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Autore: Black Spirit    28/09/2013    2 recensioni
Noi siamo i fuochi di mezzanotte.
Noi siamo le ombre.
Noi siamo i morti.
Noi siamo gli invisibili.
Noi solo noi.
Solo noi possiamo tornare.
O almeno loro.
Io sono solo il nuovo.
Io sono solo il novellino.
Io Duncan Nelson, il punk, il duro qui non so dove mettere le mani.
E lei...
Lei è una dodici.
Lei è speciale.
Lei è potente.
Lei è Gwen.
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Duncan, Gwen, Trent , Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale
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“Sono un cosa?”

Lei alza gli occhi al cielo.

L'ho infastidita.

Di nuovo.

Dovrei iniziare a contare le volte in cui lo faccio oppure lei dovrebbe iniziare a fare l'abitudine.

Mmh no non lo farebbe mai.

Probabilmente se le contassi per davvero stabilirei un qualche tipo di strano record.

A meno che non faccia così con tutti cosa possibile.

La conosco da nemmeno un paio d'ore e già dopo avermi sentito parlare un paio di volte avrà alzato gli occhi al cielo almeno una decina di volte, se non di più.

Forse le sto proprio antipatico...
Oppure odia dover fare tutto questo?

Forse lei semplicemente odia il fatto di essere morta?

Già per quanto ne so io lei poteva avere una vita stupenda.

Poteva anche essere sul punto di sposarsi.

Per quanto ne so io lei poteva essere qualsiasi cosa.

Un'artista.

Una maestra.

Una scrittrice.

Una sorella.

Una figlia.

Una fidanzata.

Forse una moglie.

O chissà addirittura una madre.

E ora non lo è più e deve occuparsi di uno come me.

Chiunque sarebbe infastidito da una cosa del genere.

Persino io.

“Sei un fuoco di mezzanotte...”

Sospira.

Sembra...

Triste?

Allora avevo ragione.

È capace di provare dei sentimenti!

Che pensiero stupido Duncan tutti ne sono capaci quindi ovviamente pure lei ne è capace.

Solo perché non è stata entusiasta di conoscerti non vuol dire che sia una persona incapace di provare delle emozioni.

Forse non dovrei giudicarla così in fretta in fin dei conti io non so un bel niente di lei.

E vorrei tanto scoprire di più se solo Gwen me lo permettesse.

Se solo mi lasciasse entrare.

Se solo si confidasse con me.

Se solo...

“Tu sei un fuoco di mezzanotte proprio come me, Duncan”

Sorrido.

Mi ha chiamato per nome.

Lei mi guarda come se fossi un pazzo.

Cosa che probabilmente sono.

Però...

Non posso fare a meno di pensare che questo vuol dire che noi abbiamo almeno qualcosa in comune.

Che non siamo completamente diversi.
Però c'è una cosa che non ho ancora capito...

Una delle tante.

Ma questa dovrebbe dirmela.

“Cos'è un fuoco di mezzanotte?”

Gwen mi fissa per un minuto poi inizia a parlare con l'aria di chi preferirebbe farsi investire da un autobus.

Cosa che forse è successa...

In fin dei conti ha detto di essere morta in un incidente.

Ma non ha aggiunto altro.

Proprio come ho fatto io per la mia morte d'altronde.

Mi guarda negli occhi.

E prende a due mani il coraggio.

“I fuochi di mezzanotte sono gli spiriti che possono tornare sulla Terra e apparire agli esseri umani che hanno influenzato la loro vita in modo positivo”

Cosa?
Quindi io sarei una specie di fantasma?
“P-Puoi ripetere?”

Mi sento come se mi sia appena crollato l'intero mondo addosso.

Sono morto.

Sono morto ma posso tornare sulla Terra.

Sono morto ma posso tornare sulla Terra ed apparire alle persone.

Tutto questo inizia a sembrarmi solo un brutto scherzo di cattivo gusto.

Però le immagini che ho visto prima non mentivano.

Io sono veramente morto.

E Gwen è l'unica che può spiegarmi cosa fare.

“Tu ora sei uno spirito, uno spettro, un fantasma, un morto che cammina. Insomma chiamalo come vuoi ma d'ora in poi tu potrai tornare indietro nel mondo dei vivi ed apparire alle persone che ti amavano veramente quando eri ancora un essere vivente”
Mi sta prendendo in giro vero?
Insomma una cosa del genere non è possibile!

Sto per parlare ma lei mi fa segno di stare zitto.

E io ubbidisco come un bravo cagnolino.

Cavolo mi do fastidio da solo in questo momento.

“So che ora hai delle domande o che forse nemmeno mi credi ma prima di chiedere qualcosa potresti farmi finire di parlare per favore?”

Mi manda un occhiata infastidita che mi azzittisce subito.

Già si vede che inizio a darle sui nervi quindi è meglio stare zitto e lasciarla parlare prima che se ne vada senza dirmi più niente.

E io questo non posso permetterlo.

Insomma io la voglio accanto a me.

No non è che la voglio accanto a me è che voglio delle informazioni su dove sono e cosa sono ecco tutto.

Mento a me stesso e ne sono consapevole.

Ma per ora è meglio così.

Non posso gestire tutto questo in una sola volta.

