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Autore: TheCapo91    14/10/2013    3 recensioni
Se avete letto le prime serie del manga e giocato ai rispettivi giochi apprezzerete tutte le sfumature del racconto e i relativi riferimenti presenti.
La storia vede come protagonisti molti personaggi-chiave del manga, come Red e Blue, insieme al ranger Ignotus, mio alter ego, e altri personaggi inediti. Insieme affronteranno il folle Ixor e la sua Gilda delle Ombre, in un mondo dove i cattivi sanno usare un coltello al pari di una Pokèball e i buoni sentimenti devono fare i conti con il dolore e la diffidenza...
Il primo capitolo era stato concepito come autoconclusivo, ma ho iniziato ad affezionarmi ai personaggi e ho deciso di renderlo una serie.
Una storia dedicata ai veri fan, alla scoperta del più grande mistero della prima generazione dei Pokèmon.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blue, Nuovo personaggio, Prof Oak, Red
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le origini del mito'
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Uniti contro il mito




 
 

Mentre correva, Red estrasse una Pokéball e la scagliò in aria; l’Aerodactyl che ne uscì fece una rapida piroetta e lo afferrò da sotto le braccia, facendogli acquistare velocità. L’allenatore quindi tirò verso Ixor la sfera di Snorlax, che, sfruttando l’impeto del lancio, effettuò un colossale attacco Rotolamento.
Lo scienziato aveva osservato l’attacco con sufficienza; all’ultimo momento, si fece da parte con uno scatto fulmineo, mentre il suo Raticate, che era rimasto fermo, veniva investito dall’imponente mole del Pokémon avversario; con uno squittio sofferente, il Pokémon ratto perse i sensi, mentre Red continuava il suo assalto.
Blue e Frost si precipitarono verso la piazza, nel tentativo di raggiungere il loro compagno, ma erano ancora troppo distanti per poter intervenire. La ragazza era visibilmente scioccata.
- C’è qualcosa che non va, Frost – disse – Red non sta bene…
- A me sembra in splendida forma – ribattè il Ranger, sarcastico – se Snorlax lo avesse centrato, a quest’ora Ixor…
Si bloccò.
In effetti, un Rotolamento di quelle proporzioni e a quella velocità avrebbe potuto rivelarsi devastante. Fin troppo.
- Non l’ho mai visto così fuori di sé - sussurrò Blue, sconvolta - Red sta combattendo per uccidere.

