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Autore: roselline    12/10/2013    1 recensioni
Questa è una Rose/Scorpius. E' la mia prima fanfiction, quindi avanti con le critiche.
Poi, la sua attenzione fu catturata dalla bacchetta dai mille disegni, abbandonata sul tavolo della Sala. Guardò i due che erano diventati ormai rossi in viso per tutte le parole che si stavano dicendo e si alzò piano, in modo da non attirare la loro attenzione. Prese di soppiatto la bacchetta e uscì in giardino. Sorrise e iniziò a saltellare sull’erba umida. Poi però, agitando la bacchetta più di una volta, successe qualcosa
Genere: Comico, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Legami

Lily e Rose erano chiuse in stanza da ormai un’ora e mezza. Le compagne dell’ultima avevano bussato insistentemente (poco prima), urlando che serviva loro un cambio di vestiario perché avevano un’uscita a otto e non volevano di certo perdersela perché lei doveva stare chiusa in stanza con qualcuno: avevano insistito così tante volte che Rose aveva deciso di aprire, per paura che l’avrebbero sfondata a colpi di bacchetta e di spallate (non sai mai di cosa è capace una ragazza se deve cambiarsi per uscire con un ragazzo). Dopo quell’interruzione, avevano messo un cartello enorme con scritto “Non disturbare” ed erano rimaste lì. Un’ora e mezza. Novanta minuti. Cinquemilaquattrocento secondi a non fare nulla, a stare sedute ad una distanza accettabile da entrambe. Mai guardate in faccia. Nessuna delle due mai accennato ad una parola.
Okay… e quindi ora che si fa? Non possiamo stare qui per tutto il tempo. Quelle streghe delle mie coinquiline torneranno e questa volta sfonderanno la porta, cruciandoci entrambe. A quanto pare devo essere la prima ad iniziare, vero?
Mentre lei cercava le parole adatte per iniziare il discorso che contenesse il concetto di “Dimmi quello che vuoi, ma non iniziamo a litigare perché altrimenti finiremo con le bacchette in mano”, Lily sembrò leggerle nel pensiero, perché iniziò a parlare per prima.
« Allora, non penso ci sia bisogno dei giri di parole, e se le tue coinquiline tornano e mi trovano ancora qui, non sono certa che mi tratterrei dall’usare su di loro uno Stupeficium. » Disse lei, irritata, mentre incrociava le braccia sotto il seno e cercava (con scarsa riuscita) di alzare lo sguardo e guardarmi, ma Rose sapeva benissimo che non la guardava per imbarazzo.
« Okay: non mi va di chiederti scusa, perché io non credo mi debba scusare di qualcosa. » Stronzetta, la ragazza. Pensò la rossa, guardandola mentre alzava un sopracciglio. « Ma forse ho esagerato ad esporti i miei punti. Non mi va che tu stia con Scorpius, e lo so che tu vuoi dire la tua, ma aspetta che prima mi spieghi io: non mi va perché… a me piace. Mi piace davvero tanto. Ho provato a mandargli segnali su segnali ma lui non mi ha mai degnata di uno sguardo. E per sguardo intendo quel sguardo che i ragazzi interessati riservano alle ragazze. Per questo mi sono arrabbiata. E ti chiedo scusa per il mio comportamento, ma solo per come ti ho esposto la mia idea sulla vostra relazione. » Fece una pausa, prendendo un respiro profondo, e alzò lo sguardo per inchiodare i suoi occhi a quelli della cugina. « Sono molto gelosa, e la vostra relazione non l’approvo. Mi dispiace. » Disse infine.
Per un momento quasi interminabile, Rose continuò a guardarla negli occhi, sperando che stesse scherzando e scoppiasse a ridere da un momento all’altro, ma non arrivò mai e così convenne che parlare sarebbe stata la scelta migliore.
« Oh, quindi non stai scherzando. Bene. Sai che sei… una stronza? Dico davvero. » Disse Rose, accavallando una gamba e poggiando le mani sul letto, dietro la sua schiena. « Sei una stronza egoista. Cioè, fammi capire bene: tu sei cotta marcia di Scorpius e convieni sputarmi addosso così tanto veleno che a confronto faresti arrossire un Basilisco, e mi vieni a dire che ti scusi, ma solo per il tuo atteggiamento? Chiariamo una cosa Lily: io ti voglio bene, sei mia cugina, sei mia amica, e ti adoro, ma sei una quindicenne che non fa altro che uscire con i ragazzi e che poi si altera perché Scorpius non ti ha filato di striscio. Guardati allo specchio e fatti due domande. Sei una viziata. Ecco tutto, e non arrabbiarti adesso per quello che sto dicendo, perché ehi!, io te lo sto dicendo nel migliore dei modi, e mi scuso SOLO se il mio modo non ti è piaciuto. » Finì col dire a sua cugina che, per tutto il tempo, cambiò molto velocemente le espressioni sul suo viso. Sì, sua cugina l’aveva chiamata “stronza egoista”, e ancora non riusciva a capacitarsi di come, da quando aveva riacquistato la parola, potesse dire certe cose.
