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Autore: Frozen pal    22/09/2013    1 recensioni
Quattro sorelle vengono chiamate al cospetto di Odino, Padre degli dèi, per un'emergenza: Midgard, il mondo terrestre, sta per affrontare una minaccia. Saranno in grado di salvare la Terra?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Che succede?!?... Per i nove regni! > Non appena vidi che l’uomo con i capelli brizzolati aveva cambiato aspetto, trasformandosi in un essere dalla pelle verde e dalle dimensioni particolarmente enormi, ripresi a correre per scappare da lui. Il vetro della sala, insieme alla parete, si sbriciolarono non appena il Dottore Verde la sfondò con il suo peso e la sua forza, facendomi spaventare a morte.
< Freya! > Qualcuno mi saltò addosso e mi fece cadere a terra, l’essere verde ci superò e continuò a correre per il corridoio. Mi alzai e vidi che proprio Thor mi aveva salvata.
< Grazie > Avevo il fiato corto, pregai che non volesse discutere proprio in quel momento.
< Dov’eri?!? > Sbuffai e pensai che davvero qualcuno mi voleva male nell’universo.
< Io… Ho… Ho avuto una conversa- >
< Hai parlato con mio fratello?!? Freya, poteva anche ingannarti e ucciderti!> Mi diedi un ceffone in viso. < Stammi a sentire biondo, ora abbiamo un essere verde che scorrazza in giro per questo aggeggio di cui non mi fido, Loki è in una gabbia che non durerà nulla se qualcuno tenta di parlargli ora e siamo sotto attacco da degli alleati di tuo fratello, quindi evita di preoccuparti per la mia incolumità e pensa piuttosto a far rimanere Loki nella gabbia! > Alzai il tono di voce, in modo da fargli capire quanto fossi tesa e quanto avessi voglia di uscire da quella piattaforma viva e vegeta, con due braccia, due gambe, la faccia messa bene e senza ferite. < Ci rivedremo quando sarà finita questa parte… Pericolosa > Disse dandomi una pacca sulla spalla, per poi stringere Mjolnir e correre verso il Dottore Verde.
< Le missioni di guerra non sono mica sempre… Pericolose? > Domandai a me stessa. < Il principino sta male > Dissi scuotendo la testa. < E ora dove vado? >
< Il motore due sta cedendo!... Abbiamo solo il motore quattro funzionante, ma non credo che riusciremo a rallentare la caduta signore! > Un’agente dello SHIELD sembrava essere andata nel panico dopo aver fatto rapporto a Nick Fury, l’uomo che aveva riunito i Vendicatori. Che per me non erano altro che una bomba pronta ad esplodere… Anzi, era appena esplosa.
< Madame > Qualcuno mi strattonò per il braccio con forza. < Chiedo il vostro aiuto immediatamente > < Acciaio! > Mi liberai dalla sua stretta. < Puoi anche evitare! Certo che ti aiuto >
< Allora muoviamoci, al motore due! > Aveva indossato la sua tuta corazzata ed era volato velocemente via da me. E io come sapevo dove si trovava il motore due?
Mi concentrai, battei le mani e aprì un portale davanti a me, una specie di pozza azzurra, ci saltai dentro e atterrai proprio nel motore due. Cosa non piacevole, dato che i nemici erano lì ad aspettarci.
Due uomini cominciarono a spararmi, io battei le mani e feci uscire una spada dalla mia mano, tagliando tutti i proiettili che mi venivano contro, difendendomi come mi avevano insegnato Sif e Fandral. Presi la rincorsa e scivolai, tornando in piedi dietro i soldati e facendoli svenire entrambi con un colpo alla testa ciascuno. < Una fanciulla che sa davvero badare a sé stessa > Parlò il ragazzo con la tuta blu a strisce e stelle rosse e bianche, mentre stava appeso ad una maniglia rossa. < Senti, avrei bisogno di una mano… >
< Guarda che l’avevo capito> Mi avvicinai e mi resi conto che sotto di lui non c’era il pavimento, quindi gli porsi la mia mano, che afferrò con esitazione, poi io lo spinsi contro di me e mi passò dietro.
< Con i tuoi poteri puoi creare qualcosa che possa tirare giù quella leva? > Lo guardai male.
< Guarda che basta questo cavo> Gli risposi, indicando un cavo rivestito, resistente e lungo abbastanza da poter tirare giù la leva. Il biondo mi guardò stupito e poi mi disse di aspettare il segnale di Stark, prima di difendersi da altri soldati nemici, che ci avevano raggiunti.
Io pensai di fargli crollare il terreno sotto ai piedi, ma mi resi conto che se l’avessi fatto, anche il Capitano sarebbe atterrato al suolo terrestre come loro. Quindi cercai di aiutarlo distraendoli con il controllo dell’acqua che ero riuscita a trasmutare dall’atmosfera circostante.
< Capitano! > Scattai al cavo, lo maneggiai in modo da poterlo legare alla leva, ma non ci riuscì. < Capitano… Se non tiri quella leva credo che di me rimarrà una frittata di organi interni! >
Presa dal panico mi lanciai e tirai giù la leva, salvando Acciaio, e mettendo a rischio la mia vita per un midgardiano. Mi dondolai lateralmente, per poi lanciarmi dalla parte dove stavo poco prima, ma barcollai in avanti e se non fosse stato per Capitano, che mi afferrò per il polso e mi tirò verso di lui, sarei caduta. Reputare inferiori i midgardiani era un pregiudizio che non si meritavano, secondo me.

