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Autore: Darkry    05/10/2013    1 recensioni
Tre ragazze, alle prese con i propri sentimenti, vivranno momenti indimenticabili con i propri ragazzi.
Tra litigi, riappacificazioni, baci e carezze, troveranno l'amore.
***
Raccolta di missing moments sull'originale "Sei romantico come... un camionista analfabeta." che possono essere letti anche separatamente dal resto della storia, come semplici OS.
Vi auguro buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PIECES OF HEART.



Never. It's my promise

Se volete leggere la storia originale che parla delle avventure di questi ragazzi cliccate su
Sei romantico come... un camionista analfabeta 
questo è il trailer realizzato dalle bravissime ragazze di Pinoolast's Graphic- Video  



Katherine si chiuse la porta alle spalle e fece qualche passo avanti.
―Ciao Kyle.
Il ragazzo le sorrise, sistemandosi come meglio poteva sul letto sfatto. ―Ciao.
Katherine si sedette sul bordo del letto, proprio dove Kyle le aveva fatto spazio e poggiò la borsa a terra, senza smettere di guardarlo.
―Scusa per ciò che è successo. ― buttò fuori tutto d’un fiato. Lui voleva spiegarsi e voleva che lei lo capisse, lo accettasse, lo ascoltasse. ―Io ti amo, ti amo, ti amo veramente… ― sussurrò, mentre la voce gli si incrinava.
Ma da quando era diventato così fottutamente debole? Da quando sentiva il disperato bisogno di aprirsi e confidarsi e mostrare il vero se stesso?
Prima la copertura gli andava benissimo.
Eri un po’ solo, ma non rischiavi grosso.
Adesso, invece, non poteva far finta che non gliene fregasse nulla. Perché non riusciva più a fingere, non riusciva a nascondere niente a Katherine o a Evelyn o ad Amy e ai ragazzi.
Katherine gli sorrise e Kyle semplicemente accettò il fatto di essere cambiato. Lui non era più quello di una volta e non avrebbe commesso più gli stessi errori. Perché amava una ragazza e la amava moltissimo.
―Sì, lo so. ― rispose, e Kyle sgranò gli occhi, sbalordito dalla sua affermazione.
Dopo tutto quello che le aveva fatto, sebbene Katherine gli avesse detto all’ospedale che non voleva perderlo, era già disposta a perdonarlo.
Katherine allargò il suo sorriso, conscia di aver detto il vero.
Sapeva che Kyle la amava e l’insicurezza dei giorni passati era svanita come se non ci fosse mai stata. Kyle era sincero e lei lo sapeva.
L’amava sul serio.
Katherine allungò una mano fresca verso il suo viso e gli accarezzò la guancia livida e gonfia. Si chinò lentamente verso di lui, posandogli un lieve bacio sulle labbra, mentre una ciocca di lunghi capelli dorati gli cadeva profumata sulla fronte, a solleticargli le palpebre.
Katherine si scostò leggermente dal suo viso e sorrise e, senza aspettare alcuna risposta, si accoccolò nel posto vuoto accanto al corpo di Kyle, rannicchiandosi contro di lui.
Il ragazzo prese ad accarezzarle i capelli e Katherine sollevò il viso su di lui, accogliendo il suo bacio con gioia.
―Quando ti ho visto con quella… ― sussurrò, sbattendo le palpebre, ―non ci ho visto più dal dolore. Non puoi immaginare quanto abbia sofferto, quanto mi sia sentita tradita dall’unica persona che era stata capace di conquistare il mio cuore.
Kyle sospirò, socchiudendo gli occhi, mentre una fitta dolorosa gli attraversava il petto.
―Mi sono chiesta perché tu… perché l’hai fatto, ecco. Le cose stavano andando così bene tra noi e… almeno così mi sembrava. ― Katherine abbassò lo sguardo e una lacrima le scivolò lungo la guancia.
Kyle si passò una mano tra i capelli, le palpebre divenute improvvisamente pesanti, il senso di colpa amplificato, la vergogna per la propria stupidità e meschinità cominciava a fare capolino.
