Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Elanor Eliniel    24/09/2013    3 recensioni
Un anno. Un anno trascorso lasciandosi divorare da quel sentimento, lasciandosi distruggere, pur di non venir meno ai suoi doveri. Era sposato, aveva una figlia, sua moglie era rimasta incinta pochi giorni prima della partenza per il Torneo. Al ritorno da Harrenhal, gli aveva dato la notizia. Un anno a sognare Lyanna e sentirsi in colpa per questo. Poi, un successivo, inatteso incontro con lei il mese prima e avevano ceduto ai sentimenti che provavano l’uno per l’altra. Un ulteriore mese ad odiare se stesso, per aver tradito sua moglie che gli aveva dato da poco l’erede maschio, ad odiarsi per aver disonorato la donna che amava esponendola in futuro all’ira del suo promesso sposo. E il terribile pensiero che ciò che c’era stato tra loro, non l’avrebbero vissuto mai più. Ma tutto questo Elia non poteva saperlo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eddard Stark, Elia Martell, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il banchetto era ormai concluso quando Re Aerys si alzò, prendendo congedo. Insieme a lui anche il Principe e la Principessa si alzarono, ma Rhaegar lasciò accanto al tavolo della famiglia reale la propria arpa; forse voleva solo accompagnare sua moglie che era stanca per poi tornare a presenziare la festa. Era noto in tutti i Sette Regni quanto cagionevole ella fosse.
Guardandolo allontanarsi, Lyanna si chiese se tutti quei sentimenti di cui aveva cantato poco prima li provasse per Elia, ma qualcosa in quello sguardo violetto le disse di no. In fondo, se il suo matrimonio con Robert era dettato da interessi politici, ancor di più dovevano esserlo le nozze di un principe.
Non appena la famiglia reale sparì, tutti si alzarono, cominciando a addossare i tavoli ai muri, seguendo gli ordini di Lord Whent e dei suoi figli. Musicisti cominciarono a suonare e cantare e si aprirono le danze. Qualche sedia più in là, Robert rideva senza ritegno aggrappato ad un corno di birra, mentre altri lo incitavano a bere più di Lonmouth.
Lyanna si sentì nauseata.
Benjen era appartato in un angolo, da un po’ discuteva con un Guardiano della Notte; Lyanna lo aveva sentito dire durante il banchetto che la confraternita era in cerca di reclute e la cosa la turbò. Quando si avvicinò ai due per vederci chiaro, con un cenno del capo l’uomo in nero si dileguò.
La lady scrutò il fratello minore con aria interrogativa, ma lui disse che aveva voluto avere notizie dal Nord. Lei annuì, poco convinta, ma Benjen tagliò corto cambiando argomento e cogliendo l’occasione per dileguarsi.
-Ora che sono tutti a festeggiare, mi sembra il momento giusto per cercare l’occorrente per il cavaliere misterioso. – disse lui – Dolce notte, sorella. –
Con un bacio sulla guancia, uscì dalla sala, lasciando Lyanna da sola.
Lei si voltò cercando di osservare la mischia. Vide Brandon volteggiare nel cuore della festa e parlare con le dame di compagnia della Principessa, suscitando la loro ilarità. Vide Howland e Ned seduti in un angolo, a osservare giovani lady volteggiare. Sorrise pensando alla loro timidezza.
Si rese contò che suo fratello stava osservando una lady dai capelli scuri e occhi viola parlare con Brandon. Quegli occhi le fecero venire in mente Rhaegar, anche se nessuna parentela poteva esserci tra i Targaryen e i Dayne.
Brandon fece un cenno di intesa a Ned, mentre Lady Ashara Dayne guardava nella sua direzione. Guardò suo fratello alzarsi, imbarazzato, e addentrarsi nella folla di persone volteggianti sino a raggiungere la fanciulla per danzare con lei. Brandon si ritirò, chiedendo ad Howland se per caso anche lui avesse bisogno di “una buona parola di Brandon” nei confronti di qualche lady.
Lyanna rise divertita. Beh, meglio che Brandon andasse a caccia di donne per i suoi fratelli e i suoi amici piuttosto che per sé, dal momento che era promesso a Catelyn Tully.
Ma la sua allegria durò poco; fu distratta da alcuni schiamazzi provenire dall’altro lato della sala. Robert doveva aver vinto quella specie di gioco alcolico, perché un gruppo di uomini lo acclamava, mentre lui si alzava barcollante e senza riuscire a smettere di ridere. Poi si avviò verso un gruppo di giovani donne che ridevano e gli battevano languidamente le mani.
Fremente di rabbia, Lyanna diede le spalle a quello spettacolo pietoso, avviandosi a passi decisi verso la porta che dava sull’esterno. Brandon le corse dietro, afferrandola per un braccio, tentando di dirle qualcosa, ma con uno strattone lei si liberò dalla sua presa e mise quanti più passi possibile tra lei e Robert Baratheon.
