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Autore: vivereneilibri    13/10/2013    4 recensioni
Due gocce d'acqua, fatta eccezione per i capelli e per gli occhi.
Si poteva dire che uno assomigliasse ad un angelo delle tenebre e l'altro ad un angelo bianco.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Improvvisamente spuntarono due grandi ali nere dietro la sua schiena, la ragazza barcollò e cadde rumorosamente a terra.

Eileen aveva già visto quelle ali anche troppe volte, ma era sempre presa da dei fastidiotissimi giramenti di testa.

- Eileen? - il ragazzo dalle grandi ali nere le si avvicinò scuotendola.

Era un angelo bianco e non poteva assolutamente provare tutto ciò per un angelo delle tenembre, si disse la ragazza.

Il cuore le batteva all'impazzita e si senteva stranamente protetta tra sue braccia.

- Eileen? - la richiamò di nuovo il ragazzo, spostandole i capelli dal viso. - Hai paura di me? -

Scosse la testa e si rialzò velocemente sistemandosi la gonna bianca.

Come poteva aver paura di lui? Pensò. Sì,era un angelo delle tenebre,ma i suoi occhi azzurri le facevano pensare che fosse il contrario.

- Scusami,Luke.- si guardò intorno – Non so cosa mi sia preso.-

In realtà sapeva benissimo perchè gli succedeva : Non riusciva ad accettare il fatto che lui fosse un suo 'nemico', che fosse dalla parte oscura. Odiava le sue ali nere e avrebbe preferito che fossero bianche, per permettere ai propri sentimenti di uscire fuori.

''Gli angeli delle tenebre non prova ciò che proviamo noi, piccola Eileen. Loro non amano,loro distruggono.'' le aveva detto sua zia.''Non fare il mio stesso sbaglio, non innammorarti mai di uno di loro, tutto ciò ti farebbe soltanto del male.''

Sono intrappolata, pensò.

Come ho potuto innammorarmi di lui?




Richiusi il libro che tenevo fra le mani e infilai il segnalibro al suo interno.

Mi voltai verso finestra con il rumore della pioggia nelle orecchie.

«Piove ancora.» dissi in un sussurro rialzandomi dalla sedia.

Mentre posavo il libro sulla scrivania sentii il telefonio vibrare. Lo estrassi dalla tasca e lessi.


Da: Jennifer.

Che fai?


Sorrisi dolcemente e corsi al piano di sotto con il giubotto fra le dita.

«Mamma,esco.» le dissi mentre mi chiudevo la chiusura lampo del giubotto.

Lei si girò con un piatto e una spugnetta in mano bagnata. «Con questo tempo?»

«Si,è per Jennifer.» dissi prendendo l'ombrello.

Ero sicura che se mi avrebbe visto con quello in mano mi avrebbe detto di sì.

«Capisco,vuoi che ti accompagno?» posò il piatto accanto agli altri procurando il rumore che fanno quando due di quelli si 'scontrano'.

Scossi la testa e uscii di casa.

Rabbrividii non appena la mia pelle – riscaldata dal camino in cui risiedevo pochi minuti prima – incontrò il vento freddo.

Misi il cappello e aprii l'ombrello iniziando a camminare tra le pozzanghere sul terreno.

L'ospedale in cui era ricoverata Jennifer non era molto lontano da casa mia, ma visto che era a piedi ci avrei messo molto di più.

Si trovava lì da sì e no cinque giorni e quella era la prima volta che venivo da lei siccome all'inizio accettavano soltano i famigliari e io ero solamente la sua migliore amica.

Tramite telefono mi aveva detto che era caduta dalla moto facendo una curva piuttosto larga e che si era rotta il braccio sinistro e la gamba destra. Tipico di Jennifer.


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Dopo un'ora passata ad ascoltare Ellie Goulding tra le strade scivolose e la pioggia continua , arrivai davanti a quell'edificio dipinto di grigio. Feci una smorfia, 'Mette tristezza' pensai.

