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Autore: claudineclaudette_    07/04/2008    1 recensioni
La storia che state per leggere è basata su uno degli avvenimenti più importanti di Final Fantasy VII...il recupero dei suoi veri ricordi da parte di Cloud.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sephiroth, Tifa Lockheart, Tseng, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Passato: Città in fiamme

Il villaggio era in fiamme. Il fuoco si innalzava verso il cielo come una torre immensa. Il calore bruciava la pelle e la pira sembrava volersi estendere sempre di più.

- P-perché voi state… facendo… - gemette un uomo. Era terrorizzato, sconvolto e voleva scappare. Voleva scappare perché in un secondo vide crollare molte delle sue certezze. Ora lui, proprio lui gli si stava avvicinando minaccioso, stretta in mano una katana. La Masamune, la mitica katana, la sua lunga lama brillava tra le fiamme e il sangue di cui era sporca scintillava e mutava colore come se fosse fuoco a sua volta. Con un solo gesto uccise ancora. Chi brandiva quella spada poteva essere un solo guerriero: Sephiroth.

I suoi occhi non trovavano pace, roteavano impazziti in tutte le direzione, alla ricerca di qualcosa, ma cosa? Rimaneva immobile, un cerchio di uomini morti infilzati giacevano intorno a lui. Il legno di una casa finì di carbonizzarsi e crollò.

- Ed ora vengo a prenderti - sussurrò l’uomo scrutando oltre le fiamme. Finalmente il suo sguardo sapevano cosa cercare. Si voltò e attraversò il rogo incandescente, i fluidi capelli sembravano biondi, illuminati dalla luce delle fiamme. Si stava dirigendo verso il Monte Nibel.

 

- Papà! - gridò. - Papà, dove sei?

Era in ansia, e spaventata. Si era risvegliata da sola nella suo stanza, allarmata dalle urla della gente che scappava e dal calore stesso delle fiamme sulla sua pelle. Si era velocemente infilata gli abiti del giorno prima ed era corsa in strada. Era deserta, la luce delle fiamme era immensa e violenta e le feriva gli occhi, ma non sarebbe scappata prima di aver ritrovato suo padre. Distrattamente, maledisse la minigonna che le lasciava le gambe nude e vulnerabili contro il fuoco.

- Se sei qui papà, rispondi! Papà!

Si guardò intorno, proteggendosi gli occhi con il braccio alzato. Strinse le palpebre, quando le parve di intravedere qualcuno. E il maestro! si disse, e corse verso di lui.

- Maestro! - lo chiamò.

- Tifa! - esclamò l’uomo, distogliendo l‘attenzione dal giovane ferito che stava aiutando. - Cosa stai facendo qui?! Vattene subito!

- Cosa diavolo sta succedendo? - gli domandò la ragazza, ignorandolo.

Il ferito gemette. Tifa lo guardò triste, mentre la parlava la sua voce era tremula e sembrava prossima al pianto.

- Perché è andato tutto in questa maniera…?

Il Maestro della ragazza tacque un secondo prima di rispondere. - Sembra che ci sia Sephiroth dietro tutto questo.

- Huh? Sephiroth? - ripeté lei confusa. - Impossibile… - bisbigliò, ma nemmeno lei ne sembrava completamente convinta. - Perché Sephiroth avrebbe fatto una cosa simile?

Nessuno dei due seppe rispondere, solo allora a Tifa tornò in mente il perché si trovasse ancora laggiù, al pericolo, in balia dell’incendio.

- Maestro, avete visto mio padre? Non riesco a trovarlo da nessuna parte!

- Tuo padre… - disse l’uomo, distogliendo lo sguardo. - Tuo padre è al Reattore Mako, sul Monte Nibel.

Tifa non aspettò neppure la fine della frase e corse via, verso il sentiero che portava nel cuore del monte.

- Non andare…! - tentò di fermarla il ferito tra le braccia del maestro, allora la ragazza si fermò per sentire le sue parole, pronunciate in un doloroso sussurro.

- Sephiroth è al Reattore… - cominciò a tossire e non fu più in grado di proseguire.

Tifa non volle perdere altro tempo e riprese la sua corsa verso il monte.

- Stai bene? - disse intanto il maestro. - Hey! Tieni duro! Vado a prendere un po’…Aspetta, Tifa! Non potrai fare nulla anche se ci vai! TIFA!!!!!

Ma la giovane non si fermò un’altra volta, e intanto il vecchio mulino al centro della piazza continuava a bruciare, consumato da quel rogo spietato. Ci sarebbero state altre promesse suggellate dalla sua presenza?

   
 
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