« Spero che tu stia scherzando, Rose. Come puoi anche solo chiam… »
« Ti chiamo così perché tu lo sei, Lily! Come puoi non accorgerti che oltre ad essere incredibilmente stronza, sei anche incredibilmente egoista? Cioè è come dire “sono a dieta, e non mi va che tu mangi il cioccolato, perché anche se l’hai comprato tu è mio di diritto”. Che discorsi mi vieni a fare? Ovvio che non posso starci su a pensare per qualche minuto e darti ragione, per Morgana! » Rose mandò in aria le braccia, guardandola come se fosse un’estranea.
Di tutta risposta Lily assunse un’aria accigliata, non capendo ancora perché la cugina stesse reagendo in quel modo, così la rossa sbuffò, si passò una mano tra i capelli e si alzò, prendendo qualcosa dal suo armadio e iniziando a spogliarsi per cambiarsi i vestiti che le puzzavano di infermeria e medicine.
« Okay, allora mi spiego meglio Lily, poiché non riesci a capirmi in alcun modo: a me non interessa se a te Scorpius piace e non approvi la nostra relazione. Se tu piacevi anche solo un po’ a lui, quasi sicuramente ti avrebbe chiesto di uscire e no, James e Al non gli hanno impedito nulla, solo non gli piaci. Accettalo. Non tutti possono essere attratti da te e volere te. Quindi, che a te sta bene o no, io e Scorpius continueremo questa nostra relazione, e se nel caso ci lasceremo sarà solo per qualche litigio pesante o altro, ma di certo non ci lasceremo perché lui è stato improvvisamente colpito da una freccia di Cupido. » Disse, alla fine, mentre faceva uscire i capelli dalla maglietta, e si voltava a guardarla. La cugina, che aveva gli occhi della madre, assunse un’aria arrabbiata, si alzò e aprì la porta con la bacchetta, per poi sbatterla così forte che Rose giurò di aver sentito i muri tremare.
Le passerà, quando avrà capito delle cretinaggini che mi ha detto, le passerà. Deve solo sbollire e capire da sola.
Cercò di rassicurare se stessa, mentre si guardava allo specchio e cercava di pettinare la sua folta chioma, ma arrendendosi subito.

Dopo quel discorso con Lily, Rose – nei giorni seguenti – si sentì osservata dalla cugina più di quanto non lo era mai stato nel suo stato di sordità: a dire il vero, Lily le lanciava più sguardi minacciosi che altro, probabilmente ancora irritata per il discorso di due giorni prima. Sta di fatto che passò il resto di quei giorni con Al e i suoi compagni di squadra… non ci aveva mai parlato per davvero, ma il più simpatico era Stephen che… beh… « Okay, Rose, adesso facciamo un gioco: scrivo su dei pezzi di pergamena dei nomi di alcune ragazze davvero carine, e tu li estrai. » A primo impatto le era piaciuto quel gioco, pensava che Stephen fosse davvero un bravo ragazzo, che voleva solo trovare la sua anima gemella, ma… « Guendalin Hook. Lei sì che è davvero carina! Okay, allora stasera la porto a letto e domani te lo racconterò! Sei la mia fortuna, Rose. Accettami come amico, ti prego! » Le offrì una fetta di pane manco fosse una rosa e, tutto contento, iniziò a fischiettare mentre leggeva il nome di quella ragazza. Bravo, davvero molto caro come ragazzo, ma il suo pene era troppo attivo per i gusti della ragazza. Kyle e Hurt erano gemelli, anche loro al settimo anno, ma non erano per niente in sintonia come Lorcan e Lysander oppure i suoi zii Fred e George, ai loro tempi. Poi c’era Christopher che era invece un anno più piccolo di lei. Era abbastanza silenzioso e a tratti simpatico. Un tipico Serpeverde. E poi Stephen… beh, lui era tutto tranne che amorevole e gentile. Lo era, ma solo se il suo interlocutore era una ragazza con seno e sedere ben piazzato. « Se non fosse che sei cugina di Al e fidanzata di Scorpius, ti avrei già chiesto di uscire. E chissà, magari avrei anche deciso di impegnarmi seriamente. – Le fece l’occhiolino mentre lo diceva – Magari, se proprio con Scorp non va, tienimi presente. » Gli arrivò addosso una mollica di pane lanciata da Albus, con tanto di sguardo inceneritore.
