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Autore: CassieAinsworth92    21/09/2013    0 recensioni
Melanie è una ragazza un po' stronza alle prese con i soliti problemi adolescenziali. Con le solite preoccupazioni per la scuola, gli amici, e i ragazzi. Per uno in particolare. Solo che ancora non lo sa.
Riuscirà ad accettare i suoi sentimenti? Riuscirà a farsi strada nel cuore del ragazzo?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Beh, scusate il ritardo (che è tantissimo, me ne rendo conto) ma ho avuto un sacco da fare, prima mi si è rotto il pc ed ho dovuto riscrivere tutto, poi ho traslocato ed infine ho dovuto dare un sacco di esami, ad ogni modo, eccomi! Il capitolo è un po' corto, ma sto già lavorando al terzo che sarà più lungo e sarà Pov. Zayn! Ciao c:
Come sempre, se potete, lasciatemi una recensione, grazie c:



<< Allora, com'è andata? >>


Ecco come mi accoglie mia madre al mio rientro. Non so come risponderle. Dico subito la verità?

<< Mh, bene. >> Rispondo, guardando il pavimento. Devo trovare il momento giusto.

<< Ne sei certa? >> chiede, cercando il mio sguardo.

No, ma sono abbastanza certa che lei sappia qualcosa. Devo trovare le parole giuste, ma, infondo, non è nulla di grave. Credo.
Alla fine, non riesce più a trettenersi e dice:

<< Ha chiamato la scuola. Mi hanno detto che hai saltato l'ora di punizione e, per questo, sei finita di nuovo in punizione. >>

Beh, i fatti erano quelli. E fino ad ora l'avevo presa troppo alla leggera, ma stavo causando troppi guai ed era giunto il momento di smetterla.
Mi aspettavo qualche urlo, e invece nulla. Anche lei si era rassegnata. Urlare non sarebbe servito a nulla. 
Mi girai verso la mia camera e feci per andarmene, triste, mi sentivo in colpa. Sentivo lo sguardo di mia madre addosso, e se non me ne fossi andata via subito forse avrebbe aggiunto qualcos'altro.
Un'altra domanda retorica, o meno, a cui non avrei saputo rispondere, E neppure lei. 
Mi stesi sul letto, era buio, sentivo i miei genitori discutere nella stanza accanto. Non volevo sentire.Mi faceva male sapere quel che realmente pensavano di me. Anche se forse avevano ragione.
Mi girai dall'altra parte, avvilita, e poco dopo mi addormentai.
Al mio risveglio la luce inondava la stanza, mi alzai ancora stordita dal sonno e guardai l'orologio, erano le 7:30 ero in ritardo. 
Dal momento che per arrivare a scuola ci vuole minimo un quarto d'ora, questa, di solito, è l'ora in cui parto.
Mi dirigo velocemente in bagno, mi lavo il viso, mi trucco velocemente e corro verso la mia stanza, mi metto una maglia larga e i jeans stretti, metto le converse e inizio a cercare lo zaino.
Lo trovo, cambio velocemente i libri e scappo. Sono le 7:45. Posso ancora farcela.
Nel momento in cui mi chiudo il portone alle spalle una voce cattura la mia attenzione.

<< Che ci fai qui? >>
                                           
Zayn. Non poteva andare peggio. Lo guardo sbigottita. Cosa ci fa lui qui? Cosa vuole?

<< Io ci abito. Qual è la tua scusa, invece? >> sbotto, infine.

<< Anche io abito qui >> E nel momento in cui lo dice si gira a guardare una casa che è esattamente di fronte alla mia. 

Se quella è casa sua, come ho fatto a non vederlo in tutto questo tempo?

<< Davvero? Eppure non ti ho mai visto. >> dico pensierosa.

<< Ovvio, se rimani sempre rintanata in casa. >> 

Gli sferro un pugno che sfortunatamente riesce a bloccare. Aumento il passo per liberarmi di lui, ma fa lo stesso e me lo ritrovo di nuovo accanto.

<< Allora, come ti chiami? >> Chiede, guardandomi negli occhi.

Distolgo lo sguardo e dico << Melanie. >>

Da quando si interessa? Non dobbiamo per forza conversare. Stiamo solo facendo la strada insieme, perchè è l'unica, verso scuola.
Mi giro verso di lui che nel frattempo si è messo a guardarsi intorno come se fosse la prima volta che si trova in questo posto.
Mentre fisso le sue lunghe ciglia che sbattono continuamente nascondendo per qualche millesimo di secondo i suoi occhi marroni che non fanno altro che posarsi su un qualsiasi oggetto per poi distogliere lo sguardo così velocemente che sembra stia guardando tutto e niente, come se fosse qui senza essere qui. Mi chiedo a cosa stia pensando. 
In quell'istante mi sento di troppo, e nel posto sbagliato. Distolgo lo sguardo e lui, finalmente, dice

