Personaggi:Haymitch, Katniss
Prompt: camino, rifugio, abbraccio
Sono stata molte volte a casa di Haymitch, ma mai da quando la guerra è finita. Chissà come se la passa.
Eh, figuriamoci. Il camino sempre spento, tutto in disordine, lui sdraiato sul divano con l’immancabile bottiglia vuota.
Questa casa è più un rifugio, ma se sta bene a lui non sta bene a me, che devo ficcanasare ovunque. Eh sì, lo ammetto. Ammettere le proprie colpe è il primo passo verso una me migliore.
“Salve, Haymitch. Mi chiedevo come te la passi”
Aveva detto lui di passare a trovarlo qualche volta, ma non mi aspettavo certo che lui accoglie i suoi ospiti in questo modo.
“Gentile da parte tua” borbotta, un po’ assonnato.
“Buffo come tu non sia cambiato nemmeno un po’ dopo… tutto quanto” faccio notare.
Haymitch risponde “Beh, ci sono ferite che non si possono rimarginare, e tu dovresti saperne qualcosa, dolcezza”
Questo è vero. Non mi riprenderò mai più. “Ma almeno sono andata avanti, più o meno. Tu, invece, vivi solo per l’alcool”
Sembra agitato. “Non vivo solo per l’alcool! Devo anche farti capire quanto sbagli!”
Che bastardo! “Non ho mai sbagliato, altrimenti mi sarei pentita!”
Il mio interlocutore sembra rifletterci su. “Mh, giusto. Ma tu hai una concezione dell’errore che è molto limitata. Per te quasi niente è errore. Ammettilo”
Non riesco a crederci! A volte è così insensibile! “Quando sei ubriaco sei assurdo! Non capisco perché ancora ti frequento!”
“Tu lo sei sempre, assurda. Vieni qui” e mi ritrovo in un abbraccio da parte di Haymitch Abernathy, il vincitore della cinquantesima edizione degli Hunger Games.
Lo apprezzo molto, allora batte ancora un cuore che non è annegato sotto tutto quell’alcool.