La rossa, alla fine, aveva abbandonato (con felicità) la loro compagnia perché Steph iniziava davvero ad andare troppo nei particolari e se non voleva perdere la sua verginità solo ascoltando i suoi discorsi, doveva stargli lontana almeno cinquanta metri: solo che sembrava un’anima in pena. Non sapeva dove andare e non sapeva cosa fare: aveva finito a tempo debito i centimetri per Pozioni, Difesa e Erbologia, e non aveva molto su cui studiare e di ripetere non le andava molto. Aveva cercato Tristine, ma quando l’aveva trovata dovette allontanarsi velocemente perché non voleva distrarla dal sbaciucchiare Maximillian. Alla fine optò di nuovo per una passeggiata malinconica sulla riva del Lago Nero, in compagnia della Piovra Gigante.
Forse passarono solo minuti, o ore, ma quando stava pensando che sì, si meritava un sonnellino pomeridiano, e si era appena voltata per ritornare al castello, vide una testa bionda venire verso di lei, con il sorriso che le toglieva sempre il fiato. Scorpius era ritornato e ora l’aveva raggiunta e l’aveva abbracciata e sollevata, lasciandole dei piccoli baci sulle labbra.
« Finalmente! Ti ho cercato in tutto il castello e non riuscivo a trovarti! » Disse, mentre le dava l’ennesimo bacio. Rose ridacchiò e, dopo che era riuscita a farsi mettere giù, decise di dargli la sorpresa.
« Io invece mi sono divertita a sentire le avventure sessuali di Stephen. » Sperava in una sua reazione, ma questa non arrivò.
« Stephen ne ha sempre una nuo… aspetta… mi senti? » Sgranò gli occhi, allontanandosi un po’ da lei per guardarla meglio. Rose sorrise e fece di sì con la testa. « Oh Merlino! Quando è successo? Perché non mi hai mandato un gufo? E perché Al non mi ha avvertito? E come?? » Cercò di calmarlo, ma non ci riuscì, così gli prese il viso e lo baciò, in modo da tranquillizzarlo e farlo zittire.
« Mi è ritornato l’udito. E’ accaduto un paio di giorni fa e, a tal proposito: che è successo? Perché sei tornato a casa? »
Si sedettero sotto un albero e Scorpius iniziò a raccontarle che il nonno non era stato molto bene, problemi cardiaci o qualcosa del genere, e i genitori lo avevano chiamato giusto per educazione nei confronti di Lucius, che era comunque suo parente.
« Prima di andarmene ho detto a mio padre che se non era lui, o la mamma o qualcun altro di importante, tipo i nostri elfi domestici, non doveva farmi ritornare a casa. » Disse tranquillamente, mentre guardava e accarezzava la gamba di Rose, che era poggiata sulle sue.
« Andiamo Scorp. E’ tuo nonno. Non puoi essere così… strafottente. » Disse guardandolo, mentre con le mani tratteneva l’altra gamba, piegata verso l’interno.
« Un ex Mangiamorte che continua ad insultare i babbani e i mezzosangue? Oh, no, credimi. La mia famiglia ha sguazzato fin dall’inizio nei marchingegni di Voldemort o di chi lo precedeva, non voglio di certo rovinare la mia buon’istruzione e il mio buonsenso stando a contatto con una persona che continua a sostenere il sangue puro. »
Rose ritenne opportuno non continuare il discorso, si stava infervorando e non voleva farlo arrabbiare più del dovuto, così decise di cambiare discorso.
« Posso farti una domanda? Giusto per curiosità, sai. » Forse non doveva iniziare proprio quel discorso. Quando Scorpius la guardò e annuì, si fece coraggio e lo fissò negli occhi con la migliore imitazione in viso da “non sono nervosa” che poteva avere.
« Cosa ne pensi di mia cugina Lily? »
« Oh, beh, è una brava ragazza. Forse fin troppo aperta, e Al e James che fanno finta di non accorgersi, ma brava alla fine. » Rispose lui, guardandola un po’ stupito da quella domanda. « Perché? »
« Niente. Sai, potrei averla chiamata accidentalmente “stronza egoista”, un paio di giorni fa. » Disse, con il viso rilassato di una bambina che aveva fatto qualcosa di grave ma che non le importava.
