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Autore: magiclife    27/09/2013    1 recensioni
Era da poco più di un anno che aveva cominciato una nuova vita e questo lavoro era il segno che poteva vivere normalmente; poteva farcela. Andava tutto bene.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Agente Phil Coulson, Altri, Nick Fury, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei ancora in tempo. Vieni con me da Stark. Per far funzionare questo progetto abbiamo bisogno anche di te."



E' inutile che ti ripeta quello che ho già detto. State attenti però, dovete trovare un modo per far funzionare il gruppo. Hanno personalità diverse. Lo sai anche tu, visto che li hai seguiti da vicino. Stark è egocentrico e non è abituato a lavorare in gruppo. Il dottor Banner ha problemi a fidarsi, anche di sè stesso. Thor sicuramente vorrà cercare di salvare il fratello e riportarlo nella loro terra. Steve Rogers è uno che si sacrifica, ma potrebbe avere dei problemi con le altre personalità...Questo è l'unico consiglio che posso darti su questo argomento.
P.s. Ricordati di far firmare le tue carte da collezione a Capitan America, ci tieni tanto. Spero che almeno a lui le farai toccare.
Passo e chiudo. Saluti.

La ragazza la ricontrollò un paio di volte prima di inviarla. Voleva apparire il più disinteressata possibile; anche se non lo era del tutto. L'idea di unire queste personalità diverse si presentava come una sfida ed era molto intrigante. Ma poi si ricordò la sua ultima missione e tutti i pensieri svanirono. Chiuse il computer e uscì.
Chissà cosa avrebbe congegnato la mente bramosa di potere di Loki per questa città. New York non sarebbe stata la stessa dopo il suo attacco, ne era certa. Dopo anni di esperienza allo S.H.I.E.L.D. aveva imparato a capire le menti di eroi e nemici. Prima di cominciare la sua avventura e collaborazione con Coulson e Fury, non credeva a nessuna persona, a nessun racconto che parlasse di super eroi o semi-dei. Ma si è dovuta ricredere. Nella sua prima missione è stata inviata in Texas per il ritrovamento del magico martello di Thor. Ha subito incontrato individui che neanche credeva esistessero.
Stava camminando senza una meta, persa nei suoi ricordi e nei suoi pensieri. Si ritrovò a passare di fronte alla Stark Tower. Quella sera stessa la scritta del palazzo si sarebbe illuminata grazie all'energia pulita e rinnovabile. Era su tutti i giornali. Tony Stark aveva una popolarità grandiosa, soprattutto dopo aver rivelato che dietro la maschera di Iron Man si nascondeva la sua faccia.
Arrivò al palazzo del suo studio. Si guardò intorno. Era tutto così calmo, poche macchine passavano. Si sentiva solo il vociare dei bambini che giocavano al parco giochi situato a due isolati dal suo studio.
Ricordava bene quel parco, quando era piccola ci andava spesso al pomeriggio. Le piaceva giocare con gli altri bambini. Quando crebbe, andava a sedersi su una delle panchine che c'erano nella recinzione, vicino ai giochi. Quasi tutte le mamme che accompagnavano i propri figli al pomeriggio la conoscevano.
Aveva un dono: con le parole riusciva a convincere ed a interessare molte persone. Quando i bambini facevano i capricci e le mamme non riuscivano a controllarli, lei gli parlava e tutto andava a posto. Quando iniziò le superiori non perse l'abitudine di andare al parco, si rilassava leggendo all'aria aperta. I suoi coetanei l'avevano presa come punto di riferimento per i problemi che dovevano affrontare nella vita quotidiana. Un giorno, un suo amico, era molto arrabbiato e era entrato ai giardini volendo spaccare tutto e gridando che la vita faceva schifo. Questo aveva attirato parecchi curiosi che lo guardavano spaventati. Bernadette si avvicinò piano a lui, gli parlò, lo guardò in silenzio, lo ascoltò e lo abbracciò. Alla fine, il ragazzo se ne andò a casa più tranquillo di quanto fosse mai stato. Tutti i passanti fermatosi a guardare, si dileguarono in un istante; solo uno rimase, per qualche attimo lì, a fissare Bernadette, come per studiarla. Aveva un cappotto scuro e occhiali da sole, cravatta che spuntava dal colletto e un grosso auricolare nell'orecchio sinistro.