Purtroppo il non tutti se la erano cavati bene. Infatti Phil, uno degli agenti dello SHIELD, era stato ucciso da Loki, il quale era scappato, Thor era precipitato insieme al Dottore Verde e avevamo scoperto che uno dei nemici era un amico della donna rossa di capelli, e che con una botta in testa si era liberato dall’incantesimo di Loki. Era tutto andato a rotoli, in poche parole. Eravamo seduti ad un tavolo, io, Acciaio, e Capitano. Nick Fury, ovvero colui che aveva organizzato questa operazione, era da qualche parte, a risolvere questa situazione in modo politico. Aveva creato un gruppo di super eroi senza pensare che ci fosse un effetto negativo del creare una squadra di membri che non si conoscevano bene a tal punto di fidarsi l’uno dell’altro. Quando ci furono mostrate le figurine di Phil, a cui piaceva molto il personaggio di Capitano, insanguinate, rabbrividì e notai che la cosa aveva scatenato una scintilla negli occhi di Acciaio e Capitano.
E io pensai che Loki era davvero diventato un pazzo omicida che non sapeva più controllarsi, che non avesse più princìpi, che lo facesse solo per recare danno a chiunque, così che tutti potessero capire il suo dolore. < Io e Thor abbiamo il compito di riportare Loki ad Asgard, voi avete il compito di proteggere questo mondo > Dissi alzandomi. < Non vedo nessuno di questi due obbiettivi compiuti. Ognuno di noi ha le sue capacità da sfruttare. Facciamolo >
< Madame ha ragione > Disse alzandosi Stark. < E non ho alcuna intenzione di avvertire Bandana nera > < Voto per seguirvi in questa pazza impresa > Si alzò anche Capitano.
< Ci siamo anche noi > Si aggiunse l’uomo, con la rossa. < Vi servirà un cecchino >
Tutti ci guardammo, chi sorrideva e chi rimaneva serio sui propri pensieri. Ci dirigemmo verso il deposito dei piccoli velivoli, ci dividemmo e ci imponemmo di ritrovarci al centro dove sarebbe scoppiata la battaglia: New York.

< Senti Heimdall, non abbiamo intenzione di discutere, chiaro? Mia sorella Freya è a combattere su Midgard e non voglio che muoia perché è stata un’ingenua >
< Io non ho nulla da dire in contrario, alchimista Sydne >
< Perché ci alzi la spada contro allora?!? >
< Alchimista Eileen, io sto per aprire il Bifrost >
< Mi piace quando i maschi collaborano senza fare domande inutili >