« Perché? » Chiese di nuovo, quasi monotonamente.
« Perché… non approva… la nostra relazione. Ha una cotta per te, e dice che lei non approva perché non è riuscita del tutto a sbatterti in faccia la sua vagina. » Quelle non erano proprio le sue parole, ma comunque Rose gli aveva sintetizzato il tutto. Il biondo, d’altro canto, inarcò le sopracciglia guardandola con aria stupita.
« Sapevo che aveva una cotta per me, ma ho declinato l’offerta come un gentiluomo. Anche perché Al e James mi avrebbero scuoiato vivo assieme se avessi toccato la loro sorellina. Già per dire ad Albus che avevo una cotta per te, abbiamo litigato per quasi quarant’otto ore senza sosta. » Disse lui, scrollando le spalle.
« Quindi non ci hai provato per l’ostacolo di James e Al? » Chiese Rose, quasi irritata e guardandolo molto intensamente, ma ancora con quel sguardo da bambina.
« No, non ci ho provato perché non è la rossa che preferisco. » Sorrise. « Adesso ci vuole un bacio, perché me lo merito. » Disse mentre si inclinava verso di lei per riceverlo, ma Rose indietreggiò un po’ con la testa, accennando ad un sorriso.
« No, seriamente Scorpius. Promettimi che semmai ci lasceremo non sarà perché t’innamorerai di lei improvvisamente. Non devi farlo. Neanche sotto amortentia. » Lo guardò negli occhi come se avesse detto la verità sulla vita.
« Ehm… okay… te… lo… prometto…? » Rispose, non proprio convinto.
« Scorp, davvero. Ho detto a Lily che se ci lasceremo sarà per altri motivi e non perché tu improvvisamente proverai una strana attrazione fisica e mentale nei suoi confronti. » Scorpius continuava a non capire perché continuava a dire quelle cose. « O magari, se davvero inizierai a provarle o te le fai passare oppure non glielo andrai a dire. Non posso perdere la faccia con lei, dopo che mi ha detto tutte quelle cose. » Finì col dire, guardando la sua gamba piegata e aggiustandola di nuovo.
« Okay, stoppati Rose: perché mai dovremmo lasciarci? E perché Lily dovrebbe piacermi? E da quando sei diventata così loquace? » No, davvero, cosa mi sono perso in due giorni?
« Da sempre, solo che non lo mostravo. E la mia è solo una probabile visione di un futuro non prossimo, magari di un’altra vita. Lily mi ha sfidato, e non doveva dirmi quelle cose per poi rettificare che non le dispiaceva affatto di quello che pensava della nostra relazione, e non mi è piaciuto. E’ stata viziata perché zia Ginny voleva tanto una femminuccia e così quando lei è nata le ha dato parecchie attenzioni. » Cercò di giustificare il suo comportamento, continuando a fare la finta bambina solo perché sperava che Scorpius non pensasse che stava con qualcuno di estremamente pazzo. Forse un po’ lo sono.
« Mi hai messo ansia, Rose. Adesso ogni giorno lo vivrò con la paura che scoppieremo in un litigio per tua cugina o per il porridge che non ti ho lasciato. » Rispose, sconcertato dalle parole della rossa.
« Scusa… bacio? » Sorrise guardandolo. Lui scrollò le spalle e si sporse in avanti per darle un bacio a stampo.
« Te lo prometto, comunque, se ti può far stare più tranquilla. » Sorrise, soffiandogli sulle labbra.
« Grazie. » Sussurrò. Poi sospirò, si sgranchì le braccia allungandole davanti a lei e riprese a parlare. « Allooooora… hai detto qualcosa di noi ai tuoi genitori? » Dì di no, dì di no, dì di no.
« No. » Rose si sentì sollevare così tanto che per un attimo le parve di toccare il cielo con un dito. « Non mi è sembrato opportuno data la situazione, e in più ora che mia madre e tua madre hanno legato abbastanza da parlare di noi in qualsiasi conversazione gli capiti, non sapevo cosa tu ne pensassi, così ho evitato. » La rossa fece un gesto di assenso con la testa e iniziò a guardarsi attorno, senza cercare qualcosa di preciso. « Allora? » Chiese Scorpius, come se fosse ovvio che lei doveva dire qualcosa.
