Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: roberta_everdeen    24/09/2013    3 recensioni
-Non credo di farcela. Sento che sto per crollare,sento che sto per cadere in pezzi- disse lei. I suoi occhi erano pieni di lacrime. I suoi polsi erano lacerati. Tutto questo mi ricordava me qualche anno fa, me nel bagno di casa mia con un lametta in mano.
-Tu ci riuscirai, diventerai forte. Uscirai da questa situazione, in un modo o nell'altro- dissi determinata.
Io, Demi Lovato, avevo stravolto la vita di una ragazzina di nome Emily, e lei aveva stravolto la mia. Aveva bisogno di me e io di lei.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm just gonna get in my car and drive, and drive.


Ero terrorizzata, non sapevo che fare. Bussavo e tiravo pugni alla porta gridando il suo nome. L’unica risposta che avevo era la sua voce, un grido soffocato, lei che urlava il mio nome.

Tutto si fermò. Ero impalata davanti alla porta, tremavo e avevo le lacrime agli occhi. Sentii devi passi e mi allontanai della porta. La porta si aprì con forza e mi ritrovai faccia a faccia con la donna scura di prima.
-TU! JAMIE, FEMI, DEMI O COME CAVOLO TI CHIAMI, NON CERCARE MAI Più EMILIAN O DOVRAI VEDERTELA CON ME BRUTTA IMPICCIONA!- disse puntandomi il dito e alzando ancora di più la voce sulla parola “impicciona”.
Una scarica di adrenalina salii dentro di me. Non aveva il diritto di trattarmi così, soprattutto dopo aver picchiato una ragazzina di 15 anni. Risposi con lo stesso tono:
-IO IMPICCIONA?!?! DOVREBBE ESSERE CONTENTA, MIA CARA, CHE IO NON ABBIA CHIAMATO LA POLIZIA. VEDIAMO SE INDOVINO QUESTA È UNA CASA FAMIGLIA E LEI È LA PROPRIETARIA. CAZZO, NON VORREI MAI VIVERCI QUI CON UNA COME LEI! PREFERIREI DORMIRE PER STRADA CHE ESSERE PICCHIATA DA LEI!-

Mi sentii soddisfatta. Sputai quelle parole e dopo che la minacciai e e le gridai “cazzo” nelle orecchie mantenni l’educazione dandole del lei. Cavolo.
Con tutto questo ragionamento e questo Bulldog cioè signora con gli occhi sgranati e pieni di rabbia che avevo davanti a me non mi accorsi nemmeno di Emily che guardava da dentro la casa. Aveva un livido sotto l’occhio e uno nel braccio e un altro ancora nella gamba. Aveva le lacrime agli occhi.
-Demi……. Vattene- disse la piccola con un tono serio.
L’avevo delusa, non dovevo rispondere così a quella donna, in fin dei conti era pure sempre la persona che si occupava di lei. Mi allontanai dalla porta lentamente con lo sguardo basso.
Salii in macchina e partii, senza sapere dove andare. Dopo mezz’oretta mi accorsi che ero in spiaggia. Scesi, mi tolsi le scarpe e mi sedetti su una sdraio vuota. C’era un leggero venticello ma anche sole molto caldo. Sentivo i raggi del sole sfiorare la mia pelle finchè non fui distratta dalla mia gamba sinistra che vibrava. Dannazione! Avevo dimenticato di chiamare Ally! Avevo 8 messaggio e 13 chiamate perse, tutte sue.

-Ma porco cane, Devonne ma che stai combinando? Non puoi capire da quanto tempo ti sto cercando!- disse lei con il suo accento inglese che adoravo
- Scusami, Patricia, ma sono stata davvero impegnata. È una storia lunghissima, se vuoi ci vediamo da Starsbucks così mi racconti anche com’è andato il party di ieri, d’accordo?- dissi io con tono moooolto lecchino.

Patricia era il suo secondo nome, un nome statunitense. Lei odiava questo nome e odiava quando la chiamo così. Sua madre, che non c'era più, era statunitense mentre suo padre era inglese. Vivevano a Liverpool ma lei era la mia ballerina nel tour perciò quando ero in tour lei si trasferiva qui negli Stati Uniti. Era la mia migliore amica e la mia miglior ballerina, non vivevo senza di lei.
-D’accordo, lecchina che non sei altro. Ci vediamo li. Ti voglio bene-
Andai subito al solito Starsbucks dove ci incontriamo io e Ally e spesso anche altri ballerini.
Ally era di spalle. Andai da lei e l’abbracciai da dietro. I suoi capelli verde muschio mi caddero davanti agli occhi ma non m’importava. Avevo bisogno di un abbraccio.
-Allora sexylady cosa è successo di tanto grave da non venire al mio party?- mi chiese mangiando una ciambella.
Iniziai a raccontarle tutto, senza tralasciare niente.
-Mia piccola Demetria. Tu hai sempre avuto un cuore così grande e ti arrabbi raramente. Hai sclerato perché volevi aiutarla. Lei però non lo sa-
- Ally, che vuoi dire?-
-Voglio dire che hai promesso di aiutarla e devi mantenere la tua promessa. E io ti aiuterò- disse con aria soddisfatta.
-Ma che vuoi fare?- dissi mentre bevevo il mio bel Starsbucks
-Stasera mangio da te. Di sera, tardi verso mezzanotte circa andiamo a casa sua. Andremmo insieme a Emily in quel posto che noi chiamiamo “In cima al cielo” gli faremo vedere come tu hai superato le tue insicurezze. E non sto parlando del rehab!- disse pagando il conto
Ero in estasi, non vedevo l’ora. Facemmo tutto quello che disse Ally, solo che mentre eravamo in auto mi accorsi solamente dopo che Ally faceva puzza di alcoll. Aveva bevuto e se non erro dall’odore, aveva bevuto del whisky.
-Ally, fermati, sei ubriaca ed è anche tardi. Facciamo un’altra volta questa cosa oppure guido io!- la implorai
-No no no no no no no- disse agitando la testa.
-Fermati vai troppo veloce! Ally! Ally fermatiiiiiiiii- No, non si fermò. Vidi solamente l’auto prendere in pieno un corpicino esile, fin troppo conoscente.




Nota dell'autrice
Ciao a tutti i lettori! Mi scuso per aver perso un po' di tempo prima di questo capitolo ma tra la nuova scuola, nuovi compagni e professori non ho avuto proprio il tempo. Allora, che ne pensate di Ally? Questa ballerina stravagante con i capelli verdi vi attira? Ditemi cosa ne pensate e se volete recensite. Baci :)


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