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Autore: elenasotera    20/09/2013    0 recensioni
A volte amare qualcuno significa rinunciare ad una parte di sè stessi, sacrificarsi per il bene dell'altro, farsi da parte. E' quello che sta facendo Damon, innamorato di Elena, la fidanzata di suo fratello. Crede di non amarla abbastanza, di essere troppo cattivo per lei e le nasconde i suoi sentimenti, nonostante entrambi sappiano cosa sta succedendo. C'è un'alchimia troppo forte, un desiderio represso, un amore nascosto. Riuscirà Damon ad affrontare i fantasmi del suo passato? Ed Elena saprà comprendere il suo amore, rinunciando a Stefan? In un vorticoso intreccio di mistero ed avventure, tra vampiri Originari, streghe e licantropi, sarà Rachel, una "particolare" vampira incontrata per caso ad insegnare a Damon cosa significa essere immortali e cosa significa amare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Damon camminava per il bosco, solo e pensoso. Aveva sbagliato tutto, ancora una volta, come faceva sempre. Aveva perso Elena per sempre, aveva perso Rachel e aveva perso quel poco che gli stava consentendo di essere un po’ più umano. Trascinava i piedi sul terriccio bagnato, odoroso di bosco, mentre osservava accanto a sé conigli e uccelli scappare via alla sua vista, consapevoli che un predatore si aggirava tra quegli alberi.  Come una lama sottile, scagliata con precisione e velocità, una freccia colpì Damon ad una spalla e quello cadde a terra di colpo. Aprì gli occhi e si vide attorniato da un branco di lupi che minacciavano di morderlo; tra loro si fece strada un uomo biondo, Klaus. Con il suo solito sorrisetto spavaldo gli si avvicinò con un paio di guanti in mano. Vedendo Damon steso a terra gli sbattè i guanti in faccia e gli disse: “Ti credevo più forte, Damon. Sei solo una femminuccia.” Sentendosi provocato, Damon cercò di alzarsi in piedi, ma non ci riuscì perché il dolore era troppo forte.
“Che vuoi ancora?” riuscì a dire il vampiro con un filo di voce.
“Dovresti saperlo: Elena”
“Non riuscirai a trovarla”
“Perché? Il cavaliere mascherato di nome Damon la salverà?” rise bruscamente Klaus.
“Perché è scappata” mentì Damon.
“Scappata?” rispose Klaus, con un filo di stupore. “Non sarà lontana” continuò poi.
“E’ scappata con Stefan, non la rivedrai più” disse Damon ridendo, dolorante.
“Niente è impossibile per me. Neppure ucciderti.”
“Eppure è la terza volta che mi risparmi la vita”
“Chi ti dice che ti salverai anche stavolta?”
“Perché sarò io ad ucciderti!” urlò Damon e gli piombò addosso con tutte le sue forze. Prese un paletto e cominciò a colpirlo sul torace, a più non posso. Sembrava impazzito. Urlava come un forsennato, dicendo: “Questo è per Rachel, per averla uccisa senza ragione. E questo è per tutte le vittime innocenti che hai dilaniato. E questo è per aver catturato Elena. E questo, ancora, è per volerla a tutti i costi.”
Damon continuava, mentre Klaus sorrideva. Poi disse: “Mi stai facendo il solletico, ma ora mi hai davvero scocciato!”. Così il vampiro originario si rialzò e si mise con tutto il suo peso addosso a Damon, puntandogli il paletto addosso.
“Uccidimi” disse allora Damon.
“Ti farò morire lentamente” rispose Klaus. Così prese il vampiro e lo fece schiantare contro un albero; staccò un grosso ramo aguzzo e lo infilzò nel petto di Damon, lentamente. Damon guaiva, mentre del sangue gli usciva dalla bocca. Klaus intanto rideva. Vedendo quello spettacolo, l’originario esclamò: “Il tuo cuore si atrofizzerà lentamente e dolcemente. Prima però mi dirai dove si trova Elena.”