Già innamorarsi è pericoloso.

Ma innamorarsi di una che sembra avere poteri illimitati e odiarti è puro masochismo.

Anche se lo trovo quasi divertente.

Innamorarsi per la prima volta solo dopo la morte.

Fa tanto film horror.

E a me sono sempre piaciuti i film horror.

Chissà se piacciono anche a lei?

Non pensarci per ora Duncan.

Limitati ad ascoltare quello che ha da dirti.

La guardo mentre fa un altro sospiro e inizia a parlare.

“Noi non duriamo a lungo, come il fuoco vero ci spegniamo. Possiamo bruciare solo per dodici mesi proprio per questo siamo divisi in gruppi da uno a dodici. Ogni gruppo ha il suo corridoi e ogni fuoco ha la sua porta, con scritto il suo nome, dove appare il luogo dove si sentirebbe più al sicuro nel momento in cui la apre, ogni gruppo ha delle caratteristiche e dei compiti, gli uno come te per esempio sono i fuochi giovani che hanno ancora tempo per bruciare e la loro energia è la più forte che ci sia per questo danno vita a tutto l'impianto mentre i dodici come me sono quelli che presto si spegneranno e che si occupano di addestrare gli uno...”

Lei distoglie lo sguardo e cerca di prendere coraggio per dire qualcos'altro.

Qualcosa che sembra ferirla nel profondo.

Qualcosa che non sente la forza di rivelare.

Qualcos che però sta per dirmi lo stesso.

“Io qui sono l'unica dodici non ne sono più ammessi altri, quando qualcuno supera gli undici mesi viene mandato via, in un altro gruppo quindi sarò io ad addestrarti. Tu sei l'unico uno che necessita ancora di un addestramento tutti gli altri hanno già completato il loro”

La guardo cercando di invogliarla con lo sguardo a dirmi altro ma lei non lo fa e io allora passo alla parola nonostante sappia di correre il rischio di farla infuriare, la curiosità ha la meglio su di me.

“Esattamente... Da quanto tempo sei in questo posto?”

Lei alza lo sguardo e mi risponde con uno sguardo di sfida negli occhi.

Quello stesso sguardo che io ho avuto stampato in faccia per tutta la mia breve e scapestrata vita e che quindi so bene è solo una maschera per nascondere il dolore che lei sembra provare da così tanto tempo.

“Sono qui da quasi due anni ormai, mese più mese meno”

La guardo sorpreso.

Da quel che mi ha appena detto lei dovrebbe essere già stata mandata via.

Lei dovrebbe essersi...

Già spenta.

“Non fare domande perché non ti risponderò. Ora preparati, il tuo allenamento inizierà fra un ora, se hai bisogno di vestiti vai all'armadio e visualizza cosa vuoi indossare, quello apparirà dentro. Quando sei pronto torna nel corridoio dove ti ho trovato prima , vai alla porta dodici e bussa almeno due volte. Non aprire per nessun motivo la porta se non vuoi che ti capiti qualcosa di brutto e che io te la faccia pagare molto ma molto cara, chiaro?”

Si alza e va verso la porta per andarsene.

Senza nemmeno aspettare che io le risponda.

Probabilmente pensa che non sarei così folle da fare l'esatto contrario di quello che mi ha detto.

Pensa forse che io sia un bravo ragazzo?

Illusa.

E comunque...

Ha appena detto non fare domande?
Bene allora passerò ai fatti.

Ghigno.

Mi alzo, le vado incontro bloccandola e...

E la abbraccio.

La stringo forte al mio petto muscoloso.

E sento quanto sia piccola e indifesa anche se solo per un secondo la sento vicina.

Non so perché ma sento che ne ha bisogno.

Che ne abbiamo bisogno entrambi.

Anche se forse ci rimetterò un braccio o una gamba ma ne vale la pena solo per poterla stringere a me.

Solo per sentirla accanto.

Ma dopo meno di tre secondi quel piccolo angolo di paradiso scompare e io sono già a terra con una terribile fitta allo stomaco mentre lei è scomparsa nel nulla.

Come ha fatto?

Come ha fatto a mettermi al tappeto?

Insomma non sembra essere abbastanza forte per farlo.
Senza contare che non mi ha nemmeno toccato e la porta non l'ha proprio sfiorata...

Di cosa è capace quella ragazza?

In che guai mi mi sto andando a ficcare per lei?

Sorrido.

Non vedo l'ora di scoprirlo.

Non vedo l'ora di andare al mio allenamento e di aprire quella porta senza bussare.

Anche se so che la farò infuriare.

E la cosa mi diverte molto più di quanto dovrebbe essere lecito.

Ma come dicevo sempre da vivo.

Meglio rischiare oggi che pentirsi domani.

E io non mi sono mai pentito di niente in tutta la mia vita.

Nemmeno di essere stato ucciso da Courtney.

Perché così ho conosciuto lei.

Lei che mi fa venire i brividi con una sola parola.

Lei che è così fredda con me.

Lei che allo stesso tempo è così fragile.

Lei che è la ragazza che sono sicuro di amare.

Lei che si chiama Gwen.

E che fra poco mi verrà apparire alla sua porta.

Ovviamente...

Senza bussare.

  
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