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Autore: I m a witch    18/09/2013    2 recensioni
A distanza di quasi vent'anni da quella che sembrava essere la fine di tutto, Satsuki e Ren Ichinose riporteranno alla luce le vicende riguardanti i gruppi Blast e Trapnest, vicende che, ancora oggi, costituiscono vecchie ferite non ancora risanate...
Questa è una storia di nuovi amori, di ritorni e di addii, di nuove speranze e ambizioni...
Questa è la storia di chi non ha mai davvero dimenticato il proprio passato. Mai.
-IN REVISIONE-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shinichi Okazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Riuscirono ad entrare nell'appartamento di Shin soltanto grazie ad una porta nascosta sul retro.
La palazzina era circondata dai paparazzi, ma riuscirono comunque a passare inosservati, con una buona dose di fortuna. Tuttavia, poterono tirare un sospiro di sollievo solo non appena furono all'interno dell'appartamento dell'ex bassista dei Blast.
-Mettiti comoda, torno subito- sorrise Shin, dirigendosi in bagno per cambiarsi. Qualche minuto dopo uscì in jeans scuri e tshirt bianca, scalzo.
-Ce l'abbiamo fatta!- sorrise sollevato, stiracchiandosi la schiena -Ogni volta, tornare a casa è una sfida, e tu non aiuti certo a migliorare la situazione!-
-Se vuoi me ne vado...!- fece Satsuki piccata.
Era adorabile quando si offendeva. Shin fece finta di pensarci su.
-Beh, è un'idea...- sospirò -no, forse no: sarebbe un peccato, dopo tanti sforzi per riuscire a farti arrivare fin qui...!-
La ragazza divenne rossa di rabbia.
-Scusa per averti fatto sprecare energie inutilmente, allora, perché penso proprio di tornare a casa!- fece per aprire il portone.
Shin la fermò fulmineo, afferrandole un braccio.
-Non capisci che sto scherzando? Scema!- le tolse la parrucca bionda per scompigliarle i suoi veri i capelli, lisci come la seta, neri come la notte.
-Non mi piace quando scherzi così, e poi non è proprio il momento! Vuoi essere serio per una volta?- sbuffò, sedendosi sul divano del salotto.
-Va bene va bene, perdono, ho capito!- disse lui alzando le mani. Andò verso il frigo e prese due birre, porgendone una a Satsuki.
-No grazie, veramente io non...-
-Dai, è solo una birra! Io la bevo da quando avevo tredici anni... e poi non c'è mica tuo padre qui!-
Satsuki ebbe un brivido pensando a suo padre. Chissà che avrebbe detto sapendola a casa di Shin, sola con lui a bere birra. Prese la lattina in mano e, incerta, bevve un sorso. Era amara e le fece subito storcere la bocca. Shin rise di gusto.
-Brava, questo è lo spirito!- si sedette accanto a lei, sorseggiando tranquillo dalla sua lattina.
In quel momento Satsuki realizzò di essere a sola con lui, nella sua casa, seduta nel suo divano; si guardò intorno, cercando di non farsi venire strani pensieri.
La casa di Shin era un appartamento di una palazzina in periferia. A quanto ne sapeva non gli era mai piaciuto il caos di Tokio. Era un appartamento semplice, essenziale ma al tempo stesso elegante. Ogni cosa, lì dentro, sapeva di lui: era una casa vissuta, arredata da lui stesso secondo i suoi gusti. Ciò era intuibile attraverso alcuni elementi d'arredo che a volte cozzavano con altri ma che, in definitiva, si intonavano tra loro. Non era un effetto studiato: nessun arredatore sarebbe stato tanto azzardato d'accostare stili completamente differenti tra loro, ed era questo che le piaceva di più. Le varie case in cui era cresciuta erano sempre arredate e studiate da professionisti dello stile, neanche fossero set cinematografici. Quella, invece, era una casa vera, autentica. Ovviamente era già stata in quella casa, sempre accompagnata da sua madre. Quella era la prima volta che era lì sola con lui.
Si rese conto che era passato un bel po' da quando qualcuno aveva aperto bocca. Lo guardò con la coda dell'occhio. Lui sembrava tranquillo e a proprio agio, ma lei cominciava ad agitarsi un po'.
-Mi è sempre piaciuta questa casa- disse poco dopo, per rompere il silenzio. Se ne pentì subito, mordendosi il labbro inferiore. Stupida.
Lui la guardò, sollevando un sopracciglio. Sembrò per dire qualcosa ma si fermò.
-Grazie- disse infine. Posò la lattina sul tavolino da caffè di fronte al divano. Si girò verso di lei e la guardò seriamente.
