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Autore: _Ryuzaki_    23/09/2013    0 recensioni
Questa è la mia prima fan fiction su Soul Eater... quindi non siate spietati xD comunque spero vi piaccia, accetterò recensioni che siano positive o negative. E' una storia che mi è venuta così, di getto..
Ditemi se devo andare avanti...
Baci Aly xx
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Franken Stein, Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal precedente capitolo:
Camminò a lungo fino a ritrovarsi in un quartiere molto tranquillo che per alcuni versi sarebbe risultato alquanto cupo e spaventoso; ma era proprio quello che lei cercava, un posto dove nessuno sarebbe andato a cercarla. Si inoltrò in quel territorio fino a ritrovarsi davanti a quello che sembrava un laboratorio. Si avvicinò, c'era una luce accesa. Si arrampicò fino al primo piano e sbirciò nella stanza illuminata per vedere chi mai potesse abitarci e quello che vide non la sorprese più di tanto. Stein era intento a leggere qualcosa sul computer; sorrise e riscese a terra per poi suonare il campanello come avrebbero fatto tutti i comuni mortali. Dopo pochi secodi la porta si aprì lasciando intravedere un viso conosciuto -Diane? Che ci fai qui?- lei sorrise -Salve professore....-


Capitolo 11

L'uomo la guardava incuriosito e sconcertato -Scusi se sono invadente, ma potrei entrare?- si guardava ancora circospetta attorno come se Spirit avesse potuto seguirla fin lì. A quell'idea le corse un brivido per la schiena. -Ma certo, vieni entra, deve fare freddo fuori..- si scostò da davanti alla porta per farla entrare nel laboratorio. La ragazza fece un paio di passi all'interno e un piacevole calore la avvolse. -Da questa parte, prego... vuoi qualcosa di cald da bere? penso di non poterti offrire niente di più di una tazza di caffè...- lei sorrise -Va bene un semplice bicchiere d'acqua, grazie...- rispose gentile -Scusi se mi sono presentata da lei ma in quel momento non sapevo proprio dove andare...- il professore le mise in mano il bicchiere con l'acqua che aveva chiesto. -Ma figurati... come mai ti sei trovata in questa situazione? Non mi dirai che Maka ti ha cacciata di casa...- Diane scoppiò a ridere -No, no, si figuri... ma visto che non scorre buoi sangue tra me e la Meister di mio fratello non volevo dare ancora disturbo...- lui annuì sollevato -Capisco... Sbaglio o oggi saresti uscita con Spirit? Come è andata?- lei scosse le spalle -Diciamo piuttosto bene....- l'immagine di loro due lontani un soffio le tornò alla mente, ma poi scosse il capo -Ma purtroppo non ha portato i risultati sperati, non ho trovato nessun posto dove stare...- sospirò "Tutta quella fatica per niente, sopportare le sue chiacchiere è stato infernale..." pensò.
-Oh, mi dispiace.... quindi per questa sera non hai un posto dove andare?- le chiese e lei
-No, effettivamente no...- rispose con il viso nascosto dal bicchiere -Se vuoi puoi rimanere qui, cioè, se per te non è un problema, la maggior parte delle persone hanno paura che le vivisezioni se rimanessero sole con me per più di dieci minuti...- si grattò la testa imbarazzato. Lei lo fissò a bocca aperta per qualche secondo, poi però si riprese -Non ce ne è il bisogno professore, lei è molto gentile, ma non vorrei disturbare. Per stanotte potrei accamparmi nel bosco.... non è un problema, davvero...- l'uomo però scosse il capo -No, non posso permettere che tu dorma nel bosco quando ho tanto spazio inutilizato qui...- allora lei sorrise -Va bene allora... grazie...- un po' ci aveva sperato a dir la verità, ma non si aspettava che accadesse sul serio, dopotutto era una completa estranea. Ma le faceva piacere che si preoccupasse per lei. -Allora vieni, ti mostro dove puoi accomodarti per la notte...- si alzò invitando anche lei a farlo per poi precederla nel corridoio. 
Mentre camminava per la casa Diane osservava nei minimi particolari ogni piccolo spazio per non perdere neanche un dettaglio di quel posto nuovo. Era più forte di lei, non poteva resistere alla tentazione di osservare bene e di progettare in caso di emergenza le migliori scorciatoie per arrivare all'esterno. Il suo addestramento lo esigeva, ed era cresciuta con queste direttive; le abitudini erano dure a morire, soprattutto se così rigide; e se chi te le inculca ha in mano una frusta. Le venne la pelle d'oca a quel pensiero, poi però la voce dell'uomo la riportò alla realtà -Eccoci arrivati... non è molto lussuosa, ma per una notte può andare..-
La ragazza fece capolino nella stanza e accese la luce al neon che illuminò l'ambiente dandogli un aspetto alquanto inquietante ma che non era diverso o peggio di quello in cui aveva vissuto per dodici anni. Sorrise al professore dicendo -È perfetta, grazie per la sua ospitalità, non so davvero come ringraziarla per il suo aiuto...- fece un piccolo inchino col capo e Stein indietreggiò. -Vuoi qualcosa da mangiare? Non ho molto in casa, ma posso arrangiare una cena per due...- era parecchio imbarazzato, a quanto pare non gli capitava spesso di trovarsi in situazioni del genere. -È gentile da parte sua davvero, ma ho già mangiato. Se vuole però posso farle compagnia...- lui annuì e uscì dalla stanza con lei al seguito. È da tanto che vive qui?- gli chiese ad un certo punto durante il tragitto -Si, parecchio, ma devo dire che Death City mi piace e poi il mio mestiere non è affatto male....