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Autore: Darkry    05/10/2013    3 recensioni
Hola, Gente! :) Io sono Kry. Questa storia è nata un po' per caso, spero vi faccia sorridere, vi coinvolga e vi piaccia. Trama: Sarah, Evelyn ed Amy sono molto amiche e molto diverse tra loro.
Sarah, solare e gioiosa non perde un attimo la sua allegria ma le cose iniziano a cambiare quando riceve un messaggio anonimo. I ricordi di un doloroso passato amore iniziano a tormentarla.
Evelyn, testarda e impulsiva è perseguitata da Kyle, il bello della classe che si diverte a prenderla in giro e a sfotterla ripetutamente. Kyle è fidanzato, cosa che manda ancora più in confusione Evelyn. Cosa vuole da lei?
Amy, forte e aggressiva, tiene tutti a distanza da lei, eccetto le sue amiche. Tate, un ragazzo che si è invaghito di lei e che lei ha ripetutamente respinto la perseguita, la chiama, le manda messaggi, la ... segue. Amy si ritroverà ad affrontare una situazione più grande di lei, qualcosa a cui non è pronta e che metterà in discussione tutti i suoi principi.
Può combattere questa battaglia da sola? O forse, dovrà accettare l'aiuto di qualcuno per una volta?
Spero vi piaccia!!! ♥ :)
Kry :)
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 46.

Solo la verità.

 
 
Kyle aprì gli occhi, stordito dall’effetto degli anestetici. Guardò per un attimo il soffitto bianco sopra la sua testa, poi arrivarono tutti gli altri sensi.
Sentiva delle voci, pianti sommessi, tintinnii. Avvertiva la stoffa leggera della veste sopra la sua pelle ed un intenso dolore al braccio. E delle dita che stringevano la sua mano destra. volse il capo in quella direzione e vide Melanie seduta su una sedia di fianco a lui, lo sguardo stanco e preoccupato. Aumentò leggermente la pressione sulle dita della sorella, per farle capire che era sveglio.
Non era sicuro di riuscire a parlare.
Melanie alzò gli occhi su di lui e sorrise. ―È finita.
Kyle sentì di non poter essere più rilassato. Si abbandonò a sua volta ad un sorriso sereno e socchiuse gli occhi. ―Lo so, Mel. E tutto grazie a te. ― sussurrò.
Melanie sorrise dolcemente e gli accarezzò il braccio. ―Veramente è stato tutto grazie a te, Kyle. Se non ti fossi fatto picchiare come un dodicenne probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di fare quello che ho fatto.
Kyle sospirò. Quel momento poteva essere perfetto, ma non lo era.
C’erano ancora alcune tessere del puzzle che non si incastravano al loro posto.
I suoi amici.
E Katherine.
Guardò la sala vuota a parte lui e sua sorella. ―Mamma è papà? ― chiese.
―Sono andati a lavoro. Avrebbero voluto rimanere ma ho detto loro di andare. Sono le undici, non hai aperto occhio da ieri sera. ― Melanie gli regalò uno dei suoi sorrisi più dolci. ―Perché sei così triste?
Kyle spostò lo sguardo nuovamente sul soffitto. ―Sono solo stanco. ― rispose. Ed era vero. Ma era anche vero che era triste.
―Kyle, in tutti questi anni ho imparato a capire quando mi nascondevi qualcosa, fidati. E questo è uno di quei momenti. ― replicò la sorella, parlando tranquillamente. Kyle tornò a posare gli occhi color caramello su di lei.
Sentiva che poteva dirle tutto. Rivelarle ogni cosa.
Lei avrebbe capito. ―Ho tradito la ragazza che amo più d’ogni altra al mondo. ― sussurrò, con gli occhi che si riempivano di lacrime. ―E ho perso la sua fiducia e quella dei miei amici.
Melanie sollevò una angolo delle labbra ed inclinò la testa di lato, lasciando che i capelli le scivolassero lungo la spalla come una tenda d’oro. ―Se anche lei ti ama veramente, tutto si sistemerà. ― scostò una ciocca di capelli dalla fronte del fratello e gli accarezzò una guancia. ―Ma tu, ― riprese, assottigliando lo sguardo, ―non devi fare più il coglione, perché il dolore che provi adesso potrebbe essere diecimila volte più forte se la perdessi per sempre, sono stata chiara?
Kyle annuì, scoraggiato. ―Credo di averla già perduta per sempre.
Melanie scosse la testa e gli sorrise. ―Kyle, nessuno vorrebbe perdere una persona fantastica come te. A volte sei stupido, sei coglione e pensi solo a divertirti, commetti errori imperdonabili, ma sei una persona buona. Nessuno avrebbe mai fatto per me quello che tu hai fatto per me, Kyle. E se la ragazza che ami ti ha conosciuto anche solo in parte, saprà come sei veramente e non vorrà perderti.
Kyle sorrise alla sorella, senza avere il coraggio di infrangere quelle belle parole che aveva detto su di lui. Katherine non sarebbe tornata.
Si abbandonò sul cuscino e guardò il soffitto. ―Vuoi raccontarmi tutto dall’inizio? ― chiese Melanie con la sua curiosità instancabile e Kyle sorrise.
Cominciò a parlare, mentre la sorella lo ascoltava senza interromperlo.
 
