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Autore: JustABitchOnAStroll    05/10/2013    9 recensioni
- Ciò non significa necessariamente che voglia parlare con te! -
- Sei proprio una bastarda -
- Sei proprio un coglione - risposi io a tono.
Dopo qualche attimo di silenzio tornò all'attacco - Come mai sei qui? -
Sbuffai - Ho ucciso un po' di gente -
Della serie " Rimaniamo sul vago "
- Ah... E ti vogliono giustiziare per così poco? -
- Sarebbe anche stato " poco " come dici tu, se non avessi ucciso anche tutti gli anziani del mio villaggio... Però è stato stranamente appagante, lo ammetto - dissi sospirando - Come ti chiami? -
- Hidan - fece una pausa - Per essere una ragazza devi aver messo su un bello spettacolo al tuo villaggio... Mi immagino tutto il sangue... - sospirò di piacere - A Jashin-sama sarebbe piaciuto -
- No, non c'è stato nessuno spargimento di sangue - commentai, parecchio scioccata dal suo commento precendente.
- COSA!? -
Rimasi convenientemente zitta.
Bhè, non è che si vedesse tutti i giorni un tizio a cui piacevano sbudellamenti e varie.
Vabbè, nel mio caso "sentisse".
Dannato Kekkei Genkai di merda.
Spero di avervi incuriosito, anche se sapete che dalla mia testolina bacata non può uscire niente di buono!!
Enjoy!
Ciauuu!
Alice_
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Love is truly blind cap 21 Stavo seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di mandare i miei occhi a pulire.
Non c'erano storia, mio padre non era vivo, non era lì che mi fissava e, soprattutto, non aveva quegli occhi.
Deglutii rumorosamente, guadagnandomi una sua occhiata divertita
- Noto con piacere che il mio genjutsu non si è indebolito... nemmeno dopo tutti questi anni... - ghignò mentre i suoi occhi venivano percorsi da un lampo
- Quale genjutsu? - ingoiai a fatica il mio terrore e lo guardai dritto dritto negli occhi.
- Ma quello che ti ho imposto quella notte, che domande! - scoppiò in una risata priva di emozioni - Credevo che dopo tutto questo tempo te ne fossi accorta, Haiiro -
Accorta di cosa?
Stavo andando in panico e non riuscivo più a ragionare chiaramente.
Ok, non ero mai riuscita a ragionare chiaramente, ma se la situazione mi precludeva anche i miei ragionamenti meno articolati e difficili, c'era davvero da preoccuparsi!
Presi un respiro profondo e mi raddrizzai, facendo tintinnare le catene e guardando mio padre con uno sguardo duro - Parla -
- Non credo tu sia nella posizione di dare ordini, mocciosa. - mi tirò un man rovescio non indifferente, facendomi spostare la testa di lato.
Ritornai a guardarlo senza cedere, nonostante la morsa del terrore mi attanagliasse lo stomaco - Ti ho detto di parlare! - ringhiai, ostentando una sicurezza che non sentivo minimamente.
- Tch... Sei testarda come tua madre... -
Ebbi un tuffo al cuore e, cercando di mascherare la mia sorpresa, parlai di nuovo in un fil di voce - Com'era? -
Fece un suono di disgusto - Domanda curiosa da parte tua, considerando che sei stata tu ad ucciderla -
Rimasi immobile.
Completamente immobile.
- Non è vero. - feci dopo un po', cercando di mantenere il tono della mia voce il più neutro possibile
- Come puoi dirlo se non sai come è morta? -
Lo guardai con espressione addolorata - L'hanno uccisa le guardie! -
- E tu sei fuggita nel bosco senza guardarti indietro, per poi arrivare in una piccola radura - finì per me.
Lo guardai con occhi sgranati.
C'era qualcosa che non andava nella sua espressione. Metteva i brividi solamemte a vederla.
- Come... Come lo sai!? Ero sola! -
Si mise a ridacchiare cupamente - Perchè quei ricordi sono falsi! -
Persi ogni capacità oratoria, limitandomi a boccheggiare e a guardarlo con un crescente senso di nausea.
- Il mio genjutsu è quello che ti ha impedito di ricordare. Di quello che ti ho impiantato in testa solo una piccola parte è vera - mi passò una mano sulla cicatrice che avevo alla gola - E non è stata una guardia a farti questa. -
- Stai mentendo... - replicai debolmente
- Al contrario, mia cara... Quella notte, il massacro... E' stato tutto colpa tua. Io stesso ho provato ad ucciderti, ma col senno di poi ho capito che c'era un motivo per cui eri sopravvissuta. -
Non capivo.
Non volevo capire.
- Questi occhi... Li odio, ma il loro potere mi serve... Peccato che il mio corpo li rigetti... Per il trapianto definitivo servono quelli di una persona con un patrimonio genetico simile al mio. -
Cominciavo ad intuire perchè mi trovavo lì.
- Ma ora non è il momento di fare certi discorsi... Adesso scusami ma dovrò fare un salto dal tuo " amico " pare ch-
- No! Non provare ad avvicinarti a Hidan! - lo guardai furiosa
- Hmm... Ma che caratteraccio che abbiamo sviluppato... - fece con tono di scherno
- STAI ZITTO BASTARDO! - urlai - NON CREDO AD UNA PAROLA DI QUELLO CHE MI HAI DETTO! -
Fece un passo indietro per la sorpresa, ma si ricompose immediatamente - Allora forse, le prove fisiche ti aiuteranno - ghignò e, dopo aver fatto qualche sigillo, mi premette con forza una mano sulla testa e in un baleno la mia mente fu invasa da memorie completamente nuove.
Rimasi ferma per qualche minuto, elaborando quello che stavo vedendo.
- Falli smettere.... FALLI SMETTERE! -
- E' la verità, mocciosa. -
La disperazione presto mutò in rabbia e tirai uno strattone furibondo alle catene, che emisero qualche cigolio di protesta, ma nulla di più.
- IO TI AMMAZZO! - strattonai nuovamente le catene, riaprendo le piaghe sui polsi e riuscendo ad allentarne una che, applicato un altro po' di forza, cedette e mi consentì di lasciare qualche graffio parecchio profondo sul volto di mio padre
- Merda... - si passò una mano in faccia, ritraendola sporca di sangue - Guarda che cosa hai fatto... Se non fossi nata sarebbe stato meglio per tutti - e con ciò se ne andò.

