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Autore: maiscia    03/10/2013    0 recensioni
Io sono una stella.-
-E' esatto ed è per questo che io sono qui,il tuo calore mi ha attirato a te ed è così piacevole sentirlo.- parlava con voce gentile cercando di potersi avvicinare di più alla sua preda.
-Sei un viaggiatore giusto? Avrai visitato tantissimi luoghi.-
-Sì, è vero inoltre non mi fermo mai nello stesso posto o almeno dopo che mi sono nutrito.
- Dev'essere così bello potersi muovere in libertà senza stare nello stesso luogo.
-Oh, altroché. La sopravvivenza è un bisogno che sento di continuo e migliaia come te ne sono coinvolte.
-Non capisco.-
- Non c'è nulla da capire.- e l'afferrò per stritolarla tra le mani.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Guardate, guardate, una stella cadente!- esclamò a gran voce un bambino puntando il dito verso l’alto. Siamo in inverno e in questa zona della Terra la neve cadeva a gran fiocchi, ricoprendo le case, le strade, le città, le intere terre soggiogate dai grandi re i quali si rintanavano nei loro palazzi al caldo, al riparo dal freddo. Per i bambini invece era così divertente uscire fuori per le strade e le piazze per giocare con la neve. Basta davvero poco  renderli felici, tutto sta nel farli divertire. – Che bella!- Com’è grande!-Come brilla!- Tutti bambini di quella piazzola si radunarono vicino al bambino per osservare meglio, ma di lì a poco si stancarono e se ne andarono.-Ehi, dove andate?- ribatté il bambino di prima che aveva riunito gli altri. Aveva le guance rosse e un grande sorriso sulle labbra.- Dai, vieni a giocare, lascia perdere.- intimava uno degli altri riprendendo a giocare.- No! .-ma  lui mise il broncio e rimase a guardare a naso in su, col fiato sospeso dall’emozione.- “E’ … bellissima! Come vorrei che passasse sempre di qui.”
-Una stella cadente, in questo periodo dell’anno … che strano … - mormorò un uomo osservando quella stella andare giù sempre di più. Non era tanto grande ma era come se precipitasse sul … -  Precipita!- urlò lui vedendo l’ultima scintilla e poi un gran boato che generò un vento impetuoso che lo fece ruzzolare per terra.- Non è possibile!- Stupito quanto mai, si rialzò in piedi, scrollandosi la neve di dosso. Rimase perplesso per qualche minuto, prima di decidere sul da farsi.-Devo andare assolutamente a vedere, spero, non sia pericoloso.- E si incamminò tra la neve. Intanto si stava elevando una tempesta.
A qualche centinaio di metri più in là, nel frattempo era caduta la stella, aveva sciolto la neve attorno a lei, lasciando un cerchio di terra umida e lì rimaneva inerte. La tempesta che era iniziata poco fa si placò e la neve ricominciava scendere lenta. Un figura alta ed esile si avvicinò alla stella.-Sveglia … - mormorò gentilmente abbassandosi e sfiorandole con le dita i capelli, proprio come aveva fatto quel mostro … - No, vattene!-Provò ad urlare ma non ci riuscì o meglio non riusciva ad articolare le parole. Insomma non poteva parlare perché non sapeva come fare. Non era la bestia. Una pallida e bellissima donna la osservava sorridendo dolcemente. Aveva lunghi capelli color cenere, su cui poggiava una coroncina di gemme bianche e argentate; aveva indosso un lungo manto blu chiaro che ricopriva le sue spalle scoperte e che ricadeva su un abito lisco e bianco, impreziosito sul corpetto di diamantini come del resto le maniche piene di ricami staccate dall’abito. Infine al dito medio sinistro aveva un grande anello con una gemma celeste incastonata. Stavolta la piccola rimase davvero colpita. –Oh, piccola non sei ancora capace di parlare.–“Sei così bella, chi sei?”- si domandò.-Ti sento e ti risponderò- sentenziò lei accarezzandole una guancia. – Io sono una regina, sono l’ Inverno e passeggio per il mio regno osservando la mia creazione, piccola stella. Li vedi questi fiocchi che cadono? E’ opera mia. E le tempeste, il freddo, il gelo sono merito mio per quanto l’uomo li possa detestare.- “Che bel regno che hai, ma è così freddo e stai solo tu a lodarti della tua opera.”- Ma non durerà per molto.- ribatté l’altra.- Verrà un’altra regina infatti che prenderà il mio posto per un altro periodo di tempo e io tornerò per ricominciare il mio lavoro da capo. -“ Non è stancante per te?”-Oh, altro che, ma io rispetto le leggi della natura e questo mi basta dato che sono una regina e rispetto sempre i miei doveri.- “Capisco … io invece … non ho più un cuore …. Non so dove sia, me l’hanno strappato con la forza e sono caduta”.- Povera te. – “Povera me.” - ripeté lei piangendo un po’.- Non piangere, dormi piuttosto, io devo andare. Se avessi mai bisogno della mia compagnia, vieni pure a trovarmi. Abito agli estremi della Terra, lì dove affondano le mie radici. Arrivederci piccola stella.- “Arrivederci, regina.”- e salutandola cordialmente il gelo l’addormentò.
-“Eccola …” - pensò l’uomo avendo raggiunto finalmente il punto della caduta. .- “C’è una bambina, devo salvarla!”- si precipitò quindi a raccoglierla: era congelata, ma si sentiva ancora il lieve calore della sua pelle. – “Che brutta ferita …” –pensò l’uomo sfiorando quell’ incavo vuoto.- E’ morta ….- affermò con rammarico, ma si dovette ricredere sentendo il respiro regolare della piccola.-“Non è possibile, eppure è ancora viva. La porterò con me.”- E tenendola in braccio si diresse verso casa a passo veloce, ignorando la fatica e il freddo. –“… sarà lei quella stella che ho visto cadere poco fa?”
  
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