Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: YouCould    03/10/2013    5 recensioni
-E’ ora il momento di eleggere la fortunata ragazza che avrà l’onore di rappresentare il Distretto 4 nei 66° Hunger Games!
Grida tutta allegra. Infila una mano guantata nella boccia dove sono contenuti i nostri nomi, arriva fino a metà capienza e afferra un foglietto. Lo apre e legge un nome.
-Annie Cresta!
Mi sento come se l’aria fosse stata improvvisamente risucchiata. Sono io. Quest’anno tocca a me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Verso Capitol City
 
Non ricordo come trovo la forza di raggiungere il palco, dove Ghislayne Deker mi guarda allegramente. Non ricordo come riesco a non scoppiare in lacrime davanti a tutti, non ricordo il nome del ragazzo che viene scelto come Tributo, l’unica cosa che sembra importante è non pensare, non pensare, se riflettessi rischierei di crollare davanti a tutti, e non posso, non posso permettermelo.  Veniamo accompagnati in un furgoncino all’interno del comune, dentro al quale avremo un ora per salutare tutti quelli a cui vogliamo bene, tutti  quelli che probabilmente non rivedremo mai più. Sono seduta su una sedia rivestita di velluto rosso, in casa non ne abbiamo mai avute di simili, mia madre preferiva il legno laccato di bianco. Sento le lacrime bruciare, ma non posso e non voglio piangere. 
Le prime a entrare sono ovviamente Katia, mia madre e Jessica.  Katia mi getta le braccia al collo, Jessica mi stringe con forza in un abbraccio.  Mia madre cerca di tenersi distaccata, ed è ovvio il perché: “Alla tua età ero incredibilmente innamorata di un ragazzo, e lui era innamorato di me. Poi divenne un Tributo, e non tornò mai più a casa” mi ha raccontato una volta. Già una persona a cui teneva è morta negli Hunger Games, dev’essere terribile rischiare di perderne un'altra.
-Tuo padre sta arrivando. Probabilmente sarà il prossimo a venirti a trovare.
Annuisco. Non sono sicura di riuscire a parlare mantenendo la voce ferma,  perciò non lo faccio. Katia mi guarda, con i suoi occhioni verdissimi
-Forse ce la puoi fare, Annie. Se ti impegni…
-Sei agile, e più forte di quanto sembri… se durante l’allenamento ti sforzi…
La voce di Jessica si spegne. E’ arrivata alla mia stessa conclusione: forse, se mi sforzo, potrei arrivare alla cerchia degli ultimi concorrenti, ma sicuramente mai vincere. Cerco di sorridere a Katia. Non voglio che il suo ultimo ricordo di me sia quello di una ragazza che piange.
Entra un Pacificatore, brontolando “Tempo”. Stringo Jessica, Katia e mia madre in un ultimo abbraccio e poi le lascio andare. So che è l’ultima volta che le vedrò, ma non provo niente.  Mi sento vuota, un contenitore prosciugato da qualsiasi emozione.
Entra mio padre, mi abbraccia forte e mi guarda fisso negli occhi.
-Annie… devi provarci, lo sai vero? Per Katia.
Mi sembra crudele da parte sua ricordarmi come starebbe Katia se io morissi. Ma annuisco.
-Sei brava con il coltello. Concentrati su quello… e sei bella. Potresti ottenere degli sponsor.
“Brava con il coltello” è un esagerazione.  Sono precisa, mi sono allenata fin da piccola a tagliare il pesce nel miglior modo possibile, ma un pesce e una persona non sono esattamente la stessa cosa. Riguardo alla bellezza, è mio padre, quindi il suo giudizio non conta. Però so pescare. Questo è un punto a mio favore.
-Provaci, almeno.  Forse…
Ma la sua voce si spegne. Mi abbraccia, forte. Poi si lascia cadere su una sedia davanti a me. Rimaniamo così fino a che non torna il Pacificatore, che dopo aver scortato lui fuori accompagna me sullo stesso furgoncino di prima.
 
 Sono un po’ più lucida di prima, così mi concentro sul ragazzo che è stato estratto. Il ragazzo che dovrò uccidere.                                                                                                                                                                                       E’ abbastanza alto, con le spalle robuste, il che fa supporre che sia bravo a nuotare.  Tutti noi del distretto 4 siamo bravi a nuotare, a dir la verità… ha i capelli scuri, di un colore indefinito tra il bronzo e il nero, e occhi marroni molto scuri. Quando si accorge che lo sto fissando, accenna un mezzo sorriso.
-Tu sei Annie, giusto? Annie Cresta.
-Ehm, si. – la voce mi esce in un sussurro, e mi rendo conto che è da prima della Mietitura che non parlo. Me la schiarisco. –Si. E tu sei… scusa, credo di non aver capito il tuo nome.
-Micheal. Micheal Lewis. Allora, eccitata? E’ tanto che io aspetto questo momento, e finalmente è arrivato…
Opto per l’ingenuità, e rispondo:
-E così tu sei… felice di andare nell’Arena?
-Certo che si!!!  Non mi sarei offerto volontario, se non fossi stato sicuro di farcela.
-Sei andato volontario? Non me ne sono accorta, ero leggermente sconvolta quando mi hanno estratta.
-Oh, beh, capita. Cioè, non è normale essere così coraggiosi da voler andare nell’arena.
O così stupidi,  penso, ma me ne sto zitta. L’arrivo alla stazione mi risparmia di dover rispondere a Micheal, che non mi piace particolarmente. Però è forte, potrebbe anche essere un buon alleato. Scuoto la testa. Cerca di pensarci, Annie. Almeno per ora.
*
Sul treno ci aspettano i due mentori e Ghislayne, perciò devo immaginare che il suo compito non si limiti a leggere i nostri nomi su un foglietto per poi mandarci a Capitol City in un bel pacco regalo. Da vicino noto che è più giovane di quanto sembra, e che probabilmente sarebbe bella se evitasse il fondotinta bianchissimo e le tinte per labbra dei colori più assurdi. Il mentore più anziano, di cui ho un ricordo abbastanza vago,si alza in piedi.
-Il mio nome è Matthew Jordan, ed è probabile che non vi ricordiate di me… dovevate essere entrambi abbastanza piccoli quando ho vinto i giochi. Mi occuperò di te, Micheal, mentre Finnick… - e con la testa fa un cenno verso il celebre Finnick Odair –penserà ad Annie.  Ma adesso non è importante, limitatevi ad accomodarvi e mangiare.
Indica la tavola imbandita, che noto solo adesso. E’ carica delle pietanze più ricche e variegate che abbia mai visto, e riesce a farmi venire l’acquolina in bocca. Mi siedo e Finnick prende posto davanti a me. Afferra una coscia di pollo e comincia a riempila di spezie, salse e strani condimenti. Abbasso lo sguardo sulla moltitudine di cibo davanti a me, poi comincio a riempirmi il piatto di tutto quello che minimamente mi attrae.
 
