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Autore: Darko    08/04/2008    1 recensioni
Cosa succederebbe se un esercito di immortali distruggesse tutto ciò che un ragazzo ha amato? Cosa succederebbe se questo ragazzo , dopo essere stato ripudiato dagli Elfi, combattesse la sua prima battaglia mostrando di non essere umano? "Sei colui che è nato per dissipare le tenebre. Non ti farai attrarre dal male e lo combatterai. Sei l'eletto. Diventa ciò che sei nato per essere"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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5. Rudimenti, Consiglio, guerra
5.
Rudimenti, Consiglio, guerra

Dopo un buon bagno ristoratore Vaolin tornò nella sua camera da letto. Era arredata magnificamente: un comodo letto si trovava al centro esatto della stanza, ai muri erano appesi diversi arazzi e a far luce, incastonate nel muro, vi erano due splendidi finestroni di vetro incorniciati con legno massello. Entrò e vide che su un tavolino c’erano una pila di vestiti e un biglietto. Vaolin si avvicinò e prese in mano la pergamena:

Ora che sei un cortigiano di Tornalziona, devi essere vestito come uno di loro. I tuoi vecchi vestiti sono in lavanderia, ti verranno consegnati quando saranno pronti. Ricorda che dovrai indossare la divisa da cortigiano al cospetto del re e in tutti i palazzi regali.
Alina

Solo allora il ragazzo si accorse della pila di vestiti, la stese sul letto e la esaminò. Vi erano un paio di pantaloni amaranto scuro, un cinturone nero con fibbia dorata, una camicia bianca a manica larga, un paio di ottimi stivali neri e una blusa smanicata rossa bordata d’oro con un leone rampante dorato sulla schiena.
Si trattano bene qui. Vaolin si infilò i vestiti e uscì dalla stanza. Scese gli scaloni e giunse al portone, lo aprì e il sole lo investì in faccia. Era nel cortile interno del palazzo e Alina gli corse incontro. Era una ragazzina, avrà avuto al massimo quindici anni, ma era bellissima, con i biondi capelli e gli occhi verdissimi. Vaolin ne era rimasto rapito quando l’aveva vista nel palazzo del re e aveva perso il fiato quando lo aveva preso per mano per accompagnarlo fuori. Ora la contemplava e non si accorgeva nemmeno di cosa dicesse tanto era rapito da quello spettacolo.
Allora ti va di andare a fare un giro per la città?-
-Sicuro– rispose Vaolin.
La ragazza lo accompagnò per tutta la città, gli fece visitare tutti i negozi, di armi, mobili, alimentari e ogni altra sorta. Passarono in mezzo al mercato e Alina gli spiegò che c’era tutti i giorni eccetto la domenica; Vaolin notò che la città era molto ben tenuta, nessuna sporcizia in terra, tutte le strade in ottime condizioni e i palazzi sistemati ordinatamente. Passarono così una meravigliosa mattinata. Quando erano nei pressi della piazza centrale, giunse un messaggero che salutò Vaolin:
-Sei convocato da lord Kyrion al campo di addestramento. Mi ha detto di portarti là immediatamente-
-Ho capito. Verrò con te-
Poi si girò verso Alina, infelice di non poter passare ancora un po’ di tempo con lei.
-Vai cosa stai aspettando?- disse lei.
-Niente. Allora ci vediamo-
Così detto si allontanò; Alina rimase a guardarlo ma poi:
- Vaolin!-
- Che c’è?- rispose il ragazzo.
Alina esitò parecchio, spostando lo sguardo dall’araldo al ragazzo:
- Niente - si girò e corse via.
Vaolin rimase stupito, ma poi seguì l’uomo fino al campo di addestramento.

Il campo di addestramento era in cima ad una collina sopra Tornalziona, era una grandissima piazza d’armi, dove qualche migliaio di uomini si allenavano singolarmente nel corpo a corpo e nel tiro al bersaglio, oppure in blocco provando manovre tattiche.
Vaolin fu condotto dal fabbro che gli consegnò una spada e uno scudo. La spada qualche tempo indietro doveva essere una splendida spada, che pochi guerrieri si sarebbero potuti permettere, ma ora era un ferrovecchio smangiato dalla ruggine. Lo scudo era un solido disco di legno e cuoio rinforzato con borchie di ferro.
Dopo aver ricevuto le armi venne scortato fino a dove si trovava lord Kyrion.  
Il capitano lo accolse a braccia aperte e lo salutò:
Eccoti finalmente! Ora possiamo cominciare-
Così detto lo prese per una spalla e lo trascinò verso il campo.
- Va bene, ora siamo pronti. Impugna la spada –
Vaolin si mise in posizione  con la spada nella sinistra.
- No, no, no! Così non va! Devi mettere il piede destro in avanti in modo che il tuo colpo di sinistro sia più potente -
- Così? – chiese Vaolin
- Si. Perfetto. Ora prova a copiare i miei movimenti –
Il capitano cominciò a muoversi ed eseguì semplici mosse, che però a Vaolin riuscirono difficilissime.
- Uhm! Va bene, ma puoi fare di meglio –
Il capitano continuò a mostrare a Vaolin come muoversi, l’allenamento durò fino a sera e alla fine, Vaolin sfinito si appoggiò al palo che sorreggeva i fantocci.
Il capitano gli si avvicinò e disse: - Per oggi può bastare. Domani ti aspetto alla stessa ora –
Vaolin annuì e i due si salutarono.