“Non lo farei mai. Mi dispiace” rispose Damon.
In quell’istante una chioma castana comparve dall’oscurità.
“Elena!” esclamò Klaus nel vederla e anche Damon strabuzzò gli occhi credendo che si trattasse della ragazza.
“Risposta sbagliata! Sono Katherine” rispose quella sorridente.
Klaus a quel punto smise di torturare Damon e si lanciò verso la vampira, deciso ad ucciderla. “Aspettavo da secoli questo momento!” gridò Klaus.
Katherine gli sorrise e si spostò di lato. Dietro di lei c’era Elijah, il fratello di Klaus, che lo aspettava con un paletto di quercia bianca. Non appena Klaus lo vide, non fece in tempo ad urlare il suo nome, che cadde a terra esanime, con il paletto infilato dritto nella pancia.
 
Damon osservò tutta la scena, morente sull’albero, senza parole. Katherine, sorridendo, gli si avvicinò e gli disse: “Non avrei voluto di certo salutarti così” sfiorandogli le labbra insanguinate con un dito. Poi se lo portò in bocca e, quasi in estasi, continuò: “Hai sempre il tuo solito buon sapore. Quasi non sembri un vampiro.”
“Sappi che tu sei l’ultima persona che avrei voluto vedere prima di morire” rispose Damon, grugnendo.
“Non morirai per adesso” rispose quella, che di tutta risposta gli estrasse il paletto e lo liberò dall’albero. Damon, cadde a terra, ma poco dopo riprese le forze e si rialzò. Non appena alzò lo sguardo, vide di fronte a sé Elijah, che gli tendeva una mano, dicendogli: “Nessun ringraziamento?”
“Di solito non ringrazio nessuno” rispose Damon, rifiutando l’aiuto di Elijah.
“Non dovresti essere così duro con chi ti ha salvato la vita” continuò Elijah.
“Nessuno fa niente per niente. Cosa volete?” chiese Damon.
“Perspicace” rispose Elijah sorridendo.
“Non a caso l’ho trasformato io” gli fece l’occhiolino Katherine.
“Vogliamo solo parlare con Elena” rispose Elijah.
“Non l’ho detto a Klaus e non lo dirò a voi” disse Damon.
Katherine alzò gli occhi al cielo. “Perché la difendi ancora? Adesso hai l’originale e non ti serve più la sua doppelganger” rispose la vampira, avvicinandosi a Damon.
“La copia a volte viene meglio dell’originale, non te l’ha mai detto nessuno?” disse il vampiro.
Katherine, infastidita, si allontanò e lasciò parlare Elijah.
“Damon, siamo qui in pace. Ho bisogno di Elena. So perché Klaus la voleva così tanto” disse Elijah serio.
“Perché?” rispose Damon strafottente.
“Portami da lei e ve lo dirò” ribattè Elijah.
Damon era ancora titubante, ma poi alzò gli occhi al cielo e disse: “Va bene, ma lei non viene” indicando Katherine.
“Cooosa?” urlò la vampira. “Ti ho salvato la vita e questo è il ringraziamento?
“Sarei dovuto morire non appena mi trasformasti” disse Damon.
“E invece ti ho permesso di divertirti non poco, dolce Damon” disse Katherine sorridente, poi digrignò i denti e prendendolo per il volto gli disse: “Adesso portaci da Elena!”
“Non obbedirò ai tuoi stupidi ordini!” gridò Damon, scagliando la vampira a terra. Stava per impalettarla, quando intervenne Elijah: “Lei viene con noi. Fa parte dei patti.”
“Altrimenti?”
“Altrimenti toglierò quel paletto da Klaus e lo lascerò libero di uccidere te e i tuoi amichetti” rispose fermamente Elijah.
Così, Damon, rassegnato, condusse Katherine ed Elijah verso casa di Stefan.
 
  
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