Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: CamyDenDirectioners    30/09/2013    2 recensioni
Emily é una ragazza con grandi occhi color nocciola, lunghi capelli castani; é una studentessa 19enne molto solare e allegra e sopratutto dolce, in un pomeriggio a inizio estate con le sue amiche incontra il ragazzo che cambierà la sua vita, Louis Tomlinson, un ragazzo duro e seducente con un passato niente rosa e fiori. In quel giorno tutto cambia per Emily, e Louis continuerà a cercarla...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Finalmente avevo un po' di riposo, avevo appena finito di mangiare quando mia madre se ne andò a lavoro lasciandomi libera per tutto il pomeriggio. Il succhiotto che Louis mi aveva fatto per fortuna non era visibile essendo sulla spalla, coperta dalla maglia, se fosse stato sul collo non avrei potuto nasconderlo, insomma, sarebbe stato parecchio difficile e non avevo intenzione di mettere sciarpe per colpa sua nel mezzo dell'estate! Mi sedetti comodamente sul divano e accesi la tv che mi faceva da sotto fondo mentre usavo il mio iPad, passarono cinque minuti prima che Jane mi chiedesse se saremmo uscite quel pomeriggio, glielo avevo promesso.. Le scrissi che andava bene, e che ci saremmo trovate alle 15.30 alla fermata dell'autobus. Ma ormai avevo la fobia di uscire, Louis poteva essere ovunque e la cosa che mi preoccupava era che ora sapeva il mio indirizzo. Improvvisamente il flash delle sue labbra sulla mia spalla si fece viva nella mia mente, era come se lo rivivessi in quell'istante: rimasi con gli occhi fissi alla tv mentre sentivo il dolore dei suoi denti penetrare nella mia pelle, era una sensazione così maledettamente strana, eppure in un lato abbastanza piacevole. Lo avevo detto la prima volta che lo avevo visto, era parecchio carino. Ma così maledettamente stronzo.
Sussultai quando il citofono suono, lentamente posai l'Ipad accanto a me sul divano, mi alzai spostando i capelli all'indietro e camminando velocemente per il salotto. Mi fermai davanti a esso, cercando di capire chi aveva suonato, probabilmente era mia madre... Eppure non dimenticava mai niente, era una donna così pignola! O almeno, lo speravo. Mi portai una mano alla bocca: lui, li, sotto casa mia. Gli occhi fissavano la piccola telecamera, quegli occhi così maledettamente azzurri e belli, quando non mi era vicino riuscivo a sostenere il suo sguardo, solo perché non sapeva che lo stavo guardando. Suonó una seconda volta, andai in salotto e mi misi le infradito, non volevo che salisse così aprì la porta di casa mia richiudendola alle mie spalle, il cuore mi batteva a mille mentre scendevo le scale, era come se da un momento all'altro sarebbe potuto saltare fuori dal petto e ricadere sulle scale. Ma non potevo rimanere in casa, se poi mi avesse trovato? E se fosse riuscito a salire? La mia chioma ballonzolava mentre facevo due scalini alla volta, dovevo affrontare il mio incubo. Dovevo farlo una volta per tutte. "Louis?! Louis cosa diavolo ci fai qui?!" Gridai esasperata, mi misi davanti a lui, i suoi occhi erano puntati nei miei mentre lo guardavo dal basso. "Piccola, sono venuto a salutarti. E poi ti volevo chiedere se... Volevi venire a cena con me stasera." I miei occhi si spalancarono, un attimo dopo le braccia conserte al petto si lasciarono cadere lungo i fianchi. Non ci potevo credere, Louis mi stava invitando a cena?! "C-cosa? Sei impazzito, io non ti voglio conoscere e non voglio avere niente a che fare con te!" Gli urlai, volevo che sparisse, questa era la mia intenzione ed ero fissa su questa cosa. I suoi occhi blu diventarono d'un tratto più scuri, il suo viso era corrugato in una smorfia, era molto più che furioso. Prima che me ne potessi accorgere ero di nuovo dentro l'edificio, le sue mani avevano colpito forte le mie spalle facendomi indietreggiare duramente chiuse la porta così che nessuno al di fuori ci potesse vedere... Vidi i suoi occhi azzurri ancora una volta prima che spostasse la testa vicino al mio orecchio, sentivo il suo respiro sul collo. Era una cosa così orribile, non riuscivo nemmeno a urlare, ero terrorizzata. "Tesoro, non so se l'hai capito ma il mio era un ordine!" Mi grido nell'orecchio sinistro, mentre premeva le dita nella pelle delle spalle, costringendomi a stare ancora più appiccicata al muro freddo... Il mio respiro era così forte, il cuore stava esplodendo nella cassa toracica. "Allora, verrai con me si o no?!" La mano destra rimase ferma sulla spalla dolorante, stava schiacciando il succhiotto che mi aveva fatto la volta precedente, mentre l'altra si insinuò tra i miei capelli, stavo trattenendo le lacrime, i miei occhi erano lucidi mentre mi dimenavo con forza contro di lui, senza nessun risultato. Tiro i miei capelli, per forzarmi a dire cosa voleva sentire. "V-va bene, uscirò con te. A patto che oggi pomeriggio mi lasci in pace!" Gli gridai tutto d'un fiato, le mie gambe stavano cedendo, mi ero accorta solo in quel momento che tremavo come una foglia. Presso il suo corpo contro il mio, i nostri bacini sfregarono, digrignai i denti dalla rabbia e frustrazione di quel gesto "Molto bene ragazza." Mi disse, tra i sospiri spezzati mentre eravamo ancora uno contro l'altro, mi lascio una lunga scia di baci umidi sul collo, per un momento chiusi gli occhi, perché mi sembrava così piacevole?! Louis era uno stronzo, e lo sapevo, ma sapeva anche essere così maledettamente sexy. Il suo naso sfiorò il mio mentre ci allontanavano, il mio respiro era tremolante mentre lo fissavo, a pochi centimetri da me. Era così bello nonostante tutto. "Ti passo a prendere alle 19.00." Allungò la mano, accarezzandomi la guancia e per la prima volta lo lasciai fare, ancora ferma e pressata contro il muro. Lo guardai uscire, poi barcollando camminai verso le scale, correndo su immediatamente.