« Allora cosa? »
« Allora quando glielo diciamo. »
Sospirò. « Penso di dirglielo non appena la scuola finisce. Anche se sarà difficile e probabilmente io e te dovremmo inscenare una specie di rottura davanti a mio padre, così da fargli vedere che sono depressa senza di te e quindi convincerlo che stare con te non è poi tanto male. » Finì col dire annuendo un po’ soddisfatta per il suo piano che, pensandoci, era perfetto.
Scorpius sorrise, non capendo che Rose era seria. « Perché dovremmo mettere su questa messinscena? Io piaccio a tuo padre. » Disse affermando e con una smorfia da “che stai dicendo? Cos’hai bevuto?”
« Sì… beh… non gli piacerai più, dopo che lo verrà a sapere. Prima di tutto perché sei figlio di Draco Malfoy, quello che per sei - sette anni l’ha ricoperto di insulti ogni ora e ogni minuto della sua vita passata qui a Hogwarts, e due perché io sono la sua primogenita, femmina, e quindi sarà probabilmente geloso e protettivo nei miei confronti. O mettiamo in atto quel piano o passiamo a quello B che consiste in un Imperio. A te la scelta. » Fece una smorfia come per dire “purtroppo così è la vita” mentre continuava a guardarlo.
« Almeno spero che tu sia femmina per davvero. Ne sarà valsa la pena. » Annuì a sé stesso.
« Come siamo spiritosi, oggi. »
« Disse quella che continua ad essere sarcastica. »
« Lo sono sempre stata, solo che se mi stuzzichi divento un tantino isterica. » Assottigliò lo sguardo per guardarlo.
« Ce ne siamo accorti tutti. » Sentenziò Scorpius. La rossa, alla fine, lo guardò un po’ arrabbiata, ma non poté esserlo per molto tempo perché lui si avvicinò di nuovo, e la baciò. Un bacio più lungo. Un bacio che, quando si staccò, ritornò immediatamente, trasformandosi in qualcosa più intenso. Quando lui le prese il viso, introdusse la lingua nella bocca di lei, e iniziarono ad intrecciarle. E poi…
« Guarda un po’ cosa stanno facendo i piccioncini, qui. » Rose si staccò, facendo un mezzo sorriso e guardando altrove mentre si passava un dito sulle labbra per asciugarsi un po’ di saliva, mentre Scorpius sospirò abbassando di colpo la testa. Stephen sorrise ironicamente, guardandoli. « Guardate che se volete restare un po’ da soli avete delle stanze in cui poter stare tranquilli. Io non ho fatto nulla, stavo solo passeggiando e casualmente mi sono imbattuto in voi due. » Annuì.
« Non sono riuscito a fermarlo. » Al li aveva raggiunti, con il fiatone.
« Andiamo Al, a loro serve un po’ di privacy per scambiarsi la saliva. » Disse, mentre faceva un cenno al cugino di Rose. Poi venne immediatamente avvolto da un braccio di Maximillian mentre scuoteva la testa e camminava per allontanarlo. « Rose, la mia offerta è sempre valida! » Urlò, mentre veniva trascinato dai due ragazzi.
Scorpius la guardò un po’ accigliato. « Che proposta? »
Rose si aggiustò il codino laterale che si era fatta e fece spallucce. « Nulla. Si era offerto come futuro ragazzo nel caso con te non andasse a buon fine. »
« E perché mai dovresti metterti con lui? » Chiese irritato.
« Boh. Dice che se io non starei con te, ci farebbe un pensierino per una cosa seria con me. » Scrollò le spalle, aggiustandosi i capelli sulla spalla.
« Dopo ci faccio due chiacchiere, allora. » Disse infastidito, iniziando a guardarla anche male. « E tu non gli hai detto nulla? Cioè… stiamo insieme o tipo siamo una coppia aperta? »
Rose prima lo guardò negli occhi, e poi iniziò a ridere. « Scorpius guarda che stava scherzando. Lo faceva soprattutto per far arrabbiare Al. Davvero credi che lascerei te per mettermi uno che chiama il suo pene “il grande Stephen”? » Chiese senza crederci.
« Beh… in effetti… »
« Sai che sei proprio carino con un po’ di barba? » Disse mentre lo guardava, sorridendo.
« Dici? – sorrise, passandosi una mano sul viso – Allora me la farò crescere ancora di più. » Affermò.
« No, ti prego, non arrivare ai livelli di Hagrid o di Silente. Se la tieni così però va più che bene. »
« Lo so, così sono davvero uno schianto. »
« Come siamo modesti, signor Malfoy. »
« Hai qualcosa da ridire, Weasley? »
« Ne avrei un paio, ma ho paura di essere troppo volgare per il tuo sangue puro. » Annuì convinta, chiudendo gli occhi. Di tutta risposta il biondo si avvicinò a lei e la baciò di nuovo.

