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Autore: Flam92    02/10/2013    3 recensioni

- Anja –
Tre anni prima . . .
Basta, me ne vado, sono arrivata al limite della sopportazione . . . È questo che ho ottenuto per essermi sacrificata all’inverosimile?! Il fatto che tra meno di un decennio sarò morta e sepolta, la donna che mi ha dato la vita mi ha insultato in ogni lingua conosciuta e non, e che devo lasciare tutto e tutti per andare oltreoceano?
- Loki –
Un anno prima . . .
In una cella, di nuovo!! Maledizione, odio stare qui dentro, mi manca l’aria, non posso muovermi . . . almeno mi hanno levato quel dannato bavaglio. Uff . . . che cosa dovrei fare per i prossimi due secoli? No, se non esco prima di qui finisce che divento pazzo sul serio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 5: "Donne furiose, Dei ingannatori, Spie ficcanaso"

 
 
- Steve -
         Nel vano di carico del flyer regna un silenzio di tomba; Loki e la ragazza, seduti l’uno di fronte all’altra, si scambiano ogni tanto qualche fugace occhiata. A differenza del dio, che pare essere sempre tranquillo e padrone di sé, quasi annoiato persino, a dispetto della situazione, la donna alterna sguardi di fuoco al primo e un’espressione indecifrabile con cui squadra Steve, Tony, le due spie ai comandi del mezzo e Thor, seduto accanto a Loki, con aria metadibonda.
         Steve la osserva con attenzione: è magra e molto alta, più di una donna media, il viso sembra scolpito nel marmo, vista la serietà dei suoi lineamenti, mentre i capelli lunghi e scuri, prima sciolti, ora sono raccolti in una crocchia scomposta, ma il particolare che più cattura l’attenzione del capitano sono gli occhi di lei, di un incredibile grigio-violetto. L’abbigliamento scuro fa risaltare in modo particolare la carnagione pallida. La ragazza deve essersi accorta dei suoi sguardi, perché lo fissa di rimando e abbozza un risolino.
         - Che cosa la attira tanto, Capitano? È la mia altezza, o il fatto che non dovrei essere qui?- gli domanda con leggero sarcasmo.
- No… nulla di questo – balbetta lui, un po’ imbarazzato – ma i suoi occhi sono… incredibili. Stavo guardando quelli –
- Capisco… fanno questo effetto a tutti, è un colore strano – replicata pacata lei, il tono privo di inflessioni, per poi richiudersi nel suo mutismo.
Stranamente, persino Stark non apre bocca, e dire che di solito bisogna minacciarlo di morte per farlo tacere.
- Fammi capire, bambolina – esordisce quindi il miliardario – che ci fa una come te con un cerbiatto psicopatico come lui? – e indica Loki, che lo fissa con astio. Ecco, per l’appunto… così la prossima volta imparo a gioire per il silenzio. Ma quell’uomo non è proprio capace di badar agli affari suoi?
 - Cerbiatto psicopatico?- la ragazza inarca un sopracciglio elegante – Ad ogni modo, mi sembra chiaro, stavamo passeggiando, prima di essere interrotti. E mi chiamo Anja, non bambolina – conclude stizzita.
         La risposta della ragazza è talmente asciutta e secca che può quasi rivaleggiare con quelle di Loki, e di certo, riflette Steve, non è una buona cosa.
- Preparatevi all’atterraggio, siamo arrivati – la voce di Natasha gracchia fuori dall’altoparlante, rompendo la tensione che si era venuta a creare dopo il commento, del tutto fuori luogo, di Stark.
Steve sospira, appoggiandosi meglio allo schienale del seggiolino e massaggiandosi le tempie, pensoso: non cosa arriverà da questa situazione, ma non mi piace… e la ragazza qui non dovrebbe esserci, però il generale ha detto di portarla con noi… Thor non ha detto nulla, tuttavia non perde Loki di vista… e ancora più stranamente, nemmeno lui ha aperto bocca. Chissà che ne pensa Natasha… o Banner.
         Il flyer si posa con delicatezza sul ponte dell’Helicarrier; dopo poco il portello posteriore si apre e tutti scendono dal mezzo. Anja è l’unica ad avere un’aria perplessa, quando si accorge di essere su quella che, a prima vista, è una portaerei.
- Una portaerei?! Al largo di New York?! Che diavolo ci faccio qui? –
- … - Steve non sa cosa risponderle, ma fortunatamente Natasha gli viene incontro, seppure con poca delicatezza.
- Dobbiamo sapere che tipo di rapporto c’è tra lei e Loki. Se il generale riterrà che lei non è coinvolta in qualunque cosa stia facendo Loki, la lasceremo tornare a casa. Ma nel mentre lei resta qui – replica la spia. La sua risposta le frutta un’occhiataccia raggelante e astiosa da parte di Anja, che la squadra dall’alto in basso. A occhio, direi che la ragazza è intorno al metro e ottanta… non è molto più bassa di me, in effetti, e ha anche una certa presenza… è una che di certo è abituata a farsi ascoltare… forse anche a dare ordini.
- Tutti dentro! – sbotta Clint, guardandosi attorno con aria nervosa e Steve onestamente non può biasimarlo, sapendo quello che tutti loro hanno passato per colpa di Loki, l’arciere in prima persona, mentre Coulson ha pagato un prezzo ancora più alto.
Thor strattona il fratellastro, andando dietro a Natasha, seguono Anja, Barton e Stark, mentre Steve chiude la fila.
 
