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Autore: EDVIGE86    28/03/2008    5 recensioni
James Potter è coinvolto in una rissa a scuola con un Serpeverde per difendere una sua compagna accusta di essere una "viscida mezzosangue" Neville,pofessore di Erbologia,è costretto a chiamare Ron per l'assenza del padre del ragazzo. Riuscirà Ron a far capire al nipote ciò che è giusto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Neville Paciock se ne stava seduto alla scrivania del suo ufficio ad Hogwarts

Neville Paciock se ne stava seduto alla scrivania del suo ufficio ad Hogwarts.

Erano trascorsi già diversi anni da quando, un bel giorno, la professoressa Sprite gli fece i complimenti per la sua naturale predisposizione per Erbologia, grazie alla quale aveva ottenuto la cattedra di professore nella sua vecchia scuola.

Quante cose erano successe in quegli anni.

La guerra ora, grazie al suo caro amico Harry, era finita e Neville si sentiva un uomo nuovo.

Ricordate la storia “il brutto anatroccolo”?Ecco, Neville ai tempi della scuola si sentiva proprio come quel povero e triste anatroccolo.

Non era uno studente brillante, era timido, impacciato e il bersaglio preferito degli scherzi dei Serpeverde.

Sorrise ricordando quando al primo anno Ron gli consigliò di iniziare a puntare i piedi con le persone e quando, per la prima volta l’aveva fatto, Hermione era stata costretta a pietrificarlo.

Sorrise nuovamente mentre il suo sguardo si posava sulla foto posta alla destra della scrivania; raffigurava la sua amata Hannah.

Lui e Hannah si erano rincontrati qualche anno dopo la fine della guerra e si erano innamorati; era stata una cosa inaspettata per Neville e del tutto imprevedibile, pensare che una ragazza graziosa e dolce come Hannah potesse interessarsi a lui.

Forse allora era vero quello che i suoi amici Harry, Ron ed Hermione gli dicevano: ”tu hai qualche cosa di speciale Neville Paciock….e un giorno tutti se ne accorgeranno”.

In quel momento non gli importava di “tutti” ma solo della sua Hannah.

Si sentiva per la prima volta nella sua vita completamente felice e appagato, con una donna fantastica al suo fianco, amici che gli volevano bene e un lavoro che amava…..anche se qualche volta gli costava molto……come quel giorno.

A distoglierlo dai suoi pensieri fu deciso picchiettare sulla porta.

“Si avanti”

Davanti ai suoi occhi comparvero il signor Robin, nuovo guardiano della scuola al posto di Gazza, e due ragazzini di 13 anni che si stavano ancora guardando in cagnesco.

“Eccoli qui professore….ve li ho portati” disse gentilmente il guardiano facendo segno ai due di entrare.

“Grazie mille Robin, ora faccio da me”gli sorrise amichevolmente Neville.

“Prego ragazzi…accomodatevi” li invitò il professore facendogli segno con la mano di sedersi di fronte alla sua scrivania.

Con passo lento i due razzi presero posto dinnanzi a lui tenendo lo sguardo basso, al quanto mortificato.

Neville era un professore che tutti amavano, sempre gentile e disponibile con i suoi alunni e che difficilmente si arrabbiava.

Ad una punizione preferiva un confronto con i ragazzi, per tentare di fargli capire cosa o dove avesse sbagliato.

Questa volta però la faccenda era un po’ complicata.

Un Serpeverde e un Grifondoro nel suo ufficio per essere venuti alle mani.

Se c’era una cosa che Neville non tollerava era la violenza gratuita……ne aveva vista troppa durante la sua infanzia e non la poteva concepire in alcun modo fra ragazzi così giovani.

Inoltre questa volta non si trattava di due ragazzi qualsiasi…..ma di un Serpeverde e di un Grifondoro…..e precisamente di Leo Gordon e di……

 

“Allora signor Potter…vuole dirmi lei quello che è successo?”

James Potter, capelli castani, occhi scuri e lentiggini sul viso, alzò lo sguardo sul professore.

Quel ragazzo aveva qualche cosa di speciale secondo Nevil; non solo era il primo figlio di Harry Potter e di Ginny Weasley, ma era un ragazzo estremamente intelligente, sempre allegro e vitale, disponibile con tutti i suoi compagni e un ottimo giocatore di Quidditch.

Fin dal suo primo anno si era rivelato un degno successore di suo padre, mettendosi in tutti i tipi di pasticci, ma mai al mondo avrebbe pensato che James Sirius  Potter potesse alzare le mani su un altro studente.