Al diavolo lui, suo padre Rickard e pure i suoi fratelli maggiori. Non sarebbe rimasta lì a guardare il giovane lord umiliarla ancora di più. Dannazione, lei era un’orgogliosa lupa del Nord, non una di quelle lady del Sud sempre pronte ad annuire e compiacere.
Fu piacevole sentire l’aria fresca sulle gote arrossate dalla rabbia; inspirò profondamente sentendo il profumo degli alberi. Nella sala, sentì, la musica festosa era stata sospesa e Rhaegar stava suonando un’altra delle sue ballate; la cosa la fece sorridere di trionfo pensando che, qualsiasi cosa stesse facendo Robert, era stato costretto a smettere per ascoltare il Principe.
Rimase ad ascoltare gli echi della sua voce, non osando rientrare. A breve il Principe avrebbe concluso e si sarebbero riaperte le danze: nuovi corni di birra sarebbero scorsi per la gola del suo promesso e sarebbe stato di nuovo circondato da oche starnazzanti. E poi, c’era Rhaegar, con i suoi occhi che la facevano sentire profondamente a disagio e il sortilegio della sua voce che le faceva provare sentimenti non suoi. Ma erano davvero non suoi?
Suo padre aveva ucciso il suo orgoglio del Nord promettendola a Robert. E Brandon voleva che rimanesse a guardare i suoi comportamenti osceni. E Ned era troppo impegnato con Ashara per dare una strigliata al suo migliore amico. No, forse era ingiusta, Ned aveva una sua vita e non era la balia di Lord Baratheon. E Benjen…era da qualche parte a cercare un’armatura. Se fosse riuscita a ritrovarlo, forse si sarebbe divertita anche lei per il resto della serata.
Il canto era cessato e le danze dovevano essere riprese.
Non sapendo dove dirigere i suoi passi, le venne in mente solo il parco degli dei. Una bella passeggiata al chiaro di luna lontana da Stark, Baratheon e persino Targaryen; chissà, forse gli dei le avrebbero concesso la saggezza e le avrebbero mostrato la via da seguire.
I suoi passi si susseguirono rapidi e leggeri nell’erba, sino a portarla dinanzi a una piccola sorgente e all’albero-diga. Il volto che i figli della foresta avevano inciso, era vagamente minaccioso, ma lei non si scompose. S’inginocchiò dinanzi al tronco, con l’orgoglio ancora ferito, chiedendosi per cosa pregare.
- Liberatemi da Robert. – disse con lacrime di rabbia – Vi prego, non posso appartenere a quell’uomo. Io sono una fiera fanciulla del Nord, sangue di lupo, e questo sconosciuto del Sud mortifica la mia dignità di donna. –
E, quasi in risposta, udì una musica fendere l’aria; era solo musica, priva di parole. Le ci volle qualche secondo per capire che si trattava della prima ballata cantata da Rhaegar quella sera. Ma la canzone non venne. Vide il Principe fluttuare tra gli alberi, con i capelli d’argento che lo rendevano una figura evanescente che appariva e spariva da dietro i tronchi. Suonava la sua arpa, che si diceva amasse più della lancia e della spada, ma nessun suono usciva dalla sua bocca. Lyanna capì che non aveva bisogno di cantare la storia per evocare sentimenti malinconici.
Infine lui la vide, seduta sotto l’albero del cuore, e incrociando il suo sguardo parve decidere che ormai non poteva più evitarla. Le sue mani ebbero un attimo di esitazione nel riconoscerla, ma subito tornarono a suonare le note conclusive, mentre si avvicinava a lei.
La fanciulla si sentì mancare il fiato, immaginando che gli dei stessero mandando il Principe per salvarla da Robert, ma si diede subito della sciocca: non aveva alcun senso.
Rhaegar Targaryen si fermò a pochi passi da lei, che era inginocchiata nell’erba. Lo guardò dal basso verso l’alto, incapace di parlare.
Inaspettatamente, lui si sedette a terra di fronte a lei e le sorrise.
-Immagino che la festa non sia più di vostro gradimento, mia signora. – fece – Non vi ho più visto mentre eseguivo la seconda ballata. –
Lei annuì.
-Vi ho udito dal cortile, Principe – sorrise lei – Ero già andata via quando siete tornato a cantare. – precisò, temendo di averlo oltraggiato in qualche modo.
-Lo immaginavo – annuì lui – Mio cugino è un perfetto idiota. –
Lyanna puntò i suoi occhi nei suoi, pensierosa. Lui aveva capito perché aveva lasciato la festa.
-Dubito che abbia sentito la mia mancanza – rise amaramente lei, pensando a chi si sarebbe portato a letto quella notte.
-Non lui. – alluse il Principe.
