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Autore: MonyMonica    23/09/2013    1 recensioni
Abbiamo sempre visto Mamoru un po' freddo e distaccato, forse è anche per questo che molte hanno iniziato ad apprezzare la coppia Seya-Usagi che personalmente non mi è mai piaciuta.
Comunque cosa succederebbe se Usagi decidesse di cambiare per piacere a Mamoru? Se non si sentisse amata? Se sentisse invece il bisogno di appartenere a qualcosa e nemmeno le sue amiche riusciranno ad aiutarla?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda serie, Contesto generale/vago
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 È giunto il momento di cambiare
 
 
Erano le tre e un quarto del pomeriggio. Mancavano esattamente diciannove ore e quarantacinque minuti all'appuntamento con Mamoru. Era tempo di prendere in mano la situazione, iniziava ora la fase del cambiamento.
Doveva smettere di essere Usagi doveva pensare più da ... 
principessa? le suggerì la sua coscienza!
Sí, pensò. Questa stanza, così come me ha bisogno di un radicale cambiamento. Così dicendo liberò la scrivania da tutte quelle inutili cianfrusaglie.
Tolse dalle mensole la miriade di cose futili, staccò i poster dal muro, cambiò le lenzuola e le coperte coi conigli al letto, fece sparire le cornicette e tutti quei soprammobili infantili.
Svuotò il suo armadio facendo un'ampia selezione di cosa andava tenuto e di ciò che invece era meglio sbarazzarsi anche se di questo se ne sarebbe preoccupata in seguito.
Andò in garage e trovò quello che cercava un barattolo di pittura e dei cellofan che utilizzò per ricoprire tutta la superficie della sua stanza. Con non poca fatica spostò il mobilio al centro, mentre per gli armadi, essendo più pesanti, fece in modo di scostarli quanto bastava per poter pitturare.
Compose la sua pittura allungando la pittura bianca con dell'acqua per creare una miscela più uniforme. Iniziò a ritinteggiare stando attenta prima con il rullo poi rifiní i dettagli ai bordi col pennello.
Fortunatamente il tempo era bello e soffiava un leggero venticello. Spalancò così le finestre sperando che la pittura si asciugasse in fretta. Scese le scale e afferrò il biglietto della spesa che le aveva lasciato sua madre prima di uscire per portare suo fratello dal dentista.
Oggi suo padre aveva ricevuto una promozione e così l'intento della padrona di casa era quello di preparare una gustosa cenetta anche se come Usagi ben sapeva sarebbe stato tutto inutile perché come sempre succedeva nelle occasioni speciali, la famigliola si trovava al ristorante a festeggiare in compagnia dei titolari del locale molto amici della coppia Tsukino.
Con questi pensieri Usagi afferrò la borsa e i soldi che sua madre le aveva lasciato e si diede una rapida occhiata allo specchio. Nonostante avesse indossato una tuta e un capello per ripararsi dalla vernice sentì comunque il bisogno di una rapida doccia e così si diresse in bagno e dopo una decina di minuti era fresca e raggiante.
Dato che la sua stanza era ricoperta e tappezzata dalle protezioni utilizzate dalla vernice e dato che sospettava che avrebbe dovuto dare una seconda passata optò per il guardaroba di sua madre.
Si diresse in camera dei suoi genitori e frugando nell'enorme armadio scovò un sacco di vestiti che non aveva mai visto indossare alla donna, probabilmente erano vestiti che aveva acquistato in gioventù pensò Usagi prima di indossare un grazioso vestito blu di Guess che le fasciava il seno, stretto in vita che ricadeva morbido sui fianchi appena sopra il ginocchio.
Dato che i capelli erano ancora umidi li acconciò in una coda alta mise due orecchini a perla, un filo di lucidalabbra, dell'ombretto azzurro ben sfumato, un tocco di blush sulle guancie e tanto mascara in modo da rendere le sue ciglia molto folte e voluminose.
Mise ai pieidi le sue ballerine Chanel, regalo di sua nonna che non aveva mai indossato, troppo costose e troppio preziose aveva sempre pensato, e ogni volta che voleva indossarle temeva qualche sciagura come ad esempio se fosse inciampare in una buca e le avrebbe graffiate o se si fosse messo a piovere o se per sbaglio colta da nervosismo e rabbia ne avrebbe sfregato la punta sull'asfalto ...
Ma ora si sentiva più responsabile, un po' più donna e un po' meno bambina e osservandosi allo specchio si meravigliò di sé stessa! La coda le stava un incanto e anche con il vestito e il trucco si sentiva a suo agio così si apprestò a uscire di casa per dirigersi al supermercato. Rimase piacevolmente sorpresa dalla gentilezza dei commessi e dalle persone che la guardavano affascinati e doveva ammetterlo sentirsi desiderata era un toccasana per la sua autostima e mentre fantasticava liberando i suoi pensieri più sfrontati sentì una voce alle sue spalle.
''Signorina, si fermi la prego'' 
''Dice per caso a me?''
''Sì, la ringrazio per essersi fermata se mi concede dieci minuti del suo tempo le farò un'offerta che non potrà rifiutare'' disse e con un cenno la fece entrare in un negozio molto alla moda e dopo aver attraversato un ampio corridoio giunsero davanti a una porta l'insegna diceva 'Ufficio del direttore'. L'uomo la fece accomodare su una poltrona e proseguì la conversazione.
'' Sono una persona molto schietta perciò arriverò subito al dunque senza girarci tanto attorno. La prossima settimana il signor Satoi il proprietario di questa boutique farà ritorno dalla Francia. Purtroppo tre giorni fa una mia dipendente si è dimessa perché ha deciso di trasferirsi all'estero. Come direttore amministrativo non farei una gran figura senza un servizio completo di dipendenti capisce?''
''Dove vuole arrivare?''
''Il signor Satoi ha una mentalità molto aperta specie per quanto riguarda i giovani. Ha sempre apprezzato i dipendenti giovani e reattivi perché crede siano il futuro e la roccia portante del nostro paese. Lei ha certamente buon gusto, indossa un vestito e scarpe alla moda ed è curata e ben presentabile.
Noi vendiamo capi firmati e trattamenti per la cosmesi e il corpo. Lei sa truccarsi, si veste bene ed è giovane e splendida come un fiore. In poche parole vorrei che lavorasse qui. Si tratterebbe di ricoprire il turno pomeridiano dalle 14 alle 19, ma se ci sono problemi possiamo essere più flessibili a riguardo a seconda del giorno e della clientela e metterci d'accordo. Allora che ne dice?''
''Direi che forse dovrei pensarci su..''
''Avrà la possibilità di usufruire del campionario omaggio di trucchi e profumi, un buono sconto sui suoi acquisti qui ed inoltre può prendere i capi della stagione rimasti invenduti chiusi nel magazzino. La paga è buona e se non accetta adesso dovrò mettermi alla ricerca di una nuova ragazza e perderà così la sua occasione''
''Sa una cosa? Tentare non costa nulla, accetto molto volentieri e poi un lavoro fa sempre comodo''.
''Giusto ecco tenga il mio biglietto da visita, qui c'è il mio numero per qualunque evenienza allora direi che può cominciare lunedì il suo turno inizia alle tre, ma se passa un po' prima le verrà mostrato il magazzino e il reparto vendite''
''Perfetto la ringrazio, a lunedì buona giornata'' e detto ciò tornò a casa felice e sprezzante e mentre sistemava la spesa chiamò suo padre che le annunciava che avrebbe fatto tardi così si cambiò e non dovette attendere molto per il rientro di sua madre e suo fratello e della piccola peste.
Cenarono insieme e poi ognuno andò a dormire. Luna era rimasta da Artemis e Usagi si adagiò sul divano guardando un po' di tv prima di addormentarsi definitivamente. Si svegliò di soprassalto verso le dieci e mezzo con una strana idea che le barcollava per la testa. Chiamò Mamoru sapeva che non era in casa, di sabato lavorava fino a tardi. Devo Tentare, si disse mentre scattava la segreteria. Bippp
''Ciao Mamoru sono Usagi volevo dirti che se ti va puoi dormire fino a Mezzogiorno; domani ho da fare, non possiamo vederci dormi bene ci vediamo presto''. Bippp
Era sembrata assente e distaccata infatti era piuttosto stanca e ancora mezza addormentata.
Devo Tentare, tentare, si disse mentre si sistemava nuovamente tra le braccia di Morfeo.
 