Passarono settimane intense, quasi tutte le giornate erano occupate dall’allenamento, le serate erano in compagnia della splendida Alina, gratificanti e ristoratrici. Vaolin imparò ad usare ottimamente la spada. Sapeva combattere, anche se non al livello dei soldati di Dusan. Le sue braccia si erano irrobustite e aveva imparato ad usare anche la mano destra, Kyrion aveva insistito perché Vaolin sapesse utilizzare entrambe le mani in caso di emergenza.
Erano ormai trascorsi due mesi quando Lord Kyrion partì. Una grossa attività di Waddlar era stata segnalata dagli avamposti lungo il lago Zarnal, all’incirca tremila unità, forse di più. Dusan non poteva disporre per Kyrion più di duemila uomini, ma questi erano tutti cavalieri pesanti, e Dusan aveva fiducia nelle capacità di Lord Kyrion. Partirono all’alba.
Intanto Durin si era ripreso, già da qualche settimana aveva seguito la riabilitazione dalle ferite, e poi aveva seguito l’addestramento da soldato. Tutti i soldati di Dusan erano cavalieri, fanti e arcieri. La loro specializzazione era scelta in base alle loro capacità. Di conseguenza Durin era un perfetto eclettico soldato di Tornalziona.
Dopo qualche settimana Kyrion tornò. La visione del suo esercito distrutto, gettò sgomento nella folla che lo aspettava dentro le mura. Come poi spiegò al re, Durkaan era intervenuto e avevano messo in seria difficoltà i suoi uomini, solo la conformazione del terreno pianeggiante e la superiorità tattica dei suoi riuscirono a sconfiggere il nemico, impreparato dal punto di vista tattico. Comunque la brutta notizia era che Durkaan aveva un nuovo e numeroso alleato, i Waddlar.
Dusan indisse immediatamente un consiglio di guerra. Vaolin riuscì a farsi immettere nel consiglio come paggetto e ascoltò le decisioni.
Il re esordì – Signori Consiglieri, il problema è grave, molto grave per tutto il nostro regno e per i nostri alleati – fece una pausa per essere sicuro che le sue parole avrebbero fatto presa – Durkaan si è alleato con i Waddlar.
Un mormorio, poi un vero e proprio chiasso, si alzò dalla tavola dodecagonale, ogni consigliere stava provando a dire il suo parere e ne risultava un trambusto infernale. Dusan li guardò innervosendosi sempre di più, aspettando e aspettando. Quando il baccano fu insopportabile si avvicinò all’orecchio di un paggio e gli disse qualcosa. Questi uscì e ritornò poco dopo con un enorme corno di avorio, argento e oro.
Il re lo mise alla bocca.
Un imponente, roboante, terrificante boato investì tutti i presenti che si accasciarono e si zittirono in pochi attimi.  
Quando ci fu assoluto silenzio il re li guardò compiaciuto. Vaolin era sconvolto, quando si tolse le mani dalle orecchie e riaprì gli occhi, notò che gli enormi lampadari oscillavano ancora.
 - Questo era il corno di Gyrgaix il Nero, il potente sire di Karhar’dom; questo suono terrificante sbaragliava eserciti. Io sono stato costretto ad usarlo con un consiglio!- la seconda parte del discorso fu urlata dal re in modo che tutti i presenti capissero che non stava scherzando. Tutti i consiglieri si rimisero composti ai propri posti.
 - Ora dove eravamo rimasti? Quindi Lord…BASTA!!!- un mormorio spinse il re a sfilare la lunga spada e a sbattrla ripetutamente sul tavolo con il piatto in modo da provocare un rumore stridente.
Poi proseguì: - Mai. Mai nella mia vita ho dovuto sfoderare un simile gesto di stizza per affermare la mia autorità! Il re deve essere rispettato dal suo popolo allo stesso modo in cui egli rispetta il proprio popolo! Signori, abbiamo una guerra da gestire. Non è questo l’atteggiamento adatto! Vi state comportando da immaturi! Se non sarete capaci di sostenere un argomento in maniera civile, vi imporrò di abbandonare la sala. Intesi? –
Dopo questa sfuriata i partecipanti vennero a più miti consigli e tutto si svolse perfettamente fino allo scioglimento ufficiale. Una nuova imponente spedizione sarebbe partita per Cimrotin, una città dove si temeva un attacco da parte dei Waddlar. Questa volta però, le truppe erano composte di fanti e arcieri perché Cimrotin era una gran rocca difficile da espugnare. Quindi i soldati sarebbero stati al sicuro all’interno delle mura.
La guerra era cominciata.   
  
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