Sospirai ed aprii la porta che scricchiolò facendomi pensare al film horror che avevo visto pochi giorni prima. Le pareti, al suo interno, erano bianche e azzurre, mentre i pavimenti erano bianchi con macchie nere.

Mi guardai intorno in cerca di qualcuno a cui chiedere un'informazione.

Da una porta che si trovava alla mia sinistra uscì una ragazza vestita di bianco con una targhetta poco sopra il seno. Sorrisi e mi avvicinai chiamandola gentilmente.

«Mi scusi,posso chiedere a lei?» abbassai lo sguardo verso la sua targhetta per leggere il nome. «Sophie?»

La donna, che dimostrava di avere all'incirca trentadue anni annuì lentamente.

«Sa dirmi in quale piano e stanza si trova Jennifer Cooper?»

«Certamente, aspetti un secondo.» disse per poi allontanarsi verso una vecchia scrivania. Sophie aprì un cassetto ed estrasse un quaderno.

«Jennifer Cooper?» disse mentre lo sfogliava.

«Sì.»

Iniziò a scorrere il dito sulla pagina, e dopo una decina di secondi lo richiuse soddisfatta.

«Il piano è il numero cinque, perciò le consiglio l'ascensore, invece la stanza è la numero sei.» disse sfoggiando un grande sorriso.

Annuii ringraziandola e mi avvicinai all'ascensore in fondo alla stanza. L'edificio era piuttosto vuoto a causa del tempo, perciò non tardò ad arrivare.

Non appena si aprì, entrai al suo interno e spinsi il bottone numero cinque. Mi guardai intorno e mi accorsi della presenza di una specchio alla mia destra, mi voltai e feci una smorfia non appena vidi il mio riflesso : i capelli erano messi ai lati delle spalle in due trecce disordinate, il taglio che mi ero procurata alla guancia sinistra era orribile, e il cappellino che portavo sul capo mi faceva sembrare ancora più piccola di quanto sembravo.

Le ante dell'ascensore si dilatarono e uscii velocemente.

Mi sistemai il cappello e cominciai a contare le stanze che mi capitavano davanti.


'1' '2' '3' '4' '5' '6'


Sorrisi ed entrai.

La stanza era abbastanza grande e comprendeva quattro letti, il terzo era quello di Jennifer.

Jennifer si girò verso di me, e non appena si accorse della mia presenza sfoggiò un grande sorriso di sorpresa.

«Kayla! Quando ti chiedo 'Che fai?' non significa che devi venire fin qui con questo tempaccio.» scoppiò a ridere.

Le sorrisi e improvvisamente sentii tutti gli occhi puntati su di me.

«Jennifer,non fartela scappare eh, si vede che è una brava ragazza se è venuta fino a qui con questo tempo!» le suggerì un signore che si trovava disteso sul primo letto, portava gli occhiali da lettura e teneva fra le mani un libro bianco con su scritto 'Leggi che ti passa'.

«E' la mia migliore amica.» annuì.

Sentii un rumore provenire alla mia destra e mi voltai di scatto : Un libro era appena caduto dalle mani di un ragazzo. Alzai lo sguardo su di lui e notai che anche lui aveva un gamba rotta come Jennifer.

Mi avvicinai al suo letto e raccolsi il libro per poi resistuirglielo.

«Tieni.» gli rivolsi un dolce sorriso.

I suoi capelli erano di un marroncino chiaro che tendevano sul biondo e i suoi occhi, dietro gli occhiali, erano color nocciola.

Il ragazzo si passo lentamente la lingua sul labbro inferiore facendomi rabbrividire.

«Grazie.» inclinò un lato della bocca in un sorriso.

«Di nulla.»

Spostai lo sguardo verso Jennifer e andai verso di lei.

«Sono così contenta di vederti.» disse facendomi segno di sedersi accanto a lei.

Come mi aveva raccontato per telefono, aveva il braccio sinistro e la gamba destra rotta perciò feci attenzione mentre mi sedevo.

«Anche io. Come va?» le dissi sorridendo.