Circa un ora dopo, dopo tre portate di cena e un dessert veniamo accompagnati nelle nostre stanze. La mia è quasi più bella di quella che avevo a casa, con gli interni in legno e un letto incassato sotto una grande libreria. Dal lato opposto della stanza c’è un televisore a schermo piatto e uno scrittoio, mentre dal lato della finestra c’è un armadio pieno di ogni genere di vestiti.  Ho anche un piccolo bagno privato con una doccia, un lavandino e un gabinetto.
Indosso un pigiama di cotone, dopodiché mi infilo nel letto e accendo il televisore. Tra circa mezz’ora ci saranno le repliche delle mietiture e prima il solito telegiornale. Esso è quasi interamente dedicato a un esplosione in miniera nel Distretto 12, che ha tolto la vita a una decina di uomini, alcuni dei quali padri di famiglia. Sullo schermo scorrono velocemente le immagini delle famiglie dei defunti. Mi rimangono particolarmente impresse due sorelle, entrambe abbastanza piccole, che si stringono forte le mani, con gli occhi lucidi, e un ragazzo, dall’aria troppo forte per piangere ma distrutto dentro*.
Il servizio finalmente finisce e parte l’inno di Capitol City. Durante il solito filmato iniziale che racconta la storia di Panem sento bussare alla porta. Borbotto “avanti” ed entra Finnick Odair, ancora una volta rimango stupita dalla sua bellezza: gli occhi verdissimi mi ricordano incredibilmente il mare…
-Pensavo che potevamo guardare insieme le repliche, così da renderci conto di chi dovrai affrontare.
Annuisco, e lui siede sul letto accanto a me. Le repliche partono dal Distretto 12 e vanno fino all’1. Incredibilmente, scorgo il ragazzino del servizio del telegiornale in una delle prime file, e capisco che la Mietitura dev’essersi svolta prima dell’esplosione. E’ spaventato, ma non triste come se suo padre fose appena morto. Deve avere dodici anni. Per fortuna non viene estratto. Delle altre Mietiture mi restano in mente pochissime persone, tra cui un ragazzo grande e grosso del Distretto 8 e una ragazza esile ma dall’aria intelligente del 2. E poi, a sorpresa, un volontario tredicenne del Distretto 1, con i capelli corvini e gli occhi leggermente maliziosi.
-Se mandano  un ragazzo così giovane ai giochi probabilmente è perché è davvero bravo. Dovrai starci attenta.
Dice Finnick guardandolo. Quando inizia l’intervista a uno degli Strateghi su quest’edizione, Finnick abbassa il volume del televisore e si rivolge a me.
-Allora, cosa sai fare? Ti viene a mente qualche abilità utile per l’Arena?
Ci rifletto un attimo.
-Beh, so nuotare.
 Che cosa stupida che ho detto!
-Come tutti quelli del 4. Altro?
-So pescare
-Ovvio.
-E sono agile… me la cavo con i coltelli.
Aggiungo poi. Non è del tutto vero, ma è una delle qualità migliori che mi vengono in mente.
-Te la cavi con i coltelli? Interessante.                                            
Risponde Finnick.
 
*E’ un riferimento all’esplosione in miniera che ha ucciso il padre di Katniss, le due sorelle sono ovviamente Katniss e Prim e il ragazzo è Gale. Mi pare che ci sia un po’ di ambiguità temporale, ma l’ho voluta lasciare perché credo che abbia il suo fascino.
NdA
Se la fan fiction è uno schifo, compatitemi. E’ la prima volta che ne scrivo una, perciò magari fatemi sapere che ne pensate attraverso una recensione…
Che dire, il capitolo è venuto molto più lungo di quello che pensavo, però sinceramente mi soddisfa abbastanza. C’è voluto un po’ per scriverlo e per capire come volevo organizzarmi con i personaggi e le fasi, comunque credo che almeno da quel punto di vista sia accettabile. Per favore, fatemi sapere cosa ne pensate, e se vedete errori grammaticali e simili, non esitate a segnalarmeli!!! Non so perchè mi da la questo come ultimo capitolo, ora cerco di risolvere, nel frattempo sappiate che non è l'ultimo. Detto ciò, grazie tante a chi vorrà leggere la mia storia.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: YouCould