Mentre soppesava il significato di quelle due parole, non poté fare a meno di pensare a quanto quell’uomo fosse diverso da Robert. Notava dettagli che Baratheon non avrebbe visto neanche se glieli avessero sbattuti in faccia. Ed era gentile…non cortese. Gentile nell’anima. Si sorprese a pensare che, forse, in un’altra vita in cui Robert ed Elia non esistevano, si sarebbe potuta innamorare di lui.
Arrossì, vergognandosi di quel pensiero.
-Non avevo mai pianto per una storia o una canzone. – disse, rompendo il silenzio che si era creato.
-E io non avevo mai visto una lady versare intenzionalmente del vino in testa al fratello – rispose lui sorridendo.
Lyanna scoppiò a ridere e la rabbia che aveva dentro si sciolse come neve al sole, o come ghiaccio al fuoco. Che importava se Robert seduceva qualche insulsa fanciulla durante una festa, quando lei era sola al chiaro di luna con Rhaegar Targaryen?
-Ma io non sono come le altre lady – rispose lei, in tono di sfida.
-Questo è palese – fece lui, serio.
-Altre lady sarebbero felici di sposare Robert Baratheon. – disse senza pensare. – Non pregherebbero gli dei antichi di evitare queste nozze –
Chinò il capo, depressa, chiedendosi perché mai gli stesse confidando queste cose. In fondo a lui, un Principe, cosa poteva mai importare di quelle sciocchezze?
-Dunque è per questo che pregavate – convenne lui – E gli dei vi hanno ascoltata? –
-Non saprei – rispose lei – E’ presto per dirlo. Si dice che gli dei del Nord al Sud abbiano poco potere. –
-Beh, sarebbe un vero peccato se fosse così. Desiderate restare nubile? – fece lui, incuriosito.
Lei sembrò soppesare quella risposta.
-Vorrei sposare qualcuno di adatto a me, qualcuno per cui provare i sentimenti di cui avete cantato prima. O, in alternativa, restare nubile e non avere padre o marito a dirmi cosa devo o non devo fare. –
Forse pronunciò quelle ultime parole con eccessiva foga, perché mentre le diceva, la rosa blu le cadde dai capelli, adagiandosi nell’erba.
Rhaegar sorrise ammirato, poi, in un gesto che parve durare un’eternità, raccolse il fiore e glielo risistemò tra i capelli.
Lyanna non osò respirare mentre le sue mani le sfioravano la chioma. Poi, inorridì, sentendosi chiamare a gran voce. Trasalendo, riconobbe la sagoma di Ned, che non l’aveva ancora vista.
L’incanto si era rotto ed anche Rhaegar si era voltato di scatto, notando il giovane vagare tra gli alberi. Lyanna fu lieta che Ned non stesse guardando nella loro direzione mentre il Principe era chino su di lei.
S’impose di pensare che non stessero condividendo nulla di proibito, una semplice conversazione. Per un folle istante, sperò che Rhaegar volesse dileguarsi senza farsi vedere, ma era una speranza vana. Rhaegar Targaryen era il principe ereditario e non si sarebbe mai nascosto dal figlio di uno dei suoi lord, senza avere tra l’altro nulla di cui preoccuparsi. Forse era lei che doveva nascondersi, per evitare che Ned giungesse ad una conclusione sbagliata.
Ma era troppo tardi. Il secondogenito di Casa Stark li aveva visti sotto l’albero del cuore e stava venendo verso di loro, con espressione indecifrabile.
-Principe – fece quando li raggiunse, chinando il capo e osservandolo ricambiare. Poi si volse verso sua sorella.
-Lyanna, ti ho cercata a lungo. –
Spostò lo sguardo su Rhaegar e poi nuovamente sulla ragazza in una muta, incredula accusa.
-Lady Lyanna era venuta a pregare i vostri dei, Eddard. Almeno finché non l’ho disturbata con la mia abitudine di suonare l’arpa in giro per il parco. – spiegò il Principe Targaryen, mettendosi in piedi – Pare che si fosse stancata dei festeggiamenti. –
Ora era negli occhi di Rhaegar che si poteva leggere una lieve espressione di accusa. Forse gli stava silenziosamente rimproverando il comportamento del suo amico Robert? Lyanna non poteva dirlo.
-In tal caso, vi sono grato per averle offerto la vostra splendida musica e la vostra compagnia. – rispose educatamente Eddard, sperando che non le avesse offerto nient’altro. Ma la sua voce suonò alle orecchie di Lyanna come fredda cortesia.
Ned tese la sua mano alla sorella, che la afferrò e si rimise in piedi.
-Con il vostro permesso, altezza – fece lui chinando il capo.
-Buon riposo, Eddard. – rispose Rhaegar. Poi prese la mano di Lyanna e la baciò in segno di congedo.
-Lady Stark, spero che i vostri dei vi ascoltino. Dolce notte. – 



--------------------------------------
Secondo capitolo, spero un po' più interessante del primo ;) Fatevi sentire!

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Elanor Eliniel