“Allora signor Potter….gradirei sapere come si sono svolti i fatti.”Disse con tono severo.

James incorciò lo sguardo per professore,duro e severo come la sua voce…..mai gli era capitato di vedere Neville così, e forse fu proprio questo che lo convinse a parlare per primo.

“Ci siamo azzuffati nel cortile,signore.” Rispose con tono mortificato.

James non era uno stupido, sapeva bene che ne avrebbe pagate le conseguenze ma non era pentito di quello che aveva fatto.

Chiunque si sarebbe comportato così al posto suo.

Gli era capitato spesso di sentire storie su suo padre e su suo zio da ragazzi e di quanto non gli fosse facile tenere a bada i nervi davanti a cose ingiuste…..soprattutto a suo zio.

No,non era mortificato per le sue azioni, ma per doverne dare ragione a Neville….si sentiva imbarazzato davanti a lui perché prima che un professore era un grande amico di famiglia.

Di fronte a un altro non avrebbe avuto alcun problema a spiegare come quel cretino di Gordon avesse offeso quella ragazza perché babbana e di come lui queste cose le odiasse….ma con Neville era tutto troppo strano e complicato.

“E per quale motivo?”

“Potter ha iniziato signore!!” si mise in mezzo Leo Gordon senza dare a James la possibilità di rispondere alla domanda.

“Non stavo parlando con lei signor Gordon” Lo mise subito a tacere Neville. “Sentirò certamente anche la sua versione dei fatti….ma lei parlerà solo e quando la interpellerò io….è chiaro?”

Anche il Serpeverde rimase pietrificato dalla risolutezza del professore, che fino a qualche secondo prima riteneva solo un grande rammollito, e così tacque mentre Neville riposava il suo sguardo su James.

“Gordon stava insultando Clara Troy,signore…..e io sono intervenuto per impedirlo”

“Quindi hai iniziato tu?”

“Non sono stato io a dare della viscida mezzosangue a Clara!”

“Sei stato tu il primo a mettere le mani addosso a Leo Gordon?!”

James abbassò lo sguardo prima di rispondere. “si”.

Neville che stava per rivolgersi a Leo fu però interrotto dalla risolutezza di James.

“Ma l’ho fatto solo per difendere Clara!!Non è giusto che lui la offenda così!!!”Disse sbattendo le mani sulla scrivania del professore che ora lo guardava incredulo.

“Non si può dare a una persona della viscida mezzosangue solo perché è nata babbana!!!Anche mia zia è una babbana ma questo non ha impedito a mio zio,che è un purosangue, di amarla e sposarla!!Inoltre è una delle persone più rispettate al ministero!!!”

“Tuo zio l’ha sposata solo perché è un traditore di sangue!!!”

A quella affermazione James non ci vide più.

Scattò in piedi e afferrò rudemente Gordon per la cravatta della divisa. “Prova a offendere ancora mio zio!!!!”

“DIVIDENDO!!!!”Veloce Neville separò con un incantesimo i due ragazzi facendo volare Jemes nuovamente sulla sedia.

“ORA BASTA!!Dovreste solo vergognarvi!!!!Tutti e due!!”

“ma….”

“Non una parla signor Potter!….Per quanto possa essere nobile il gesto di difendere un amico nei guai è altrettanto orribile reagire usando la violenza! E io questo non posso tollerarlo!!”

Leo Gordon pensando che ormai James si fosse condannato con le sue mani ghignò sotto i baffi.

“E’ inutile che sorrida tanto signor Gordon….perché quando parlo di violenza non mi riferisco solo a mettere le mani addosso.Anche la sua è stata una violenza nei confronti di una ragazza della suola.

Lei voleva umiliare e mortificare Clara Troy solo perché nata babbana vero?….Per lei era solo una manifestazione di potere, giusto?….Bene…io invece le dico che è stata solo manifestazione di debolezza e stupidità la sua.

È lei che ne esce umiliato signor Gordon!”

Entrambi i ragazzi rimasero in silenzio travolti dalle parole di Neville che si sedette nuovamente alla scrivania.

“Ora signor Gordon esca dal mio ufficio e mi aspetti quì fuori il suo turno….ora voglio parlare con Potter e poi toccherà a lei”

Leo si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta.

“Nel frattempo sappia che manderò una lettere ai suoi genitori per invitarli a un colloquio qui da me”

Leo infuriato potè solo annuire in silenzio e uscire lasciano James e Neville da soli.

 

 

Neville prese un foglio e una penna e iniziò a scrivere una lettera mentre James lo seguiva in silenzio.

“Tuo padre riceve le lettere direttamente al mistero vero?”