Melanie aveva lasciato Kyle nella stanzetta d’ospedale, addormentato.
Controllò il cellulare del fratello ancora una volta. Aveva lasciato il suo nella camera, nel caso gli fosse servito. Fissò per un momento la foto sullo schermo e continuò a camminare verso la scuola. Si fermò davanti alle scale giusto in tempo. La campanella squillò e lo sciame di ragazzi si riversò fuori. Molti, anche se più grandi di lei, le rivolsero sguardi incuriositi ed ammiccanti ma Melanie non vi fece caso.
A testa alta e senza badare a possibili distrazioni, scandagliò la folla, persona per persona sino a trovare il suo obiettivo. Puntò dritta verso la ragazza, fendendo la folla senza far caso alle proteste infastidite di chi riceveva spintoni o pestoni.
―Ciao. ― disse, fermandosi davanti alla ragazza e fissandola dritto negli occhi.
Sebbene fosse più grande di lei, la ragazza era anche più bassa, così come le sue amiche. Ma Melanie sapeva di essere molto più alta rispetto a tutte le altre ragazze della sua età e non le sembrò strano il confronto. La ragazza la guardò confusa, chiaramente perplessa dal suo arrivo. ―Tu sei Evelyn, giusto? ― chiese Melanie, correndole in aiuto. Aveva poco tempo.
La riccia annuì e Melanie la prese per un gomito e la condusse da parte rispetto al gruppetto di amiche che la circondavano. ―Sono Melanie, la sorella di Kyle.  ― chiarì, non appena furono abbastanza lontane.
Evelyn la guardò, evidentemente confusa dalla sua apparizione. Aprì la bocca per dire qualcosa ma Melanie la interruppe senza darle nemmeno il tempo di cominciare.
―Penso che tu conosca Eric. ― proruppe, cercando di fare in fretta.
Voleva tornare prima che il fratello si svegliasse, ma non sapeva quanto tempo ci avrebbe messo.
―Che è successo? ― chiese Evelyn, con una nota di evidente preoccupazione nella voce. Melanie sorrise. Le piaceva, Evelyn. Era una intelligente e andava dritto al punto. ―Kyle è stato aggredito.
Evelyn sgranò gli occhi, accorgendosi a malapena di aver portato le mani alla bocca per soffocare un urlo strozzato.
Kyle.
Aggredito.
Da Eric.
―Oh mio Dio.  ― sussurrò, guardando Melanie. ―Vado a dirlo subito alle altre. ― e, detto questo, si precipitò verso il gruppo di ragazze che la stava aspettando ai piedi delle scale. 
 