« Quando torniamo a casa, diremo a mamma se possiamo venire a dormire a casa tua, Hugo. »
« Così andremo a vedere anche la partita delle Holyhead Harpies. »
« Quest’anno vinceranno loro il campionato. »
« La smettete di dire le frasi a metà tutti e due? Mi state facendo venire il torcicollo! » Hugo si massaggiò il collo guardando in cagnesco i gemelli Scamandro.
« A me fanno venire in mente gli zii, ad essere sincera. Non è che hanno un po’ di sangue Weasley nelle vene? » Affermò Rose, ridendo divertita.
« Oh, andiamo. » Iniziò Lorcan.
« Che abbiamo fatto di male? » Finì Lysander.
Hugo li guardò male e scosse la testa. « Io mi prendo una pausa. » Deviò e attraversò il cortile, borbottando.
« Graaaazie. » Il sorriso a mille denti di Lysander illuminò il fratello così tanto da accecarlo.
« Sta zitto. » Disse, allungando cinque galeoni sulla mano del gemello che sventolava davanti al suo naso.
« Quand’è che la smetterete con queste scommesse? Solo perché zia Luna vi ha raccontato di Fred e George non dovete proprio imitarli. » Disse Rose divertita mentre scuoteva la testa.
« E chi li imita. » Convenne uno.
« Noi siamo i loro eredi. » Disse l’altro.
Rose annuì, e li salutò con la mano, mentre imboccava le scale per andare a lezione di Erbologia con i Tassorosso. Aveva preso appuntamento con Tristine e dopo avrebbero passato un bel pomeriggio da ragazze. Era da tempo che non stavano assieme, e da quando lei si era messa con Maximillian, e la rossa con Scorpius, erano poche le volte che avevano per parlare da sole, tranne che a Erbologia.
La notò tra la folla e si affrettò a scendere le scale per raggiungerla.
« Dov’erano nascosti tutti questi studenti? Mai vista Hogwarts così affollata. » La salutò Tristine, mentre entrambe si incamminarono verso la serra di Erbologia.
« Non lo so, ma con il periodo di esami escono fuori come topi per non rischiare. » Scrollò le spalle, mentre veniva spalleggiata da un paio di studenti. « Stavamo meglio senza di loro. » Si massaggiò un braccio mentre guardava male alcune spalle di studenti che l’avevano investita.
« Andiamo, scaraventiamoli via e raggiungiamo la lezione. » Tristine la prese sotto braccio e iniziò a trascinarla, spalleggiando come una Serpeverde chiunque le capitasse di fianco. Alla fine uscirono dal castello e si diressero in fretta alle serre.
« Dopo cosa facciamo? » Chiese Rose, mentre lottava contro i tentacoli di una pianta carnivora che voleva prenderla. « Sempre se ne usciamo vive… »
« Beh… non abbiamo così tanti posti, a Hogsmeade non possiamo andare… riva del Lago Nero? » Chiese lei, distraendosi un attimo, ma saltando indietro per colpa di quella pianta che stava per addentarle un braccio.
« Andata. Tanto ormai passo più tempo lì che in qualunque altro posto. » Fece spallucce, prendendo la bacchetta e immobilizzando la bestia. Perché non ci ho pensato prima? Evitavo fiatone e salti mortali. « Hai avvertito Maximillian di non disturbarci, vero? » Scrisse un paio di cose sul suo blocco per gli appunti.
« Non gli ho detto praticamente nulla, ma se non mi vede capirà. »
« Se non ti vede in giro ti verrà a cercare. »
« No, non lo farà. Tu piuttosto tieni lontano i tuoi cugini o quel biondo di Serpeverde che continua ad abbracciarti in presenza di Scorpius. Sono certa che prima o poi scoppia una rissa per te, rossa. » Eseguì lo stesso incantesimo di Rose e sospirò, asciugandosi con una manica il sudore dalla fronte.
« Stephen scherza con me, non è uno di quelli che rubano le ragazze degli amici. Ha il pene sempre pronto, ma quando si tratta di queste cose è sempre serio. Lo fa solo per far ingelosire Scorpius o Al. » Fece spallucce, abbassandosi a guardare un tentacolo della pianta.