-Satsuki, non siamo qui per stupidi convenevoli, lo sai- le disse -La situazione è piuttosto seria... ovviamente non mi preoccupo per me, ma per te: non voglio che tu non possa mettere il muso fuori di casa per colpa mia. C'è anche da considerare tuo padre... posso solo immaginare come l'abbia presa...!- nonostante la situazione fosse abbastanza grave, non poté fare a meno di ridacchiare.
-Beh, sì, è senz'altro un fattore da considerare...!- rispose lei, storcendo la bocca. Temeva davvero che suo padre avrebbe ucciso Shin, prima o poi. Lui, come leggendole nel pensiero, le disse:
-Non ti preoccupare, Sa-chan, ormai so difendermi da Takumi! Ho rischiato così tante volte di prenderle da lui quando ero più giovane...!- sorrise, come se stesse parlando del tempo o di un nuovo film.
-Co... co... cosa?!- si girò di scatto verso di lui -Come? Dove? Quando? Perché? In che modo...-
-Ehi, calma, frena!- fece Shin, portando le mani avanti -E' passato molto tempo da allora... diciamo che mi ha sbattuto contro un muro, tenendomi per il colletto della camicia e spegnendo la sua sigaretta a pochi centimetri dalla mia faccia mentre minacciava di uccidermi... nulla di che...-
Per poco non svenne.
-Perché?- riuscì a chiedere.
Shin abbassò lo sguardo, grattandosi distrattamente la testa.
-Perché con le mie bravate stavo trascinando tutti nel caos... soprattutto lei...-
-Lei chi?-
Si morse il labbro inferiore, consapevole del fatto che si sarebbe pentita presto di quella domanda.
-Reira-
-Reira... vuoi dire quella Reira?- domandò. Satsuki sapeva che Reira era la cantante dei Trapnest, il gruppo di cui suo padre, da giovane, faceva parte. L'aveva conosciuta da piccola, una volta che aveva fatto visita a suo padre, a Londra. Era una donna bellissima, dai lunghi e ricci capelli castani e i tratti dolci, seppur un po' tristi -Lei... stavate insieme, vero?- gli chiese.
-Sì... come lo sai?- chiese, curioso.
-Beh... la vita privata di un attore è di dominio pubblico, dovresti saperlo- sospirò.
-Già... il che ci riporta al perché siamo qui- osservò Shin, guardandola negli occhi -So per certo che tuo padre organizzerà un servizio stampa per chiarire la situazione, ma sarebbe inutile senza una mia conferma... quindi ho pensato di prender parte anche io all'intervista e smentire tutte queste voci-
-Già... questo però non spiega il perché mi hai portata qui, vero?- gli chiese, seria.
-Cosa vuoi dire?-
Satsuki sospirò, innervosita. Era stufa di quel gioco.
-Voglio dire che se avessi voluto dirmi solo questo, avresti benissimo potuto comunicarmelo anche per telefono, no? Perché tutti questi misteri, queste fughe, questi piani contorti?-
Shin la osservò attentamente.
-Sei diventata fin troppo sveglia per i miei gusti, mia piccola Sa-chan- le soffiò Shin, avvicinandosi sempre di più -Qual è la tua ipotesi, dunque?-
Satsuki inspirò profondamente, fissandolo con coraggio negli occhi.
-Lo sai bene- era finito il momento di nascondersi -Sai bene quello che provo, che ho sempre provato per te. Non puoi negarlo-
Lui sembrò non fare una piega, il suo sguardo era serio come non mai.
-Io ho capito, dal primo momento che ti ho visto, che tra noi doveva esserci qualcosa di più. Anche se ero poco più di una bambina, l'avevo capito- si avvicinò a lui, fino ad essere ad un soffio dal suo viso, senza interrompere il loro contatto visivo -Ora sono cresciuta e so bene cosa voglio. Voglio te, senza mezze misure. Senza scuse, senza distanze-
Posò le labbra sulle sue, con decisione. Non appena avvertì la morbidezza di quelle di lui, la loro fragranza, tutta la sua sicurezza venne meno e si sentì morire, ma sapeva che lui non glielo avrebbe permesso; non ora.
Shin le prese il viso con entrambe le mani, avvicinandolo ancor di più al suo, approfondendo quel contatto.
Avevano entrambi programmato di parlare, di riflettere prima di prendere qualsiasi tipo di decisione; nelle ore che seguirono, tuttavia, non vi fu spazio per le parole, per tutti i loro interrogativi. Il contatto tra i loro corpi era più che sufficiente.