 
Quando arrivarono in ospedale, Kyle era già sveglio e si guardava intorno con espressione annoiata e dolorante. Decisamente gli anestetici stavano finendo il loro effetto perché ad ogni mossa, il ragazzo stringeva le palpebre per il dolore. Melanie aprì la porta sorridente. ―Ciao, Kyle, sei sveglio da molto?
Il ragazzo alzò lo sguardo e rimase a bocca aperta. ―E loro che ci fanno qui? ― chiese sgranando gli occhi.
Amy spinse da parte Evelyn e incrociò le braccia al petto. ―Oh, bè Kyle, anch’io sono felice di vederti.
Il ragazzo la guardò con le lacrime agli occhi. ―Sei davvero felice di vedermi? Tutte voi lo siete? ― chiese, guardando titubante anche le altre ragazze.
C’erano solo Evelyn e Sarah, oltre Amy, Katherine non era con loro. Kyle avvertì un doloroso vuoto allargarsi nel petto. Ma era felice che le ragazze fossero lì. ―Certo che lo siamo! ― rispose Evelyn con le lacrime agli occhi, mentre Sarah annuiva.
―Sei un coglione! ― esplose invece Amy, rossa in viso.
―Amy! ― la redarguì Evelyn, girandosi di scatto verso l’amica. Ma Amy non la guardò nemmeno.
Si diresse accigliata verso Kyle e, con stupore di tutti, gli si fermò accanto e gli sorrise dolcemente. ―Non combinare più cazzate, okay? ― gli chiese, con una voce così dolce e serena che non sembrava nemmeno la sua.
Poi, si chinò lentamente su di lui e, per la prima volta, gli posò un piccolo bacio sulla guancia, nello stupore generale. Kyle la guardò senza sapere cosa dire, colpito dall’atteggiamento di Amy. L’aveva sempre vista come la dura e la rompipalle della situazione, senza mai conoscere la sua dolcezza. Amy continuò a sorridergli e gli fece una leggera carezza sulla fronte. Poi fece qualche passo indietro, per lasciare posto alle altre ragazze. Evelyn corse a festeggiarlo e lo abbracciò così forte che Kyle gemette per il dolore. ―Oh, scusa scusa! ― esclamò subito, lasciandolo andare immediatamente. Kyle si concesse una piccola risata. ―Non preoccuparti. ― le sorrise. ­―Sono contento che tu sia qui. ― mormorò con un sorriso. Gli occhi di Evelyn si riempirono di lacrime. ―Mi dispiace!
―E di che? ― le chiese lui con un piccolo sorriso sulle labbra. Le scostò un ricciolo dalla fronte e glielo portò dietro l’orecchio.
―Mi dispiace di non averti aiutato e di averti trattato male nell’ultimo periodo, nonostante tutti i tuoi sforzi di farti perdonare. ― tirò su col naso.
―Non dirlo mai più. ― disse Kyle, facendosi scuro in volto. ―Chi ha sbagliato sono stato io. Io non ho saputo mantenere la vostra amicizia e mi sono comportato da stupido senza pensare alle conseguenze. Voi, invece, siete degli amici fantastici.
Evelyn gli sorrise e si asciugò le lacrime. Si alzò e Sarah si avvicinò a Kyle e lo abbracciò dolcemente, senza stritolarlo come aveva fatto l’amica. ―Sei stato fortunato ad avere una sorella coraggiosa come la tua. ― gli disse, guardando anche Melanie che aveva raccontato loro come erano andate le cose mentre andavano all’ospedale.
―Già! ― esclamò Amy solennemente, iniziando ad annuire. ―Una sorella con le palle!   
Melanie scoppiò a ridere e le due ragazze si guardarono sorridenti, con una complicità che andava al di là dei rapporti tra due semplici conoscenti.
In quel momento la porta si aprì ed entrarono i ragazzi, tutti trafelati. ―Ciao, Kyle. ― proruppe Chris, ansimante.
―Amy ci ha avvisati e siamo venuti il prima possibile. ― disse Jordan rivolgendo alla ragazza un piccolo sorriso.
Lee si avvicinò al lettino e lo salutò. ―Noi non ci conosciamo ancora molto bene ma ho sentito belle cose sul tuo conto.
Nella stanzetta scese il silenzio e poi tutti scoppiarono a ridere.
―Sicuramente chi te le ha dette ti stava prendendo per il culo o si stava esercitando a raccontare cazzate! ― intervenne Amy, riprendendo il suo solito cipiglio battagliero.
Lee la guardò e le rivolse uno strano sorriso. –Strano, Amy… perché molte delle belle parole spese sul suo conto me le hai dette proprio tu!
Nella stanzetta scrosciarono ancora una volta le risate di tutti mentre Amy si faceva rossa rossa in viso e si toccava la nuca imbarazzata e Kyle la guardava incredulo.
―Sì, beh… era solo che non volevo ammettere con che razza di imbecilli uscivamo! Dovevo pur fare una bella impressione con il nuovo acquisto della comitiva! ― farfugliò la ragazza guardandosi i piedi.
