Si chiama Alice. Una ragazza chiusa,sempre sola e riservata.Scopre che l'odio puo' trasformarsi in amore ma non riceversa. Impara a vivere,a divertirsi...ad amare,grazie a lui.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
-Tu!-
Entrambi allo stess momento,mamma e l'altra donna si mettono a ridere invece noi due ci guardiamo soltanto con odio.
-Piacere Caterina ma puoi chiamarmi Cate,assumo che voi ci conoscete già?-
-si-
e per l'intera giornata è l'ultima parola che li sento dire.
-Alice! Jake! Venite a preparare la tavola!-
Entriamo allo stesso momento in cucina,ci fissiamo e abbassiamo lo sguardo,entra mia mamma guardandoci con sospetto
-dai su,la tavola non si apparecchia da sola-
La tovaglia la metto io e lui si occupa dei piatti e dei bicchieri.
L'ora di cena è stato il momento peggiore,nessuno parlava come se avessimo pura di aprir bocca,ogni tanto ci sfuggiva l'occhio a guardare l'altro solo per sapere csa faceva,nei suoi occhi si vedeva l'odio e mi chiedo se anche nei miei si vedeva.
-Dai ragazzi non dite niente? Ali? Cos'hai fatto oggi?-
-Niente mamma,come al solito-
-E te Jake?-
-Sono andato al parco ma non ci ritorno più,visto la gente che c'è-
Mi fissa nei occhi e io non posso fare altro che abbassare lo sguardo per non far notare la tristezza nel mio sguardo.
Erano le 10,ognuno era nelle proprie stanze; mamma e Cate ci chieser se volevamo guardare un film insieme o fare una passeggiata ma entrambi ci inventammo una scusa abbastanza applausibile.
Decisi di uscire,fare una passeggiata in spiaggia,giusto per far qualcosa
-ehila ragazzina-
un ragazzo sui 20 anni mi si avvicinò
-ciao bella,che ci fai da queste parti?-
un altro,anche lui sui 20,pochi secondi dopo arrivarono altri quattro e poi mi accorsi dov'ero,ero in una delle spiaggie abbandonate di California,diciamo il posto dove una ragazza della mia età non dovrebbe esserci e dove ci penserebbe almeno due volte prima di venire da sola,beh ... se cerchi qualcosa in particolare,sei nel posto giusto.
-Ho sbagliato strada,scusate-
-tranquilla,puoi stare qui,ti va qualcosa da mangiare? da bere?-
-no grazie devo andare-
Cerco di trovare il punto più vicino per uscire ma uno mi prese il braccio tirandomi indietro
-bellezza dove pensi di andare? non ti va di divertirti un pochino?-
un altro mi prende per i fianchi ed un altro ancora sta per togliermi la maglietta,cerco di urlare,scappare ma nessuno mi sente.
-Basta! non toccatela!-
Mi girai e vidi Jake.
-e tu chi sei? il suo fidanzatino?-
Stanno per togliermi i pantaloncini quando tira un pugno ad uno facendogli uscire sangue
-Lasciatela andare!-
Ma gli altri non si fermarno,cominciarono a piacchiarlo,erano quattro-cinque contro uno,cerco di urlare e chiamare aiuto ma uno dei ragazzi mi ferma e mi 'butta per terra,mi strappa la maglietta e comincia a farmi succhiotti sul collo,sul seno e sulla pancia facendoli diventare macchie viola e blu,mi slaccia il bottone dei pantaloncini e stra per tirarmeli giù quand li arriva in faccia un pugno,qualcuno mi prese in braccio e mi portò via,stavo ancora urlando cercando di scappare quando mi accorsi che era Jake.
Arrivati abbastanza lontani mi mise giù ma non lasciò la mia mano
-grazie-
non rispose,mi guardò soltanto.
Arrivati a casa dormivano tutti,salendo le scale ci stavamo ancora tenendo per mano poi mi lascia e andò in camera aprir bocca ; feci lo stesso,andai in camera,chiusi la porta e cominciai a svestirmi.
Avevo lividi dappertutto,di tutti i colori : giallo,viola,blu,verde ;dopo pochi secondi cominciai a piangere,dalla paura forse? dal ricordo? non lo so,so solo che mi ritrovai con il viso bagnato e gli occhi mi bruciavano un casino.
Stavo per addormentarmi,cosi per terra,con la coperta addosso senza niente addosso,solo reggiseno e mutande,nel angolo davanti allo specchio ; senti il tocco di una mano che mi asciugava le lacrime dai occhi,si siede vicino a me
ma io feci finta di dormire per poi addormentari davvero quando cominciò ad abbracciarmi.
Ero in un bosco,era buio...non si vedeva niente,solo alberi lunghi e neri.
Sento un urlo,è un uomo,mi è famgiliare ma non riesco capire chi sia,mi chiama,chiama il mio nome.
-Alice! Alice!-
Voglio aiutare questa persona ma non la trovo,è cosi buio.