« Appunto. Ripeto ciò che ho detto poco fa. »
La rossa scosse la testa e continuò ad analizzare la sua pianta fino alla fine della lezione, dopodiché si levarono il mantello che usavano per le lezioni e si diressero sulle rive del Lago, gettando più in là le loro borse.

« Quindi tra te e Scorpius non è successo niente di serio ancora? » Chiese Tristine, mentre guardava avanti a lei.
« Di serio nel senso…? » Si accigliò Rose, guardando anche lei davanti a sé e con la fronte appoggiata a quella di Tristine, mentre erano stese sul prato umido. Il cielo, in poche ore, era stato coperto da delle numerose nuvole bianche che presagivano pioggia e forse qualche fulmine. Il sole illuminava solo una parte di quelle nuvole, facendole sembrare diverse… quasi iridescenti.
« Nel senso di… sesso. »
« Oddio, no, Tristine! » Urlò quasi, sconcertata da quella domanda.
Tristine rise, chiudendo gli occhi. « Guarda che è una cosa normale eh. »
« Perché tu e Maximillian avete… »
« Oh, no… non ancora almeno. Anche se sono un paio di settimane che concludiamo la serata in modo strano. » Concluse. Rose riusciva a sentire il suo respiro che soffiava sul suo viso.
« Cioè? »
« Cioè che… è come se la serata dovesse finire in quel modo, ma c’è qualcosa che la blocca… o meglio che blocca me. Non dico che non sono pronta, ma essendo vergine ho un po’ di paura. D’altro canto Max si è passato mezza popolazione femminile della scuola, e ciò mi fa sentire ancora più in ansia. » Concluse, sospirando.
« Perché ansiosa? » Chiese Rose, senza capire la sua preoccupazione.
« Non ci arrivi? Io sono inesperta, con me sarebbero parecchi buchi nell’acqua un paio di volte. »
« Beh… ma… non dovrebbe capirlo e accettarlo? Ne avete mai parlato? »
« Vagamente. Mi imbarazza parlare con lui di sesso, figuriamoci se devo parlare di lui di sesso tra di noi. » Disse, quasi con voce isterica e disperata.
« Beh, ho un paio di nomi da suggerirti se proprio ne vuoi parlare con qualcuno. » Rise Rose, scossa da brividi. « Magari ti aprono davanti un mondo buono. » Continuò a ridere.
« Andiamo Rose, smettila. – arrossì Tristine – Queste sono cose serie. A te non vengono in mente queste cose? Non senti le farfalle nello stomaco quando i baci durano di più. » Oh, sì che Rose le sentiva quelle sensazioni, ma cercava di ignorarle. E’ vero che non era esperta sull’argomento, ma doveva ammettere a sé stessa che ora che Tristine ne stava parlando, iniziava ad essere un po’ in ansia.
« Merlino Tristine! Mi metti ansia così. Io e Scorpius non ne abbiamo mai parlato, è vero, ma… tu e Maximillian state insieme da più tempo, perché dovrei essere io la prima che perde la sua verginità? » Sbuffò esasperata.
« Perché così mi dirai cosa si prova e farò la lista dei pro e dei contro per il sesso con Max. » Rise lei, questa volta.
« Che ti avevo detto, Max? Mi devi cinque galeoni. » Disse Scorpius, mettendosi le mani nelle tasche e guardando il suo amico.
« Perché devi dargli cinque galeoni, Max? » Chiese Tristine, guardandolo dal basso. Entrambi erano sottosopra perché loro in piedi e le ragazze ancora stese sull’erba.
« Perché avevo detto a Scorpius che no, era impossibile che la mia ragazza si mettesse stesa sull’erba con la sua amica, senza avvertire il suo fidanzato. Ho continuato a dirgli che non era il tuo comportamento, che mi avresti avvertito per non farmi preoccupare. Mi sa che mi devi cinque galeoni, Tristine. » Spiegò, mettendo anche lui le mani nelle tasche.
« E io gli ho detto che, se la sua ultima lezione era stata con i Grifondoro, sicuramente c’era lo zampino della mia, di ragazza. E ho vinto cinque galeoni. » Sorrise Scorpius, guardando la rossa che non lo degnava neanche di uno sguardo.
« Se stiamo sole qui, non vi passa per la mente che probabilmente vorremmo stare da sole e parlare di cose da ragazze? » Disse Rose, non muovendosi neanche di un millimetro.
« Cose da ragazze del tipo? » Chiese Maximillian sedendosi accanto a Tristine.
« I dolori del ciclo mestruale. » Iniziò Tristine, alzandosi.
« Dei compiti di scuola. » Continuò Rose, prendendo la borsa.