―Non mi sembra necessario che tu debba sforzarti di fare una bella impressione, quando hai me e la mia figaggine a portata di mano! ― si vantò Jordan ammiccando.
Amy lo guardò indignata e lo spinse via con fare scherzoso.
―Non ci staremo mica dimenticando di chi è il vero figo della situazione, vero? ― intervenne Chris passando un braccio attorno alle spalle di Evelyn e sfoderando un sorriso seducente.
―Oh, grazie, Chris, iniziavo a credere che vi foste scordati di me! ― intervenne Lee, guadagnandosi delle occhiatacce da parte di Jordan e di Chris. Evelyn, Sarah, Amy e Melanie se la ridevano di gusto nel frattempo.
―Ehi, e io, allora? ― intervenne Kyle, che nella classifica dei fighi si riteneva sempre al primo posto.
―Con tutto il rispetto, Kyle… ― intervenne Lee.
―Ma ti sei visto? ― chiese Jordan, scoccandogli un’eloquente occhiata.
―Sei completamente livido ed ammaccato, non mi sembri in condizione di partecipare a questa importante conversazione! ― concluse Chris, annuendo solennemente. ―Non che normalmente potresti farlo, s’intende… ― aggiunse guardandolo dall’alto in basso.
―Ehi! ― esclamò Kyle indignato. ―Per tua informazione sono uno strafigo normalmente e fonti certe mi hanno comunicato che un maschio con lividi viene giudicato molto più attraente dall’altro sesso che di uno senza nemmeno un graffio.
Jordan, Chris e Lee si guardarono dubbiosi. ―Voi che dite? ― chiese Lee alle ragazze, che guardavano sghignazzando la scena.
―Beh… ― intervenne Evelyn, che trovava Kyle decisamente non attraente ricoperto di lividi, ―il suo effetto lo fa… ― mormorò incerta.
Kyle lo prese come un complimento ed iniziò a sorridere come un idiota con le labbra tutte gonfie e spaccate, mentre Chris sbuffava sonoramente e scuoteva la testa in segno di disapprovazione.  Gli sguardi si volsero verso Sarah e la ragazza trattenne a stento un sorriso nell’osservare quello speranzoso e supplicante di Kyle e quelli di minaccia da parte degli altri ragazzi. ―Concordo con Evelyn. ― disse la ragazza annuendo. ―Kyle ha un suo fascino, combinato così.
Melanie intervenne, sorridendo apertamente. ―Beh, Kyle è mio fratello ed è strafigo in ogni caso. ― Kyle la guardò con gratitudine.
―Beh, se sei sua sorella non conta! ― protestò Jordan mentre gli altri due mormoravano assensi. ―Amy, tu che ne pensi? ― chiese poi, rivolto alla ragazza.
Amy sorrise con perfidia e i tre ragazzi si guardarono vittoriosi, mentre lo sguardo di Kyle si adombrava di paura.
―Io dico… ― iniziò con calma la ragazza, ―che me ne sbatto altamente di chi tra voi è il più “figo” ― disse, calcando la voce sull’ultima parola e mimando le virgolette con le dita.
Jordan si illuminò. ―Perché sei già fidanzata con me, che ovviamente sono il più figo di tutti e non c’è nemmeno bisogno di specificarlo! ― esclamò su di giri.
Amy gli rivolse un sorriso angelico. ―No. ― disse con voce dura, mentre Jordan si sgonfiava come un palloncino e gli altri tre ragazzi ridacchiavano.
―Me ne sbatto altamente, ― proseguì, ―perché non importa chi tra voi sia il più bello. La gente, quando si gira per guardarci, si gira perché guarda noi ― disse indicando con un sorriso se stessa, Evelyn e Sarah, ―e non voi. ― aggiunse con una punta di acidità nella voce.
Mormorii di dissensi si alzarono a profusione dai ragazzi.
―Ehi!
―Non è giusto!!
―Non vale!
―Ma che dici!!!
Amy sorrise vittoriosa, mentre le altre ragazze la spalleggiavano. ―Noi usciamo e vi lasciamo alle vostre questioni! ― esclamò ridendo, mentre i ragazzi protestavano senza sosta.
Quando la porta si richiuse alle loro spalle, le quattro ragazze scoppiarono a ridere senza riuscire a fermarsi.
―Dio, le loro facce! ― ansimò Sarah.
―Non avevo mai visto mio fratello preso in contropiede a quel modo!! ― rise Melanie, mentre Evelyn ed Amy riprendevano fiato.
―Hai inviato un messaggio a Katherine? ― chiese Evelyn, girando il viso verso Amy.
La ragazza annuì. ―Sì gliel’ho inviato mentre venivamo qui, ma non mi ha risposto. Oggi aveva la sesta ora, quindi uscirà a momenti. ― disse, controllando l’orologio.
Le ragazze emisero un sospiro di frustrazione.
―Secondo voi verrà? ― chiese Sarah preoccupata.
Amy annuì. ―Sì.
  