Ixor, invece, manteneva una calma glaciale, mentre le sagome oscure dei suoi Pokémon corrotti scalpitavano dietro di lui. Lo scienziato guardò distrattamente il corpo del Raticate disfarsi fino scomparire, mentre i numeri che aveva sul corpo evaporavano lentamente.
Mentre Snorlax tornava dal proprio allenatore rotolando, l’uomo puntò il dito contro Red.
- Tu – disse, la voce più metallica che mai – Eri nella Torre Oscura, quando sono stato scaraventato nella Città dei Numeri. Ti ho visto subito dopo…
- Subito dopo aver ucciso Ignotus! – urlò l’allenatore.
Le fauci dell’Aerodactyl schioccarono a pochi centimetri dalla gola dello scienziato, mentre questi si abbassava per evitare l’attacco a sorpresa dall’alto.
- Oh sì, il piccolo Allenatore coraggioso – continuò senza scomporsi - Sacrificarsi così per proteggere il suo Pokémon… Davvero patetico…
- Non osare! – ruggì Red.
Entrambi i suoi Pokémon scagliarono un potente Iperraggio contro lo scienziato ma questi non mosse un dito. Ne seguì una violenta esplosione e quando la polvere si depositò, altri due Raticate giacevano a terra e, come il primo, si dissolsero nel nulla.
Red imprecò.
- Cosa diavolo sono quelli? Quale abominio hai creato stavolta, Ixor?
- Loro?
L’uomo si voltò leggermente, sorridendo all’orda di Pokémon oscuri alle sue spalle, come un padre fiero davanti alla sua numerosa prole.
- Ma loro sono i miei Pokémon, naturalmente! Non li trovi magnifici? Li ho clonati personalmente uno ad uno...
- Impossibile! – replicò Red - L’unica persona in grado di clonare Pokémon è morta anni fa, uccisa da Mewtwo. E anche se fosse, non avresti avuto i mezzi o il tempo per poterne creare così tanti! Niente patetiche menzogne con me, Ixor!
Snorlax si avventò di nuovo contro lo scienziato, ma il suo Megapugno venne intercettato da un possente Tyranitar, che lo parò senza difficoltà.
- Sei un ragazzino impertinente. Uguale al tuo amichetto, davvero. Sei così determinato, eppure parli di cose che non sai: i miei metodi di clonazione sono possibili solo grazie ai miei eccezionali poteri. Niente provette o macchinari. Mi bastano questi – e indicò i numeri che coprivano il Tyranitar in campo – e posso copiare e perfezionare qualsiasi Pokémon, ottenendo la loro lealtà incondizionata.
Tyranitar e Snorlax erano impegnati in un feroce corpo a corpo, in una prova di forza tra giganti: entrambi cercavano di sbilanciare l’avversario, stretti in un abbraccio mortale.
- Balle! – sibilò Red – nessun Pokémon potrebbe essere leale ad una persona corrotta come te! Non sembri neppure più un essere umano…
- Infatti sono molto di più – rispose piano Ixor – mi sono elevato al di sopra di qualsiasi legge naturale, oltre gli schemi imposti dalla realtà. Il mio potere è immenso… Ma te ne accorgerai troppo tardi!
Con una violenta spallata, il Tyranitar nero respinse Snorlax e lo atterrò con un colpo di coda. Il possente Pokémon ruggì con ferocia e la moltitudine di numeri sul suo corpo brillarono di una luce oscura, rendendolo ancora più spaventoso.
- Questi non sono Pokémon. Hai creato mostri da laboratorio, servi fatti apposta per assecondarti e portare distruzione. Ti mostrerò cosa vuol dire avere dei veri Pokémon!
Con un gesto, la sua intera squadra comparve sul campo di battaglia: Pikachu, Venusaur, Espeon e Poliwrath affiancarono Snorlax e Aerodactyl e tutti insieme si prepararono allo scontro.


Proprio in quel momento gli altri due ragazzi raggiunsero il luogo dello scontro.
- Statene fuori! – intimò loro Red – se la dovrà vedere con me!
- Red, aspetta! – lo supplicò Blue – Non puoi combattere in queste condizioni! Dobbiamo cercare una soluzione insieme…
La ragazza fece un passo verso di lui, ma ad un cenno dell’allenatore, Pikachu usò Sostituto e una copia del Pokémon le apparve davanti, soffiandole contro con aria minacciosa.
- Non costringermi, Blue – disse Red, – è una faccenda personale. Deve pagare per ciò che ha fatto.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
- E’ fuori di sé…
- Quasi quasi lo preferivo quando era muto – pensò Frost, preoccupato – Se non interveniamo, alla fine di questa battaglia ci scapperà il morto…
Mentre Red tornava a concentrarsi sulla battaglia, il Ranger mise una mano sulla spalla della compagna e la fece indietreggiare.
- Non possiamo fare niente per fermarlo – disse grave.
- Ma non possiamo lasciarlo combattere così! Farà male a sé e ai suoi Pokémon!
- Non sta a noi decidere per lui.
- Mi stai dicendo che dobbiamo rimanere qui a guardare?
- No. Aiuteremo Red, te lo prometto. Ma non direttamente: seguimi.
Frost corse via e Blue esitò, guardando l’allenatore e Ixor prepararsi per la battaglia; poi lo seguì, e il Sostituto di Pikachu svanì in una nuvoletta di fumo.