Strinse gli occhi, deglutendo rumorosamente prima di aprire bocca. ―Katherine… io mi faccio schifo da solo per ciò che ho fatto e so di non avere giustificazioni. Posso capire se tu deciderai di non vedermi mai più, soffrirò, soffriremo, ma forse se lo ritieni giusto sarà la cosa più opportuna da fare. ― si interruppe, la mano che le accarezzava i capelli ferma di colpo, il viso contratto in una smorfia di dolore.
―Io non mi merito tanto. Non mi merito niente da te.
Katherine sollevò il viso e lo guardò per un momento. ―Dimmelo. ― sussurrò.
―Io… ― Kyle tornò a guardarla, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. ―Ero arrivato al punto di non ritorno. Ti desideravo troppo, Katherine, ed ero spaventato dai miei stessi sentimenti. Non avevo mai provato niente di così forte per nessuno in vita mia, tu eri la prima e unica persona che mi ha travolto l’anima, che ne ha preso un pezzo e mi ha lasciato il cuore vuoto, sempre bisognoso di te, sempre bisognoso di quell’altro pezzo che eri tu a possedere. ― digrignò i denti, mentre le lacrime cominciavano a scendergli lungo il viso, rapide e silenziose. ―Alla festa ero ubriaco e volevo ritrovare un po’ del me stesso originario. All’inizio mi sono limitato a bere, ma poi è arrivata Taylor e resisterle è stato impossibile. Avevo bisogno di sfogarmi, il tuo pensiero era troppo intenso, troppo presente e io speravo che distraendomi con Taylor magari le cose sarebbero andate meglio. Magari avrei smesso di essere così dipendente da te.
Katherine lo guardava senza proferire parola.
Stettero in silenzio per un po’, mentre Kyle piangeva senza riuscire a fermarsi.
―Sono stato uno stupido. Avevo paura e cercavo solo di distaccarmi. Troppo tardi ho capito che se solo mi fossi staccato da te di pochissimo avrei sofferto come un cane. Troppo tardi ho capito che ero stato uno stupido anche solo a pensare di dovermi staccare un pochino perché tu sei la cosa più bella, più bella che mi sia mai capitata. ― tirò su col naso e la guardò, attraverso le ciglia bagnate di lacrime.
Lei era lì, bella e inviolabile come sempre.
Bruciava accanto a lui e lui accanto a lei e non esisteva un senso, né una ragione a tutto ciò che provava quando le stava accanto. Ne era completamente stregato.
―E quindi… mi desideravi. ― sussurrò lentamente, guardandolo con i suoi profondi occhi azzurri.
Kyle le passò una mano dietro la nuca e le accarezzò la radice dei capelli con la punta delle dita. Annuì. ―Sempre.
La punta delle labbra di Katherine si sollevò in un sorrisino dolce e timido.
Abbassò lo sguardo e poi lo rialzò, trafiggendolo nuovamente con quegli occhi così limpidi ed intensi. ―Anch’io.
Fu un sussurro dolce e lieve, che scaldò Kyle sino in fondo al cuore.
Spostò la mano sulla sua guancia e iniziò ad accarezzarla con il pollice, compiendo brevi movimenti circolari. Sentì Katherine rabbrividire al suo gesto e il suo cuore perse un battito, mancò un respiro e strisciò lentamente ancora più vicino a lei, facendo combaciare perfettamente i loro corpi l’uno all’altra.
―E adesso, mi desideri? ― le chiese lui, con il cuore che batteva a mille, il fiato corto come se avesse corso per ore e ogni centimetro di pelle bruciante in maniera insopportabile.
Katherine sbatté le palpebre un paio di volte. ―Sempre.
Kyle le sorrise e scese ad accarezzarle il braccio, percorrendo con tocco leggero ogni centimetro di pelle, con lentezza studiata.
Katherine avvicinò le labbra alle sue e gli posò un bacio dolce e languido sulle labbra tumefatte, mentre una lacrima le scendeva dall’angolo dell’occhio sinistro. Le dita di Kyle trovarono il bordo del maglione di cachemire e lo sollevarono, accarezzando la pelle nuda della schiena e facendosi strada sulla pancia, sulla schiena. Le tolse la maglietta con lentezza e Katherine gli sorrise, senza smettere di baciarlo, senza smettere di immergere le dita tra i suoi corti capelli dorati.
