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Autore: eringad    01/04/2008    7 recensioni
Mamma e papà? Una bambina arriva al villaggio della foglia sconvolgendo le vite dei nosti eroi come un uragano!!! Un po' OOC ^^... [Naru/Hina]
Cap.07 [Shika/Tema]
Cap.08 [Jiraya/Tsunade]
Cap.09 [Choji/Ino]
Cap.10 [Sasu/Saku]
Cap.11 [Neji/Ten]
Cap.12 [Gaara/Lee e Matsuri]
Cap.13 [Naru/Hina]
Genere: Romantico, Triste, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sayuri era chiusa in una cella. La luce era assente ma forse era meglio così. La luce implica speranza e lei non ne aveva neanche un briciolo. Fissava con aria assente le sbarre della sua prigione, il silenzio la soffocava. La luce della torcia brillò per qualche secondo come infiammata da qualcosa di sconosciuto.
Osservò una lunga ombra che le sia avvicinava. Kiku entrò nella stanza fermandosi a pochi centimetri dalle sbarre, osservava la bambina con un ghigno ironico.
-Non hai ancora deciso che cosa ti conviene fare?- chiese l’uomo allacciando le mani dietro la schiena. Lei lo guardò assente. Alcune lacrime le scesero dagli occhi colorandogli le guance.
Il capo, non ricevendo risposta, aprì la porta ed entrò nella cella. Fece alcuni passi verso la bambina incatenata e si inginocchiò davanti a lei. Allungò un braccio e accarezzo dolcemente la sua guancia morbida e umida. Le sorrise dolce mentre la piccola sgranava gli occhi sorpresa.
-Ascolta…se prometti di non dirlo a nessuno ti dico un segreto…me lo prometti?- chiese l’uomo gentilmente.
-I-io…t-te lo prometto- balbettò Sayuri insicura abbassando lo sguardo. Lui cambiò sguardo. Si avvicinò al suo orecchio spostando i lunghi capelli scuri.
-Dopo aver preso il potere su Iwa…non ti lascerò in vita- sussurrò l’uomo piano, con crudeltà.
La bambina sbarrò gli occhi dalla paura, deglutì rumorosamente. Lui si ritrasse mentre alcune lacrime le sgorgavano dagli occhi chiari. Kiku indietreggiò di qualche passo osservandola piangere. Girò sui tacchi e uscì.
Sayuri singhiozzava rumorosamente, fissava il pavimento con sguardo spento. Alzò la testa di scatto aprendo gli occhi determinata. Non avrebbe ceduto! I suoi occhi non erano cambiati solo nell’espressione, i suoi occhi erano bianchi.
-Byakugan!- disse secca mentre i segni dell’abilità innata degli Hyuga comparivano sul suo volto. Spostò lo sguardo sulle catene alla ricerca di un punto debole. Una volta trovato spezzò le catene con un junken. Ancora un’altro e fu libera. Si staccò dalla parete ansante e incominciò a tirare le catene sui polsi cercando di sfilarsele. Con fatica ci riuscì. I polsi doloranti le pulsavano e sanguinavano…con un altro colpo ruppe le sbarre della cella.
Salì le scale circospetta e cominciò a correre per i corridoi umidi.