***

Mentre aspettavo Jane seduta sulla panchina, pensai a cosa era successo con Louis, avrei dovuto passare l'intera serata con lui, e probabilmente non mi avrebbe portato in uno di quei locali tranquilli dove si parlava con calma, niente alcol niente droga niente musica sparata a volume altissimo, sono l'idea mi attanagliava lo stomaco, lo odiavo eppure c'era qualcosa che mi attirava in lui, aveva qualcosa di strano così maledettamente attraente! Portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre controllavo che la maglia fosse ben su e che non si intravedesse nulla, da quando era successa quella cosa al supermercato avevo la fissa di questa cosa, solo ricordarla mi dava i brividi... Chissà cosa mi avrebbe fatto quella sera, le sue mani sul mio corpo mi facevano venire i brividi per tutto il corpo, ma ancora non avevo ben capito se erano brividi perché quel contatto aveva qualcosa di dolce, oppure perché avevo paura, ma pensavo fossero tutte e due le cose, i suoi baci sul mio collo mi erano sembrati così... Come dire, dolci? Non li so definire, ma quando non faceva il duro sembrava quasi un ragazzo dolce, e sottolineo quasi. Risi, era tutto iniziato grazie alle mie amiche, ma alla fine ero stata io ad arrendermi, quindi preferisco non scaricare tutta la colpa su di loro. "Hey Emy!" Una vocina squillante mi fece girare la testa, sorrisi quando scorsi la piccola figura di Jane che si avvicinava velocemente saltellando, affianco a lei c'era Mark, un suo amico delle medie se non mi sbaglio, anche lui carino, ma non aveva quella cosa, ancora a me sconosciuta, che mi attraeva a Louis. "Heyy!" Mi alzai dalla panchina abbracciandola, mi sorrise quando ci staccammo girando si verso Mark, che sposto ma ciocca dei suoi lunghi capelli biondi dagli occhi marroni, era molto alto, più o meno come Louis. "Ti ricordi di Mark vero? L'ho voluto invitare così per fare un giro!" Gesticolò lei, cercando di spiegare, tenendo il suo cellulare nella mano destra, la sua grande dipendenza, il cellulare ne era sempre attaccata, per questo era sempre rintracciabile, per fortuna. "Oh si, ciao!" Lo salutai timidamente, alzò la mano sorridendomi... "Bene possiamo andare!" Jane mi strinse la mano tirandomi avanti, pronta per una giornata di shopping selvaggio. Mark rise, correndoci dietro. Per quelle ore mi scordai della serata che mi aspettava.