<< Io mi chiamo Zayn. >>

Inutile dire che non ho la più pallida idea di cosa rispondere, ma il silenzio che ci avvolge si sta facendo imbarazzante. E mi ha stancata.
Beh, fortunatamente la scuola è ormai vicina, entro e mi dirigo di corsa verso la mia aula scoprendo, con gioia, che l'insegnante non era ancora arrivato.
Mi incammino verso Cassie che si gira e dice 

<< Come mai sei in ritardo oggi? >>

<< Nulla, stamattina mi sono addormentata >>

Poso lo zaino e mi siedo svogliata accanto a lei, sono troppo stanca e non penso di poter reggere le lezioni più le ore di castigo. Vorrei solo andare a casa e infilarmi sotto le coperte. Sarebbe ancora più bello se poi, al mio risveglio, scoprissi che son passati già mesi e che le mie torture sono terminate.
Sono già passati 5 mesi dall'inizio della scuola e non ho ancora memorizzato l'orario. Apro il diario e leggo "storia". Ecco perchè la prof non è ancora qui, è sempre in ritardo.

<< A che ora finisci oggi? >> 

Mi chiede Cassie all'improvviso. Ancora persa tra i miei pensieri e mezza addormentata ci metto qualche secondo prima di capire a cosa si riferisce.

<< Alle 4. Che palle >>

Dico sbuffando. E lei si mette a ridere. Le sorrido stordita e mi abbasso a prendere il libro di storia, anche se non servirà a nulla.

Stranamente la prof arriva con soli 10 minuti di ritardo, con molta calma, pian piano tutti ci alziamo, allora lei entra e si siede alla cattedra e solo allora ci risediamo tutti.
Che odio.
Durante tutta la lezione non ascolto neppure una parola, il tempo passa lento, come sempre, e quando la campanella suona riprendo vita e mi accorgo che tutti stanno raccogliendo la propria roba e uscendo dall'aula. Guardo Cassie interrogativa e lei dice

<< Oggi abbiamo disegno dal vero, muoviti >>

E, mentre l'altra classe si sta già accomodando, noi finiamo di prendere la nostra roba e ci affrettiamo a cambiare aula per non arrivare in ritardo. L'altra insegnante, la Miller, è già in aula ed ha appena cominciato l'appello. 

<< Evans >>

Mi giro e vedo Cassie che si sta già incamminando verso il suo posto, dopo aver preso il materiale dalla prof e aver risposto all'appello.

Dopo qualche minuto arriva il mio turno, infatti sento la prof dire

<< Monteith >> 

<< Presente >> 

Dico mentre mi avvicino alla prof che mi porge il foglio con il disegno che avevo iniziato la volta scorsa.
Vado al mio posto e inizio a colorare la copia del busto che sta di fronte a me. 
Finite le due ore bisogna cambiare nuovamente aula, e, finalmente, anche l'ultima ora di lezione si conlude.
Accompagno Cassie all'uscita, sono le 12:50, quindi tra dieci minuti mi toccherà scontare la mia punizione. 
Ci facessero fare qualcosa in quelle ore magari sarebbe meno noioso, invece no. Per fortuna, ora, la classe in cui andiamo solitamente serve ad una 5 che per un po' avrà dei rientri in più, così noi andiamo in biblioteca. Mi piace leggere, e in questo modo il castigo sarà meno pesante. Anzi, sarà addirittura piacevole. Tranne per la compagnia. 
L'aula è grande e quindi riesco ad isolarmi, prendo un paio di libri e torno nel mio angolino isolato. Per tutto il tempo riesco a non incontrare nessuno e il tempo passa abbastanza in fretta questa volta. Così, è già l'ora di andarsene.
Esco dalla scuola e mi trovo davanti Cassie e Oliver.
Cassie è la mia migliore amica, ha i capelli lunghi, mossi e neri. Ha gli occhi azzurri, le lbbra sottili e il nasino un po' all'insù. E' bassa e magra.
Ci conosciamo da quando siamo piccole, ma siamo diventate migliori amiche da qualche anno, è una delle poche persone con cui riesco me stessa. Dolce e gentile, e non la solita stronza scazzata.
Oliver invece è il mio migliore amico. E' alto, magro e, ammettiamolo, un bel ragazzo. Ha i capelli e gli occhi neri come la pece. 
Ma c'è una cosa importante da sapere su Oliver, in realtà, secondo Oliver, questa è l'unica cosa che vale davvero la pena conoscere. E' gay.
Ma secondo me, la cosa più importante, e bella, di lui, è la sua sincerità. Riesce sempre a dire le cose come stanno.
 
<< Ei, che ci fate qui? >> Dico all'improvviso. Sono felicemente sorpresa di vederli.

<< Andiamo a fare un giro. >> Mi dice Cassie, come se fosse la cosa più ovvia. E in effetti lo è. Forse.

Mi giro un'ultima volta verso la scuola e trovo Zayn, ora in compagnia del suo amico, con lo sguardo rivolto verso di me, ma che distoglie subito iniziando una conversazione con Harry, mi rigiro dai miei amici che nel frattempo si sono allontanati avviandosi al parco, li raggiungo e ce ne andiamo.
  
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