Satsuki lo afferrò per il colletto della maglietta, sdraiandosi sul divano e trascinandolo sopra di lei. Non le importava del fatto che dovesse essere l'uomo a fare la prima mossa in una situazione del genere; era semplicemente troppo stanca di aspettare che lui trovasse il coraggio per farsi avanti.
I baci di Shin scesero verso il suo collo, mentre lei gli afferrò i capelli, intrecciandoli tra le dita. Ad un certo punto lui si fermò, sollevando lo sguardo verso di lei. I suoi occhi erano pieni di desiderio, come se facesse fatica ad essere lucido.
-Satsuki... non dovremmo... ci sono tanti problemi, tante questioni e...-
Lei lo zittì baciandolo nuovamente, stavolta con rinnovata passione.
-No, non stanotte. Giuralo-
Shin la guardò intensamente, combattuto.
-Va bene-
Stavolta fu lui a baciarla, con estrema dolcezza.
-Ma non qui-
Si alzò dal divano e, senza darle il tempo di riflettere, la prese in braccio caricandosela su una spalla.
-Ehi, mettimi giù!- gridò lei, prendendo a pugni la sua schiena.
Shin rise, ignorando le sue lamentele.
-Insomma, neanche i cavernicoli!-
La portò nella sua camera da letto, depositandola con delicatezza sul letto a due piazze e coricandosi sopra di lei.
-Cavernicolo a chi?- le chiese minaccioso, avvicinandosi per baciarla.
Satsuki rise sulle sue labbra. Non si era mai sentita così leggera.
Shin riprese a baciarla sul collo, continuando a scendere. La guardò negli occhi come per chiedere il permesso. Vedendola sorridere, sicura, sollevò la maglietta di lei, aiutandola a sfilarsela. Satsuki fece altrettanto con la maglietta di lui. Non ci sarebbe stato più alcun ostacolo tra loro.
L'aria era satura di desideri inespressi; Satsuki lo avvertiva, sfiorando delicatamente con la punta delle dita la pelle candida di lui, lungo la sua spina dorsale, fino all'attaccatura dei suoi bizzarri capelli, stringendoli delicatamente ma con fermezza.
Avevano deciso di incontrarsi per chiarire quella situazione e, invece, probabilmente non stavano facendo altro che peggiorarla. Satsuki cercò di cacciar via quei pensieri, tuttavia non poteva fare a meno di considerare le conseguenze delle sue azioni. Cosa sarebbe successo, l'indomani? Avrebbero continuato a vedersi in segreto? Oppure avrebbero reso pubblica la loro relazione? Sempre se, alla fine, di relazione si potesse parlare.
Come intuendo i suoi timori, Shin si fermò. Le prese il viso con entrambe le mani, delicatamente.
-A cosa pensi?- le chiese, per poi baciarle delicatamente la punta del naso.
Satsuki si morse il labbro inferiore, cercando di voltare il viso; la presa salda di Shin, tuttavia, glielo impedì.
-Cosa siamo? Noi due, intendo...-
-Non eri tu quella che, poco fa, non ne voleva parlare stanotte?-
-Sì- fece lei, in imbarazzo -però vorrei avere le idee chiare, almeno su questo...-
Shin sospirò.
-Non lo so- rispose lui, in tutta sincerità -Io... mi sono già trovato in situazioni sentimentali difficili, prima d'ora, ma stavolta non so come comportarmi... è come se la mia lucidità fosse sparita ad un tratto. Non so cosa voglio davvero, non so cosa siamo noi due, in questo momento; so solo che sto bene così, con te vicino, non m'interessa nient'altro-
Satsuki sorrise, felice.
-Neanche a me- riprese a baciarlo, stavolta con più dolcezza.
In quella notte non ci fu più spazio per le parole, ma solamente per i loro baci, per le loro carezze.
Erano consapevoli del fatto che, qualunque fossero state le conseguenza di quella notte d'amore, le avrebbero affrontate a testa alta, insieme.


NdA
Sono una persona ignobile lo so, e avete tutto  il diritto di condannarmi al rogo, al patibolo o a qualunque altra cosa.
Spero che almeno il capitolo vi sia piaciuto! Quei due, finalmente, sono riusciti a dichiarare i loro sentimenti, anche se... già, anche se! ;)
Ve lo dico francamente: non so quando arriverà il prossimo capitolo... potrebbe essere dopodomani, tra una settimana o due. Non so.
VI prometto che cercherò di fare il più in fretta possibile, per quanto possa permettermelo la mia ispirazione un po' mascalzona! Spero che, comunque vadano le cose, continuerete a seguire questa storia perché ormai mi è entrata nel cuore, come tutte voi! :)
Grazie di cuore!
Witch ^-^

 
  
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