 
Quando Katherine accese il cellulare, una volta fuori da scuola, si sentiva come negli ultimi giorni. Stanca, spossata e con una gran voglia di dormire e dimenticare Kyle e le sue fidanzate. S’incamminò verso casa e quando il cellulare le vibrò nella tasca fu tentata di non guardarlo nemmeno, convinta che fosse un altro degli inutili messaggi di Kyle.
Poi però si morse le labbra, indecisa.
Kyle non si era fatto sentire da quando lei l’aveva scacciato via, il giorno prima. Forse aveva preso sul serio la sua richiesta e aveva deciso di rinunciare a lei una volta per tutte. Da una parte si sentiva sollevata, dall’altra ferita.
Ma non si poteva non essere feriti in quelle situazioni.
Scosse il capo, mentre alcune ciocche di capelli sfuggivano dalla coda disordinata che si era fatta in fretta quella mattina. Prese il cellulare e con dita tremanti, lesse il messaggio. Si sentì delusa e allo stesso tempo rincuorata nel leggere che il messaggio era di Amy e non di Kyle. Poi il mondo sprofondò. Katherine si fermò al centro della strada, mentre ghiaccio e gelo le penetravano nelle ossa, nelle vene, nel corpo. Intorno a lei vi era solo freddo e neve.
E in quell’istante capì che non le importava cosa avesse fatto Kyle.
Non le importava perché in quel momento lui aveva bisogno di lei, lui stava male ed era una cosa grave.
Una macchina frenò a pochi centimetri dalle sue gambe e il clacson prese a suonare impazzito mentre il conducente del veicolo si sporgeva dal finestrino e le urlava contro insulti irripetibili. Ma Katherine non aveva tempo per lui, non aveva tempo per niente.
Si voltò nella direzione opposta a quella presa precedentemente e iniziò a correre.
Sentiva i passi riecheggiare e lampi di immagini le balenavano nella mente.
Il sole che brillava tra i capelli di Kyle, il suo sguardo che luccicava ogni volta che la guardava, la bocca che si solleva va in un sorriso in cui solo lei riusciva a leggerci tutta la dolcezza e la bontà. No, non voleva perderlo.
In qualsiasi caso, qualunque cosa fosse accaduta lei non voleva e non poteva perderlo.
Si era innamorata di lui, e senza di lui smetteva di esistere. Tutta la sua vita perdeva significato, si trasformava in fumo grigio e volava via.
Raggiunse l’ospedale senza nemmeno accorgersene.
Le istruzioni di Amy erano chiare: quarto piano.
Salì le scale di corsa, una rampa, due, senza mai fermarsi, il cuore in gola, il respiro spezzato.
Stanza 618.
Katherine superò la porta con i lastroni di plastica e guardò l’uscio accanto a lei. La targhetta citava: Stanza 589.
Riprese a correre, senza un attimo di tregua, senza un attimo di respiro, fitte acute ai fianchi, polmoni che bruciavano, gola calda ed infiammata.
Scorse delle figure familiari davanti ad una porta azzurra.
Più si avvicinava più le riconosceva.
Amy, Evelyn, Sarah e Melanie, la sorella di Kyle che aveva visto in foto, una volta.