 
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Erano l'una e un quarto quando rincasó Mamoru piuttosto stanco e spossato. Stava salendo in ascensore mentre pensava che niente e nessuno sarebbe riuscito a buttarlo giù dal letto l'indomani. Girò le chiavi nella serratura entrando in salotto si avvicinò al telefono e premette un bottone:
'Messaggio lasciato il dodici marzo alle ore ventidue e trentacinque minuti' Bipp ''Ciao Mamoru sono Usagi volevo dirti che se ti va puoi dormire fino a Mezzogiorno; domani ho da fare, non possiamo vederci dormi bene ci vediamo presto'' Bipp
'Non ci sono altri messaggi' 
 
Mamoru si spogliò e andò a letto era irritato da qualcosa, ma cosa? Forse ho lasciato la porta aperta pensò. Andò a controllare e già che c'era controllò anche il gas, se i rubinetti erano chiusi, le finestre, ma niente!
Si rigirò più e più volte e riuscì a prendere sonno solo verso le quattro. Alle dieci era già in piedi se glielo avessero detto il giorno prima non ci avrebbe creduto. Pensandoci bene a quell'ora sarebbe stato al cinema con la sua fidanzata. Lei aveva insistito così tanto per vedere quello stupido film d'amore, che lui non era riuscito a dirle di no.
Si alzò e si fece una doccia e dopo aver mangiato qualcosa si mise a studiare anatomia. Qualcosa non andava, lo opprimeva di nuovo così aprì il capitolo sul sistema circolatorio e mentre cercava di concentrarsi sbuffò afflitto sprofondando con il capo tra le pagine.
Forse avrebbe dovuto tentare di fare qualcosa per allontanare quella sgradevole sensazione.
Perché vivere senza tentare significa rimanere col dubbio che ce l'avresti fatta.
Ma il più delle volte tentare significava fallire. 
Andò a correre al parco per scaricare la tensione e sarebbe passato a salutare il suo migliore amico.
È solo una brutta giornata si disse, già tentando di autoconvincersi.
  
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