- Poli, Geloraggio! Saur, Foglielama! – comandò Red e un tornado di foglie congelate si abbattè sul Tyranitar, senza provocargli alcun danno notevole.
- Inutile! – rise Ixor, mentre il suo Pokémon incassava il colpo – I tuoi attacchi non hanno significato per i miei Pokémon numero! Le loro prestazioni sono ottimizzate dai miei poteri e qualunque trucco tu possa escogitare si rivelerà inefficace! Tyranitar, usa Terremoto!
Red barcollò mentre una potente scossa sismica mandava a gambe all’aria tutta la sua squadra.
- Il tuo amico mi ha giocato una volta, le vostre diaboliche tecniche non mi coglieranno più di sorpresa! A cosa serve una strategia elaborata, quando puoi disporre di una potenza simile?
L’allenatore vacillò: aveva davanti a sé un avversario dalla potenza inaudita, apparentemente invincibile, che non poteva eludere o sfuggire…
Poi il pensiero di Ignotus tornò prepotente e la rabbia prese il sopravvento.
- Megapugno! – comandò – Psicoraggio, Fulmine, Solarraggio, Idropompa, Iperraggio… Abbattetelo!
I Pokémon caricarono le loro mosse più potenti e colpirono tutti insieme, con veemenza. Il Tyranitar si chiuse in difesa e parò per primo il colpo di Snorlax; un attimo dopo tutti i fasci di energia multicolore raggiunsero simultaneamente il bersaglio, causando una seconda, violenta esplosione.
Incredulo, Red osservò il suo Snorlax accasciarsi a terra; parte degli attacchi che aveva ordinato lo avevano colpito mentre era vicino all’avversario. Nel linguaggio tecnico degli allenatori quel genere di danni era chiamato “fuoco amico”, un errore da principiante; la frenesia di colpire gli aveva fatto dimenticare i basilari della lotta e aveva finito per danneggiare i suoi stessi compagni. Senza contare che, accecato dall’ira, aveva perso l’abilità di comunicare con loro.
Ringhiando dalla frustrazione, richiamò Snorlax nella Pokéball e poi rivolse lo sguardo verso l’avversario. Il terreno nelle immediate vicinanze era stato bruciato dalla potenza dell’esplosione, ma la sagoma del Tyranitar era ancora in piedi: in quel momento, l’allenatore pensò seriamente che non ci fossero più speranze.
Poi Red sgranò gli occhi terrorizzato, mentre il Pokémon coperto di numeri lanciava un acuto grido di dolore: la zampa sinistra e la maggior parte del torace erano stati tranciati via dall'esplosione, lasciandolo orribilmente mutilato.
Le urla del Pokémon crebbero di intensità, un lamento di sofferenza sempre più alto, fino a che non rovinò a terra, consumandosi fino a diventare fumo nero.
Ixor osservava la scena compiaciuto.
- Complimenti, piccolo allenatore, sei riuscito ad abbattere uno dei miei Tyranitar. Ora me ne rimane solo qualche altra dozzina…
La sua folle risata si propagò per tutta la città e Red si sentì mancare.
Guardando i suoi Pokémon, capì che il combattimento aveva turbato i loro cuori al pari del suo, non solo per aver usato gran parte delle loro energie, ma soprattutto per aver eliminato in maniera così brutale un altro Pokémon, benché corrotto e controllato dal terribile scienziato.


- Dove mi stai portando? – sbottò Blue, mentre Frost continuava a correre a nord – non ho intenzione di perdere tempo mentre Red combatte contro quell’essere…
- No. – rispose Frost e per un momento l’autorità della sua voce spiazzò la ragazza – Devi venire con me, se vuoi veramente aiutare il tuo amico.
Già, perché ormai si trattava del suo amico. Il Ranger aveva rinunciato a intraprendere qualsiasi relazione con quella ragazza o con Red; era stato uno stupido a lasciarsi distrarre dalle emozioni e aveva messo in pericolo l’intero esito dell’operazione con il suo comportamento bonario e superficiale. Rabbrividì al pensiero di cosa avrebbe detto il comandante se avesse saputo della condotta che aveva tenuto durante il viaggio. Lui era un Ranger, uno dei migliori: era tempo di dimostrare che poteva fare la differenza.
Poco più a nord il paesaggio iniziava a diventare aspro e montano. I soffici prati si trasformavano gradualmente in lunghi sentieri ghiaiosi e le prime rocce calcaree cominciavano a spuntare dal terreno. Frost era già stato in quel posto durante l’addestramento all’accademia dei Ranger e in breve individuò l’entrata del Tunnel Roccioso.
Blue osservò la grotta, stupita.
- E’ buio pesto, lì dentro – disse, mentre Frost si inoltrava nelle profondità della caverna – non hai Pokémon che conoscano Flash?
- Non ne ho bisogno. Ho passato diversi mesi in questo luogo quando ero ancora un apprendista. Stammi vicina e non ti succederà nulla.
La ragazza esitò, ma poi notò la disinvoltura del Ranger nell’aggirarsi nell’intrico dei cunicoli, immersi nella più completa oscurità; per la prima volta da quando si erano conosciuti, sentì di potersi fidare di lui.