« E del fatto che probabilmente dovremmo ritornare single. » Finì Tristine, iniziando a correre assieme a Rose, mentre entrambe ridevano a crepa pelle, lasciando sbigottiti i due ragazzi.
« COSA? » Urlarono all’unisono Max e Scorpius, guardandole mentre correvano via verso il castello.

Ancora un paio di giorni e sarebbero iniziato gli esami. In quelle settimane Rose era stata sul punto di un esaurimento nervoso per il troppo studio, così tanto che aveva visto poco Scorpius o chiunque altro della sua famiglia, ma era anche vero che c’erano stati degli strani episodi lì a scuola: ad esempio c’erano stati molti malati (e James e Fred giuravano di non aver dato nulla dei Tiri Vispi a nessun studente perché a detta loro ne valeva della loro media), sta di fatto che erano un po’ di giorni che si respirava un’aria un po’ pesante, Madama Chips che bisbigliava preoccupata con la McGranitt, e il corpo insegnanti che continuavano a fare domande agli studenti per sapere se c’erano stati degli episodi o scontri tra case.
« Questa è una cosa seria. » Disse Dominique, guardando tutti negli occhi.
« Ma non così tanto da non essere riportata sulla Gazzetta del profeta, a quanto pare. » Rispose Louis mentre era seduto comodamente nella sala comune dei Grifondoro.
« La Gazzetta del profeta se messa sotto pressione dal Ministero nasconde tutto. Non scordiamoci i suoi precedenti. » Disse con aria e tono saccente Molly Jr. In effetti Rose le dava ragione: non c’era molto da fidarsi della Gazzetta. D’altro canto il suo rivale da parecchi anni è Il Cavillo, ma neanche quello riportava niente, quindi forse non stava accadendo nulla di oscuro.
« Sarà solo un’influenza che sta contagiando tutti. » Fece spallucce Roxanne mentre squadrava il nuovo prodotto marcato Weasley nelle sue mani.
Probabilmente è proprio così, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
« Tanto lo sapete. »
« Se c’è qualche nuova notizia. »
« Il Cavillo lo scriverà. »
« E avremo la notizia prima di tutti perché lo sapremo da mamma. » Tranquillizzarono Lorcan e Lysander, ormai assidui frequentatori della nostra sala.
Non è nulla.





NdA: OHOHOH! Eccomi tornata con un nuovo capitolo! (Quasi dieci pagine di word intere, non me lo sarei mai aspettato). Okay, premetto che sto tipo rivedendo un po' la trama, perchè è vero che tratta principalmente di Rose e di quanto ami Scorpius, comunque volevo mettere nel mezzo un po' di azione, anche se tipo sono quindici capitoli di problemi esistenziali di Rose, e sul suo rapporto con Scorpius. Ringrazio tutti voi, ma vorrei anche un vostro parere, perchè ho avuto quest'idea perchè mi sono messa a pensare se a voi annoiava come storia o meno. Quindi, in primis, per chi recensirà, vorrei che mi dicesse chiaro e tondo se a questa storia serve un po' di movimento. Detto questo... è da luglio che non aggiornavo, vè? Beh, come sempre gli impegni della mia vita quasi sociale mi opprimono, così quando ho avuto un'ispirazione, mi sono gettata a capofitto a scrivere e dopo una settimana (più o meno) sono qui a pubblicare questo nuovo capitolo. A me piace parecchio, si vede un nuovo lato di Rose (manco fosse una psicopatica con problemi di personalità sdoppiata). Quindi, nulla. Spero commentiate in tanti (lo scorso capitolo solo due anime hanno recensito), spero solo che iniziate a farvi vivi in molti. Infine voglio ringraziare le cinquantacinque anime in pena che hanno messo questa storia tra le preferite, e vi chiedo di leggere la raccolta di One Shots che pubblicai mesi fa (l'ultima OS non è stata recensita neanche a pagare un'utente). Ma, detto questo, se non volete amen, vi ringrazio uguale perchè la leggete. Basta, la smetto, stasera sono loquace.
-M
P.S.: sto provando una nuova grafica sull'impostare i capitoli, quindi se notate qualche cosa di strano, don't worry, è normale.
P.P.S.: stavo anche pensando di cambiare il titolo di questa long perchè non m'ispira molto, e anche perchè a quei tempi scrissi la prima stronzata che mi venne in mente e che mi sembrava appropriata. Voi che ne pensate? Dovrei cambiarla?
Bye, bro.

   
 
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