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Autore: apocalips    20/09/2013    1 recensioni
Cosa ci fa Cloe in un Liceo così speciale?E chi sono tutti questi ragazzi disadattati con cui deve condividere le lezioni?
Cloe fa parte dei Prodigi,ovvero ragazzi dalle straordinarie capacità e con i poteri delle stelle.
Ma l'entusiasmo dei primi insegnamenti su come controllare la magia svanisce in fretta quando capisce che dietro la magia della Wand Hig School si nasconde un futuro macabro e infelice.
Riuscirà a scappare da se stessa e dalla sua identità?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3 luglio 1997,
 
Marina era seduta come sempre in giardino e leggeva un libro con la solita espressione concentrata che le accentuava le rughe del suo viso da sessantenne.
Non aveva mai avuto né figli né marito.Preferiva i libri alla compagnia delle persone e a causa di ciò negli ultimi anni aveva anche tagliato il contatto con quasi tutte le sue amiche.Non che le dispiaceva,anzi.Si era stufata della falsità del mondo e dal suo andamento veloce e monotono.
Si era chiusa in se stessa.
Le piaceva leggere i libri nelle giornate estive nel suo piccolo cortile nella periferia di Roma.
Qualcosa nel cielo  la distrasse dalla lettura.Una stella cadente.Ma come era possibile che ce ne fosse una di giorno?E perché si stava facendo via via più grande?Poi capì: si stava avvicinando a grande velocità nel suo cortile.
 
Era una chiazza violastra nel cielo limpido.Varcava silenziosamente nell’atmosfera.La cosa più bella che il mondo avesse mai visto e che probabilmente non avrebbe visto mai più.Nessun angelo,nessun fuoco d’artificio,nessuna eclissi avrebbe potuto competere con lo spettacolo che ci regalò quel giorno.
La forza indomabile nell’involucro pulsava impaziente in attesa di schiantarsi al suolo.Aveva aspettato troppo a lungo.Era il momento di nascere.
 
Era stata una magnifica giornata per l’agente Grilli.I monitor erano impazziti rivelando una grande forza a Roma.Il capo aveva finalmente affidato a lui un Prodigio da prelevare.E che Prodigio.A risultare dallo spirito metro doveva essere il più potente mai visto.Era pronto.Avrebbe avuto finalmente la sua promozione e avrebbe potuto comprare alla sua adorata bambina la vacanza a Disneyland che desiderava tanto e chissà,forse anche il nuovo televisore per sua moglie.
Arrivò al porto,salì sul traghetto e sorrise.Tra poche ore sarebbe stato a Roma e avrebbe potuto avere il suo nuovo lavoro.
 
 
Ci fu una grande esplosione ma silenziosa come il battito delle ali della farfalla.I vicini si affacciarono con espressione preoccupata ma non vedendo nulla rientrarono nelle loro case.Marina guardò ciò che aveva provocato il botto, si avvicinò e la vide.Era bellissima.Una neonata dalla pelle bianca e le labbra rossissime piangeva al centro del suo cortile.La prese in braccio e questa inaspettatamente aprì gli occhi.Erano di un blu scuro e dei puntini bianchi danzavano nella pupilla come un cielo stellato. In mezzo alla fronte vi era un tatuaggio di un triangolo rovesciato che davano un aria arcaica al visetto da bambina incorniciato da capelli neri quasi bluastri.Che bambina insolita!E perché era arrivata dal cielo?Cos’era,una marziana?Cosa doveva fare?Decise che era meglio portarla dentro lontano da occhi indiscreti e di aprire una bottiglia di vino rosso mentre decideva sul da farsi.
 
Grilli era nervoso.Lo sbarco a Civitavecchia era stato troppo lento ed era in ritardo con i tempi.Prese la sua BMW nera e si avviò a tutta velocità verso la periferia.
 
 
Aveva scartato tutte le opzioni possibili.Non poteva portarla alle autorità,era troppo insolita come bambina ma non poteva tenerla con sé.
Due bottiglie di vino più tardi suonò il campanello.Marina aprì indugiando sulla figura che le si poneva davanti.Un uomo tarchiato sulla trentina era vestito con giacca e cravatta e a causa della sua statura sembrava un pinguino.Quasi le venne da ridere che questi parlò: “Buona sera signora sono l’agente Grilli.Avete notato qualcosa di strano oggi?”
Sospirò.Pensò all’alternativa di mentire ma i vagiti dietro di lei erano troppo forti: “State parlando della piccola vero?”
“Sì.”
“Entrate.Ho parecchie domande da farle.”
  
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