Passarono le ore, almeno credevo, e continuavo a pensare alle parole di mio padre, esplorando i miei nuovi ricordi.
Ero stata io.
Mio padre non mentiva.
Ero stata io.
Trattenni a viva forza le lacrime, optando invece per mordermi il labbro, tormentandolo finchè non cominciai a percepire in bocca il sapore metallico del sangue.
Cominciarono a pizzicarmi gli occhi con le lacrime di dolore dovute a quel mio ultimo lampo di genio e non mi curai nemmeno del fatto che, scese quelle due dovute al labbro, ne presero a scendere altre, talmente tante che dopo un po' l'area circostante divenne completamente sfocata.
Ma mi controllai.
Ero sempre stata in grado di controllarmi, io.
Provai a tirare un'altra volta le catene, più per farmi compagnia con il loro rumore che per provare a scappare sul serio, fermandomi solo a causa del dolore lancinante che l'azione mi procurava ai polsi.
Ora capivo perfettamente perchè i miei fratelli mi odiavano così tanto... Me lo meritavo.
Ma c'era qualcosa che non tornava.
Era più una sensazione ad essere sinceri, ma il presentimento c'era e, nonostante avessi rivissuto nella mia testa quel momento almeno una ventina di volte nell'ultima mezz'ora e non ne mettessi più in dubbio la veridicità ( erano i miei veri ricordi, non avevo più riserve su quello ormai ), c'era sempre quel qualcosa... Qualcosa che non riuscivo a spiegarmi, seppur i fatti non mentissero.
Strofinai la faccia sulla manica del kimono e provai a tirare di nuovo le catene.

Dopo quella che mi parve un'eternità qualcuno aprì la porta.
- Non parlerò se è quello che volete da me. -
La figura mi si avvicinò cautamente, prima di abbassarsi al mio livello - Sorellina... -
Sbarrai gli occhi e mi allontanai il più possibile, sibilando di dolore non appena le ferite sui miei polsi fecero contatto con il ferro - Stammi lontana! -
Shira, fece un passo indietro - Ascolta...! -
- Non importa! Ho finalmente capito perchè mi odiate, lasciami qui! Sono un mostro... - mi morsi di nuovo il labbro che riprese a sanguinare
Inaspettatamente si chinò e mi abbracciò - Ho sentito tutto, prima... Non sapevi nulla... Non è stata colpa tua. -
Rimasi completamente immobile, incredula oltre ogni limite.
Quando si staccò mi guardò dritta negli occhi - Sei coraggiosa, sorellina. - sorrise
- Sono stupida, non coraggiosa. - replicai con tono secco.
- Potresti scambiarlo per pazzia, ma in realtà è coraggio. Dopotutto non puoi essere davvero coraggiosa se nella vita ti accadono solo cose bellissime - mi abbracciò di nuovo e, in maniera del tutto strana, provai a ricambiare.
Dopo un po' Shira si alzò, rompendo l'abbraccio e ficcandosi una mano in tasca - Ti aiuto ad andartene. -
- Finirai nei guai. Non posso lasciartelo fare. - la guardai seria
Lei si limitò a sventolare una mano mentre apriva i lucchetti delle catene.
Le mia braccia caddero molli lungo i fianchi, mentre mi rialzavo su gambe tremolanti - Dov'è Hidan? - mi meravgliai della calma che traspariva dalla mia voce, quando in realta non volevo fare altro che raggomitolarmi in un angolino e mettermi a piangere.
- E' nelle celle... Ti accompagno. - si morse un labro - Prima di andare, un avvertimento... -
La guardai, passandomi una mano sul labbro spaccato e ripulendolo in parte dal sangue
- Papà... Non è più come un tempo... A volte non lo riconosco nemmeno, è diventato parecchio violento... - fece una pausa - Credo... Credo stia pianificando qualcosa... Di brutto. -
Annuii, mentre cercavo disperatamente di mantenermi in equilibrio - Devo recuperare il mio compagno... -
- Dì pure il tuo ragazzo! Vi ho visto sai? - fece un sorrisetto malizioso
- Ma...! Che cavolo! Ti pare il momento di fare certe battute?! - replicai avvampando
- Scherzavo! Comunque buona scelta - mi fece l'occhiolino, facendomi arrossire ulteriormente
Mi parai davanti le mani - Ti prego, basta! E' imbarazzante! -
Ridacchiò - Va bene... Stammi vicino e non fare rumore -

