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Autore: Arial    28/09/2013    1 recensioni
Dopo l'esperienza in Paradiso, Dean vorrebbe solo rilassarsi davanti al televisore e dimenticare quanto accaduto. Ma quando una strana voce gli chiede aiuto, le cose finiscono con l'andare diversamente.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Cambiò svogliatamente canale. Neppure gli ansimi e l’innegabile abilità circense delle due brasiliane sullo schermo erano stati sufficienti a distrarlo.  

La camera in cui alloggiavano puzzava di stantio e di qualcos’altro su cui Dean francamente preferiva non soffermarsi. Un lezzo talmente nauseabondo d’averlo spinto alla ricerca di possibili cadaveri nelle pareti e negli armadi, e d’avergli tolto suo fratello dai coglioni, anche se solo per una manciata d’ore. L’educato olfatto da signorinella di Sam l’aveva infatti spinto alla fuga, a dispetto di qualsiasi paura che Dean stesse per chinarsi e offrire il culo a quel figlio di puttana di un arcangelo. Sam Winchester aveva delle priorità, dopotutto. Il suo Paradiso l’aveva ampiamente dimostrato.

Il cacciatore sospirò, riportando due occhi stanchi al televisore. A quanto pareva, quella maledetta giornata non aveva alcuna intenzione di finire.

“Di nuovo lì, Carol Anne?” chiese a quel volto grigio deturpato dalle interferenze. “Non ti hanno detto che il tubo catodico ingrassa?”

“Dean?” ribatté l’altro, la voce appena un sussurro. “Sei davvero tu?”

Una stupida battuta morì sulle labbra del ragazzo: qualcosa non andava.

“Che succede, Cas?” domandò, sporgendosi verso l’apparecchio. “Esci di lì,” aggiunse, agitato.

In cosa si era mai cacciato quell’idiota di un angelo?

“Non posso,” rispose mestamente il succitato idiota. “Io non sono Castiel.”

Che le radiazioni della scatoletta antebellica che i proprietari di quel buco spacciavano per una TV gli avessero fritto il cervello? Quello era Castiel. Lo sentiva, lo sapeva.

“Saresti il primo dei mostri che affronto a fornirmi le generalità,” disse, gli angoli della bocca che si sollevavano in un accenno di sorriso. “Vieni fuori, Cas.”

Ho già perso troppo oggi.

L’angelo scosse la testa. “Te l’ho già detto, non posso. Non sono Castiel, sono una semplice eco dell’incantesimo che ha fatto per comunicare con te.”

“E hai pensato che la programmazione del mercoledì sera non fosse abbastanza noiosa?” domandò Dean, sempre più inquieto.

“Sto per svanire,” confessò l’altro, e il cuore del cacciatore perse un battito. “Io non sono Castiel, ma… Affinché l’incantesimo funzionasse, lui ha dovuto sacrificare una piccola parte del suo essere, e…”

“Perché sei venuto da me?” lo interruppe il cacciatore.

Castiel non rispose. “Potresti avvicinarti?” chiese, appena udibile sopra le scariche sempre più forti. “Volevo vederti un’ultima volta, ma i miei occhi... Non ti vedo, Dean.”

Appariva stanco, esausto. Dean si rimise in piedi su gambe che quasi non sentiva, a dividerlo dal televisore poche traballanti falcate. Vi si avvicinò in una sorta di trance, le dita tese verso lo schermo. Non lo toccava, non ancora. Ma voleva.

A quella distanza, la figura dell’angelo era come fagocitata dai grigi dello sfondo. Stava davvero svanendo, non c’erano dubbi. Forse non era il vero Cas, ma stava morendo. Da solo.

“Nessuno dovrebbe andarsene da solo,” sussurrò il ragazzo, la mente che riandava a tutte le volte in cui suo fratello l’aveva abbandonato, a tutte le volte in cui si era convinto che per lui sarebbe finita esattamente così. Il dolore era ancora freschissimo, un peso cocente alla bocca dello stomaco. Dean lasciò che la sua mano fosse attratta dalla strana forza che da bambino si era tante volte divertito a sfidare e, quando finalmente toccò il vetro crepitante, seppe che non erano state semplicemente quella o la pietà a spingerlo verso l’angelo, quella notte. “Cas,” sospirò, mentre l’immagine svaniva e un nuovo vuoto si insinuava nel suo cuore. “Cas...”

 

 

Note: Proporre uno scambio di drabble a Dionyso Constance Stone ha smesso di sembrarmi un’idea intelligente nel momento esatto in cui mi ha presentato il suo prompt, “Castiel nel televisore”. Ovviamente, come potete vedere, a quel punto la drabble mi è sfuggita di mano. Spero vi sia piaciuta. Fatemi sapere.

E un bacione alla mia piccola étranger

 

   
 
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