***

Quando il citofono suono mi stavo infilando le ballerine rosa, mia madre era ancora a lavoro, le avevo lasciato un messaggio attaccato al frigo, come di tradizione era fare a casa nostra. Mi tirai ancora un po' su i pantaloncini rosa, indossavo una maglia rosa infilata dentro i pantaloni con sopra il segno dell'infinito in bianco, mi ero messa un filo di trucco sugli occhi e un po' di blush. Ero così maledettamente tesa, aprì la porta facendo un grande sospiro richiudendola con le chiavi, strinsi la mia giacca tra le braccia scendendo le scale... A ogni passo che facevo avevo sempre più ansia per quello che mi aspettava. Rimasi a bocca aperta quando lo vidi, la sua macchina nera era parcheggiata vicino al marciapiede, lui era appoggiato alla fiancata con le braccia conserte, il suo sguardo lussureggiante viaggiava su e giù sul mio corpo, questo mi rendeva molto a disagio, non si mosse, mi sorrise e basta. Avanzai verso di lui, guardandolo fisso... Mi fermai a pochi passi, mentre il venticello mi spettinava i capelli. "Ma ciao bellissima." La sua mano accarezzo dolcemente la mia guancia, arrossì abbassando lo sguardo,  "Ciao..." Lo salutai velocemente "Andiamo." Mi aprì la portiera, rimasi ferma per alcuni secondi finché titubante non entrai, notai che l'aveva ripulita, almeno un poco. Ma sempre sporca era. Rimasi poi ad osservarlo mentre camminava di fronte alla parte frontale dell'auto per raggiungere il posto di guida. La sua figura balzò facilmente all'interno del veicolo prima che rapidamente chiudesse la portiera. Mi terrorizzò il pensiero di essere ora sola con lui. Mise immediatamente in moto senza neanche guardarmi... "Allora come è andato il pomeriggio?" Mi chiese tranquillo, come era strano. Sembrava avesse sbalzi d'umore. "Molto bene e tu?" Gli chiesi, per non essere scortese "Nulla di interessante." 
 Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso e passai il tempo osservando fuori dal mio finestrino. Il sole stava ormai calando lentamente quando entrammo in un parcheggio. "Siamo arrivati." Slacciai la cintura di sicurezza, poi raggiunsi con la mano la maniglia della portiera, aprendola e uscendo. Il tempo era bellissimo, si stava così bene, Louis mi si avvicinò e prese immediatamente la mia mano stringendomi a se. Ci fermammo fuori ad un ristornate e lui allontanò il braccio dalle mie spalle mentre entravamo dentro, il locale era carino... Non era un posto dove sembrava esserci gente drogata oppure già ubriachi, era molto calmo, Louis mi aveva stupita. In quel locale non c'ero mai stata. Louis diede il suo nome all'uomo all'entrata del ristorante, poi ci guidarono ad un tavolo nella parte posteriore. Mi sedetti di fronte a un piccolo tavolo, togliendomi la giacca e posizionandola sullo schienale della sedia. La cameriera ci porse i menù, poi prese le ordinazioni delle bevande e si allontanò velocemente. Louis scorse la lista dei pasti offerti, "Che cosa prendi?" Mi chiese alzando leggermente lo sguardo su di me, "S-spaghetti con vongole." Risponsi con tono sommesso, quasi vergognoso "Bene... Anche io." Decise posando il menù sul piccolo tavolo. "Sei davvero bellissima." Le sue parole furono un colpo al cuore, inizió a pompare il sangue più velocemente mentre lo guardavo fissa nei suoi occhi azzurri, lo trovavo così carino. "G-grazie, anche tu..." Spostai lo sguardo, imbarazzata dalle sue parole e da come avevo risposto, sussultai irrigidendomi sulla sedia mentre il suo piede colpiva leggermente il mio, mi sorrise mentre rideva, 'Mi sta facendo piedino, oh mio dio!' Urlava la vocina dentro la mia testa, mentre cercavo di restare calma e controllata. Smise immediatamente quando scorse la cameriera che si avvicinava con i nostri piatti, mangiai velocemente cercando di non sporcarmi, che figure. In più avevo così ansia che riuscì a malapena a finire il cibo nel mio piatto. Quando arrivò il secondo fui costretta a ingoiare, odiavo avanzare il cibo, così mi costrinsi a fare finta di nulla. "Bene. Direi che abbiamo finito, possiamo andare." Tiro fuori il portafoglio, estraendone 10 euro e lasciandoli sul tavolo, un po' poco per un pranzo così, nonostante mi stessi chiedendo che intenzioni aveva rimasi zitta a fissarlo in silenzio. La sedia fece un rumore stridulo mentre Louis si alzava, io rimasi seduta mentre lo guardavo venire verso di me. Prese la mia mano, tirandomi su, afferrai la mia giacca velocemente prima che mi trascinasse per la sala, il cameriere appena ci vide uscire ci richiamó, sapevo che non saremmo riusciti a farla franca. "Hey voi! Dovete pagare!" La sua voce era rimproverativa, mi voltai spaventata mentre la mia mano rimaneva intrecciata a quella di Louis, 'aspetta aspetta...' Mi dissi, distogliendo la vista dall'uomo irritato dietro il bancone "Oh, non si preoccupi, ho lasciato tutto sul tavolo." La voce di Louis era così credibile, non faceva una piega, mi fece anche un po' paura, chissà come sapeva mentire bene. Ma la paura si dissolse mentre osservavo le nostre mani, intrecciate dolcemente mentre mi tirava ancora più vicino a lui. "Voi rimanete qui, vado a controllare." Uscì dal bancone, dirigendosi verso il nostro tavolo, "Certamente!" Dissi Louis, rimasi immobile, mentre aspettavo. Louis era un completo idiota. "Vieni!" Mi sentì tirare, poco dopo eravamo nel buio della sera, mentre ci allontanavamo a passo svelto. Louis sembrava voler correre ma io ero troppo preoccupata per aumentare il passo, avrei voluto pagare io "Louis ma sei scemo?! Se ci rivedono quelli ci denunciano! Non intendo avere guai per colpa tua!" Gli gridai dietro, strattonandolo, si volto verso di  rompendo il nostro legame, sciogliendo le nostre mani "Ci sono tanti ristoranti baby, basta preoccuparti, fottitene!" La sua risata rimbonbó nelle mie orecchie, prima che il suo braccio si spostasse dietro la mia schiena, con la sua mano colpi forte il mio sedere cercando di farmi aumentare il passo, poi la sua mano si poso sul mio fianco, li finalmente riuscì a farmi correre, altrimenti sarei caduta, ma ormai eravamo lontani... Che cosa fuori di testa. Aprì la macchina da lontano e appena potei afferrai la maniglia della portiera aprendola e infilandomi dentro, mi sedetti con il fiatone, avevo paura che sarebbero riusciti a trovarci, Louis entró nel veicolo, sbattendo la portiera, era così calmo in confronto mio, mi rivolse un sorriso beffardo, accendendo il motore e partendo velocemente verso casa mia.

