare aveva difficoltà a capire che lingua era. Avvicinandomi mi rendo conto che è un ragazzo che poteva avere la mia età. Un po’ spaventata, gli vado in contro e gli chiedo che ci fa lì. << Ciao, credevo che solo io venissi così presto in spiaggia>> dissi lui. << A quanto pare, non lo sei>> rispondo un po’ fredda. << Comunque io sono Gab. Tu come ti chiami? C’è la spassiamo????>> << vedo che sei molto diretto, preferisco fare 20 versioni di greco, che fare una cosa simile,ed io detesto il greco…>>. << Scherzavo, non mi hai detto il tuo nome>> << Sie, mi chiamo Sie>> <>. << No, vero, è il mio sopranome, mi chiamo Siline>>. << Siline, che bello, ma non sei di qua?>> << No, mia madre colombiana e mio padre siciliano>> << Se non si è capito io mi chiamo Gabriele, piacere. Ti dispiace se resto a parlare con te?mi farebbe piacere>>. Per non sembrare scortese ho accettato. Preferivo leggere il mio libro che parlare con quel straniero, una più in pace vuole rimanere, più è disturbata. Di tutti i suoi discorsi, nella mia mente si registrava solo bla bla,e così via. Poi mi parlava come se ci conoscessimo da una vita, era così scortese,usava tantissime parolacce, mi parlava delle sue esperienze con le donne, ma chi lì voleva sentire,è forte perché pretendeva che io gli dovevo dire quelle mie,ma non c’era niente da dire,non avevo neanche mai baciato un ragazzo,cosa gli dovevo raccontare?? Verso le dieci,i suoi discorsi sono diventati più seri, che tipi di film ti piacciono,dove vai a scuola,cose normale che si chiedono. Poi io ho chiesto :<< Se sei così,gentile,perché fai tutto il gradasso? Ti fai sembrare così duro,quando non lo sei??>> Dal sorriso scemo che aveva in faccia,ho capito che aveva intuito la parola “duro” in un altro senso. Così lo fermato prima che poteva dire delle stupidaggini. Io sono curiosona,mi piace scoprire la gente, scoprire i loro comportamenti, il loro linguaggio del corpo, studiare la gente era un mio hobby,per questo credo che venivo ogni giorno in spiaggia, guardare le madri a fumare le sigarette e lasciare i loro bambini a giocare nell’acqua da soli senza nessuno che lì controllasse. Vedevo un uomo ogni giorno fare sempre lo stesso tratto di strada, piangendo e buttando in mare una rosa, mi faceva pena,fantasticavo che quel uomo aveva perso la sua amata in mare,è per qualche consolazione si recava lì ogni giorno come per chiedere perdono, perché lui è sopravissuto e la sua donna no . Da questa scena triste,osservavo le signore cinquantenne circa che spettegolavano le loro coetanee. Diciamo che capito le persone, ma lui,ma lui no, c’era qualcosa in lui che non riuscivo a leggere, era strano,particolare, mi intrigava vuole capire di più. << Mia madre,mi si arrabbia se non sono a casa per il pranzo di ferragosto>> la sua voce mi ha portato di nuova alla realtà , << Mmhh, AH IL PRANZO NE ME SONO COMPLETAMENTE DIMANTICATO, devo andare, ciao, piacere ci sentiamo … >> il pranzo mia mamma non mi aveva raccomandato altro, di essere almeno questa volta puntuale. È con questo se ne va, e sente un voce lontana che gli dice : << non ho il tuo numero……>>. Ma era troppo tardi doveva scappare. Al pranzo, non facevo altro a pensare al quel ragazzo,che mi aveva tenuto compagnia. Tutti a pranzo,avevano il muso lungo,non capivo il perché, tutti erano tristi,ma io no,pensavo a Gab. Se lo incontravo domani in spiaggia, ma poi riflettendoci,come mi poteva piacere un tipo così, così… rozzo,maleducato più diretto,di un volo palermo-milano. Non potevo cascare per lui, non potevo cascare per nessuno, lei doveva essere forte, non voleva conoscere persone nuove, non adesso, non in questo periodo della sua vita. Mentre pensavo tutto questo,sento qualcuno sbattere le posate sul piatto,era mio fratello maggiore.. << come puoi essere così …. Uh !!>> mi dice << Scusa,come sono,perché non ho il musone,perché non sono triste,perché voglio che le cose più normali possibili! Ne ho il diritto sai!>> << Ma le cose non sono NORMALI, tu non sei NORMALE!!