(***Family Portrait***)
prologo:
I Be Your Little Girl
4Ever…
Urla, forti, mi svegliano.
Mi metto a sedere sul letto,
mentre anche Zacky si sveglia a sua volta. Ci alziamo assieme per vedere cosa
sta accadendo. Appoggio i piedini per terra, il pavimento è freddo, ma voglio
vedere cosa succede. Mio fratello si avvicina usciamo
piano dalla stanza, mano nella mano. Le urla vengono dal soggiorno, dove la
luce è ancora accesa, ma è tanto tardi e dovremmo
essere tutti a letto.
Ci avviciniamo alle scale, e
guardiamo giù. Mamma e papà che urlano, uno contro l’altra.
Mamma piange.
Papà la guarda, furente di rabbia
e mi fa davvero tanta paura.
Papà smettila di urlare,non sopporto il rumore del tuo odio. Fai smettere di
piangere la mamma ti prego, lo sai che lei ti vuole bene…
Mamma smetti
di piangere, non sopporto il suono delle tue certezze che si infrangono. Mi
atterrisce.
Sento il rumore di un bicchiere
che si rompe.
“è tutta colpa tua se non ci
sono soldi, maledetta puttana! Tua e del tuo insulso lavoro!”
“ma Ben io…” papà le da uno schiaffo forte, tanto che la mani mano si stringe più forte in quella di mio fratello.
Come si fa a cresce
in un simile ambiente?
Papà adesso basta
urlare… per favore smettila, la mamma non ha fatto niente
per offenderti…
Ti prego, papà, non fare così.
Ti voglio bene
papà, ricordatelo.
Non voglio sentirvi così…
Ho paura…
Le lacrime mi solcano il viso
mentre mamma e papà continuano a urlare. C’è una
valigia vicino alla porta.
Nel ritratto appeso al muro
sembriamo così felici, perché le cose non possono tornate così. Sembriamo così felici, così normali, rivoglio solo la mia
famiglia…
Papà si infila
la giacca, quella scura che mette solo nelle occasioni speciali, e prende la
valigia.
“No, Ben non te ne andare ti prego!” urla la mamma ma lui non la
ascolta. Apre la porta e non si volta, neanche quando
mamma lo chiama ancora piangendo.
Papà non te ne andare
ti prego.
Non portare via la luce della mia
stella, per favore rimani.
Ti prego, mamma sarò
più carina.
Daddy dont leave me.
Sarò più
buona, lo dirò anche a Zachary.
Daddy dont leave me.
Non rovescerò più il latte a cena.
Daddy dont leave me.
Sarò più buona te lo prometto.
Daddy dont leave me.
Sarò per sempre la
tua principessa vero?
Daddy
dont leave me.
Daddy
dont leave.
“Papà!”
Mi sveglio di soprassalto, coperta
di sudore. Mi metto a sedere lentamente, per non svegliare Gerard. Si devo
alzare presto, non voglio disturbarlo così tolgo lentamente il braccio dai miei
fianchi e scendo dal letto sentendo il pavimento freddo sotto ai piedi. Raccolgo le braghe del pigiama e una maglietta di
Gerard e li indosso in fretta, senza fare confusione e
esco dalla camera chiudendo piano la porta dietro di me.
Entro in bagno,
ho bisogno di lavarmi il viso, e con il sudore anche l’angoscia che
questo sogno mi ha portato. Angoscia che nelle ultime notti si ripete anche troppo
spesso, a dirla tutta.
Mi guardo allo specchio, e sono un
disastro, i capelli neri sono spettinati, lunghi ormai fino al seno e pieni di
nodi. Gli occhi azzurri cerchiati di solito di matita nera adesso sono
cerchiati solo di occhiaie.
Che bello spettacolo, davvero.
Complimenti, Bryana
Baker sei uno spettacolo.
Ma perché proprio adesso mi devono
tornare alla mente certi ricordo che ho tentato di
cancellare per tanto tempo? Davvero non capisco, e in sonno è andato a farsi fottere.
Arrivo in sala e accendo la luce.
Sono le tre del mattino.
Vado in cucina,
forse un po’ di latte caldo mi farà ritornare sonno…
Prendo fuori un pentolino e il
latte dal frigo e mentre lo sto scaldando sul fornello sento un rumore di
piedini veloci che corrono sulle mattonelle fredde.
“mamma?” mi volto e me la trovo davanti: capelli neri spettinati, occhi
verde-giallo come quelli di suo padre, pigiamino rosa…
“amore ma che ci fai a piedi
nudi? Ti verrà un raffreddore…” le dico prendendola in braccio mentre lei stringe al petto la sua bambola di pezza
“cosa ci fai in piedi? È presto…”
“Lucy ha avuto un
incubo…” mi dice mentre al metto a sedere
sul ripiano della cucina.
Accarezzo la testa della bambola
poi dico “lo sai, anche io ho avuto un incubo, e adesso non riesco più a
dormire… vuoi un po’ di latte amore?”
Lei annuisce
mentre con una mano si gratta gli occhietti stanchi.
Dopo il latte la vedo sbadigliare
così decido di portarla subito a letto “vieni, Helena,
adesso ti porto a letto…” dico prendendola di nuovo in braccio, lei
appoggia la testa sulla mia spalle, si vede che non ce
la fa più a tenere gli occhi aperti.
Dalla porta della cucina appare
Gerard, anche lui completamente rincretinito dal sonno, che mi guarda “Bry? Ma cosa fate voi due qui, un comizio?”
“certo,
una assemblea elettorale…” gli dico io sarcastica.
“spero solo che tu stia già
decidendo cosa prepararmi da cena…”
“simpatico” dico io
passandogli vicino “hai mai pensato di fare del varietà saresti più portato che ha fare il
cantante…”
“il livello di acidità che hai in corpo è alto la mattina presto
eh?” dice seguendomi fino in camera di Helena e
fermandosi sullo stipite mentre io metto a letto la piccola.
“buona notte amore”
dico dandole una bacino in fronte, poi esco, chiudendo
la porta.
Gerard mi segue in camera, poi si
siede sul letto e mi guarda “Bry che c’è
che non va?”
“un incubo” dico io
sedendomi vicino a lui, che mi bacia la fronte.
“vuoi parlarne?”
“no” dico io cercando di non darci peso “è solo una cazzata, davvero…”
“ok,
allora buona notte” dice stendendosi e attirandomi a se “se non
riesci a dormire svegliami…”
Certo, nemmeno un branco di elefanti in corsa lo
sveglierebbero la notte…
Mi addormento lentamente, sulla
sua spalla, cullata nel suo abbraccio con un pensiero
fisso: parlarne a mio fratello.
Mio fratello.
Zacky Vengeance.
Note di fine capitolo:
Ff in corso numero due!
ciao a tutte sono Chemical
Lady! Non so da dove mi sia venuta sta storia so solo che stavo
ascoltando la musica e ho ascoltato Family Portrait
di Pink e da li è nato tutto! Ho scelto Gerard perché
è in assoluto il personaggio migliore degli MCR su cui
scrivere ff e anche Zacky
perché è troppo figo.
…ditemi
che ne pensate mi raccomando! Alla prossima.
Chemical Lady