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Autore: Ilarya Kiki    14/10/2013    4 recensioni
Diciamo pure che sono quel tipo di persona che attira l’attenzione con un solo sguardo, perché sì, il mio sguardo ha qualcosa di magnetico, e di inquietante anche, questo lo so bene ed un filo sottile di vanitoso autocompiacimento mi piega le labbra ogni volta che vedo qualcuno impallidire ed accartocciarsi su se stesso davanti ai miei occhi oscuri.
Il mio nome? Non vi interessa.
Il mio villaggio di appartenenza? Mai esistito, e se vi chiedete dove io sia nata beh, non è importante.
Chiamatemi Tsukaiko, e fatevelo bastare.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Deidara, Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'Jiyū Kunoichi No Monogatary - Story of a Free Kunoichi'
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Epilogue.



Dopo una caduta da quindici metri d’altezza, graffiato e percosso dai rami appuntiti dei grossi alberi, mi schianto al suolo sassoso con una violenza eccessiva, non controllata a causa di muscoli ormai distrutti. La schiena, fa male…
Grugnendo di dolore come un animale mi isso sui gomiti e rotolo su un fianco, e tra la polvere sollevata nell’impatto mi pare di scorgere un frammento del cadavere del mio nemico dissolversi nel C4. Per qualche lunghissimo secondo mi illudo di averlo finalmente schiacciato, e mi isso a fatica sulle ginocchia tremanti, ma subito dopo vengo di nuovo scaraventato nella realtà da un gancio che mi colpisce sulla mascella e mi scaglia all’indietro, facendomi di nuovo strisciare sul nudo terreno.
Con gli occhi annebbiati di sangue mi affanno nella polvere, e voltandomi sputo un dente, insieme ad una buona dose di sangue. E poi vedo il mio avversario, Sasuke Uchiha, in piedi davanti a me, completamente distrutto, percorso dai brividi innaturali di una tecnica elettrica, con la sua mano che ancora dondola stretta a pugno, come se non abbia più il fiato di tirarla su.
Vedendolo in crisi tento di alzarmi, ma…le gambe, non funzionano più. Cado all’indietro pesante e scomposto come un ubriaco e quasi mi sembra di udire quell’odioso Uchiha ridere di me.
Tsukaiko avrebbe dovuto finirlo, merda. Lo odio.
Lo odio…
Ma io come ci sono finito, qui? A farmi ammazzare da uno stupido Uchiha, umiliato, deriso, sconfitto. Rotolo nella polvere, e in fondo al mio cuore so che un po’ è proprio ciò che merito. Sono venuto io a cercarlo, dopotutto.

Ricordo benissimo cosa è successo il giorno in cui Tsukaiko è morta facendosi esplodere, da quel momento Orochimaru è diventato la mia ossessione. Ero steso a terra, cieco e incapace di camminare – proprio come adesso, sì -, e sono rimasto lì per tutto il tempo, senza potermi muovere: nel mentre che il tricoda ruggiva di dolore, durante quella magnifica esplosione, quando è scomparso per i troppi danni subiti, dopo che alcuni ninja del Suono sono corsi a recuperare il loro maledettissimo capo, ancora nascosto da qualche parte là attorno. Sono rimasto là a terra per tutto il tempo, fino a notte fonda, quando il vento fresco iniziò a spirare sul mio corpo ferito e sul mio spirito bollente di vendetta, finché Zetsu è spuntato dietro di me e mi ha portato in un posto sicuro. Hidan e Kakuzu erano entrambi morti – razza di zombie inutili, altro che immortali – e quindi nessuno ha potuto guarirmi con tecniche mediche adeguate, ma sono riuscito a riprendermi in fretta lo stesso. Ogni mattina friggevo sotto gli occhi dei miei compagni – soprattutto di
quell’Uchiha -, ero un perdente, una vergogna, e ogni notte sognavo di come avrei strappato il fegato a Orochimaru, e l’avrei dato in pasto a cani rabbiosi. E poi, lei. Lei.
L’ho odiata, all’inizio. Come ha potuto abbandonarmi? Come ha potuto tradirmi così? Poi, dopo un po’ di tempo, l’odio è passato ed è rimasto solo il dolore; detestavo già troppo tutto il resto del mondo per poter avere ancora la forza di essere arrabbiato con lei. D’altronde, se è morta l’ha fatto solo per me, ed il suo capolavoro assoluto l’ha dedicato proprio a me. Cazzo, se la amo ancora…quella sì che era vera Arte. Mi manca, da morire, è come se la sentissi ogni secondo che urla vendetta nei miei timpani, da dentro. Vivere è diventato insopportabile, senza di lei, soprattutto perché i fati avversi hanno voluto che come mio nuovo partner mi fosse assegnato quel decerebrato insopportabile di Tobi. Ho faticato a trattenermi dall’ucciderlo, quando Pain ce l’ha detto, perché quel deficiente, subito dopo l’ordine, ha fatto spallucce ed ha esclamato con fare sarcastico “Basta che non ti innamori anche di me,
senpai…si dice che porti sfiga a chiunque ti porti a letto. Anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe, si dice che tu sia molto bravo…”
Ha chiocciato come una gallina in calore, e da quel momento siamo diventati compagni.