         - Signore, ma è sicuro che sia stata una buona idea portare qui anche la ragazza?- domanda quasi con timidezza l’agente Hill e su questo punto il capitano si dichiara d’accordo con lei.
- Non che mi piaccia avere civili intorno, Hill, ma devo conoscere tutte le variabili. Chiunque dia minimamente retta a Loki, Thor e presenti esclusi, deve essere passato al vaglio – conclude Fury asciutto, prima di sbottare contro Stark, che sta cercando informazioni sulla ragazza, con un seccato “Ma quanto ti ci vuole ancora?!”
- Ti sembrerà strano, Nick, ma su questa bambolina non si trova praticamente nulla, è come se non esistesse da nessuna parte.-
         Banner alza gli occhi stupito, andando poi verso il miliardario, che si sposta di lato per lasciargli vedere lo schermo.
- È vero, direttore – conclude poi con un sospiro – Tony ha ragione, le notizie più vecchie su questa donna non vanno oltre tre anni fa. Prima semplicemente non esiste-
- E che cosa sappiamo?-
- A parte che si chiama Anja Blackwood, che lavora alla Greyhound Publishing Inc. da tre anni ed è socia della fondatrice e che si è trasferita qui da Berlino tre anni fa, nient’altro - conclude Stark, per una volta serio e preciso nel suo lavoro.
         Ma che strano… con tutte le risorse che hanno, è questo il massimo che riescono a ricavare?
- Non converrebbe chieder alla diretta interessata, signore? E, se bene ricordo – viene colto da un’improvvisa illuminazione  - ha detto di essere una ex-agente dell’Interpol-
- E bravo Capitan Ghiacciolo! Vediamo se nei loro archivi c’è qualcosa di più. JARVIS, passa al setaccio tutti i profili finchè non la trovi –
- Eseguo, signore. Ci vorranno tra i dieci e i quindici minuti
Steve alza gli occhi al cielo, i nomignoli che Stark gli affibbia lo mandano davvero ai matti e ormai non sopporta più le spacconate dell’altro, ma non può certo permettersi di perdere la pazienza con un criminale di guerra nelle immediate vicinanze.
         Il breve lasso di tempo che segue è carico di un silenzio che pesa come piombo; ognuno di loro, ci metterebbe la mano sul fuoco, si sta arrovellando per sbrogliare la matassa. Steve fa correre lo sguardo sui presenti: Stark e Banner stanno confabulando tra loro a bassa voce e il primo controlla con la coda dell’occhio uno schermo; Fury sta dando disposizioni alla Hill, gli sembra di capire, circa la sistemazione del prigioniero e della ragazza; Thor fissa un punto imprecisato del cielo oltre la vetrata, la fronte corrugata. Clint e Natasha, invece, non si vedono.
         Con un sospiro si avvicina a Banner, chiedendogli che ne pensa della situazione.
- Sarò sincero, non mi piace per nulla… e trovo alquanto stupida l’idea di aver messo quei due nella stessa stanza, anche se fuori di guardia ci sono Barton e la Romanoff – si interrompe per un momento e pulisce gli occhiali con il bordo della camicia, quindi prosegue – E non credo che finirà bene, capitano, proprio per nulla. La ragazza non avrebbe dovuto essere caricata qui a forza… speriamo vada tutto bene. L’ultima volta che Loki è stato qui, abbiamo avuto non pochi problemi –