Naruto era sul ramo di un albero. Davanti a sé c’era una finestra aperta. Si girò verso i compagni dietro di lui che annuirono tesi. Con un balzo entrò all’interno del covo. Si guardò intorno alla ricerca di un nemico ma il corridoio era vuoto. Si concesse un sospiro di sollievo e si sporse dalla finestra facendo segno agli altri di entrare senza preoccupazioni.
La prima ad entrare fu Hinata che atterrò con dolcezza sul davanzale per poi scivolare sul terreno, la seguì Kazaki che scese rozza seguita da un raffinato e distaccato Gaara.
-Hinata…usa la tua abilità innata! Cerca Sayuri!- ordinò imperiosa Kazaki incrociando le braccia al petto. La mora annuì e si concentrò facendo apparire i segni sul suo volto.
Un gruppetto di uomini armati che precedeva in un altro corridoio…non ancora…una donna di fronte ad un uomo…no di più…doveva concentrarsi di più…una bambina che correva impaurita per i corridoi appoggiandosi ai muri.
Sussultò osservando la figura affaticata. La bambina voltò la testa nella sua direzione, i suoi stessi occhi.
Si osservarono per degli attimi che sembravano infiniti poi fu svegliata dalla voce di Naruto.
-Allora?- le si portò davanti mentre lei sbattè piano le palpebre perplessa. Asciugò le poche lacrime che gli erano scivolate lungo le guance e guardò il fidanzato sorridendo incredula.
-L’ho trovata…l’ho vista…sta bene!!! Di qua!!- urlò felice cominciando a correre seguita dagli altri.
Correvano per quel corridoio troppo lungo, che sembrava non finire mai. Sembrava di essere sospesi nel tempo…in un’altra dimensione…dove per quanto corri non raggiungi mai la fine. Ma lei ci riusciva…riusciva a vedere la fine di quell’orribile incubo. Perché i suoi occhi riuscivano a vedere, riuscivano a vedere come quelli di Sayuri…della sua bambina.
Svoltò a destra fermandosi davanti a una figura vestita di nero. Quella figura era una donna: Nichiya. Camminava appoggiandosi al suo ombrello nero.
Arrivarono anche gli altri fermandosi dietro Hinata. Nichiya li guardò con astio.
-Levati dalla nostra strada!- sbottò aggressiva Kazaki. La donna si limitò a fissarla con odio e con un gesto secco sbattè la punta dell’ombrello sul terreno.
-Non vi lascerò passare…Sayuri ora appartiene a lui- disse fredda la mukenin sbarrando la strada.
-Lui chi? Il capo? Quel Kiku?- Gaara fece un passo avanti e alzò impercettibilmente un sopracciglio. Nichiya digrignò i denti. Come si era permesso di pronunciare il suo nome? Non rispose ma si limitò a fulminarlo con lo sguardo.
-Ti sei arrabbiata? Ti ho toccato una persona importante?- chiese il rosso portandosi di fronte ai suoi compagni.
-Sta zitto!- la donna digrignò i denti facendo un passo in avanti. Tremava di rabbia e faceva fatica a trattenersi.
-Voi andate avanti, qui ci penso io- disse Gaara rivolto verso i suoi compagni. -Ma Gaara-sama…potrebbe essere pericoloso- disse preoccupata Hinata. Quello si girò verso di lei e le sorrise impercettibilmente.
-Io sono il Quinto Kazekage- si giustificò lui cercando di mantenere la sua espressione impassibile.
Ora capisco perché Naruto ha scelto lei, è veramente dolce. Pensò Gaara prima di fare qualche passo avanti verso il nemico. Nichiya serrò la mascella continuando a fissarlo con astio.
-Forse non hai ben capito…non vi lascerò passare- disse la donna dura portando l’ombrello davanti a sé.
-Andate…- ripeté senza dar peso alle parole della donna di fronte a sé. Quella lo fulminò con lo sguardo e si lanciò all’attacco usando il suo ombrello come spada. Mirò alla testa del Kazekage che però, usando un muro di sabbia, bloccò l’attacco.
Alzò un braccio teso e la sabbia si alzò contemporaneamente, aprì la mano e la sabbia saettò verso la figura. Lei aprì l’ombrello proteggendosi.
-Non funziona con me…il mio ombrello riesce a bloccare qualsiasi attacco- sogghignò lei guardando il ragazzo.
Il Kazekage osservò il piccolo oggetto di legno e carta che la donna stringeva tra le mani. Sprigionava una strana quantità di chakra che lo ricopriva per tutto il suo diametro respingendo l’attacco.
Il rosso non si scompose alzando anche l’altro braccio. Una nuvola di sabbia si alzò seguendo il suo movimento andando a colpire dall’altra parte della figura.
Nichiya sbarrò gli occhi venendo colpita alle spalle. Cadde in avanti accasciandosi sul terreno.
-Andate…vi raggiungerò in fretta- disse Gaara incrociando nuovamente le braccia al petto. I suoi compagni lo guardarono.
-Grazie Gaara-sama- riuscì solamente a dire Hinata prima di riattivare il Byakugan e continuare a rincorrere la figura della bambina seguita dagli altri.
Lui annuì continuando ad osservare la donna stesa a terra. Cercava disperatamente di alzarsi facendo leva sulle braccia.
La donna alzò la testa fissandolo con odio. Alcune lacrime gli scivolarono lungo le guance.
-Non capisci quello che stai facendo?!?- gli urlò furiosa rimettendosi a fatica in ginocchio. Lui non rispose continuando a guardarla.
-Lei gli appartiene!!! Quella mocciosa ora è sua!!!- lei strinse gli occhi tenendosi la spalla ferita.
-Sayuri non appartiene a nessun altro se non ai suoi genitori- disse senza alcuna inclinazione della voce. Lei strinse ancora gli occhi rialzandosi.
-La bambina non ha il diritto di scegliere…e se lui decide che è sua non lo si può contraddire- un sorriso beffardo le distorse il volto tagliente.
Con velocità Nichiya cominciò a comporre dei sigilli. Il rosso sorpreso abbassò le braccia.
-Suiton: Sui no jutsu*!!!- la donna urlò con tutto il fiato che aveva mentre dal pavimento cominciava a zampillare molta acqua che pian piano raggiunse i piedi del ragazzo. Lui cominciò a correre verso l’uscita più vicina, una finestra. Mancavano pochi metri quando sentì uno scrosciare alle sue spalle. Si girò venendo travolto da un’onda.
Gaara cominciò ad annaspare agitando le braccia. Spalancò gli occhi vedendo la luce della finestra a pochi metri da lui. Sempre annaspando cominciò a nuotare verso la finestra.
Si voltò di scatto sentendo una mano afferrargli la caviglia. Nichiya lo guardava mentre fluttuava nell’acqua con un braccio alzato e in mano un kunai. Con un colpo secco la punta dell’arma raggiunse la coscia del ragazzo che con un urlo strozzato fece uscire la poca aria rimasta nei polmoni.
Con la mano raggiunse il cornicione della finestra e si trascinò verso l’esterno. Cadde in avanti verso l’esterno seguito dalla donna e con fatica si mise a carponi tossendo.
-Tu…tu non riuscirai a fermarlo…nessuno ci riuscirà…perché lui non è…non è cattivo- disse la donna rialzandosi a fatica sempre tenendosi il braccio.
-Kiku ha fatto rapire un bambina…non sarebbe cattivo?- Gaara si rialzò affaticato guardandola con apparente astio.
-Sta zitto!!! Tu non sai! Tu non capisci!!!- urlò la mora stringendo gli occhi. Rabbia, lui non capiva da cosa scaturiva questo sentimento.
-Tu…io ti batterò…per lui…per il suo rispetto- disse Nichiya con fermezza. I suoi occhi ora brillavano di una luce di determinazione che non aveva mai avuto prima.
Forse cominciava a capire. Quegli strani sentimenti che a rendevano furiosa erano amore, affetto.
-Lo ami?- la guardò serio tenendosi in piedi per miracolo. Lei digrignò ancora i denti.
-Io lo amo…lui non ama me…- disse freddamente quasi delusa Nichiya portando le mani davanti al petto pronta a formare altri sigilli. Gaara provò a muovere la sua sabbia, che troppo pesante ricadeva a terra dopo qualche metro. Si rialzò cominciando a correre mentre alcuni getti d‘acqua cercavano di raggiungerlo come tanti tentacoli. Un balzo e si nascose dietro un albero riprendendo fiato.
Poggiò la schiena e la testa contro il ruvido tronco alzando lo sguardo al cielo. Troppo limpido per questo posto. Troppo azzurro per questa situazione.

