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Autore: Your Majesty    11/10/2013    0 recensioni
Il settimo uomo...Gli Starish sono alla ricerca di un nuovo membro nel gruppo. Shiki Sajizu è un ragazzo molto appariscente e con la sua voce melodica e grande abilità nelle coreografie attira l'attenzione degli idol più famosi di questo secolo. Ma c'è un problema, tutti sono convinti che sia una ragazza molto carina e ingenua. Tutti conosceranno il suo segreto sul palco e in quel momento, nel periodo della sua carriera sarà costretto a rinunciare al suo sogno di cantare con i suoi idoli. La pazzia lo perseguiterà e dovrà lasciarli. In questa storia concentrata su Uta no princess sama ci saranno comparizioni di personaggi noti del manga Kuroko no basket. Questa è la mia prima ff scommetto che ci saranno errori..spero che mi diate buoni consigli per le prossime. Io come fan nella mia testa pazza ho mariti e amanti come scritto nella mia descrizione. Se capite chi sono, magari quando sarò una delle vostre autrici preferite vi farò dei regali attraverso storie con i vostri personaggi preferiti. In questo periodo sono molto agitata, ho una marea di idee in testa e le sforno continuamente sul mio libricino ma non ho mai il tempo di riscriverlo al computer.=^=
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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SETTIMO UOMO
 La grande sfida
 
Rigiratosi nel letto parecchie volte venne mattina. Con le occhiaie e i capelli spettinati non voleva andare a lezione.
Midorima gli aveva raccomandato di andare quel pomeriggio da lui per finire il brano. 
Si voltò verso il letto di Nanami, ma lei non c’era, era già fatto anche se dall’altra parte, la sua amica aveva un disastro.
 Possibile che la dolce Nanami non mi abbia svegliato?
 Andò allo specchio del bagno.
“Oggi non mi sento bene, tanto il compito è per domani, andrò da Midorima-kun e gli dirò che non mi sento bene” Si disse al suo riflesso nello specchio. 
Si buttò sul letto e osservò le lenzuola, soffici e calde.
 No, non posso proprio abbandonare il mio amico, poi dovrei mettere quella stupida gonna. 
Dopo pranzo voci nel corridoio si fecero più forti, un baccano insopportabile c’era dietro a quella parta. 
Shiki si nascose sotto le coperte e si tappò le orecchie.
“Sujizuuu!” la voce rumorosa di Shinomiya lo disturbò.
“Ohh ti ho portato una torta fatta da me!” sorrise mostrando il dolce al mucchio di coperte.
Shou a debita distanza,  era spaventato, sarebbe stata una catastrofe perdere una nuova amica a causa di avvelenamento il secondo giorno.
Nanami cercò di svegliare Shiki delicatamente ma lui non voleva parlare con nessuno, aveva il corpo senza forze e le palpebre cadenti.
“Meglio lasciarla stare” disse Hijirigawa-san. Sorpreso Shiki sbucò dalla massa di coperte. Il naso rosso e le mani e i piedi ghiacciati, starnutì.
Il suo aspetto non era uno dei migliori con i capelli spettinati.
“Ahhh, chi sei tu?” Shou esclamò nascondendosi dietro a Hijirigawa-san.
Shiki prese un colpo di spavento.
 Ha capito che sono un maschio, non mi riconosce.. cosa dico adesso?
 “Ahahah!” Ittoki Otoya si mise a ridere.
“Senza trucco e divisa sei irriconoscibile”
Hijirigawa.-san girò la testa e osservò Shou.
“Non serve che ti nascondi dietro di me”
“Eh, si” Shou fece un piccolo passo in avanti.
“Oh carina Shiki-chan, assaggia la mia torta, ti darà le forze” cantò quelle parole con voce dolce e Shiki avvicinò il dito alla torta per prendere un po’ di crema. 
Shou e Ittoki intimoriti pregavano per la sua vita. Quando mise il dito in bocca sentì con la sua lingua un infinità di sapori e odori insieme.
Shinomiya impaziente voleva sapere se il suo dolce era gradito.
“Buonissimo Shinomita-san, sei così gentile” gli sorrise.
“Ohh yokattaaa, sono felice che alla carina Shiki-chan piaccia il mio piatto” prese l’occasione per abbracciarlo.
“Ehii, non provarci di nuovo, brutto maniaco pervertito” gridò Shou.
“Mi dispiace tanto ragazzi, ma ho pr4eso un brutto raffreddore, non potrò venire insieme con voi, oggi”
Nanami lo rassicurò “Non ti preoccupare, restiamo qui con te, vero ragazzi?”
“Io devo andare” disse Hijirigawa-san uscendo dalla stanza.
“Anche io, devo finire i compiti.. cioè devo farli..” Ittoki si gratto la testa, un po sconsolato.
“Io mm…” Shou venne interrotto da Shinomiya allegro.
“Io sono libero Shiki-chaan, potremmo passare tutta la giornata insieme”
“No, allora anche io rimango” convinto il piccolo Shou, non voleva che Sujizu stesse sola con quel pazzo.
