Dopo essersi
alzati dal letto, si diressero in cucina mano nella mano, dove Patch
preparò una
bella e abbondante colazione. Nora lo osservò incantata
mentre preparava dei
gustosi pancake con le sue abili mani, si domandò se
c’era qualcosa in cui
Patch non fosse bravo?
Appena la
colazione fu pronta si misero entrambi seduti a tavola e iniziarono a
mangiare,
per Patch era una cosa del tutto nuova poter mangiare del cibo e
sentirne i
sapori ma grazie al “regalo” che Basso aveva fatto
a lui e a Nora – come ringraziamento
da parte sua per Nora che era riuscita a sconfiggere Dante ed eliminare
l’ Arte
Diabolica – ora era in grado di provare delle sensazioni
umane , il suo corpo
non era più una specie di vetro insensibile ad ogni tipo di
tocco, ma un
normale corpo da essere umano.
<<
Allora che programmi hai per oggi ? >> le
domandò Patch mentre era
occupato a mangiare un bel pancake dorato ricoperto di sciroppo.
<<
Be’
devo andare in lavanderia a ritirare alcuni vestiti, poi a fare la
spesa,
passare in biblioteca e devo anche passare un attimo alla fattoria il
nostro
ferro da stiro non funziona quindi prenderò in prestito
quello di mia madre
>> rispose Nora mentre spalmava un po’ di
marmellata di fragole su una
fetta di pane tostato
<<
D’accordo. Ma ti ricordi che….>>
Patch non fece neanche in tempo a finire
la frase che subito Nora lo anticipò.
<<
Che
mia madre si trova a Los Angeles per un’asta e non
tornerà prima di Lunedì sera?
Si!!! Lo so. Me l' hai ripetuto più di mille volte
>>.
<<
Voglio essere sicuro, angelo. Altrimenti rischi di restare chiusa fuori
casa
>>.
<<
Non preoccuparti
le chiavi sono già in borsa >>
<<
Bene. Comunque se vuoi stasera appena torno, posso dare io un occhiata al ferro da stiro, credo
di poterlo
aggiustare >>.
No! Assolutamente
no rispose subito Nora a se stessa senza troppi pensieri alla domanda
che si
era fatta all’inizio, Patch era bravo in tutto. Era il
migliore.
Nora lo
fissò
con uno sguardo dolce e pieno d’amore << E tu?
Che programmi hai invece ?
>>
<<
Lavoro, lavoro e lavoro >> rispose l' Angelo sorridendo
Patch da
qualche tempo lavorava come commesso in un negozio di articoli sportivi
che si
trovava nel centro della città, Nora a differenza sua non
aveva trovato ancora
niente, aveva giusto svolto durante l‘estate qualche
lavoretto part- time poi
niente di più – come si suol dire la sua solita
sfortuna- ma non per questo si
perdeva d’ animo, ogni giorno ripeteva a se stessa che
sarebbe riuscita a
trovare qualcosa per potere aiutare Patch con le spese.
Dopo avere
fatto colazione lavarono i piatti, si vestirono, poi si salutarono
promettendosi di rivedersi la sera a cena dandosi un grande e
appassionato
bacio sulle labbra, poi con riluttanza si divisero, Patch prese la moto
mentre
Nora la macchina e ognuno di loro andò per la sua strada.
La giornata
passò velocemente dopo essere andata a ritirare i vestiti in
lavanderia, Nora
si fermò per qualche ora in biblioteca immergendosi in un
libro dietro l'altro,
verso ora di pranzo andò a mangiare qualcosa in una tavola
calda nelle vicinanze,
poi andò a fare la spesa.
Verso
pomeriggio inoltrato la giovane Nephilim, si diresse verso la fattoria,
la sua
vecchia casa, parcheggiò nel vialetto ed entrò,
in quegli anni la fattoria non
era cambiata neanche di una virgola c’era sempre qualche
crepa li, qualche
Edera rampicante là, qualche tegola fuori posto ma non
ostante tutto si reggeva
in piedi piuttosto bene.
Nora
raggiunse il salotto, dove era solita rilassarsi magari bevendo una
bella tazza
di cioccolata calda davanti al caminetto mentre guardava il fuoco
scoppiettare,
si mise a sedere sul divano diede qualche occhiata intorno alla stanza,
poi
chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni l odore caldo e
familiare di casa,
mille ricordi le tornarono in mente legati a suo padre, a sua madre e a
tutti i
suoi amici.