Hisagi colpì Berk al petto lanciandolo indietro e facendogli sputare sangue.
Ogni colpo ormai andava a segno e il colosso era troppo stanco per provare anche solo a schivare i colpi.
Un’ ultimo pugno lo mandò contro una roccia lì vicino. Infondo lo capiva, ma non poteva non combattere.
-Berk san perché lo fai?- chiese seriamente l’uomo gentile avvicinandosi piano a lui. Quello cercava di rialzarsi facendo leva sulle ginocchia e ansimando. Una volta rimesso in piedi lo guardò glacialmente.
-Devo…combattere per…per saldare il mio…il mio debito…niente di…personale scusa- disse a fatica l’uomo massiccio mantenendosi a fatica sulle gambe.
-Perché lo stai facendo a lei?- Hisagi si accigliò. Non capiva ancora perché stesse tradendo Sayuri. Lei era troppo dolce, lei era buona, così buona che non riusciva ad essere indifferente alle persone.
-Non lo sto facendo a lei…io…io le voglio bene…lei è come se fosse una figlia per me- Berk cominciò a camminare verso l’uomo.
In simultanea i due uomini alzarono il pugno caricandolo e pervadendolo del chakra a loro rimasto. Continuavano a camminare velocizzando il passo, cominciando a correre.
Due chakra diversi. Due persone simili di corporatura. Uno scontro tra titani.
Un battito.
Ancora pochi metri e si sarebbe vista la fine dello scontro.
Respiro ansante.
Ancora due metri poi l’avrebbe raggiunto.
La vista annebbiata.
Ancora correvano l’uno verso l’altro sentendo la stanchezza della concentrazione.
È la fine.
-Digli addio per me- un ultima preghiera. I due chakra si scontrarono in un tuono fragoroso che scosse la terra facendola vibrare.
Una luce accecante coprì la scena.
Neji e Ten ten si coprirono gli occhi dalla luce con il braccio. Impazienti di vedere il vincitore.
I due contestanti vennero sbalzati via distanti l’uno dall’altro.