Nanami dovette uscire scusandosi, per aiutare l’imbranato Ittoki nelle note.
Shinomiya-san guardava dalla finestra la bella giornata che stava venendo e sospirò. “Peccato che non possiamo uscire.”
 Shou irritato “Sei tu che hai voluto rimanere qui, stupido!”
“Ohh, quando ti arrabbi sei ancora piu carino Shou-chan!” gli prese le guanciotte.
“Uh, che ne dici di uscire Shiki-chan?”
“Ma non potrei… io..”
Dopo mezzora Shiki sembrava un fagotto, imbottito di cappotti e sciarpe per non prendere freddo.
[…]
Intanto Midorima-kun aspettava impaziente l’arrivo di Shiki, odiava profondamente le persone che arrivavano in ritardo ad un appuntamento.
Con il tempo era diventato più perfetto e irritante, l’oroscopo di oggi non era dei migliori.
Cercò di mantenere la calma e prese la palla da basket portafortuna. Avrebbe cercato quella incompetente di Sujizu. 
Se non l’avrebbe trovata sarebbe andato al campo di basket vicino alla scuola, dove si allenava sempre in quei giorni soleggiati.
Proseguendo verso il viale della accademia, vide Shiki incappucciata, parlare con due tipi alquanto strani. 
Tutti dicevano che fossero famosi e lei sembrava divertirsi. 
La rabbia gli salì e con passo veloce arrivò fino a lei e la prese per la sciarpa. Non gli interessava l’opinione che avrebbero avuto gli altri.
Mormorii e grida fecero incuriosire molti studenti che vennero a guardare la scena come spettatori.
“Non ti sei fatta vedere, io ti ho aspettato tutto il pomeriggio e ti ho cercata per le prove, ti avevo anche avvisato.” gli urlò davanti a tutti.
“Ma, c’è una spiegazione..”  Volle difendersi da solo ma Shinomiya si intromise con il solito sorriso.
“Che problema hai con Shiki-chan, lo sai che è maleducazione urlare ad una ragazza!” Midorima preso dalla adrenalina gli mirò la sua palla da basket sul naso. 
Lo fece cadere e gli occhiali si scheggiarono sull’asfalto.
“Oh no!” Shou esclamò.
Shinomiya incominciò a ringhiare con il capo chino e le mani serrate in pugni, emanava un’aurea negativa. Gocce di sangue dal naso, Shou stava pensando un piano per rimettergli gli occhiali. Shiki non capiva, aveva letto nei giornalini per le fan e le notizie al telegiornale su gossip riguardanti agli Starish. News sulla pazzia di Shinomiya, ma non avrebbe mai pensato di vederlo con i suoi occhi, all’interno dell’accademia. Il ragazzo perse il controllo e apparve un altro Shinomiya…
Satsuki aveva bisbigliato il piccolo Shou, impallidito.
La mano sul suo viso. Midorima non era intimorito neanche un po’ anzi, lo guardava con il suo stesso sguardo di sfida. 
Shiki non sapeva che fare, era tutta colpa sua.
 Se tutti saprebbero il mio reale sesso, potrei sistemare le cose da uomo a uomo.
 Satsuki parlò con voce ringhiosa “Ora tocca a me” mostrava i denti in un ghigno spaventoso, da fare paura. 
Si rialzò e fece scricchiolare il suo collo muovendo la testa a sinistra e a destra. Roteava la spalla pronto per ricambiare il colpo subito al naso.
 “Tutto calcolato” pensò Midorima scivolando di scatto verso sinistra, ma la direzione del gancio mirò dritto alla sua spalla sinistra. 
Sul viso di Satsuki si stampò un sorriso. “Non vogliamo che il tuo braccio fortunato si sloghi!”
 *Midorima di Kuroko no basket, in campo prima conserva sempre la sua mano destra per tirare le sue lunghe parabole, anche da tutto il campo fino a fare canestro.
Midorima-kun si tolse subito la sua espressione sorpresa dalla faccia lasciando il posto alla serietà tanto amica in questi casi. Stare calmo lo aiutava a pensare e a concentrarsi per calcolare tutto alla perfezione. Era sempre stato un genio fin da piccolo. Un dolore fitto gli prese alla spalla e cercò di non procurare alcuna soddisfazione all’avversario.
“Fa male vero?” Continuò a provocarlo. Midorima doveva giocare la sua carta vincente con quel tipo, anche se non gli andava per niente di sprecare il suo arto per quello sbruffone. Chiuse gli occhi e cercò di concentrare tutta la sua forza sul suo braccio destro. L’altro iniziò a ridere e in un attimo Midorima si rese conto che questa rissa non sarebbe valsa per nessuno scopo preciso, solo per una semplice ragazza. Un grido improvviso. Perse la concentrazione, il suo avversario aveva smesso di ridere. Aprii gli occhi, Shiki aveva spinto Satsuki cercando di avere tutta la sua attenzione, e ci era riuscito. A ritmo veloce, fuori di se, Shinomiya si avvicinò a lui e con uno scatto gli afferrò con forza il polso e lo baciò.
