Continuo ad osservarla solo per qualche altro secondo,poi,con passo veloce e
sbrigativo,mi precipito verso di lei. Percorro in pochi secondi i passi che ci
separavano.Ora sono vicino a lei,l’afferro per un gomito senza dire una parola.
Lei si volta verso di me,mi guarda stupita. Io non la rassicuro,non le rivolgo
una parola d’incoraggiamento. Con uno strattone comincio ad allontanarla dalla
folla attonita che continua a guardarla con ira e disgusto. Adesso osservano
anche me,mi conoscono,tutti conoscono Lucius Malfoy e tutti sanno che sono un
mangiamorte.Sanno che non condurrò la ragazza verso la condanna ad azkaban
perché sono come lei,lo sanno,provano rabbia per questo ma nessuno ha il
coraggio di fermarmi,nessuno ha il coraggio di dire una parola.Ora che il
signore oscuro è diventato sempre più potente e i mangiamorte si sono infiltrati
persino ad Hogwarts nessuno ha il coraggio di protestare. Così rimangono a
guardarmi mentre allontano quella ragazza dai loro occhi inquisitori e pieni di
rabbia.
Pensavo di essere perduta ma adesso un barlume di speranza si è impadronito
di me:conosco l’uomo che mi ha afferrato e che adesso mi sta trascinando via da
quel calvario in cui ero finita. E’ un mangiamorte,adesso tutti lo sanno. Non
può essere vento per condurmi verso la condanna,non lui. Mi ha afferrata per un
braccio e mi sta portando via. Non dice una parola,nemmeno io ne ho il coraggio.
Sta accadendo tutto così in fretta che nessuna parola riesce a valicare il muro
delle mie labbra eretto dalla paura. Sono sicura che non mi denuncerà,ma sono
davvero sicura che la sorte che mi spetta da ora in poi sarà migliore di quella
che avrei avuto se lui non ci fosse stato?ma che domande,cosa c’è di peggiore di
azkaban?eppure ho paura lo stesso. La mia vita era stata tranquilla fino ad
allora,adesso non sapevo che cosa ne sarebbe stato. Ma dopotutto forse
quell’uomo non aveva la minima intenzione di salvarmi,perché avrebbe dovuto
farlo?non mi conosceva nemmeno.Però se non avesse voluto farlo avrebbe potuto
lasciarmi là.
Un ghigno divertito mi sfugge dalle labbra mentre solco i pensieri di quella
ragazzina impaurita. Forse non è in grado di chiudere la mente,forse in questo
momento ha troppa paura per farlo. Comunque invadere i suoi pensieri è così
semplice che non riesco a impedirmelo.Una gran confusione le attanaglia la
testa,una gran confusione che io non faccio niente per calmare.Non una parola
per darle tregua. E’ divertente dopotutto vederla tormentarsi pensando alla sua
sorte. Eccoci qua!siamo giunti oltre i cancelli di Hogwarts. Continuo a
stringerle il braccio mentre mi concentro sulla mia destinazione e scompaio
sotto gli occhi di quella folla che,superato in parte il timore,ci aveva pian
piano seguiti quasi fino ai cancelli.
Dove mi trovo adesso?Un cancello in ferro nero si erge davanti a noi. Al di
là tutto ciò che si riesce a vedere è un enorme parco. Lucius non si ferma,alza
una mano come se volesse salutare qualcuno e continua a camminare verso il
cancello.Penso che se non lo apre ci sbatteremo contro,ma mi accorgo presto che
mi sbaglio. Trascinandomi dietro di lui l’uomo attraversa il cancello come fosse
fumo lasciandomi sbigottita. Poi continua il suo cammino mentre la ghiaia
scricchiola leggermente sotto i nostri piedi. Mi guardo intorno,una sontuosa
Villa,non c’è che dire. Da qualche parte il rumore dello scroscio
dell’acqua,deve esserci una fontana,sovrapposto presto al verso che doveva
provenire da un animale.Ma quale animale poteva fare un verso simile?la risposta
mi giunge presto:in lontananza vedo una coppia di candidi pavoni che camminano
insieme.Pavoni?era l’animale domestico più strano che avessi visto
tenere!
Mentre camminiamo attraverso il parco della mia Villa lancio occhiate di
sfuggita alla ragazza che sta con me. Sembra disorientata e sorpresa soprattutto
dalla presenza della mia coppia di Pavoni!che ci sarà di strano?!Continuo a
trascinarla per tutto il parco. La mia splendida dimora compare davanti a noi a
mano a mano che ci avviciniamo finché non giungiamo alla fine del viale.Mi
avvicino alla porta d’ingresso che,non appena mi avvicino,si spalanca davanti a
me. Piccoli incantesimi che mi rendono più pratico rientrare in casa,a me e ai
vari abitanti che adesso sovrappopolano casa mia!ma solo le persone da me scelte
possono entrare così,se lei fosse stata da sola non sarebbe sicuramente riuscita
ad entrare.
Tutto qui sembra rispondere a canoni ben precisi:porte e cancelli si aprono
alla sola presenza del loro proprietario. Entriamo in un vasto atrio. Sembra una
reggia!l’arredamento sfarzoso dell’atrio rende fede all’ineccepibile parco che
abbiamo appena attraversato. Alle pareti molti ritratti mi guardano sorpresi
della mia presenza,il pavimento di pietra è ricoperto per la maggior parte da un
sontuoso tappeto regale. Malfoy mi conduce verso una porta in legno
massiccio,abbassa la maniglia di bronzo e mi conduce all’interno di un’altra
stanza. Un salotto. All’interno non c’è anima viva. Nel muro davanti a me un
grosso camino di marmo sormontato da uno specchio con una cornice d’orata. Al
centro della stanza un elegante divano posizionato sopra ad un altro tappeto che
ricopre il pavimento della stanza. Vicino al divano una poltrona e un tavolino
in marmo che riprende il tema del camino. Alzo la testa verso il soffitto:un
gigantesco lampadario in cristallo padroneggia la scena.
Eccoci qua:siamo giunti a destinazione. Lascio la mano della ragazza che
rimane immobile ad osservare la stanza,sembra non abbia mai visto una Villa in
vita sua. Mi dirigo verso un portavivande vicino al divano,mi servo un po’ di
Wisky incendiario con ghiaccio e mi stendo sul divano con le ginocchia piegate
mentre sorseggio il mio Wisky osservando la ragazza e domandandomi quando avesse
fatto una mossa.
-Beh…che aspetti a sederti?-le domando dopo qualche secondo
Presa com’ero dall’osservare ogni minimo dettaglio di quella meravigliosa e
fiabesca dimora non mi sono nemmeno accorta che Malfoy mi ha mollato e si è
andato a sedere. Mi sta invitando a sedermi a mia volta. Un po’ esitante mi
avvicino alla poltrona e mi siedo rimanendo sull’attenti.
-Qualcosa da bere?-le domando con gentilezza glaciale. Sembra a disagio. Beh
dopotutto c’era da aspettarselo dopo che l’ho trascinata qui senza una parola,in
un posto che non ha mai visto neppure in cartolina. La fisso negli occhi mentre
le pongo la domanda:ha dei bellissimo occhi blu scuro,profondi,perfettamente in
accordo coi suoi lunghi e lisci capelli neri.
-Cosa?-domandò un po’ sorpresa da tale invito -Beh,No…io….sto bene
così-aggiungo un po’ in imbarazzo con voce sottile.
-Bene allora,possiamo cominciare a parlare di cose serie-esordisco io
continuando a fissarla in quegli occhi così profondi e tenebrosi,così belli.
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