Red era a pezzi. Non aveva mai sostenuto uno scontro impegnativo come quello: non era la prima volta che avversari più potenti di lui lo avevano messo con le spalle al muro, ma aveva sempre potuto contare sui suoi Pokémon e sui suoi amici.
Eppure, guardandosi intorno, vide che il suo orgoglio e la sua cieca rabbia lo avevano lasciato da solo, a combattere una battaglia che avrebbe perso.
- Qualcuno si è appena reso conto di non avere possibilità di vincere? – rise lo scienziato – Non è una bella sensazione vedere sfumare le tue possibilità di vittoria, vero? Ora sai cosa ho provato, per ben due volte nella mia vita, a vedere infranti sogni e speranze, abbandonato da tutti. Ora lo sai!
Ancora una volta, Ixor si abbandonò alla sua folle risata e Red abbassò il capo, sconfitto.
- È divertente – continuò l’uomo – in queste situazioni il cattivo dovrebbe spiegarti il suo piano malvagio e offrirti la possibilità di unire le tue forze alle sue. Ma sai, ragazzino, questa è la vita vera. Credevi di essere in uno di quei cartoni animati dove i cattivi perdono e i buoni vincono sempre? È così? Non esiste bene o male. Esiste solo forza e debolezza. Il forte sopravvive e il debole soccombe. È ora che ti insegni questa lezione come l’ho imparata io, tanto tempo fa...
Tre giganteschi Aggron, coperti di numeri, fecero un passo in avanti e puntarono le corna aguzze contro l’allenatore.
- Iperraggio! – ordinò Ixor.
Red guardò l’energia dell’attacco caricarsi sulla punta delle loro corna unirsi in un'unica, luminosa sfera: era bella e terribile, multicolore e brillante come una stella. Rimase immobile, aspettando l’inevitabile, senza cercare nemmeno di difendersi.
Poi il raggio partì e il ragazzo chiuse gli occhi.
Il nero delle sue palpebre si tinse di mille colori e il boato che ne seguì gli trapassò i timpani.
Eppure non avvertì nessun dolore.
Quando riaprì gli occhi, vide davanti a sé il suo Espeon, circondato dall’evanescente aura di Schermoluce, in piedi davanti a lui.
- Vee… - mormorò Red.
Tutti gli altri suoi Pokémon gli si avvicinarono e si disposero a semicerchio davanti a lui, in posizione di attacco. Nei loro occhi Red vide brillare l’incrollabile determinazione di chi non si sarebbe mai arreso, nonostante sapesse di combattere una battaglia persa.
L’allenatore sorrise: era esattamente quello che aveva insegnato loro. Non arrendersi mai. E se valeva per loro…
- Vale anche per me! – urlò con tutto il fiato che aveva in corpo – Aero, Supersuono! Saur, prepara Solarraggio! Vee, Pika e Poli, coprite Saur e respingete quelle creature! Possiamo farcela!


- Qui dovrebbe essere profondo abbastanza. – dichiarò Frost e si fermò.
- Abbastanza per cosa?
- Ho bisogno della tua attrezzatura, Blue. Devi disporre delle casse di amplificazione in questa stanza, in modo che la musica si risuoni in tutta la caverna.
- Quale musica? – chiese di nuovo la ragazza, mentre tirava fuori i cavi necessari dal suo zaino.
- Il Pokègear in dotazione ai Ranger ha anche una radio. Ascolti mai Pokémon Music?
La ragazza ultimò i preparativi e tornò da lui, sempre più perplessa.
- Non ne ho mai sentito parlare, non ascolto la radio…
- Beh, io sì. E ho notato che anche i Pokémon selvatici apprezzano certe melodie e accorrono in massa quando le sentono.
- Aspetta – disse Blue, allarmata – Non vorrai mica…
Frost sintonizzò il suo Pokègear sulla frequenza giusta e attaccò lo spinotto alle casse di amplificazione.
L’intero Tunnel Roccioso venne scosso dalle vibrazioni sonore della Marcia Pokémon, proiettata nell’aria a massimo volume e i due ragazzi si coprirono istintivamente le orecchie.
- Che diavolo ti dice il cervello? – strepitò Blue, gridando sopra il frastuono – Questa musica farà accorrere tutti i Pokémon della grotta! Verremo sommersi da centinaia di Zubat e Geodude!
- No – rispose Frost, urlando anche lui – non fino a che disponiamo di questo!
Ed estrasse lo styler di cattura.
- Dovrai aiutarmi a individuare ed isolare i Golbat e i Graveler man mano che arriveranno. Sei pronta?
La ragazza era stata presa alla sprovvista dal folle piano del Ranger, ma decise che ne ormai non aveva più senso tirarsi indietro. Un attimo prima che il primo stormo di Zubat si abbattesse su di loro, chiamò in campo il suo Blastoise e i due cominciarono a lottare fianco a fianco, in perfetta sincronia.