Dieci minuti dopo eravamo arrivate alla cella di Hidan.
Shira infilò la chiave e, dopo un po' di girate a vuoto, la porta si aprì, consentendoci di entrare.
- Alla buon'ora cogliona! -
Non dissi niente in risposta mentre con un kunai scassinavo i lucchetti delle catene ( Shira non era riuscita a prenderne le chiavi )
Si tirò su stirandosi per qualche secondo prima di notare Shira dietro di me e, in un impeto di protettività, mi spinse dietro di lui - Che ci fa lei qui?! -
- Mi ha aiutato! Ci sta aiutando a scappare, baka! -
- Ah. Perchè cazzo ci hai messo così tanto!? Mi stavo preoccupando! -
- Perdonami se avevo altri problemi! - risposi piccata, tirandogli uno scappellotto non da poco.
- Vaffanculo! -
- Ehm... Non vorrei interrompere, ma dovreste andarvene ora che potete... -
- Giusto! - mi guardai attorno - da che parte? -
Velocemente ci indicò dove andare per recuperare le nostre armi e, più importante, dove trovare l'uscita.
- Io mi occupo del diversivo. - scomparve giù per il corridoio
Nell'arco di poco si sentirono delle urla e l'odore acre del fumo cominciò a invadere i corridoi.
Ci guardammo e cominciammo a correre verso l'uscita.
- Ah! Finalmente fuori, cazzo! - esclamò mentre entravamo nel bosco.

Dopo qualche ora ci ritenemmo fuori pericolo e, siccome eravamo anche piuttosto vicini al covo, ci accampammo nel bosco.
Osservai bene Hidan.
Non sembrava avere nulla di rotto... Salvo che per dei tagli dall'aspetto veramente brutto.
- Se ci provo, ti faresti curare? - chiesi in un sussurro.
Mi guardò per qualche secondo, prima di annuire impercettibilmente.
Strappai un pezzo della mia maglietta e lo imbevvi d'acqua, passandolo il più delicatamente possibile sulle sue ferite.
Una volta ripulite, presi a chiuderle con il chakra.
Ad un certo punto una mano mi bloccò il polso, facendomi cacciare un urlo di dolore.
- Jashin, i miei timpani! -
Sibilai, cominciando a curarmi i polsi che, diciamocelo chiaramente, avevano visto giorni migliori.
- Che ti è successo lì dentro? - fece Hidan, girandosi verso di me.
Non risposi.
- Che ti è successo?! - si fece più insistente, mentre mi sollevava il mento per guardarmi negli occhi con un'espressione seria - Puoi dirmelo. -
E con quelle due parole mandai a fanculo il mondo.
Non me ne fregava più niente se sarei sembrata debole, una mezza calzetta o quant'altro.
Avevo solamente bisogno di qualcuno che stesse con me, e Hidan era quel qualcuno.
Mi buttai fra le sue braccia che, quasi automaticamente, si chiusero in un abbraccio possessivo in una maniera impressionante ma anche tenero a modo suo.
In quel momento comunque, non avevo bisogno d'altro, mentre gli spiegavo tra i singhiozzi la verità.
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Salve gente!
Allora, sono imperdonabile, lo so, ho saltato una settimana di aggiornamento!!
Mi dispiace tantissimo, ma le motivazioni sono sempre quelle... scuola, compiti e anche mancanza di ispirazione... Dang it!
In ogni caso, il capitolo l'ho fatto un pelo più lungo per farmi perdonare... Ma non credo sia venuto un granchè visto come lo sto sccrivendo con 38 di febbre... Boh! Lascio il giudizio a voi, o miei lettori! ( Pauuuura.... XD )
So, capitolo un po' più introspettivo...( Sono fermamente convinta sia venuto male ) Spero che vi piaccia!
Non so più che dire quindi vi lascio e vado a ripassare scienze!
Ciauuuu!
Alice_
   
 
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