***

La macchina si fermó, davanti a casa mia. Vicino al marciapiede. "E stata una bella serata... G-grazie..." Gli dissi sommessamente arrossendo,mettendo a parte quando eravamo scappati non pagando tutto. Mi chiedevo come era successa una cosa del genere, era seriamente una cosa pazzesca, mi sentivo così in colpa! E questa era un'altra dimostrazione del carattere di Louis.. Menefreghista. "Non devi ringraziarmi e stato un piacere." Mi disse, mise due dita sotto il mio mento tirandolo su, sul suo viso aveva un sorriso malizioso, fece incontrare i nostri sguardi, mentre solo i lampioni illuminavano la macchina. I suoi occhi brillavano, fui totalmente ipnotizzata da essi, non riuscivo a non guardarli, ma alla fine il silenzio fu troppo imbarazzante per me "I-io ora devo andare." Gli dissi, si sporse in avanti, lasciandomi un bacio sulla guancia, le sue labbra bruciavano contro la mia pelle, le farfalle iniziarono a svolazzare nelle mia pancia, ma le scacciai via, come poteva lui essere così attraente?! Era una cosa che mi sarei sempre chiesta. Con quel l'ultimo gesto mi fece arrossire, poi mi voltai, aprendo la portiera e uscendo, l'aria sembrava più fredda di prima, forse perché avevo il viso in fiamme per quel 'bacio' così innocente. "Ci vediamo!" Mi urló, "V-va bene." Gli risposi mentre entravo nell'edificio scuro, accessi la luce delle scale, salendo. Mi sarei sicuramente ricordata di quella serata. 

Ecco a voi il quarto capitolo, spero che vi sia piaciuto :) scusate per gli errori!! 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: CamyDenDirectioners