Steve annuisce di rimando, dichiarandosi pienamente d’accordo con lui; la voce metallica di JARVIS calamita di nuovo l’attenzione di tutti.
         - Signore, negli archivi dell’Interpol non risulta nessuna Anja Blackwood, ma il software di riconoscimento facciale ha restituito una corrispondenza del 98,5 % con una certa Anja Schwarzwald, che ha lasciato l’arma nel 2010-
Sui monitor appare una pagina di giornale, datato 5 settembre 2010: è un semplice articolo corredato da una foto, sopra la quale campeggia “AGENTE DELL’INTERPOL CONTAMINATO DA TOSSINA SPERIMENTALE”. La donna ritratta, in effetti, somiglia moltissimo ad Anja.
- Cerca il suo dossier, JARVIS, il suo profilo, qualunque cosa che ci dica cosa ha fatto e dove è stata – sbotta Stark, mentre ragiona sulle poche informazioni che hanno ottenuto finora.
- La ricerca non ha prodotto risultati, signore
- Com’è possibile?!-
- Non esistono file o profili elettronici prima del 2006, signore, gli archivi digitali partono da quell’anno -
         Fury scuote la testa, esasperato, quindi chiede e richiede al miliardario se il suo aggeggio ha fatto l’impossibile, pur di trovare qualche straccio di informazione, mentre Stark ribadisce a pieni polmoni che più di così non si può fare, a meno di non chiedere alla diretta interessata.
         - Mi domando perché perdano tempo a discutere di queste sciocchezze  - interviene Thor, rivolgendosi a lui e a Banner, che stanno tenendo d’occhio la stanza dove sono alloggiati i due “ospiti”: Loki è seduto tranquillo, mentre parla alla ragazza, che invece non smette un attimo di fare avanti e indietro, palesemente seccata dalle parole del dio.
- Bella domanda, Thor. Fosse dipeso da me, ti avrei detto di riportare tuo fratello a casa vostra. Tutto questo stress non mi fa bene – conclude Banner con un sospiro.
- Credo, dottore, che su questo punto siamo tutti d’accordo. Non potresti importi, Thor?- ma il dio nordico scuote la testa.
- Glielo ho proposto, ma Fury mi ha detto che prima di tutto vuole sapere se la ragazza è sotto il controllo di mio fratello e se possa rappresentare un pericolo –
         - Tutti qui, signori – esordisce il generale, il cui tono non ammette repliche -Ecco cosa faremo: ciascuno di voi dovrà tenerli d’occhio ventiquattr’ora su ventiquattro, con l’ordine di riferire immediatamente qualunque stranezza, anche se sembra irrilevante. Inoltre, è necessario assicurarsi che quei due non facciano squadra, è chiaro? Al lavoro, adesso –
         Fury ha dato il “rompete le righe”… mi domando solo cosa succederà da adesso in avanti… quella ragazza mi sembra tutto meno che sprovveduta, e se era nella polizia, poi, lo è ancor meno, senza contare che mi è sembrata decisa e determinata, esattamente come lo era Peggy.
Lascia cadere questo pensiero, seppellendolo nei suoi ricordi: è un soldato, ha degli ordini da eseguire e, decisamente, questo è il momento peggiore per essere nostalgici. Rassegnato, si appresta a fare il suo lavoro.
 