Senza fiato e sul punto di svenire, Katherine si fermò davanti alla porta.
Le ragazze sgranarono gli occhi ed Amy le spinse immediatamente da parte, spalancando la porta e spingendola dentro.
Le chiacchiere allegre si fermarono.
Katherine sentì il silenzio farsi sempre più spesso attorno a lei, mentre riprendeva fiato. Lee, Chris, Jordan e Kyle la guardavano incantati.
Amy tossì nervosamente dietro di lei e i ragazzi abbandonarono la stanza, lasciandola sola con Kyle.        
Solo in quel momento Katherine si rese conto coscienziosamente di cos’aveva fatto.
Di cosa stava facendo.
Si avvicinò cautamente al letto sul quale era steso Kyle, che continuava a guardarla in silenzio, e si lasciò cadere sulla sedia accanto a lui.
Per i primi istanti regnò il silenzio, mentre Katherine si sforzava di pensare cosa dire.
Poi, titubante, posò una mano su quella di Kyle.
Il ragazzo sgranò gli occhi. ―Quindi mi hai… mi hai perdonato? ― chiese esitante.
Katherine sorrise e scoppiò a piangere mentre annuiva.
Kyle le accarezzò i capelli. ―Shh…
Katherine tirò su col naso e cercò di asciugarsi gli occhi.
―Shh… ― ripeté Kyle, sorridendole dolcemente.  ―Non piangere. Io dovrei piangere per tutto il male che ti ho fatto. 
Katherine alzò gli occhi su di lui. ―È che… non riesco a non essere arrabbiata con te per quello che hai fatto… ― sussurrò, tirando su col naso. ―ma allo stesso tempo ho capito che non posso lasciarti Kyle. Io… io ti amo troppo e non posso perderti, in qualunque caso, in qualunque senso. ― scosse la testa, cercando di farsi capire.
Poi lo guardò e capì che non c’erano bisogno di parole, perché Kyle sapeva, lui capiva.
Lentamente, cercando di trattenere le smorfie di dolore, Kyle si mise a sedere e sollevò lievemente il volto di Katherine. Le posò un dolce bacio sulle labbra, il primo, dopo quelli che gli erano sembrati secoli.
E lei ricambiò, dischiudendo le labbra, senza staccare gli occhi dai suoi.
Lacrime mute scivolarono lungo i loro volti e in quell’istante, si promisero silenziosamente di non allontanarsi mai più l’uno dall’altra.
Qualunque cosa fosse accaduta.
 
Fine.
 
*WHAWAIEAH!
Ciao a tutti, rieccomi con il nuovo capitolo!! <3
Spero vi sia piaciuto e spero vogliate lasciarmi un vostro parere ;D
Scusate se non ho risposto ancora alle recensioni, proverò a farlo il prima possibile... per il prossimo capitolo, l'epilogo, dovrete aspettare sabato (:
Intanto, ho pubblicato il primo capitolo di una nuova storia romantica ecco qui...
Ice Dream spero che vi piaccia se deciderete di farci un salto... :) e per istigare un po' la vostra curiosità, ecco qui il trailer della storia realizzato da Astrid  :) Trailer: Ice Dream 
Spero di avervi regalato una buona lettura... E prima che me ne dimentichi!!!

PER CHI VUOLE SAPERE COSA SUCCEDE TRA KYLE E KATHERINE:
Pieces of Heart 
Un bacio a tutti <3
Kry (:

ORDER OF THE PHOENIX*
 
  
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