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Autore: Defiance    09/10/2013    5 recensioni
Settembre 2013.
“' … Herondale… Siamo amici di Magnus Bane' è tutto ciò che riesco a sentire, prima di uscire sulla soglia e avere un tuffo al cuore.
Will, penso."
(Dalla One-Shot)
OS ispirata ai capitoli 13 e 14 della mia FF-crossover "Halfblood 2 - Città dei Demoni", presenta anticipazioni sul capitolo 14, che non ho ancora pubblicato, ma può benissimo essere compresa anche da chi non ha letto la mia FF.
Genere: Fantasy, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jace Lightwood, James Carstairs, Theresa Gray, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti :)
è la prima volta che scrivo una OS e spero che vi piaccia e che mi farete sapere cosa ne pensate... è ispirata alla mia Fan Fiction/Crossover "Halfblood 2- Città dei Demoni", che vi invito a leggere, ma come ho già scritto nell'intro può essere compresa da chiunque.
Non vi anticipo nulla, ma ripeto che mi farebbe molto piacere se recensiste questa OS, per farmi sapere cosa ne pensate e soprattutto se vi è piaciuta o meno :)
Vi auguro una buona lettura ;)


 

L’Ombra

Del Passato


Ispirato ai capitoli 13-14 di
"Halfblood 2
Città dei Demoni"
 
Una delle cose ho sempre apprezzato delle case di questo secolo, sono le comodità: ai miei tempi, per esempio, nessuno possedeva una grande vasca da bagno dove sprofondare nell’acqua e rilassarsi, lasciandosi massaggiare il corpo.
Le chiamano vasche idromassaggio.
In realtà, in passato non ho mai avuto molto tempo per rilassarmi: quando vivevo in America, dovevo accontentarmi di una semplice doccia, alla svelta, cinque minuti e via.. eravamo troppo poveri per poterci permettere di più, e quando mi sono trasferita a Londra, diciamo che la mia esistenza è stata così tanto stravolta che il solo pensiero di prendermi una pausa dal mondo non mi sfiorava nemmeno.
Sono passati 140 anni da allora: adesso vivo in una grande villa nel centro di Londra, con Jem, che finalmente è stato curato dalla sua terribile malattia e ha potuto lasciare i Fratelli Silenti.
La sua presenza al mio fianco non vuol dire che io abbia dimenticato Will, anzi, James me lo ricorda più di quanto vorrei, in realtà.
Non passa giorno senza che mi guardi intorno, aspettando di veder comparire il suo parabatai da dietro un angolo… o che, una volta sveglia al mattino, mi giri di lato e accarezzi con la mano sinistra il mio letto, come se mi aspettassi di trovarvi Will.
Lo amo ancora, nonostante siano passati settantasei anni dalla sua morte. E allo stesso modo continuo ad amare Jem.
So che lui morirà e che io dovrò sopportare nuovamente il dolore per la perdita di una delle persone che amo, anzi, dell’ultima persona che amo, quella che credevo mi avrebbe accompagnata nell’eternità, sebbene potessi vederla solo una volta all’anno.
Mio marito è morto, così come i miei amici, i miei figli, i miei nipoti… ed ero troppo stanca per vederli cadere uno ad uno, così preferii andarmene, tagliando i ponti con tutti, tranne che con Jem.
Non conosco nessuno dei discendenti dei Fairchild, né quelli dei Lightwood, o quelli degli Herondale stessi.. i miei.
Quando cinque anni fa, James si presentò a me nella sua forma normale, annunciando di essere guarito e di non essere più Fratello Zachariah, mi disse che aveva delle storie sulle nuove generazioni di Nephilm, legate quelle famiglie, da raccontarmi.
L’ho ascoltato a lungo, cercando di figurarmi i loro volti, i loro caratteri.. ho sempre avuto curiosità nei loro riguardi: chissà se i tratti di coloro che ho amato sono ancora presenti, o se sono sfumati via col tempo…
 
Sono in questa vasca da tre ore ormai, persa nei ricordi, nei miei pensieri, nell’unico luogo dove posso ritrovare le persone per me importanti.
Mi sono quasi appisolata, quando il suono del campanello mi riporta alla realtà.
Che Jem aspetti qualcuno? Di certo, io no.
Esco alla svelta e corro ad asciugarmi; indosso il primo abito che mi capita a tiro e mi precipito all’ingresso.
Sento James parlare con un fil di voce.
“…venuto nella Città di Ossa per accompagnare la figlia di Valentine” sta dicendo lui, quando lo interrompo per chiedere chi mi cerca.
Se Jem non aspettava visite, e in tal caso mi avrebbe avvisata, allora presumo che chiunque sia stia cercando me: nessuno sa che non sono sola in questa casa. Nessuno, a parte…
“ … Herondale… Siamo amici di Magnus Bane”  è tutto ciò che riesco a sentire, prima di uscire sulla soglia e avere un tuffo al cuore.
Will, penso. Ma dura un attimo, perché quel ragazzo non è William, anche se presenta i suoi stessi lineamenti, anche se ha le stesse forme, lo stesso fisico slanciato e muscoloso, lo stesso portamento, le stesse espressioni…
Rimango lì, impalata a fissarlo: l’ultimo Herondale.
Un senso di dolore acuto mi trafigge il cuore: alcuni caratteri di mio marito sono andati persi, il bellissimo colore azzurro dei suoi occhi, il corvino dei suoi capelli… sospiro.
“Prego, entrate” dico. “Io sono Theresa Herondale, ma chiamatemi Tessa, ve ne prego… e lui è un mio caro amico, James Carstairs” aggiungo indicando Jem.
Mi accorgo solo in quel momento che il giovane che ha bussato alla mia porta non è solo: c’è una ragazza con lui, ma non riesco a guardarla. Non riesco a smettere di fissare lui, e leggo la perplessità nel suo sguardo... devo sembrare inquietante, ma non mi importa. Dopo Jem, dopo Magnus, da tanti anni, è l’essere vivente più vicino a Will che mi sia capitato di avere vicino...
 