-Berk san visto che ce l’ho fatta?-
-Si ho visto mocciosa…-
-E allora? Cosa aspetti dillo!-
-E va bene…hai vinto la scommessa…contenta ora?-
-Si! Tantissimo!-
-…mocciosa?-
-Finiscila! Ho un nome sai?-
-Hikari…-
-Preferivo mocciosa…-
-…Hikari…mocciosa…mi stai ad ascoltare ora?-
-Dimmi…-
-Mi sa che ho perso in tutto…mi hai incastrato per bene vero?-
-Eh eh eh…si è vero…ho incastrato il grande Berk san…-
-Faceva parte del tuo piano farmi incontrare quella bambina?-
-Certo…e sapevo che ti saresti affezionato a lei…-
-Sei odiosa…però è stato bello…-
-Grazie…davvero…-
-A proposito…anche io ti amo-
-…avevi sentito? Perché io credevo che…si insomma…non…-
-Eh già…ti amo anch’io…-


Un uomo si alzò dal suolo polveroso. In piedi raggiunse le due figure inginocchiate sorridendo. Neji teneva tra le braccia Ten ten proteggendola ancora.
-Ragazzi scusate…non volevo farvi aspettare…- sorrise poi si voltò e si diresse verso il cratere dell’avversario.
-Hisagi san? Dove stai andando?- chiese Neji stringendo la ragazza ingenuamente mentre lei arrossiva di poco.
-Devo una cosa al mio avversario- sorrise tristemente voltando appena la testa. Raggiunse l’uomo guardandolo dall’alto.
-Riferirò il messaggio Berk san- si chinò sulla terra spostata dal colpo cominciando a gettarla sul corpo in una tomba improvvisata.
Terra che copre la terra. La tomba di un uomo schiavo della vendetta.
I due ragazzi lo raggiunsero e quando l’uomo ebbe finito raggiunse gli altri e si fermò accanto a loro.
-Preghiamo- annunciò Ten Ten triste. I due uomini annuirono chiudendo gli occhi. Una preghiera per un uomo che ha finito la sua missione. Che ha amato che ama.
-Addio Berk san…sei stato uno degli avversari migliori contro cui abbia combattuto…- disse Hisagi mordendosi poi il labbro inferiore per stoppare le lacrime.

