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Autore: elev    17/10/2013    4 recensioni
Un nuovo progetto, un insieme di sensazioni. Elly quel giorno un incontro del genere non se l'aspettava di certo. Come non si aspettava di dover aver a che fare con la sua reazione in quel momento. Elly odia le presentazioni formali e adora il caffè. Dave... ha gli occhi azzurri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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All I’ve got is a guitar, three chords and the truth

Ormai era diventata una mia tappa quotidiana.
Al mattino, entrando in ufficio, mi fermavo in portineria a salutare la ricezionista. Ed ogni mattina incrociavo lo sguardo assonnato di Dave che sedeva di fronte a lei.

Quella mattina portava un grosso pullover di lana verde scura. I due bottoni messi di spieco sul lato chiudevano una parte dello scollo che finiva in un grosso colletto “alla marinaio” piegato fino a metà torace.
Non faceva nulla. Questo ormai era risaputo.

Avevo preso il giro di chiedergli - come stai? - Tutte le sante mattine. Lui mi rispondeva con un “grugnito” assonnato della serie - hai una domanda di riserva?- oppure - sto ancora dormendo…-.
Il discorso iniziava sempre da quella domanda e finiva che in ricezione ci rimanevo minimo dieci minuti.
Qualche volta rispondeva al telefono.
E qualche altra, se passava di lì qualche vecchietta, questa lo guardava con ammirazione e rivolgendosi alla ricezionista diceva - ohh ma che bel giovane che ha qui!-
Io ogni volta ridevo di gusto e gli chiedevo - ma cosa ci fai alle donne tu?! Adesso pure con le signore?- per poi salire stancamente le scale ed andarmene al lavoro. Quello vero.

La mattina quel giorno era volata, tra un commento ed una risata, mi ritrovavo come ogni giorno sul terrazzo a bere il solito caffè.
Questa volta c’era una novità.
Dave.

Lo trovai seduto su una sedia da campeggio intento a suonare una chitarra che aveva recuperato non so dove.
- Ammazza oh, ma suoni pure? Quando hai un attimo di tempo potresti pure metterti a lavorare che ne dici? - Gli chiesi sorridendo del fatto che i miei “dubbi sulla sua resa sul posto di lavoro” benché temporaneo, erano veramente fondati.
Mi rispose cantando la canzone che stava suonando.
Rimasi lì a guardarlo con la tazzina in mano.

C’era una verità dentro di me che mi rifiutavo di ammettere.
Finii velocemente il mio caffè e gli feci una mini “standing-ovation” per il concertino prima di raggiungere le mie “adorate cartacce” con un sorriso sghembo sulle labbra.
Stavo facendo la figura della sciocca che ride e scherza come un’adolescente.
È vero.
Ma infondo in quel momento non m’importava.
 
Sarà che il suo “secondo ufficio” dopo la ricezione fosse vicino al cucinino che si affacciava sul famoso terrazzo ma tutte le sante volte che ci finivo anche per fare compagnia a qualche altra persona ci dovevo scambiare qualche parola per forza.
Quel mattino Dave lo trovai nel cucinino prima di me.

Prima che io potessi farmi una dose della mia “linfa vitale” : il caffè!
Ero ancora “disconessa” e nel mondo dei sogni.

Lo guardai assonnata e lo salutai velocemente, senza dare troppo peso alla sua presenza.
Cosa che solitamente non capitava.
Ma il mondo lo sapeva: Elly senza caffè non connette.

Fissavo il rigagnolo di quel liquido schiumoso che scendeva dalla macchinetta del caffè direttamente nella mia tazzina e sbuffai. Lui mi guardò con un espressione compassionevole se vogliamo, della serie - sì è mattina e ti capisco -.
Non gli diedi retta.

Fu a questo punto che, con quel viso d’angelo che si ritrovava, mi disse: - hai notato la mia simmetria? -
Lo guardai con un misto di sorpresa e noia… - si, guarda…- precisò indicandosi i capelli.
Sorrisi leggermente e gli chiesi cosa mai avesse fatto di così speciale ai capelli. Dal momento che fissavo quel ciuffo ribelle con un bel punto di domanda sopra la testa.

Non capii subito cosa intendesse, finché lo vidi prendersi il ciuffo più lungo tra le dita , spostarlo da un lato di modo da lasciarsi scoperta la parte sotto.
Rimasi a bocca aperta quando capii cosa intendesse per “simmetria”.
Aveva provato a rasarsi i capelli sotto!

Fissavo la sua testa come se fosse il mondo perduto o qualcosa del genere, me ne resi conto, quando sentii la voce della coscienza dentro la mia testa che rimbombava come la famosa particella di sodio nell’acqua minerale dicendo - dddio svegliati Elly, sei proprio fulminata forte…!-

- Mi si è fermata la macchinetta a metà del lavoro! - Aggiunse. Cercai di trattenere una clamorosa risata mordendomi la lingua e sfiorandogli il ciuffo laterale gli dissi che aveva proprio la testa come un nido di acquile!

Dave era dannatamente bello!
Questa era la verità.
E non potevo farci nulla.

 

  
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