Piano, attenta a sfiorarlo con delicatezza per non fargli molto male, lo aiutò a liberarsi della maglietta, scoprendo il petto livido e contuso. Katherine gli baciò le labbra e lentamente, con dolcezza, scese a baciargli ogni piccola cicatrice, ogni piccola e grande escoriazione sul petto, sugli addomi, sulle braccia, sulle dita sulla schiena. Non appena terminò gli posò un nuovo bacio sulle labbra, assaporandone la pienezza, assaporando le emozioni e l’elettricità che ogni suo tocco le trasmetteva. Kyle la fece finire sotto di lui e le accarezzò dolcemente la pelle candida, lasciandole una scia di baci umidi sui seni, sulle spalle, sull’ombelico.
La guardò negli occhi e con delicatezza le tolse prima le scarpe, poi i calzini e poi le sbottonò i jeans, mentre a lei scappava un piccolo risolino felice. Kyle la guardò e le labbra gli si aprirono in un sorriso grande quanto il sole e non smise di sorriderle anche se le labbra tumefatte gli facevano male.
Le sfilò i jeans lentamente, prima una gamba e poi l’altra, sfiorandole lievemente la pelle. Appena ebbe finito, Katherine si mise seduta, i lunghi capelli biondi che si spostavano fluenti ad ogni suo movimento, e attrasse Kyle a sé, agganciando le dita ai passanti dei suoi jeans. Lui chinò il volto su di lei e le prese il viso tra le mani mentre le posava l’ennesimo dolce e umido bacio sulle labbra.
Katherine ne assaporò la morbidezza, il sapore e approfondì il bacio, chiudendo gli occhi e lasciando le mani libere, libere di correre sulla pelle calda del suo ragazzo, di accarezzarla, si esplorarla, di sbottonare i suoi pantaloni senza vergogna.
Kyle si stese su di lei e continuò a baciarla, mentre con una mano le levava le mutandine e poi il reggiseno. Si tolse le mutande e coprì i loro corpi con le fresche lenzuola azzurre, senza smettere un attimo di baciarla.
Katherine aprì le gambe e attrasse Kyle a sé, stringendolo forte contro il suo petto, mentre le sue carezze le facevano girare la testa, le facevano bruciare ogni parte del corpo, le procuravano un piacere ed un calore intenso. Kyle si sistemò meglio su di lei e Katherine sentì la sua erezione premerle contro la coscia, ma non ne ebbe paura.
Reclinò il viso all’indietro, offrendo la gola a Kyle, che non esitò a ricoprirla di baci mentre entrava lentamente dentro di lei. Katherine iniziò ad ansimare e strinse più forte Kyle contro il suo corpo, mentre una nuova lacrima le scivolava fuori dall’angolo dell’occhio.
Gemette mentre lo sentiva entrare sempre più a fondo dentro di lei, ma si costrinse ad aprire gli occhi, perché lo voleva guardare, voleva amare ogni parte di lui in quel momento.
I suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli arruffati, la sua schiena forte e vibrante, le sue braccia muscolose flesse sopra di lei, il luccichio del suo sguardo, il suo sorriso.
Kyle le donò piacere e Katherine gemette ancora una volta e sorrise, mentre le lacrime le rigavano il volto, senza volersi fermare. Kyle la baciò per tutto il tempo, rendendo ogni gesto straziante e bellissimo al tempo stesso, dolce e intenso come il miele, fresco e bollente come l’amore e la passione e qualunque cosa agitasse le loro anime e i loro corpi in quel momento.
Katherine venne con un urlo soffocato e presto anche Kyle, dopo di lei. Abbandonò il viso contro il suo petto e non smise mai di accarezzarle lentamente il viso.
Quando sollevò lo sguardo Katherine annegò nel caramello dei suoi occhi e sentì che non poteva esistere nulla di più bello al mondo se non loro due, lì, nudi, abbracciati in quel letto, con i cuori che battevano all’unisono l’uno contro la pelle dell’altro.
―Non lasciarmi mai più. ― sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra.
Kyle sorrise e le si stese accanto, colmando quel poco spazio che c’era tra i loro volti.
―Mai. È una promessa. ― e la baciò. Ancora. E ancora.
  
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