Addio ragazzi…

Pochi metri lontano dal gruppo in preghiera stavano Kiba a cavallo di Akamaru, al suo fianco Sofia e Shino e Shikamaru, dietro di loro Sakura. Li raggiunsero in silenzio mentre Shikamaru poggiava lento una mano sulla spalla del compagno che riapriva gli occhi bianchi per guardarlo sorpreso.
-Già vinto?- Neji lo guardò scettico voltandosi completamente per terminare la preghiera. Quello annuì annoiato per poi sbadigliare e fare un cenno con il capo agli altri. Che lo attorniarono curiosi.
-Allora…ci serve un piano per superare la fortezza…contando che abbiamo già alcuni uomini all’interno siamo avvantaggiati…comunque stavo pensando che abbiamo da fronteggiare un piccolo esercito armato e preparato quindi…- cominciò il ninja sbadigliando rumorosamente con la testa sempre rivolta al cielo. Sul volto di Kiba si aprì un ghigno divertito.
-…quindi dovremo creare un po’ di trambusto per facilitare la fuga a Naruto, giusto?- concluse divertito facendo appena una carezza sotto l’orecchio del suo cane. L’altro gli lanciò un’occhiataccia non abbassando la testa.
-Non si tratta di fare solo un po’ di casino…dovremo stare attenti a mettere prima in salvo la piccola secc…ehm la bambina per poi scatenare un putiferio per dare il tempo a Naruto di scappare con Hinata…- prese dal taschino una sigaretta rovinata e la girò piano tra le mani per poi poggiarla tra le labbra evitando contemporaneamente gli sguardi di rimprovero da parte delle tre ragazze per l’aggettivo affibbiato alla bambina.
-Non sarebbe meglio prima fare un po’ di baccano per poi approfittare del momento di confusione per lasciar scappare Sayuri e gli altri?- si affacciò Sofia con aria innocente, Shikamaru sospirò portando tre dita a stringere l’incavo tra gli occhi.
-Sarebbe fattibile ma durante il trambusto potrebbe essere colpita per sbaglio la piccola seccatura…quindi so di chiedere tanto ma ci vorrà tempismo e…vi spiego il piano…- sbuffò stancamente tirando fuori un rotolo bianco e srotolandolo in terra per poi scrivere sopra uno schema d’attacco.
-Kiba, Akamaru, Sakura, Tenten voi dovrete entrare dentro la struttura cercando di prendere tempo sulle truppe nemiche dopo il segnale…Shino, Sofia, Hisagi, Neji, voi verrete con me, posizioneremo alcune carte-bomba nell’edificio grazie al Byakugan di Neji- asserì mentre tutti i ragazzi intorno annuivano. Si rialzò riponendo il rotolo nel borsello e si girò verso ovest e partì senza dire una parola seguito dagli altri.

*Arte dell’acqua: tecnica dell’onda!

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Scusateeeeeeeeee il ritardo!!! Non ho più avuto tempo di aggiornare ed il capitolo era scritto da un bel po’ ç_ç
Comunque…la cacca la fa chiunque ù_ù no no vabbè scherzo XD
Chiunque abbia voglia di linciarmi è pregato di poggiare i bastoni in terra, le pietre, le pistole, i bazooka, i fucili a pallettoni, a canne mozze e chi più ne ha più ne metta XDD
Siamo arrivati alla quasi resa dei conti, vincitori? Perdenti? Altre morti inaspettate? Lo scopriremo nella prossima puntata! *_*
Ps: non mi uccidete per Gaara dispiace pure a me ç_ç

Grazie a tutti/e quelle che leggono e recensiscono e a quelli che leggono soltanto!!! Thank you e scusate se non ringrazio uno a uno ma sono troppo stanca…ç_ç (si la sana attività fisica è buona ma ti stanca XD)

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Nome: Kiku
Cognome: Adetokunbo
Anni: 25 anni
Capelli: Neri corti
Occhi: Color ghiaccio
Altezza: 1.67 m
Curiosità: è molto sicuro di se, violento e intelligente, scrupoloso ma che odia sporcarsi le mani, il suo nome significa “la corona venuta oltre mare”
Look: maglia nera aderente, pantaloni neri aderenti e una casacca sbracciata nera chiusa in vita con una cintura nera
Rango: mukenin grado S
Paese di appartenenza: Villaggio della Roccia, Paese della Terra
  
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