La piazzetta di Lavandonia era sconvolta da continue esplosioni e raggi di luce; Red aveva ripreso il controllo della situazione, ma i Pokémon dello scienziato erano più agguerriti che mai e resistevano ben oltre il loro limite massimo, per poi scomparire in piccole volute di fumo.
Ixor comandava loro di attaccare senza sosta, sicuro della sua superiorità numerica, senza curarsi della loro sorte.
Ogni assalto sembrava dover essere l’ultimo per Red, ma ogni volta il ragazzo riusciva ad elaborare velocemente una controffensiva e a respingere l’avversario di turno: per la maggior parte erano Raticate, ma spesso arrivavano più impegnativi Forretress, Weezing, Rhydon… Sembrava che l’esercito nemico non avesse mai fine e ad ogni colpo portato a segno, i numeri che coprivano i loro corpi brillavano, rendendoli ancora più spaventosi.
La mente di Red lavorava su due fronti. Sapeva di doversi concentrare sulla lotta, ma era necessario anche trovare in fretta una soluzione a quella situazione o sarebbe stata la fine. Poi ricordò le parole della recluta catturata al laboratorio. “Fermatelo ora, perché vuole ancora più potere”…
- Ixor! – urlò – tutto questo non ha senso. Non hai radunato tutti questi cloni solo per dare battaglia a me! Qual è il tuo vero obiettivo?
Lo scienziato inclinò la testa, divertito.
- E per quale motivo dovrei raccontare a te dei miei obiettivi? Chi ti credi di essere, ragazzino?
Uno dei suoi Graveler usò Frana e i Pokémon di Red vennero investiti da una pioggia di pietre. Pikachu fu il primo a cadere, e Aerodactyl lo seguì poco dopo; con un sospiro, entrambi si accasciarono a terra, esausti.
- Pika, Aero, no!
- Oh, sì – sussurrò Ixor, mentre i numeri sul corpo dei suoi Pokémon brillavano più intensamente che mai – sento che sta per arrivare…
Quando crollò anche Espeon, abbattuto dal Neropulsar di uno dei Mightyena nemici, Red avvertì una stretta al cuore e una vaga sensazione di freddo che non aveva niente a che fare con il clima; la stessa che aveva provato molto tempo prima, in una torre al centro della foresta…
Tutti i Pokémon, corrotti e non, smisero immediatamente di combattere e restarono immobili, in attesa.
Un inspiegabile senso di aspettativa permeava l’aria, l’attesa di un evento terribile ed inequivocabile.
Poi, apparentemente uscita da una contrazione dimensionale, una forma squadrata e irregolare irruppe al centro del campo di battaglia. Sfocata e distorta, era costituita di una materia indefinibile, pulsante e viva. Proprio come i numeri presenti sui Pokémon di Ixor.
- Sì! – esultò lo scienziato, alzando le mani al cielo – Missingno è tornato!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: non tutti sono a conoscenza dei numerosi glitch nella serie di Pokémon, quindi ho deciso di dare un piccolo supplemento a fine capitolo elencandoli.
In questo capitolo è presente:
Sparizione di Pokémon clonati: il nome è la spiegazione stessa del glitch. Capita a volte che i Pokémon ottenuti tramite clonazione spariscano. Nella storia avviene quando il Pokémon viene messo k.o..
Il Dr. Fuji (da non confondere con Mr. Fuji!) è lo scienziato che ha creato Mewtwo per conto del Team Rocket. Muore nell’esplosione del laboratorio, causata dallo stesso Mewtwo, nel primo film.

 
  
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