>> e con questo Andrea si alza è si va ad rinchiudere nella sua stanza. Sinceramente la voglia di mangiare non c’è lo da tanto tempo e mi sono alzata senza chiedere il permesso e sono andata da mio fratello. << Andy, posso entrare?>> nessuna risposta. Sono entrata lo stesso. Era disteso sul suo letto,a fissare il tetto, se non mi sbaglio aveva le guance inumidite,dalle lacrime. << Fratellone, dai non piangere, tutto andrà bene>> << come fai ad essere così… così… tranquilla,con tutto quello che ti sta succedendo, io sono così…>> << Arrabbiato,lo ero anch’io all’inizio,ma adesso,lo accettato,e lo dovresti fare anche tu>> << come fai,come fai ad essere così saggia,hai 14 anni e sembri essere vissuta per secoli…>> << Fa parte del mio pacchetto, Andy,tutto parte del mio pacchetto. … Dai,fammi vedere il tuo sorriso, non disperare, non è niente,tutto passerà>> Con questo mi sono allontanata,lasciarlo riflettere, pensavo di ritornare in spiaggia, dovevo calmarmi, dovevo chiarire la mia situazione. A piedi, ritorno a quel paradiso terrestre dove tutti miei pensieri sembravano di sparire. Mi siedo sulla battigia,dove lascio le onde bagnare i miei piedi e lascio qualche lacrima cadere dai miei occhi. << Perché… PERCHE’… perché mi hai fatto questo… io .. io … io…>> << non dovresti,gridare i pesci,si spaventano>> una voce che conoscevo mi dice. << Ciao>> con una vocina mortificata lo saluto << Il tuo ragazzo ti ha lasciato…. O ti ha messo incinta… o ti ha tradita con la tua migliore amica… sai è la storia più vecchia del mondo tu ami lui,ma lui ama un’altra e l’altra è quasi sempre il tuo migliore amico… o o o >> << Dovresti imparare a stare zitto!!!>> un po’ seccata gli dico << non c’è bisogno che mi gridi mica sono un bambino,me ne vado…>> << No,no non te ne andare scusami, io non… vuole dirti quelle cose…sono arrabbiata..>> << questo si è visto..>> ma io già mi ero messo a piangere,non potevo tenere più niente dentro, scoppiavo se non piangevo,in quel momento. Lui non ha detto niente,come se capiva il mio dolore,stava zitto,e occasionalmente distoglieva lo sguardo dal mare a guardarmi e vedere se avevo finito di sfogarmi,sono passati circa venti minuti,prima che uno di noi aprisse bocca… << mi dispiace se ci sono delle cose che ti turbano,se vuoi ne puoi parlare con me,sono tutte orecchie>> dice lui. Ma come si fa a dire a uno che hai la sclerosi multipla e non rispondi più alle cure e la malattia sta accelerando così velocemente che mi restano si è no due o tre anni di vita e c’è la probabilità che io rimanga ceca, è che le cure fanno molto male, è lo so che mi allungano un po’ la vita,ma non né posso più; come si fa a dire che tutti hanno gettato la spugna e che posso morire prima che uno si programmava. Io volevo fare tante cose,essere baciata,sposarmi,essere sgridata dai miei genitori perché sono rientrata a casa tardi… e cose del genere, tutto questo mi è stato negato,come si fa a dire che morirai e non vuoi che l’altro ti veda con occhi diversi. << non è niente e un problema adolescenziale,tutto passerà tra qualche anno>> ed è vero se sarò fortunata arriverò ai 16 anni e non dovrò più vivere queste sensazioni. Diciamo che all’inizio non avevo accettato la mia malattia, vivevo con mio padre in quel periodo dell’anno, mi sentivo male,non lo so,una sensazione dentro,capivo che c’è qualcosa dentro di me che non andava. Mio padre mi ha fatto fare degli esami,è dal quel momento,non sono più stata “normale”. Mio padre e fratello non lo avevano accettato molto bene,poi mia mamma ha peso il primo aereo per Palermo appena lo ha scoperto e non se ne andata più dal quel momento in poi. Ricordo ancore le parole del dottore quando melo ha detto “ Continua a vivere la tua vita con felicità, pianifica tutto come se niente fosse,solo non rimandare le cose se vuoi farle,potrai non avere l’opportunità di non farlo…” è stato come un colpo di pistola in testa. Come si dice a una persona che hai una malattia incurabile e sei terminale… non glielo dici,e tanto semplice. --------------------------------------------------------------------------------- << Sie,ci sei,dai non ti preoccupare,tutto andrà per il meglio>> di nuovo la sua voce mi porta alla realtà. “ lo spero” ho pensato. << Basta piangere per stupidaggini, avevo paura di non vederti mai più hai detto che ci dovevamo sentire ma non mi hai lasciato il tuo numero… dobbiamo risolvere questo problema…>> mi ha detto sorridendo. << Si,scusa – asciugandomi le lacrime- vuoi il mio numero?Dammi il tuo cellulare.