In quei tre
anni molte cose erano cambiate, dopo il diploma lei e Patch avevano
deciso di
andare a vivere insieme in una casa vicino al lago un posto caldo e
accogliente
e soprattutto lontano dalla civiltà, il posto ideale per
vivere in pace il loro
amore.
La signora
Grey continuava il suo lavoro alla casa d’aste sempre
impegnata a svolgere più
di mille cose per Hugo ma in compenso il suo stipendio era aumentato e
questo
le permise di mandare avanti la fattoria senza problemi, con il tempo
aveva
accettato la relazione tra sua figlia e Patch e il fatto che si erano
sposati
facendo a meno di una cerimonia
tradizionale, aveva finalmente capito che Patch amava Nora con tutto se
stesso
e tanto gli bastava.
Vee si era
trasferita in Inghilterra per iniziare la una nuova vita, dopo la morte
di
Scott non passava giorno in cui la sua immagine non
gli apparisse
davanti agli occhi ogni volta che usciva di casa come se
non se ne fosse
mai andato , cosi dopo il diploma parti per la Gran Bretagna dove
conobbe Gavin
un giovane ragazzo inglese simpatico , dolce e gentile che le fece di
nuovo
battere il cuore, anche se Scott sarebbe sempre rimasto il primo vero
amore
della sua vita. Lo scorso mese i due erano convolati a nozze, insomma
anche per
Vee la felicità era arrivata.
Poi Scott.
Oh, Scott! Il suo primo vero amico
Ogni volta
che Nora pensava a lui gli occhi gli si riempivano di lacrime , Scott
aveva
fatto tanto per lei, gli era sempre rimasto vicino soprattutto nei
momenti più
difficili della sua vita da quando fu liberata dalla prigionia di Hank
Miller
fino alla grande guerra. Scott aveva sacrificato la propria vita per
salvare la
sua dalla follia omicida di Dante, un gesto che non avrebbe mai
dimenticato.
Infatti da quella tragica notte non passava giorno in cui Nora non si
prendesse
qualche minuto tutto per se per ringraziarlo del suo sacrificio. In
cuor suo
però sentiva che era felice e che continuava a proteggerla
nonostante non
potesse più vederlo, proprio come faceva suo padre Harrison
Grey.
I suoi pensieri
furono improvvisamente interrotti dalla suoneria del suo telefonino,
Nora lo
prese dalla borsa e al terzo squillo rispose.
<<
Ehi!
Sono io angelo. Tutto bene? >> la voce calda e familiare
di Patch fece
sorridere Nora.
<<
Ehi!
Si tutto a posto. Sono alla fattoria, adesso torno a casa
>> <<
Tu invece? Tutto bene? >>
<<
Alla
grande! Tra dieci minuti stacco dal lavoro e torno anch’ io.
Senti che ne dici
se stasera per cena prendessi qualcosa al Bordline? >>
<<
Si!!! Ottima idea >> rispose con entusiasmo Nora.
<<
qualche preferenza ? >> domandò Patch con voce
seducente che fece
avvampare di rossore Nora.
<<
Tacos e patatine >>
<<
Tacos
e patatine. Perfetto. Allora ci vediamo dopo >>
<<
A
dopo. Ti amo >>
<<
Ti
amo anche io >>
Dopo aver
chiuso la chiamata Nora si diresse verso la macchina e tornò
a casa, una volta
arrivata si mise subito ad apparecchiare la tavola per la cena quando
senti
qualcuno bussare alla porta, fisso il portone d’ ingresso con
un espressione
confusa, non aveva la più pallida idea di chi fosse, Patch
non poteva essere di
sicuro.
Una strana
sensazione si fece largo nel suo corpo, il suo sesto senso la stava
mettendo in
guardia: c’era qualcosa che non andava.
Lentamente e
con circospezione Nora si avvicinò alla porta
posò la mano sul pomello e aprì,
davanti a lei una grossa figura scura la guardò con uno
sguardo divertito e
sulle sue labbra si formò un sorriso sadico.
<<
Ciao
Nora. È da un po’ che non ci si vede
>>
<<
Tu?
>> disse Nora tremante e con gli occhi sbarrati.
Poi si fece
tutto buio.
Angolo
autrice
ciao!!!!!
spero che la storia sia di vostro gradimento, potete scrivere se volete
non
siate timidi accetto qualunque recensione positiva ( che mi fanno molto
piacere
) e negative ( che mi aiutano a capire dove sbaglio e fare bene la
prossima
volta ) nel prossimo capitolo scoprirete chi è stato a
rapire Nora. secondo voi
chi è? a presto