Li conduco nel salotto, facendoli accomodare sul divano e continuo a fissare il ragazzo biondo, dagli occhi dorati, che mi ricorda tanto il mio Will.
“Herondale, dunque” dico a me stessa, annuendo, ma da come mi guardano capisco di aver parlato senza volerlo a voce alta.
Ringrazio l’Angelo, quando vedo Jem comparire dalla cucina, tra le mani ha un vassoio pieno di tramezzini e con delle tazze di tè.
Lo vedo sussultare e mormorare “oh mio dio”, nel momento in cui, appoggiando il vassoio sul tavolino di fronte a Jace Herondale, incrocia il suo sguardo.
“Si, sono bello, lo so. Ma sono etero, mi dispiace” dice lui.
Mi viene quasi da ridere, ma mi blocco, perché questa voglia viene subito sostituire da quella di piangere… sento le lacrime bruciarmi gli occhi. È una risposta così da Will
Mi costringo a mantenere la calma, stringendo le mani sui bracci del divano.
“Oh mio dio” ripete Jem “Tessa…”
“Lo so” lo interrompo io.
Sono sicura di avere gli occhi umidi, per quanto mi stia sforzando di ignorare il cuore che martella con violenza contro la mia gola.
Riesco solo a sentire il suo battito, bum bum, bum bum, veloce…
“Gli somigli tanto, sai?” domando a Jace, azzardando un sorriso triste, ma continuando a fissarlo.
Lui inarca le sopracciglia, e perfino in quel piccolo ed insignificante gesto, ci rivedo mio marito.
“Somiglio, a chi?” mi domanda, ma è Jem a rispondergli.
“Will”.
Sospiro, per farmi forza. “Will Herondale” chiarisco, spingendo una sua foto verso di loro.
Ad averlo detto a voce alta, mi sento molto meglio. Come se avessi neutralizzato un peso che mi gravava nel petto.
Sento il sangue affluirmi sulle guance.
“Chi è?” chiede esitando la ragazza che è con Jace e che ancora non ho avuto il coraggio di guardare: e se fosse una Lightwood? O una Fairchild? Non posso reggere due fantasmi del passato contemporaneamente.
“È…” comincio, ma poi mi correggo “era mio marito”.
Sento il dolore fuoriuscire dalla mia voce e impregnarsi su tutto ciò che mi circonda, me inclusa, ovviamente.
Sentirò sempre la mancanza di Will.
“E il mio parabatai” aggiunge Jem, con lo sguardo vacuo.
Era? Mi dispiace tanto, signori..” comincia quella ragazza, ma la interrompo, simulando una forza che non ho e le dico che William è morto tanto tempo fa.
“Cosa?!” esclama Jace.
Socchiudo gli occhi. “Magnus ha lasciato a me il compito di raccontarvi tutto, vero?”
Li sento annuire e sospiro ancora una volta.
Gli racconto la mia storia, la storia dei loro antenati (capperi, quanto mi sento vecchia a definirmi cosi).
Fa male, è come rivivere tutto: Will che mi salva così tante volte, che ne ho perso il conto ancora prima di sposarmi, i suoi baci, la nostra prima volta insieme… no okay, quest’ultimo particolare non lo dico. Primo, perché è una cosa mia e di Will. Secondo, per Jem. Ma racconto della sua malattia e della soluzione che trovò per restare in vita… della lotta contro gli automi di Mortmain…
Ricordo tutto alla perfezione: le Sorelle Oscure, il mio angelo ticchettante che mi ha protetto così tante volte, finchè non mi ha quasi bruciata, una volta trasformatami in lui per contrastare Mortmain…  e glielo racconto. Evito di parlare di Nate, ma decido di concludere il resoconto della mia vita con la mia riunificazione con Jem.
L’unica cosa bella che mi sia capitata, dopo tanto tempo.
Jace si porta una mano dietro la testa e comincia a grattarsi la nuca… capisco che è in imbarazzo… sembra così uguale a Will… sarebbero identici se non fosse per il colore degli occhi e dei capelli.
Sento divampare una furiosa battaglia dentro di me: da una parte, vorrei mandarlo via, cercare di proteggermi, dall’altra conoscerlo, vedere se è davvero così tanto simile a Will… sicuramente sarà un ottimo Nephilim, ce l’ha nel sangue.
Ma io non posso permettermi di amare le persone, non posso conoscerlo. Non lo rivedrò mai più, dopo oggi. Non devo rivederlo mai più… non capisco come faccia Magnus a mettersi sempre in gioco, a mettere in gioco i sentimenti pur sapendo che alla fine ne soffrirà.
Mi sento svuotata, come se avessi pianto il mio dolore per anni, finchè non mi è rimasto più nulla.. ma è un’illusione, perché sono destinata a portarmi tutto dentro, per l’eternità.
E ricordare così dettagliatamente quegli eventi, è una tortura, mi lacera dentro.
È come mettere il sale su una ferita ancora aperta.
Credo che ucciderò Magnus Bane.


Link "Halfblood" : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2076898&i=1

Link "Halfblood 2 - Città dei Demoni":  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2141260&i=1
 
  
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