>> Melo lo ha dato, e gli ho scritto il mio numero,poi gli ho chiesto <> << Sapevo che ti dovevo amare prima che ti conoscessi…>> “Amare” amare,ma che si è bevuto il cervello,nessuno mi deve amare, io .. io .. non devo amare nessuno. << Per attaccare bottone con un ragazza devi essere più originale,che usare frasi del cioccolatini,dove hai sentito questa frase…>> gli chiedo << Nel mio cuore…>> Ti giuro che in quel momento lo avrei baciato. Ma non posso legarmi a nessun altro, lascio troppe cose su questa terra,non posso---anzi non devo legarmi a nessuno. Ma forse se rimaniamo amici,non farà così male, può essere salutare avere,per la prima volta nella mia vita un amico,che non sia mio fratello. << Per …Amare… legarmi… non lo so… io…io…io.>> << Che ne dici,partire molto lentamente… come amici, per adesso>> con un sorriso alzando il sopraciglio mi ha detto. << e…e… va bene>> Così ho trovato,un quasi nuovo amico, ma non so se sia stato uno delle mie scelte,più sagge. Non ho mai avuto amici,specialmente ragazzi interessati a me. Nella mia classe tutte le ragazze erano bellissime, è tutti i maschi andavano dietro a loro, mi parlavano solamente se volevano i compiti copiati. Perché adesso,un ragazzo che può avere tutte le ragazze di questo mondo, vuole conoscere proprio a me. << Perché????>> gli chiedo << cosa perché??>> << Perché proprio a me??>> << Non lo so, qualcosa nel mio cuore mi dice che tu sei… diversa ma diversa in un modo bello, particolare, qualcosa di magnifico… perché non te…>> << Perché io sono invisibile,e devo rimanere tale…>> << Invisibile… ma io ti vedo, sei bellissima, per quello che conosco sei una ragazza molto…molto.. non lo so, non riesco a trovare la parola per descriverti…>> Siamo rimasti lì,a parlare, divertirci,mi sono distratta, ho rialzato il muro che era cascato lasciano le mie emozioni rifiorire. << Devo andare, abbiamo degli invitati e devo andare… pensavo…se ti andava…solo se ti andava… vuoi… uscireconmedomanisera>> << non ho afferrato,ripeti>> gli chiedo << Vuoi… uscire con me domani sera…?>> tutto ad un fiato mi ha detto. Adesso che faccio,ci conosciamo da meno di 24 ore e già siamo oltrepassando la linea. Ma io voglio andarci,ma non posso, ma mi piacerebbe tanto, non posso legarmi,… o vai al DIAVOLO prendo una decisione, il dottore mi aveva detto che se voglio una cosa di non rimandarlo,devo prendere ciò che voglio,non rimanderò più niente. << ok, dove andiamo??>> con un sorriso gli chiedo, << è una sorpresa,vestiti comoda. Ti vengo a prendere con la moto alle sei.>> << La moto?? Vedi questo può essere un problema… non sono mai salito su un motore, e non credo che i miei mi lasceranno…>> << non ti preoccupare,lascia fare a me…>> Con un bacio sulla guancia mia ha salutata e se ne andato. Lasciandomi nell’intreccio dei miei emozioni e lasciandomi nervosa per il nostro incontro, cosa aveva in mente… Il mio primo appuntamento,wow! Mi sembra strano pure dirlo. Ma sono più che sicura che i miei non mi lasceranno andare, specialmente su una moto,specialmente con un ragazzo. Quella sera mi sono addormentata con la sua immagine che mi sorrideva che mi teneva compagnia. Poi sul mio cellulare,arriva un messaggio, il più tenero che abbia mai ricevuto, era da lui, - ti ho appena conosciuta ed è come se ti conosco da sempre- . Mi sempre così strano, un ragazzo interessato a me. UN RAGAZZO è INTERESSATO A ME,quando me ne sono accorta che urlavo era troppo tardi,mio fratello era già entrato per chiedermi qualche spiegazione. << ma che cavolo fai,se svegliavi papà, altro “un ragazzo si interessa a me”>> Mi fratello, anzi il mio migliore amico, la persona che calma la mia vita tormentata. Quando ha scoperto che avevo la sclerosi,è rimasto impietrito. Lui è tutto per me. Quando