Ora non so dove si sia cacciato, Tobi, e sinceramente non potrebbe importarmene di meno. Si sarà nascosto da qualche parte per sfuggire al tiro incrociato, poco male, preferisco non averlo tra i piedi. Ormai sto cominciando a disperare dell’esito di questo scontro, udendo il mio nemico spiattellarmi davanti con la sua stupida faccia inespressiva ogni singolo segreto delle mie arti magiche che è riuscito a carpire durante il duello.
Ho passato un anno, così, un anno che mi è parso interminabile. L’unica cosa che avevo in mente era di ammazzare quel padre degenere bastardo, e questo stronzetto qui davanti l’ha ucciso prima di me senza fare una piega, senza nemmeno ricordargli per quale motivo meritava di morire.
Lo odio, lo odio perché ha ucciso Orochimaru, lo odio perché è un Uchiha, lo odio perché la sua faccia mi da sui nervi…lo odio e basta.
Odio tutto, anche me stesso, sono patetico. Non so nemmeno perché ho voluto venire fin qui ad attaccar briga.
Forse, voglio solo morire.
La gente mi ha sempre detto che sono pazzo, fin da prima di entrare all’accademia, ma qui, tra la polvere, mentre mi torna un briciolo di lucidità in mezzo al delirio di odio e rabbia e dolore in cui ho vissuto dal momento in cui lei ha scelto di morire, comincio a pensare di esserlo diventato davvero. Sto ridendo, già, quale sano di mente riderebbe in faccia alla morte?
Forse voglio solo farla finita, nulla soddisfa più la mia fame di distruzione – Arte, Arte che nessuno capisce, nessuno apprezza, solo lei lo faceva…li odio, li odio tutti! -, nemmeno catturare il Sanbi insieme a Tobi mi ha dato un briciolo di soddisfazione, mi sono solo sentito di un gradino più vicino al baratro, più vicino all’abisso…proprio come quando Sasuke ha ucciso Orochimaru al posto mio, sempre più vicino, sempre meno scuse per vivere.
E poi, sono stanco.
Tsuka-chan, vado fuori di testa se non ci sei tu, non posso più vivere.
La nostra vita è come un’opera d’Arte, Tsuka-chan, e la tua è stata perfetta: breve effimera, indimenticabile, come il nostro amore, bellissima. La mai, fa schifo, ormai è sciupata. Hai superato il tuo maestro.

Sasuke Uchiha non capisce, non capisce nulla. Dell’Arte non gliene frega niente, e c’è una certa indifferenza mentre me lo dice, come per farmi impazzire ancora di più, ma io ho già deciso, ormai.
C’è un’unica cosa che posso fare, ora, ho la schiena rotta, ho finito il chakra, non ho più argilla.
Ho capito, tutto quello che ho fatto, tutta questa follia doveva portare a questa fine: Tsukaiko, mi avresti voluto vivo, ma il mondo è troppo stupido, la missione di illuminarlo, la missione che tu mi hai dato, è impossibile…tu non sei come il resto del mondo, tu sei come me, e sei morta. Mi chiedo perché abbia fatto passare un anno.
Mi strappo i vestiti di dosso e strappo i punti di sutura che, insieme al sigillo, assicuravano la mia quarta bocca, quella sul cuore. Proprio il mio cuore instabile, il centro traditore dove il mio pericoloso chakra ha sempre tentato di fare corto circuito e defibrillare, che mi ha fatto già saltare in aria da bambino…scusa se non te l’ho detto, Tsuka-chan, ma so che avresti odiato sapere che amavi una bomba innescata umana.
Sono stanco di aspettare, è il momento.
Il momento di brillare.
Vedo Sasuke Uchiha, ed il terrore che gli sbianca il viso già cinereo di suo, e rido e urlo cose che quasi nemmeno mi rendo conto di pronunciare. L’esplosione sarà devastante, si estenderà con un diametro minimo di dieci kilometri, qualcosa di mai visto, il cielo abbaglierà tutte le cinque grandi terre…
Sono pazzo, ma in fondo per noi artisti è una cosa positiva.

Scusami Tobi, morirai anche tu.
Non ho rimpianti.
Sto arrivando, Tsuka-chan.

L’Arte è…
Esplosione!


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Fine.



...ed eccoci qui, questa è la vera conclusione. Ciao cari, è un piacere vedere che siete davvero arrivati fin qui, alla fine, mi fa davvero molto piacere.
Voglio ringraziarvi, ciascuno di voi, per avermi accompagnato in questa lunghissima avventura che - se non sbaglio - va avanti da quasi due anni. Mi siete piaciuti, avete partecipato, vi siete emozionati insieme a me e mi avete sostenuto.
GRAZIE! *cuoricino*

Questa è stata una delle storie a cui sono sempre stata sempre più affezionata, mi mancherà un sacco, come anche mi mancherete voi che mi seguite!
Beh, addio allora.
L'Arte è esplosioneeeeeeeeeeee!!! *mangia un boccone di argilla ed esce di scena con una scenograficissima esplosione di repertorio*


ps.
...addio? Ho detto addio???
Se avete voglia di scoprire come questa storia possa andare avanti, potrete trovare il sequel proprio qui!
  
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