Bernadette abbassò per due secondi lo sguardo, imbarazzata, ma quando lo rialzò, l'uomo era sparito, non c'erano tracce di lui nei dintorni. Nei girni successivi, l'uomo in nero tornò altre due volte ad ossevarla.
La ragazza ritornò con la mente alla realtà. Una signora le si era avvicinata e la stava salutando.
- Buongiorno dottoressa Claire -
- Buongiorno signora Brunel -
- Come sta? -
- Bene grazie, lei? -
- Bene, bene. Volevo ancora ringraziarla per la seduta di ieri. Le sue parole sono state di conforto -
- Si figuri, è il mio lavoro -
- Lei usa le parole come nessuno sa fare. E' davvero brava -
Bernadette rimase sorpresa, poi deglutì.
- Grazie...ehm..me l'hanno detto..-
- Adesso la devo salutare, devo andare a casa a finire di preparare le valigie -
- Parte? -
- Si. Mio marito è stato invitato ad una festa che faranno domani sera in un museo a Stoccarda. E' una cosa importante; ci saranno molte persone facoltose. Abbiamo deciso di partire stasera e rimanere là per una settimana. Approfittiamo di questa occasione. Da tanto volevamo fare un viaggio..-
- Fate benissimo. Allora buon viaggio e divertitevi -
- Grazie, arrivederci -
- Arrivederci -
Bernadette si incamminò velocemente, pensando a quanto volesse fare un viaggio. Non che non ne avesse mai fatti. Quando era un agente operativo si spostava da una città all'altra in elicottero, in macchina o in aereo. Però voleva fare un viaggio tranquillo. Senza doppi fini, senza andare da una parte all'altra per portare a termine una missione nel minor tempo possibile. Visitare qualche città in Europa e godersi il tempo.
La sera arrivò in un batter d'occhio. Quel pomeriggio era andata a trovare una sua amica d'infanzia. Parlavano sempre delle stesse cose. Stava male quando i suoi amici non capivano che cosa aveva provato poco più di un anno fa e che cosa provava in certi momenti anche adesso. Non potevano saperlo perchè non erano a conoscenza dei fatti accaduti. Gli agenti dello S.H.I.E.L.D. erano tenuti al segreto professionale. I suoi amici credevano che in quel periodo lavorasse per una multi-nazionale e dovesse fare dei viaggi per delle convention o altro.
Erano da poco passate le otto, quando accese la tv per guardare il telegiornale. Parlavano ovviamente della Stark Tower che tra un'ora sarebbe stata illuminata. Poi le immagini fecero vedere una grande sala di un museo.
La serata di gala che si svolgerà al museo di Stoccarda vedrà partecipare persone importanti e facoltose. Sarò seguito da alcune televisioni e dal sito internet. La serata si svolgerà domani.
Il telegiornale chiuse con alcune notizie di sport e spettacolo. Dopo mangiato Bernadette non aveva voglia di far nient'altro che non fosse leggere un buon libro. Così si mise comoda sul divano, con in grembo la coperta e in mano un libro. Si addormentò di lì a poco, senza fare sogni strani, almeno per una notte.
Il giorno dopo Bernadette era molto impegnata. Doveva fare tante commissioni tra cui la spesa, andare in banca, passare a prendere dei libri che aveva ordinato ecc...
Quella mattina, Coulson le inviò una foto che ritraeva uno sfocato Steve Rogers, sull'aereo, intento a leggere il quotidiano per tenersi aggiornato. Quel messaggio la fece sorridere e le mise allegria.
- Almeno lui ha realizzato il suo sogno. Incontrare il suo eroe -
Verso le 16, le arrivò un altro messaggio. Pensava fosse Coulson che le mandava altre foto. Ma questa volta era da parte di una sua amica.
Hai visto cosa sta succedendo a Stoccarda?? Vai su internet!!
"Stoccarda? Cosa c'è a Stoccarda adesso?" pensò mentre tornava a casa. Poi si ricordò che
a New York erano le quattro, ma a Stoccarda erano le undici di sera.
Si precipitò a casa ricordando la conversazione avuta il giorno prima con la sua paziente. Accese il computer e vide la notizia. Loki aveva fatto la sua grande apparizione!
  
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