«Mmh,bene dai.» aggrottò le sopracciglia non appena i suoi occhi si soffermarono su taglio della mia guancia. «E qui cosa ti sei fatta?» passò una mano su di esso.

«S-sono caduta.»

Scoppiò a ridere. «Sei una buffona,Kayla.»

Risi anche io e sentii di nuovo il peso di due occhi che mi scrutavano. Mi girai verso il lettino del ragazzo, che non appena si accorse che lo stavo guardando anche io, fece finta che guardare tutt'altro.

«Sembra un angelo bianco.» sussurai debolmente con lo sguardo ancora fisso su di lui.

«Un cosa?» mi chiese Jennifer, ma io non risposi. «Kayla? Terra chiama Kayla.»

Scossi la testa e rivolsi la mia attenzione verso di lei. «S-scusa,mi ero distratta.»

«Me ne sono accorta. Carino il ragazzo,vero?» fece un sorriso malizioso.

«Quale ragazzo?»

Jennifer scoppiò a ridere. «Lo sai benissimo.» disse buttando la testa verso il suo letto. «Si chiama Justin.»

Guardai prima Jennifer e poi Justin. «Quindi hai parlato con lui?»

«Giusto due parole, ma ho sentito un'infermiera chiamarlo così.»

«Capisco.»

Iniziai a frugare nelle tasche in cerca di qualche spicciolo.

«Quel taglio ti dà un'aria ribelle.» inclinò il capo.

Mi bloccai di colpo. «Veramente?»

«Sì.» annuì sorridendo.

Tirai fuori dalla tasca cinquanta centesimi.

«Ci sono le macchinette fuori?» gli chiesi mentre mi alzavo.

«Sì. appena esci da questa stanza le trovi in fondo a sinistra.» disse indicando la porta.

«Vuoi qualcosa?»

«Mmh,sì,una bottiglia di acqua.»

«Perfetto,va a prenderla.» sorrisi e uscii dalla stanza.

Rivolsi un'occhiatina dalla finestra e notai che pioveva ancora, il tutto era diventato un temporale. Come ci torno a casa adesso? La situazione è peggiorata. Pensai.

Camminai lungo il corridoio e finalmente trovai le macchinette.

Mmh,vediamo...acqua,acqua...eccola!

Infilai i soldi e digitai il numero che gli corrispondeva.


Avevo passato due minuti a fissare la macchinetta.

«Hey,stronza,dammi la mia acqua!» gli tirai un calcio. «Cazzo,mi serve l'acqua!»

Sbuffai innervosita.

Di colpo sentii un respiro sul collo. «Piccola,forse dovresti spingere il tasto 'ok' altrimenti non ti da un bel niente,sai?» disse un ragazzo alle mie spalle.

Sobbalzai e mi voltai verso di lui.

«Oh.» sentii le guance andarmi a fuoco.

Il ragazzo sorrise mordendosi le labbra e scomparve dietro l'angolo.

Scossi la testa e spinsi il tasto 'ok'. Con un forte 'tonf' l'acqua cadde e infilai la mano per prenderla.

Sospirai e focalizzai  l'immagine del ragazzo che avevo visto pochi secondi prima. Mi sembra di averlo già visto, pensai.

Feci due passi e mi bloccai di colpo.

Justin.

Due goccie d'acqua, se non fosse per i capelli e per gli occhi.

Si poteva dire che uno assomigliasse ad un'angelo delle tenembre e l'altro ad un angelo bianco, pensai.

Jennifer aveva ragione, leggevo troppi fantasy.




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Salve a tutti, questo è il primo capitolo della mia seconda

FanFiction c: , l'inizio è piuttosto noioso e il

capitolo è uscito corto ma prometto che farò

di meglio con il prossimo.

Mi scuso per gli errori e mi farebbe piacere ricevere

qualche recensione. Vi andrebbe di farmi sapere

cosa ne pensate?

Vi ringrazio in anticipo!

-Giulia.

Justin :



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Il secondo ragazzo :


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