Il portale con dall’altra parte l’esercito di Chitauri era aperto, e cominciavano a venire verso di noi alcuni di quei mostri, che volavano a bordo di velivoli aperti, due alla volta.
< Falco ci servirà, ma non al suolo >
< Puoi parlare in modo più semplice? Sai non siamo tutti di Asgard qua! >
< Calmati Romanov, dicevo che Falco deve attaccare dall’alto, non qui a terra >
< Cara, devo ricordarti che il nostro velivolo è distrutto o lo capisci da sola? > Esclamò Romanov, indicando le macerie dell’aereo nero.
Un fascio di luce non molto lontano da noi attirò la mia attenzione, ma soprattutto quello che ne uscì poi mi fece sbarrare gli occhi e sorridere. Infatti, tre ragazze ci raggiunsero, armate e con l’attrezzatura per proteggere parti vitali del proprio corpo.
Mia sorella Dalia mi puntò il dito contro, ma io la bloccai.
< Imprigionare? Io quello lo faccio fuori > Intervenne Sydne.
< Ehi un momento! > Acciaio arrivò da dietro di me e mi mise una mano sulla spalla. < Siete sue sorelle? > Tutte annuirono. < Mamma e papà hanno fatto un bel lavoro, complimenti a mammina e papino > Le mie sorelle si guardarono confuse. < Comunque, siete con noi, oppure no? >
< Dalla parte di nostra sorella e di Thor > Rispose Dalia.
< Allora ascoltate ciò che vi diremo di fare, amazzoni, collaborate e magari vi daremo un biscottino > < Sapevo che a Midgard c’era gente strana, ma questo è il colmo > Parlò Eileen, sconcertata dal modo di fare di Tony. Io sorrisi e ci abbracciammo tutte, per poi seguire le indicazioni del Capitano.
< Ascoltatemi. Finché non chiuderemo il portale, faremo contenimento. Barton, ti voglio sul tetto. Occhi su tutto, schemi e azioni isolate. Stark, a te il perimetro. Ogni cosa oltrepassi i tre isolati, la incenerisci o la rimandi indietro > Il tono del ragazzo era deciso e rassicurante.
< Mi dai un passaggio?> Domandò Barton a Tony.
< Certo, prego, Legolas> Sorrisi, ed entrambi volarono via.
< Thor, bisogna restringere quel portale. Rallentali. Hai i fulmini, brucia quei bastardi> Si voltò verso di noi. Lo indicò col dito.
Il Dottore Verde ghignò, per poi saltare in alto, contro una delle navicelle nemiche.
I Chitauri non persero tempo a circondarci, ma di certo non era un problema per noi. Eileen battè le mani e si trasformò in torcia umana, gridando “Tutti al rogooo!” e incominciando a rincorrere alcune di quelle creature, bruciandole senza pietà. Dalia creò alcuni tornadi e con uno di quelli sollevò Sydne, la quale creò dei terremoti e fece crescere delle colonne per far schiantare i Chitauri che volavano su degli strani mezzi di trasporto. Intanto io, Romanov e il Capitano li combattevamo con le nostre armi, se necessario a mani nude. Poi dopo aver tagliato la testa ad un alieno, diedi un occhiata alla torre sulla quale c’era Loki, che aveva aperto il portale con il Tesseract grazie all’aiuto di un signore che conosceva Thor. Potevamo anche ucciderli tutti, ma i rinforzi sarebbero continuati ad arrivare. A meno che il portale non venisse distrutto.
< Capitano! > Cercai di attirare la sua attenzione.
< Freya, al momento sono un po’… > Lanciò il suo scudo addosso a tre alieni e poi ritornò indietro da lui. < Impegnato, okay ora puoi dirmi > Si avvicinò a me.
< Se non chiudiamo il portale… Sarà inutile continuare a combattere, perché sono troppo potenti >
< Questo non è vero, sono assolutamente gracili > Sbuffai e presi il suo viso tra le mani, per poi girarlo e fargli vedere contro cosa stavano combattendo Thor e il Dottore Verde, ovvero una grossa sottospecie di serpente che sganciava armi e altri soldati alieni. < Immagino di dover mandarti a far saltare quel coso > < Ma da sola non ce la faccio, bisogna far saltare tutte e due le fonti che il Tesseract ha creato per poter fare il portale> Capitano mi guardò confuso. < Dobbiamo essere in due, dividerci e distruggere la torre e la nave madre dei Chitauri! > Dissi nervosa. < Ti prego… Dobbiamo farlo! >
< Stark! Mi ricevi? >
< Forte e chiaro Capitano, dimmi tutto > La voce di acciaio proveniva dall’auricolare di entrambi.
< Dobbiamo distruggere il portale, per farlo >
< Lo so lo so, dobbiamo essere in due però! > MI collegai alla conversazione con un tasto.
< Io posso distruggere quello sulla torre! > Dissi. < La nave madre è troppo per me, e se utilizzo la mia alchimia nel loro territorio rischio… Di uccidervi tutti > Dissi con voce tremante. < Acciaio? >
< Fantastico! Andrò a distruggere io la nave madre, tu però ora fai un bel salto in alto > Annuì.
Mi preparai e quando saltai, Stark mi prese in braccio, per trasportarmi fino alla torre, ormai destinata a cadere a pezzi. Mi mollò giù con un “Fammi un fischio quando facciamo i botti” e si diresse verso l’apertura del portale. Io salì sul tetto e trovai lo scienziato a terra, probabilmente svenuto.
< Maledizione… >
Sicuramente l’alchimia era necessaria, dovevo assorbire il potere del Tesseract, poi lo avrei liberato in un altro momento, in un posto dove non avrebbe provocato danni alla popolazione di Midgard.
Ma non avevo calcolato una cosa, quella cosa che arrivò alle mie spalle e che mi immobilizzò all’interno di un blocco di ghiaccio, costringendomi a fissare il portale, senza muovermi.
Un paio di occhi verdi mi osservavano divertiti, come se tutto quello che accadeva intorno a lui fosse divertente. Ma anche Loki sapeva che tutto questo era sbagliato. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Mai.











Angolo autrice: Buonsalve cari amici lettori =D
Mi scuso umilmente per non aver aggiornato prima, ma essendo cominciata la scuola, e non volendo brutti voti già dall'inizio, ho cercato di concentrarmi di più su quello. Non voglio rovinare nulla a nessuno, ma questa storia sta per concludersi.
Troppi pochi capitoli? Bhè mi rifarò quando scriverò il continuo, dopo aver visto Thor the dark world u.u
Ringrazio ancora chi segue questa storia e al prossimo aggiornameentoo ^_^
  
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