crescevo e i miei genitori litigavano per l’affidamento,lui era quello che mi consolava. Non faceva niente che un ragazzo di 17 anni faceva di solito, non usciva mai, quei pochi amici che aveva lì ha lasciati per stare con me. Ha lascito il suo sogno per me, il calcio, lui adora il calcio, lo ha abbandonato per venire con me a fare quei cicli di che mio terapia che mi rimanevano da fare. 4 ore giornalieri di trattamenti,e non hanno fruttato niente solo rovinato la vita di altri. Come potevo tenere nascosto al ragazzo che mi è stato accanto a cercare di recuperare la mia vita,lasciano la sua. << ho incontrato ad uno…>> ho confessato << a uno,e questo uno ha un nome??>> con un sorriso mi chiede, sinceramente non mi sarei mai aspettata una reazione così calma di mio fratello,già era protettivo quando non ero malata e adesso neanche una mosca,si poteva posare su di me,che lui la scacciava,anzi non so come mi lascia andare in spiaggia da sola, forse capisce che nella condizione che sono,a volte mi piace restare da sola. << Gab, Gabriele si chiama.>> << e come lo hai conosciuto??>> Se gli dicevo che mi aveva chiesto di pomiciare con lui,credo che non avrei mai più visto la luce del sole. << era in spiaggia, ieri e non mi ricordo ma per qualche motivo abbiamo iniziato a parlare,una cosa tira l’altra, e mi ha chiesto di uscire,però non lo dire a mamma e papà,promesso, usciamo domani alle sei e… e… hai promesso che non lo dicevi ricordi…>> << Si ok,non lo dico,continua…>> << mi viene a prendere in moto…>> con una vocina piccola piccola gli dico. << IN MOTO!!! MA TI SEI BEVUTA IL CERVELLO??!>> poi casca il silenzio più totale. << volevo che il discorso dei ragazzi, arrivasse tra qualche anno però, non so se posso sopportare un ragazzo e la…la..sclero>> << Dillo,non devi avere paura a dirlo, SCLEROSI MULTIPLA,a me non fa più caldo ne freddo,e solo la cosa che mi toglierà la vita,non è niente.>> << glielo dirai?>> << Cosa? A Chi?>> << La malattia, a questo tipo>> << No, voglio che mi conosce come Sie, non come una malata di terminale... allora posso andare domani, se fai finta di venire con me e poi ci separiamo,dai nessuno se ne accorgerà… ti prego Andy!>> << Non voglio avere niente a che fare con le tue fughe di amore, te la devi sbrigare tu…>> << Ti Prego>> << Prega al Signore,lasciami fuori da questa situazione… sei troppo piccola per andare ad un appuntamento da sola,ma se dici a papà che vai in spiaggia e poi io ti vengo a prendere questo è un altro discorso…>> con un sorriso si volta verso di me. Me lo sono abbracciato tutto, gli volevo un bene dell’anima. << Andy,ti posso chiedere una cosa … ti sembrerà strano,ma mi farebbe piacere…>> << Spara>> << Mi racconti della favola del soldato,come quando eravamo piccoli.>> << si perché no… quello del soldato e la ragazza,non era una specie di poesia o filastrocca non le la ricordo bene,vediamo…Arrivò a tempo di guerra, giusto? – io annuisco-lui sbarcò e tutti videro la sua umanità. Lei guardò con occhi sognanti così vivi così penetranti e di colpo lo amò. Si senti spuntare le ali quando in fine le strinse le mani, lei sentì nello stomaco uno sfarfallio,quella notte bagnò la felicità di caldissime lacrime e che lasciò cadere in mare d aggiunse sale a sale. Lei gli diceva lei,tu sei l’amore mio e tutta la mia vita e per te, ma lui rispondeva lui,ho in tasca una piccola pietra io per costruire pace dove non c’è così,io la porterò dove mi porterà,piccola pietra che forse un giorno si poserà,io la poeterò con tutto il peso che ha. Se ne andò perché la sua sorte di ogni vento è sempre più forte,se ne andò con il suo carico rinunciando a lei,quella notte si alzò fino al cielo tutto il fiato che ne cavò dal profondo dell’addome per gridare il suo nome. Lei gli diceva sei l’amore mio e tutta la mia vita,ma lui rispondeva lui ho in tasca una piccola pietra che forse un giorno si poserà…. prima vuoi raccontate le favole e adesso ti addormenti sul più bello. Buona notte cucciola>> Con un bacio Andy, mi lascia ai miei sogni. Il soldato e la principessa la mia favola preferita,quando i miei