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Autore: SoGi92    05/10/2013    7 recensioni
Addio... nella vita giunge sempre il momento di pronunciare quella parola e, purtroppo, anche alle persone care...
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homer Simpson, Marge Simpson
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Addio...


Marge, seduta sul divano del salotto, guardava malinconica una vecchia foto di Homer. Era così felice quel giorno... aveva realizzato il suo sogno; addentare il sandwich più grande del mondo.

Sospirò nel riporre sul tavolino la cornice. Quei giorni erano finiti... il suo Homer non c'era più.


Sentì nuovamente le lacrime salirle agli occhi, non tentò nemmeno di scacciarle via. Ormai in quella grande casa era rimasta sola. I ragazzi erano cresciuti e, con molta fatica, avevano lasciato il nido.

Finalmente avrebbero potuto godersi la vecchiaia insieme.

Purtroppo quell'euforia fu presto spazzata via dalla peggiore delle notizie...


Quel giorno Marge stava preparando una crostata, uno dei molti dessert preferiti da Homer, quando il telefono squillò. Rispose e una voce del dottor Hibbert risuonò dall'apparecchio


-Marge Simpson?-


-Sì, sono io. Dottor Hibbert è lei?- chiese più allarmata. -E' successo qualcosa?-


-Marge... Homer è svenuto a lavoro e... è meglio che venga subito all'ospedale.-


Marge non attese un momento in più: prese le chiavi dell'auto e, come una furia, sfrecciò verso l'ospedale. Non le importò di chiudere la porta di casa o controllare i limiti di velocità.


Giunta all'accettazione chiese immediatamente alle infermiere di suo marito. La mandarono dal dottore.

Entrò nello studio. Aveva le lacrime agli occhi. L'uomo la vide. Non c'era bisogno che le chiedesse chi fosse, l'aveva subito riconosciuta. Molte volte in passato si erano incontrati, anche se in circostanze meno critiche...


-Dottore... la prego mi dica come sta Homer...- chiede la donna, con la voce rotta dal pianto


-Signora Simpson... Marge... suo marito è molto grave. Il cuore ha nuovamente ceduto e questa volta non crediamo di poter far nulla per lui...- rispose, quasi come un sussurro. In fondo anche il medico era affezionato a quel paziente che tante volte aveva curato dopo qualche pazzia commessa.


Marge sentì il mondo crollarle addosso... il suo papy non poteva lasciarla sola.

Restò in silenzio alcuni minuti, per riprendersi dallo shock.

-Mi porti da lui.-

L'uomo annuì e, insieme, si diressero verso la camere di Homer.


Lo vide su quel letto d'ospedale con la maschera d'ossigeno. Non poteva crederci; solo quella mattina era in perfetta forma... ora invece era disteso e pallido.

-Temiamo non gli resti più di uno, massimo due, mesi di vita..- aggiunse il medico in quel momento.


Non ebbe nessuna reazione da parte della donna, quasi non riuscisse a sentirlo. Entrò nella stanza e si sedette, in attesa che Homer riaprisse gli occhi. Pochi secondi dopo successe. Voltò leggermente la testa, la vide e le sorrise.


-Ciao tesoro...- le disse, con un filo di voce -Sembra che non riesca a stare lontano dall'ospedale...- continuò, cercando di smorzare un po' la tensione.


La donna accennò l'ombra di un sorriso, ma quasi subito le lacrime tornarono a fare capolino nei suoi bei occhi nocciola.

Così indifeso e vulnerabile lo aveva visto solo dopo la prima operazione al cuore, e anche li si sentiva impotente. Non poteva fare nulla per aiutarlo.


-Non fare cosi Marge... vedrai che andrà tutto bene...-


Homer sapeva bene che quella era una menzogna: non sarebbe andato tutto bene. Sapeva che la sua fine si stava inesorabilmente avvicinando, ma non poteva vedere la moglie, l'amore della sua vita, soffrire in quel modo.


-Certo papy... hai ragione.- gli prese la mano e rimasero così tutta la notte.


Nelle settimane seguenti Bart, Lisa e Maggie andarono a trovare il padre ogni giorno. Il dottore li aveva avvertiti che ogni momento sarebbe potuto essere l'ultimo.


Malgrado le numerose, e costose, cure non vi furono miglioramenti significatici nella salute del cuore di Homer.

Una sera, dopo aver trascorso quasi tutta la settimana in bianco, Homer suggerì a Marge di andare a prendersi un caffè.

La donna fu un po' titubante nell'accettare, ma lui la rassicurò.


-Non ti preoccupare. Quando tornerai sarò qui ad aspettarti. Ti amo.- le disse, convincendola.


L'uomo guardò dalla finestra. Vide la città illuminata dai lampioni e gli salirono le lacrime agli occhi. Non avrebbe mai voluto lasciare quel mondo, o almeno non ancora... avrebbe voluto cimentarsi in altre folli azioni, ma il suo destino non era quello evidentemente...


Ripensò ai suoi figli. Quel pomeriggio erano venuti tutti e tre a trovarlo.


-Ricordatevi bagarospi che il vostro papà vi vuole bene.- aveva detto loro, prima che se ne andassero.


Sospirò, chiuse gli occhi, sorrise e il flebile e caratteristico “Bip” emesso dall'ecocardiografo si trasformò in un suono continuo e piatto.


-Papy sono tron...- ma si bloccò non appena lo vide immobile e sentì quello stridio. Allertò immediatamente le infermiere, purtroppo non ci fu più nulla da fare.


Homer J. Simpson fu dichiarato morto quella sera...


Ai funerali partecipò l'intera cittadinanza di Springfield. Tutti avevano avuto modo di conoscerlo e tutti, bene o male, lo amavano.


Con lui se ne andò via una parte dell'intera città.


Marge si alzò dal divano. Aveva bisogno di riposare un po'. Premette l'interruttore per spegnere la luce, ma prima di farlo si voltò ancora un a volta verso la foto.


-Addio papino...-



N.d.A.: Salve a tutti/e. Grazie di aver letto questa storia. Scusate se la trama è sconclusionata, mi è venuta di getto. Oggi, guardando una puntata de “I Simpson” ho ripensato al momento in cui ho appreso la notizia della morte di Tonino Accolla. Con lui in Italia è come se se ne fossero andati anche Homer Simpson e le voci di alcuni dei più grandi attori del mondo del cinema.

Scusate se i personaggi sono Ooc, ma non sono riuscita a mantenere immutato il loro carattere.

Spero davvero che la fic vi sia piaciuta.

Un bacio SoGi92


   
 
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