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Autore: Slytherin Pride    19/09/2013    3 recensioni
Dal capitolo 1: "Tento di concentrarmi sulla prof che parla, ma mi sento osservato e mi comincio a guardare attorno alla ricerca della fonte di quello sguardo finché non mi ritrovo a specchiarmi in un paio di occhi blu ghiaccio."
Dal capitolo 2: "Quell'anello glielo avevo sempre visto al pollice, ma ultimamente ce l’ha nell’astuccio e lo tira fuori ogni tanto, ma non per distrarsi dalle lezioni, come se qualcuno lo obbligasse…"
La mia prima fanfiction originale, nonchè la prima con diversi capitoli, spero vi piaccia!
ATTENZIONE: Il linguaggio usato è volgare, principalmente perchè il protagonista e narratore è un ragazzo di 18 anni che frequenta le superiori, quindi non risulterebbe credibile un linguaggio medio-alto. Per questo il rating è arancione, ma potrebbe diventare rosso se la mia beta mi convince a scrivere la lemon.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sono tornata, stavolta con una ff originale!
La mia mente bacata ha sfornato due personaggini niente male.. L’abbinamento nero e azzurro è il mio preferito!
Vi lascio alla lettura, ci si sente dopo!
 
 




DAS EISMEERE

Primo giorno di scuola.
Bella merda.
A volte davvero mi chiedo perché sono venuto in questo istituto.
I prof sono sclerotici, i compagni acidi e disonesti, le materie stupide.
Come se non bastasse la mia classe era troppo poco numerosa l’anno scorso ed è stata divisa tra le altre…
Quindi ora devo farmi il culo per inserirmi…
Almeno non sarò l’unico, anche se non so se questo sia una cosa buona o semplicemente un’altra spalata di merda in una vita già merdosa di suo.
Oltre a me, ad essere stati trasferiti nella sezione A ci sono Stefano e Simone.
Stefano è un nerd del cazzo, non parla mai con nessuno, non viene quasi mai a lezione e i suoi voti sono talmente bassi che non capisco come faccia a non essere stato segato.
Simone… Beh, è un truzzo-emo che preferisco non definire… Sarebbe troppo volgare persino per me…
Ok, lo ammetto, non ho un carattere facile, sono un tantino scontroso e decisamente poco socievole… Ma non capisco perché devo farmi amiche persone di cui non mi interessa nulla.
Entro in auditorium e la prof ci accompagna in classe.
Classe più vecchia e decadente non la potevano trovare.
Un neon va a scatti e un altro emette un sibilo che già dopo il primo minuto mi rischia di far scoppiare la testa.
La porta è difettosa e non si chiude e il mio banco ha le viti rotte e il piano si stacca dalle gambe.
Mi sistemo di fianco a Simone (almeno è una faccia conosciuta), negli ultimi due banchi in fondo a sinistra, dalla parte opposta alle finestre.
- Bella Simo! -
Dico, non troppo convinto.
- Ciao -
Risponde con un filo di voce lui.
Davanti a noi si sistema una ragazza vestita con jeans sbiaditi e attillati, maglietta nera e giacca di pelle. È alta, molto alta, mora, non magra ma neanche grassa. Sembra sicura di sé, il genere di ragazza che sembra più un maschio. Ha anche un piercing al labbro, a spirale.
Esattamente quello che non ci voleva: un altro emo!
Accanto a lei un ragazzo che più che uno studente sembra un militare.
Giacca verde militare, zaino verde militare (strappato, non voglio sapere come ha fatto quei buchi), jeans semplici sporchi di terra, felpa nera e scarpe da ginnastica.
Come si fa ad andare a scuola con le scarpe da ginnastica?!
Sembrano amici di vecchia data, lui ha un anno in più di lei, ma è stato bocciato due anni fa.
Non si presentano, nessuno si presenta, imparo i nomi dei due davanti a me grazie all’appello della prof, ma so che non li userò, qua tutti si chiamano per soprannome…
Il ragazzo si chiama Alessandro, abbreviato in Alle, la ragazza Laura, detta Mena. Brutto segno. Il nome “Mena” non promette niente di buono.
Le chiedo il motivo di quel soprannome.
- Oh, è l’abbreviazione del mio cognome! – risponde con un sorriso che sembra sincero. – E poi in prima e in seconda ho rotto un dito a due ragazzi con una schiacciata, giocando a pallavolo! Frattura scomposta! – continua con lo stesso sorriso.
Perfetto, una sadica!
Sarà un anno decisamente difficile…
Oltre a loro, nella fila davanti ancora, ci sono uno spilungone chiamato Manuele e un tipo strano, Davide.
Manuele ha due anni in più di noi, pluribocciato, Davide sembra uscito da un film sugli hippies.
Tento di concentrarmi sulla prof che parla (solite menate sul regolamento d’istituto), ma mi sento osservato e mi comincio a guardare attorno alla ricerca della fonte di quello sguardo finché non mi ritrovo a specchiarmi in un paio di occhi blu ghiaccio.
Simo mi fissa assorto, come se stesse cercando di capire cosa io stia pensando.
Dopo qualche istante durante il quale ci guardiamo negli occhi, lui torna ad ascoltare la prof, o almeno così sembra.
Mi chiedo cosa avesse da fissare…
 
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
 
Ooooh, sono arrivata in fondo anche a questo capitolo! Spero che vi sia piaciuto, è il primo della mia prima storia non one-shot, sono un po’ in ansia…
Niente, grazie di avere letto l’inizio della mia storia, come al solito vi supplico di recensire, anche solo per dire che vi ha fatto schifo, ma vi prego ditemi cosa ne pensate!
Grazie a tutti!
Š☆P

 
 
   
 
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