- lei annuì -Anche lei è un maestro d'armi?- lui annuì -Si, ho sentito dire che la gente vocifera che io sia il più forte maestro d'armi a Death City...- la ragazza lo squadrò -Ma davvero? perché uno di questi giorni non ci sfidiamo? solo per vedere chi è più forte.... che ne dice?- lui fece spallucce -Perché no?!- arrivarono in cucina ed il professore preparò qualcosa di veloca da mangiare. Diane era seduta al tavolo e lo osservava muoversi al bancone. -Qualche volta voglio assistere alle sue lezioni di vivisezione, non ne ho mai vista fare una dal vivo... Deve essere interessante..- disse sovrappensiero. Lui si voltò lentamente e quando potè vederlo negli occhi la ragazza vi notò uno strano scintillio al sentir nominare la sua materia preferita in campo scientifico -Molto volentieri...- lei annuì per poi continuare -Non ci insegnavano cose di questo tipo nel colleggio, potrebbe piacermi....- allora il professore le sedette di fronte per poi prendere a parlare -La vivisezione è molto interessante ed utile, ci permette di scoprire segreti sui corpi di esseri viventi che noi reputiamo "normali" che poi,come possiamo distinguere cosa è "normale" da cosa che invece non lo è... Dopotutto facciamo parte anche noi di questo mondo, ci sono un'infinità di cose che non conosciamo...- lei si sporse appoggiando i gomiti sul tavolo -È quello che mi chiedo anche io... gli umani allontanano e disprezzano quello che non capiscono.. se solo si applicassero nel conoscere di più quello che li circonda non sorgerebbero questi problemi...- lui si ritrovò ad annuire concorde e sorpreso di aver trovato qualcuno del suo stesso parere. Mentre l'uomo mangiava si ritrovarono a parlare del più e del meno, ma volsero i loro discorsi sulle loro idee riguardo la mente umana e tutti gli schemi evolutivi degli esseri viventi -Credo che la mente umana sia un mestero che nessuno riuscirà a comprendere fino in fondo, è un discorso soggettivo... si possono studiare le cellule che compongono il cervello, ma la mente rimarrà un'incognita...- lui annuì serio -Domani ho intenzione di catturare qualche animale per i miei studi, vorrei che assistessi...- disse a bruciapelo per vedere la sua reazione; che fu tutto il contrario di ciò che si aspettava -Certo, ne sarei onorata.. Quando iniziamo?- chiese con un sorrisone stampato sul viso. Stein doveva ammettere che fosse la prima reagire così ad una simle proposta da parte sua. Non che avesse chiesto spesso a qualcuno di assistere senza prendere parte in prima persona all'esperimento. Ma poteva ritenersi soddisfatto -Per domani sera andrebbe bene per te?- lei annuì -Ovviamente professore, mi dica soltanto l'ora e mi troverà qui. - rispose lei con decisione. I due si spostarono a parlare in salotto -Quindi tu sei la gemella di Soul... in effetti vi assomigliate tanto..... deve essere stata dura stare lontani per tutti quegli anni non è vero?- lei annuì grave -Si, in effetti si... sapere che lui era da qualche parte lì fuori, da solo mi dava il tormento. I primi anni sono stati i peggiori... Mi tornava sempre alla mente la notte in cui ci separarono. Ancora non mi spiego il motivo di tale gesto, ma credo fosse qualcosa di realmente importante, o almeno lo spero... Dopo cinque o sei anni lì dentro ho fatto delle ipotesi a riguardo.... forse c'era un pericolo icombente che li ha costretti, o forse è tutta colpa mia....- l'uomo le si fece più vicino -Che cosa dici? come può essere stata colpa tua? avevi soltanto sei anni...- lei annuì -Quando i miei poteri si svilupparono del tutto capii di non essere un'arma come le altre.... io.... sono.... diversa da tutti quelli che conosco.... riesco a fare cose fuori dal comune e non mi spiego il motivo di tali poteri.... forse è per questo che ci hanno separati, per proteggere Soul... da me..- abbassò il capo. Il solo pensiero le lacerava l'anima, solo ipotizzare di poter far del male all'adorato gemello la faceva stare male; ma non riusciva a farne a meno. Quell'idea la tormentava, era ogni secondo nella sua testa e non poteva evitarlo. Dopotutto DOVEVA esserci un motivo se i loro genitori avevano deciso di dividerli e per ora era l'ipotesi più quotata di quelle che aveva formulato. Poi le venne un'idea e strinse la mano del professore -Lei potrebbe scoprire che cosa c'è che non va in me... faccia delle analisi, mi controlli.... se scoprissimo perché sono.... così... forse arriveremo alla soluzione del quesito.... per favore...- lui la osservò. Sembrava disperata, avrebbe fatto di tutto per capire il perché della sua diversità dalle altre armi. Non poteva fare altro se non aiutarla, quello sguard implorante non gli dava via di fuga. Quegli occhi ipnotici lo chiedevano e lui non poteva più tirarsi indietro. -Va bene, ti aiuterò...-




Ed eccoci con l'undicesimo capitoloooo :)
Il professore si rivela un vero padrone di casa ed offre un alloggio alla nostra Diane che vuole ad ogni costo scoprire cosa la sua anima le sta nascondendo...
La risposta a questa domanda potrebbe aiutarla a capire il perché i genitori li divisero anni prima.... Il professore sembra rapito dal suo sguardo implorante e non può rifiutarsi di darle il suo aiuto....
Come andrà a finire??
Ci vediamo nel prossimo capitolo... :)
Baci Aly xx
  
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