“Si, ma mio padre oggi non è al lavoro”

Neville alzò la testa per guardarlo.

“Gli è stato chiesto di partecipare a un incontro fuori Londra con altri giovani Auror per parlargli della sua esperienza e così lui e mamma sono partiti ieri”

Neville annuì e ritornò a scrivere.

“Vorrà dire che chiamerò tuo zio”

“mio…mio zio?Perché?”

“Non hai appena detto che tuo padre non è al ministero?”

“Si”

“Bene, quindi faccio chiamare tuo zio che di sicuro non tarderà a riferire il tutto a Harry”

In un certo senso James si sentì sollevato nel sapere che di li a poco avrebbe dovuto spiegare la faccenda a Ron e non a Harry.

Suo zio poteva di certo capire perché aveva reagito così, e inoltre era veramente raro vedere suo zio arrabbiato con lui…anzi, era proprio da lui che di solito si rifugiava quando discuteva con mamma e papà o che da sempre lo viziava.

Aveva addirittura anticipato suo padre nel regalargli una nuova scopa dopo che era entrato nella squadra dei Grifondoro.

Eh si, poteva andare peggio penso James sorridendo lievemente.

Anche Neville sorrise divertito notando la sicurezza del giovane Potter; se pensava che avrebbe avuto vita facile con Ron si sbagliava di grosso e di questo Neville era assolutamente sicuro.

 

 

 

Ron si trovava nel suo ufficio, stranamente tranquillo.

 Si stava godendo quel magnifico giorno di calma senza il suo agitatissimo capo.

Qualche giorno prima ad Harry gli era stata fatta la proposta di partecipare a questo raduno per giovani matricole Auror per parlare con loro, per divulgare la sua esperienza e spiegare cosa e quali responsabilità comporta scegliere quello come mestiere.

Harry aveva accettato e secondo Ron poteva essere anche una buona occasione per l’amico di “liberarsi”per un po’ del ministero….ma a quanto pare per Harry non era stato affatto così.

Per giorni non aveva fatto che correre a destra e a sinistra per preparare tutto, manco avesse dovuto incontrare una schiera di divinità…..erano solo delle matricole.

Dei ragazzetti di 18 anni appena usciti da scuola e con una gran voglia di assaporare il gusto di andare in giro con una divisa.

Col tempo avrebbero imparato, e chi non fosse stato in grado di reggere alla fatica di quella vita avrebbe tagliato la corda da solo, di questo Ron era certo.

Harry era letteralmente impazzito e aveva esaurito lui e la metà degli organizzatori di quel evento.

Tutto doveva essere perfetto e rendere l’idea dell’importanza della cosa.

Ora che il “capo” aveva gentilmente portato il suo sederone lontano da lui, Ron si stava rilassando di brutto e aveva perfino pensato di regalare a Ginny un bel completino per dare modo al suo adorato maritino di  sfogare le sue frustrazioni all’interno delle pareti domestiche e non in ufficio con il rischio di provocarsi e provocare infarti a gente innocente.

“ah che bella giornata!!”disse Ron stiracchiandosi sulla poltrona del suo ufficio….ma il sorriso che aveva stampato in faccia era destinato ad avere vita breve.

In quel momento un gufo, entrato dalla finestra aperta, planò sulla sua scrivania con una lettera.

Ron osservò l’animale e poi la busta bianca con sospetto, incerto se aprirla o no.

“Pazzo come sei Harry saresti capace di rompere anche da lontano!” disse continuando a guardare il gufo con un sopracciglio inarcato.

“Giuro che se sei tu…..vengo dove sei…e ti butto dalla finestra!!!”

Riluttante allungò una mano e prese la lettera, vedendo con solievo che non proveniva da Harry…..ma da Hogwarts.

Pensado si trattasse di Rose aprì velocente.

 

“Caro Ron,

sono veramente dispiaciuto di doverti scrivere questa lettera ma so che Harry non si trova in città.

James ha fatto a botte con un ragazzo Serpeverde per difendere Clara Troy,una ragazzina babbana di Grifondoro.

Come capirai la cosa è grave.

Ho deciso di fare intervenire le famiglie perché ritengo che sia loro compito parlare con i figli e spiegargli ciò che è giusto e ciò che non lo è.

So bene che con te James è in buone mani e che saprai parlargli come un padre in assenza di Harry.

Ti prego dunque di venire da me al più presto.

Un abbraccio anche a Hermione.

                                                           Neville.

 

Ron non perse tempo,prese il mantello e si smaterializzò fuori dal ministero.

  
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