litigavano,trovavo consolazione solo in questa favola,e lo Andy me la sapeva raccontare,nessun altro riusciva mette l’emozione che ci metteva lui, questo sarà una cosa che mi mancherà. Le cinque e mezzo del giorno seguente, mi sentivo come se mi avessero messo delle formiche nei pantaloni,ero così nervosa,non sapevo che mettermi. –comoda,mi devo vestire comoda- MA NON HO NIENTE DA METTERMI!!!! < <> << Più comoda di un paio di jeans e top che vai cercando…>> << Non sono bella vestita in quel modo… io… >> << è vero non sarai bella,sarai bellissima… Dai si sta facendo tardi… sono le cinque e quarantacinque>> <> Mi sono vestita in un batti baleno e sono corsa via. Mia mamma mi aveva chiesto dove stavo andando,ma ero già al giro dell’angolo. Sono sicura che Andy mi coprirà. Lo aspettato all’angolo di casa mia, abbastanza lontana per non essere vista. 6,00,ancora nessuno…6.03 ancora niente… 6, 05 panico più totale, forse era tutto uno scherzo,o forse… mi ha preso in giro… ho ha avuto un incidente con la moto. << Ciao…- mi sono sentita una mano sulla spalla e mi sono voltata- e… scusa il ritardo … dovevo mettere benzina… e… comunque… ciao>> << Vedo che sai usare molto bene le parole- sorridendo gli dico- e questa la tua famosa moto?>> << Si non è bellissima, gli voglio bene come una figlia…>> << Esagerato!!>> << Sei bellissima, ecco vedi… questo….questo è per te…>> Mi porge un bellissimo fiore, non né avevo mai visto uno simile, sembrava un incrocio tre una rosa e un iris, di un colore arancio stupendo. Silenzio cala nella nostra presenza,poi lui rompe il silenzio. << Se devo essere sincero… non sono stato in ritardo per mettere benzina,ero dal fioraio per cercare un fiore per te,ma non trovavo nessuno che mi piaceva, ti giuro che odore di rose non ne voglio sentire più,in ogni modo dopo ho visto questo fiore bellissimo,messo in un vaso da solo, il fioraio mi aveva detto che è nato così,un incrocio raro di rosa e iris, e ho subito pensato a te, era allontanato perché è il fiore più bello che esisteva, ma poi io l’ho preso per portarlo alla ragazza più bella…>> E per la seconda volta in 48 ore avevo una voglia matta di baciarlo. << Non so che dirti…>> << Grazie sarebbe un buon inizio…>> << Grazie!>> Mi avvicino a lui, poso le mie mani sulle sue spalle, mi alzo in punta di piedi, siamo distanti si è no due centimetri, sono partita con l’intenzione di baciarlo sulle labbra,ma poi mi sono fatta prendere dalla paura e ho cambiato direzione e gli ho dato invece un bacio sulla guancia. << Grazie ma…>> dice lui,e con le sue mani mi prende le braccia e mi avvicina a lui e mi da un bacio casto sulle labbra. Un esperienza così intensa,mi sembrava di volare, il mo cuore batteva così forte che avevo paura se lui riusciva a sentirlo. Poi è accaduto l’inevitabile… << E’ il nostro bel Gab ha vinto la scommessa,come far cascare un cozza in meno di 72 ore, bravo bravo!>> sento una voce dire dietro il salice piangente. Mi sono allontanata,combattendo con tutte le mie forze per tenere in dietro le mie lacrime. << Ecco i miei 100 € sono valsi la pena da spendere,per vedere la faccia di quella cozza, quando l’ha baciata ne spenderei altri cento!!>> di nuovo quella voce. Mi allontano di scatto,sentendomi, come se avesse la testa sott’acqua. Confusa e molto arrabbiata, inizio a correre, corro con tutta la forza delle mie gambe, però qualcuno mi correva dietro e chiamava il mio nome. Quasi arrivata a casa mia, vedo mio fratello in bici che faceva qualche giro, non avevo il fiato di gridare il suo nome, aprivo bocca e nessun suono mi usciva. Le mie gambe sono diventate sempre più leggeri, non sentivo più niente,poi il mio mondo è diventato nero. << SIE!!>> Mio fratello urlava. Gab era gia al mio fianco, se avevo la forza gliele suonavo. << Sbrigati e chiama un’ambulanza…>> Andy dice a Gab << E solo svenuta, forse aveva troppo fiatone…>> << non puoi capire lei è… malata, chiama un ambulanza non abbiamo tempo da perdere.>> << Ha l’asma??>> << Ha la sclerosi multipla, sbrigati!!>> <<… si subito…>>
  
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