“Che sciocca ragazzina, hai attirato il lupo e sei caduta nella sua stessa trappola” con uno sguardo malizioso la stringeva a se premendo il petto contro il suo,. 
Emanava un calore ed una energia che lo fece rabbrividire. Shiki era diventato la preda di quel ragazzo spaventoso e imprevedibile che credeva di conoscere. 
Non riusciva a liberarsi e appariva piò terrorizzato e debole ogni minuto che passava imprigionato da quelle braccia muscolose.
Midorima divenne uno spettatore come gli altri. Aperti gli occhi aveva visto il bambino dai capelli gialli aggrapparsi alla schiena del suo compagno. 
Gli aveva infilato gli occhiali scheggiati che indossava poco prima di ricevere la sua pallonata. Ora Shinomiya era ritornato in se, confuso ma con lo stesso viso allegro e spensierato. Non si ricordava di niente di quello che era successo, come ogni volta.
Midorima aveva perso la pazienza ma non ebbe il tempo, che quel ragazzo incomprensibile lo sorprese di nuovo.
“Mi scusi compagno di Shiki-chan, eheh, l’ho convinta io a uscire fuori”
Tutti erano stupiti ma non c’era traccia di lei. Un attimo dopo si rese conto che la povera Shiki-chan era svenuta tra le sue braccia forse dal caldo o dal suo raffreddore.
 
Shiki si risvegliò su un letto della stanza. Una specie di camera ospedaliera dove lettini e armadietti colmi di medicinali ne occupavano la maggior parte. 
Si stiracchiò e guardò meglio, vicino a lui un lettino era occupato da Midorima-kun  con gli occhi chiusi e il viso stanco. Stava dormendo, una gocciolina di sudore scendeva dalla fronte umida fino a bagnare le sue labbra sottolineate. Scivolò sulla pelle un po’ abbronzata del collo continuando a scendere più giù scomparendo sotto il camice bianco. Shiki intontito non si era accorto che Midorima aveva aperto gli occhi deboli, disturbato. Si mise gli occhiali.
“Ehm…” cercava imbarazzato di non rendersi stupido più di quanto non sembrasse. Il ragazzo con due dita della mano fasciata, con il suo solito gesto, si sistemò gli occhiali sul naso. Serio e distaccato rendeva il silenzio snervante.
“Eh perdonami” Shiki cercò di pronunciare quelle parole cosi strane.
“Non serve, l’oroscopo diceva che per il cancro, non sarebbe stato un buon giorno per uscire in campo..”
“…per una ragazza” aggiunse.
 Allora l’oroscopo ha sbagliato…io non sono una ragazza!”
[…]
Il giorno seguente in classe l’insegnante si congratulò con i due e in corridoio una fila di voci lo fecero incuriosire.
“Sai perché sono tutti così agitati?” chiese a Midorima.
“No non capisco, so solo che sono rumorosi”
 Perché ho chiesto a lui, è solo il mio compagnio di coppia.
 Decise di seguire la folla
“Richiesta convocazione nella area esterna della scuola” una voce dalle casse riunì tutti quanti nel giardino interno, si sarebbe organizzata una sfida tra coreografi ballerini. I movimenti più belli e originali sarebbero stati giudicati e sorteggiati per ricevere un premio speciale. L’iscrizione era aperta a tutti coloro che volessero partecipare. La sorpresa fu quella di vedere i membri degli Starish e Nanami come giudici della gara più decisiva ed emozionante dell’accademia.
Ci sarebbe stata una settimana per registrarsi come partecipanti.
Ritornò nelle sue stanze e ricevette una chiamata. Kuroko il suo fratellastro maggiore gli voleva parlare. Shiki pigiò il tasto chiamata e rispose.
“Ehi fratello, che devi dirmi di così urgente?”
“Ehm si, scusa, penso che dovresti iscriverti a quel concorso”
Kuroko era sempre stato uno di poche parole.
“Come fai a sapere..?”
“La notizia è passata su tutti i giornali, in tv non si parla altro di questo evento. Papà vuole che ti alleni come una volta per vincere i biglietti.”
“Quali biglietti?” ancora più confuso non ci capiva niente.
“I biglietti del concerto degli Starish che a mamma e a nostra sorella piacciono, scusa non lo sapevi?”
“No niente”
“Quando sei libero, ti andrebbe bene, domani?
“Eh..si, non avrei niente da fare”
“Bene a domani, fratellino” chiuse subito il cellulare e Shiki non ebbe il tempo di ringraziarlo e salutarlo. Non si vedevano da una vita.
La sera, prima di andare nel letto, usci silenzioso dalla camera senza far svegliare Nanami e la sua amica. Si diresse verso la lunga lista di candidati appesa al muro e scrisse il suo nome. Il rumore dei passi lo fece sobbalzare. Non voleva essere visto da uno degli idol. Avrebbe perso tutta la sua dignità di ragazzo se lo avrebbero sorpreso. Il nome sulla lista era un falso. Un gatto nero uscì dai cespugli, i suoi occhi verde smeraldo brillavano alla luce della luna. Si stupì e osservo il cielo più splendente che mai. Quella sera era proprio una notte di sogni e speranze.
  
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