 
Lie awake in bed at night
And think about your life
Do you want to be different?
Try to let go of the truth
The battles of your youth
'Cause this is just a game

 
It's a beautiful lie
It's the perfect  denial

Such a beautiful lie to believe in
 
- Loki –
         Sono di nuovo a bordo di questo obbrobrio volante, maledizione! Almeno stavolta non sono chiuso in un barattolo di vetro, intrappolato come una falena... e se questa non la pianta di scavare solchi nel pavimento a furia di camminare, giuro che la uccido con le mie mani, agli Inferi il pacifismo.
- Vuoi startene ferma cinque minuti?! Cosa pensi di risolvere, continuando a fare le vasche avanti e indietro? Parlo per esperienza, non ci convocheranno finchè non lo vorranno... è la tattica preferita dal Monocolo. –
- Non me ne frega niente! NIENTE! Hai capito?! – sbotta seccata, bloccandosi, ma solo per poco, in mezzo alla stanza – Qualunque sia il motivo per cui tu debba restar qui, non è affar mio e non voglio averci nulla a che fare! –
         Loki scuote la testa e socchiude gli occhi, pensieroso. La ammira davvero, quella giovane donna, che nonostante tutto, non ha perso la voglia di combattere, anche se la sua mente mortale fa fatica ad accettare tutto ciò che ha visto e sentito nelle ultime ore, non da ultimo, il motivo per cui la ha frequentata per tutto questo tempo. E poi gli ha tirato uno schiaffo: per essere tanto magra, ha una discreta forza.
Per quanto non l’abbia presa in modo entusiastico, Loki si trova costretto ad ammettere che la ragazza ha accettato la notizia in modo migliore di quanto lui si aspettasse. Senza contare che le sue querule richieste per sapere quel che stava accadendo cominciavano ad essere davvero seccanti e noiose.
- Vado a farmi una doccia, guai a te se entri. – gli dice, un attimo prima di sbattersi la porta del bagnetto dietro le spalle.
Umani, così buffi e divertenti... sconvolgi la loro routine, ed ecco che ti ritrovi con un esercito di belve fameliche tra le mani.
         Sorride divertito, sdraiandosi sul letto, le braccia incrociate dietro la nuca; mentre fissa il soffitto, si ritrova a pensare, una volta ancora, alla naturale grazia che sembra pervadere ogni movimento della sua, momentanea, compagna di stanza.
Il dio ne ha analizzato ogni singolo movimento, dai passi lunghi e fluidi al modo di tenere le braccia incrociate dietro la schiena, intrecciando ogni tanto le dita delle mani, dall’espressione fredda come quella di una statua al ravviarsi con gesti nervosi, ma non meno femminili per questo, la gran massa di capelli di un caldo castano ramato, che la fredda luce del neon mette ancora più in risalto, come fa risaltare quella sua dannata collana. Tuttavia gli occhi non hanno mai lasciato trasparire alcunché... ma se non sono i suoi, quelli che mi hanno tormentato così a lungo, allora chi, mi domando? Di chi sono? Se riesce a mantenere gli occhi inespressivi, allora... e perché poi continuo a pensare a lei come se me ne importasse qualcosa?
         Un rumore secco proveniente dal bagno lo riscuote dai suoi pensieri; con un movimento fluido ed elegante si alza dal letto, avvicinandosi alla porta senza il minimo rumore, le orecchie tese a cogliere qualunque suono.
- Cosa succede lì dentro? – chiede, bussando appena con la nocca – Sei per caso caduta nella doccia? – soffoca un risolino divertito, che però non dura a lungo, perché viene troncato quasi immediatamente da una sfilza infinita di imprecazioni in tedesco, di una tale finezza da far sanguinare le orecchie persino alla maleducazione.
- Sto bene, sto bene, ho solo tirato una testata al muro – risponde Anja, in tono secco.
- Come, hai litigato anche con quello, adesso? –
- Tu brutto... – la ragazza soffoca a malapena il resto della frase.
         Loki comincia a ridere a crepapelle, quella ragazza è davvero divertente quando è arrabbiata, perde completamente il controllo e provocarla è ancora più spassoso.
Il suo scoppio di risa è interrotto, però, dal gracchiare metallico dell’altoparlante.
“Piccolo cervo, se hai finito di ridere, sei atteso nella sala riunioni... sono certo ti ricordi dov’è. Vedi non farci aspettare i tuoi comodi.” La voce fastidiosa di Stark, unita ai suoi modi ancora peggiori, gli fanno montare in poco tempo una rabbia cieca.
Ripetendosi come un mantra  stai calmo, stai calmo, non puoi ucciderli tutti adesso, si avvia di malavoglia nella sala riunioni, seguito a ruota da Barton e la Romanoff, che non considera nemmeno.
Beh, meglio tra quegli zotici che con una lupa famelica in gabbia...
 
         Inconcludente, inutile, vano, una perdita di tempo ed energie.
Perché mai convocarlo, pretendere che si presentasse a comando e per cosa? Per sapere cosa ci facesse quella ragazza con lui! Per gli Inferi e che Hela se li porti! Non è certo compito suo fare da balia a quella belva sotto mentite spoglie.
         Rientra nella stanza sbattendo la porta, irritato come poche volte gli era successo. Leva giacca e camicia, appoggiandole con cura alla spalliera della sedia davanti alla scrivania, poi si stende sul letto, un braccio piegato sotto la testa e riprende a fissare il soffitto, assorto.
No, non posso ancora dire loro delle visioni che mi tormentano... né che, con ogni probabilità, la ragazza ne fa parte. Su questo sia io sia lei siamo d’accordo: Anja ne deve restare fuori. NO! L’ho chiamata per nome?! Non mi ci devo affezionare, anzi, sarebbe meglio mi odiasse; il distacco sarebbe netto e indolore... sì, ma per chi?
          Lo scatto della porta del bagno lo distrae dalle sue elucubrazioni; nella penombra, vede la sagoma alta e snella della ragazza stagliarsi sulla soglia.
Il “click” dell’interruttore e la stanza è illuminata di nuovo dai neon. Loki socchiude gli occhi, infastidito.
Anja esce avvolta in un asciugamano blu scuro, troppo corto per nascondere le sue lunghe gambe; ancora non si è accorta che il dio non ha perso un singolo movimento, mentre lei cerca degli abiti nell’armadio.
         - Mhm... beh, devo dire che il blu è il tuo colore – Loki rompe il silenzio buttando lì quel commento, quasi per caso.
- Gott im Himmel!! (*) Da quanto sei lì?! Oddio oddio oddio!!-
È difficile trattenersi dal ridere, vista la sua espressione al limite del panico, con gli occhi enormemente dilatati e il fiato corto, tutti i muscoli del corpo in tensione.
Oh, beh, ragazza, te la sei cercata... va bene tutto, ma un bel panorama non mi lascia indifferente...
         Anja avanza minacciosa verso il dio, che intanto si è alzato con movimento fluido dal letto. Fa per colpirlo con uno schiaffo, di nuovo, ma lui le afferra la mano, torcendole il braccio dietro la schiena.
- No, mia cara, così non va... – le sussurra mellifluo all’orecchio –non mi lascio colpire così facilmente, sai?-
Lei si divincola, cercando di sfuggire alla presa del dio, al contempo cercando di non perdere l’asciugamano. Per quanto non la stia stringendo con forza, è comunque una presa ferrea.
         Loki asseconda il suo movimento, i capelli di lei, ancora umidi per la doccia, gli sfregano sul petto nudo: gli piace vedere come lei tenti di opporre resistenza, fiera e battagliera come una valchiria.
La blocca contro il muro tra la scrivania e il bagno, la sua schiena contro il suo petto, il viso di lei a contatto con la parete; le scosta gentilmente i capelli dal collo, soffiandole piano dietro l’orecchio.
         - Lasciami andare! – sibila Anja, tentando di voltarsi verso di lui, ma l’unica cosa che ottiene è la sua risatina impertinente e un guizzo malizioso e perfido degli occhi verdi.
Il dio le posa un bacio rovente sulla spalla nuda, mentre le accarezza la vita sottile; Anja tenta invano di soffocare un sospiro di piacere.
- Ti prego, smettila! Lasciami... –
         Con uno strattone Loki la fa voltare, in modo da vederla in volto: è rossa in viso, imbarazzata, non riesce a guardarlo negli occhi e cerca inutilmente di tenere su quel minuscolo pezzetto di stoffa che la copre a  malapena.
Oh, Anja, Anja, cosa mi fai fare... com’è che non riesco a resisterti?
Il dio le alza il mento con due dita, avvicinandosi ad un soffio dal viso di Anja, incatenando i suoi occhi violetti ai propri.
- Quest’asciugamano è di troppo... – mormora Loki, quasi a se stesso, mentre fa scivolare la mano sotto la stoffa e le accarezza piano, lascivamente, il fianco, scendendo sempre più giù, verso la sua intimità, già bagnata di desiderio, mentre lascia una scia di baci roventi e morsetti giocosi sul suo collo.
         Istintivamente Anja gli stringe il collo con le braccia, protendendosi verso lui, un gemito di piacere sospeso sulle labbra. Loki cattura le sue labbra quasi con prepotenza; nello stesso momento, la penetra con due dita, muovendole con estenuante lentezza.
- Sei... troppo... vestito – dice lei, staccandosi appena dalle labbra di Loki; con uno strattone, Anja lo libera dai pantaloni.
         È bello sentire il corpo di lei contro il suo, teso come la corda di un arco, rispondere ad ogni suo tocco, vederla fremere di piacere, infiammarsi ad ogni bacio. Le mani di Anja scorrono, leggere come piume, sulla sua schiena, gli accarezzano le spalle in piccoli cerchi.
         Loki la adagia sulla scrivania, senza distogliere lo sguardo dal suo, come se fossero incatenati l’uno all’altro; le solleva le gambe, una alla volta, lasciando una scia di baci dalla caviglia fino all’interno coscia. Anja lo tira a sé, stringendogli le gambe lunghissime attorno alla vita; comincia a tormentarlo con piccoli morsi, sul collo, sul petto, esulta quando gli sfugge un gemito di piacere. Con una spinta Loki entra dentro di lei e ben presto si ritrovano entrambi a muoversi in sincrono, sospirando di piacere ad ogni piccolo tocco.
Anja...  come faccio a tenerti lontana adesso che sei così vicina?
 
N.d.A.
 
(*) Gott in Himmel! = esclamazione tedesca che equivale al nostro “Dio del cielo!”
 
Eccoci qui col capitolo 5! E adesso le cose cominciano a farsi interessanti… XD
Dunque, la citazione all’inizio del POV di Loki è “A beautiful lie” dei Thirty Seconds To Mars, che adoro! E mi sembrava indicata per Loki e per il momento che sta passando.
Come promesso, da ora in avanti vedramo i POV di più persone alternarsi, quindi spero di non annoiarvi/confondervi ecc ecc… Capitolo ancora un pelino di passaggio, soprattutto la prima parte, mentre nella seconda ho dovuto assecondare quei due XD – mi faranno dannare l’anima, lo so –
Angolo dei ringraziamenti : a Erika_00 e Alexien per le loro recensioni,  entusiastiche – continuate così! -, a akiralovemanga, DarthGiuly, Erika_00 per averla inserita nelle preferite e infine a Alexien, big gio 98, Destiel_Doped, nakimire, sakura92, simo95, tykisgirl e La_Polly per averla messa nelle seguite, e inoltre a Feelings per averla inserita nelle ricordate.
Come sempre, aspetto con ansia le vostre recensioni!
Alla prossima, un bacio!
Mòrrigan
 
  
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