Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: blue_flames    18/10/2013    3 recensioni
Crossover con percy jackson
Quinntana
"...ti sfido! Sempre che tu non abbia paura di perdere”
”Io non posso perdere contro di te!”
”Quindi accetti...?”
“Certo!”
“Allora scommettiamo..? Se vinco io la tua casa si allea con la mia per la caccia alla bandiera e se invece perdo farò quello che vuoi”
...si mise in posizione,allargo le gambe, prese un respiro gonfiando il petto, potevo vedere benissimo la curva del suo seno perfetto sotto la maglietta del campo, quando alzo le braccia per tirare la maglietta lasciò scoperto un lembo di pelle chiara. Mi morsi le labbra e ingoiai a vuoto, quei pochi centimetri di pelle scoperta mi stavano facendo impazzire, alzai lo sguardo sul suo viso che di profilo era ancora più bello se si poteva. Quinn lasciò la freccia e contemporaneamente fece uscire l’aria dai polmoni che aveva trattenuto fino a quel momento, la freccia si piantò perfettamente al centro, si girò e mi rivolse un sorriso beffardo:”sta a te”.
[cap2]
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Finn/Rachel, Quinn/Santana
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un buon amico

Un ragazzo era incatenato per i polsi a un sudicio muro,sembrava incosciente. Aveva il labbro gonfio e gli occhi pesti,ogni tanto strizzava gli occhi chiusi come se ondate di dolore lo invadessero all’improvviso. Un grosso gigante seguito da un lestrigone,si mise di fronte al ragazzo,gli prese la mandibola tra il pollice e l’indice e alzandogli bruscamente il volto lo fece gemere per il dolore. “Non ti ucciderò, mi diverte vederti fare a pezzi dal mio Campione e finché resisti non vedo il motivo di alleviare il tuo dolore uccidendoti” disse roco il colosso. Riconobbi la sua voce,era la stessa che aveva incitato il gigante a colpire ancora il semi-dio nell’arena. Dato che il ragazzo non dava segni di aver inteso le sue prole il lestrigone lo colpì sulla cassa toracica con un forte pugno che gli mozzò il fiato e disse“Ringrazia il mio padrone che ti risparmia la vita,verme”. Puck aprì gli occhi e si girò verso il gigante più alto,il capo. Lo guardò in faccia prima di sputargli. Quello rise e dopo un secondo gli afferrò la testa e gliela sbatté contro il muro alle sue spalle. Puck urlò e prima di svenire di nuovo sussurrò “San mi troverà e dopo sarà peggio per te”. I due mostri risero e lo lasciarono li appeso,svenuto con un rivolo di sangue che aveva iniziato a scorrergli dalla testa lungo il collo. Una luce,una forte luce invase il mio campo visivo.

Una luce abbagliante mi costrinse ad aprire gli occhi,disorientata mi guardai intorno e notai che la luce proveniva da Rachel. Anche Quinn era sveglia,non mi teneva più la mano e si era avvicinata alla figlia di Apollo. La luce sparì e al suo posto sdraiato sopra Rachel c’era Finn di nuovo umano. Si era trasformato ancora, la stessa Rachel non riusciva a crederci e continuava ad abbracciarlo e baciarlo. Questi con uno sguardo ebete chiese cosa fosse successo e dopo che Quinn gli ebbe raccontato tutto, mi guardò negli occhi come se mi capisse, come se mi volesse dire qualcosa, come se sapesse. Lo guardai anch’io cercando di capire cos’ avesse. “Le pillole di Afrodite ci mettono più tempo a fare effetto sugli uomini trasformati” affermò la bionda come se fosse una cosa molto importante, qualcosa che tutti da quel momento in poi avrebbero dovuto sapere. “Oddio quando Circe ha detto che non saresti più tornato umano ho creduto di averti perso per sempre” disse Rachel abbracciandolo di nuovo. Finn si lasciò stringere da lei, ma non sembrava così coinvolto, continuava a cercare il mio sguardo e ogni volta che lo incontrava nelle sue iridi riscontravo il rimorso ed il senso di colpa. Cosa aveva? Improvvisamente mi tornò alla mante il sogno che avevo fatto e le ultime parole di Puck. “Prima stavo sognando Puck…” dissi calma. Puck,per tutto il tempo in cui avevamo soggiornato da Circe non lo avevo mai pensato,mi ero completamente dimenticata di lui,il quale invece resisteva e mi aspettava. Mi vergognai tantissimo, avrei voluto correre per i corridoi del labirinto fino a trovarlo e avrei ucciso quei luridi mostri che avevano osato fargli del male. “Puck! Dov’era? Cosa stava facendo? Sta bene?” Finn mi investì con le sue domande strappandomi dai miei pensieri di vendetta. “Sta calmo! Ti preferivo quando eri un roditore, non so dove è. So solo che è ferito e se non lo troviamo subito morirà e sarà tutta colpa mia” le dissi brusca. Lui mi guardò contrariato e aprì bocca per dire qualcosa ma ci ripensò e la richiuse abbassando lo sguardo. Dovevo smetterla di trattare tutti così.

Uno strano silenzio era calato nella stanza,mi infastidiva perché permetteva a quella vocina nella mia testa di farmi sentire impotente e in colpa,che mi ricordava i miei errori e che non la smetteva un attimo di nominare Quinn. Rachel mi guardava con compassione anche Quinn mi guardava allo stesso modo ma cercando di non darlo a vedere. Dovevo rompere quel silenzio così dissi “Beh,ora siamo tutti svegli quindi mangiate qualcosa così poi possiamo tornare a cercare Puck”i presenti si scambiarono delle occhiate preoccupate “E tu non mangi?”chiese la Berry. Avrei voluto urlargli di farsi i fatti suoi e di lasciarmi in pace ma mi trattenni. “No”risposi. Rachel esitò un attimo prima di parlare ancora “Non ti fa bene,dovresti mangiare qualcosa. Devi mantenerti in forze”Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo,non volevo mangiare,mi sentivo in colpa per aver messo nei guai il mio migliore amico e non riuscire a trovarlo. Mi sentivo in colpa per aver tradito Quinn,non riuscivo nemmeno a pensare di poter mangiare qualcosa. Mi veniva da vomitare e in un certo senso saltare qualche pasto mi sembrava un modo per punirmi per ciò che avevo fatto,quindi no,non avrei mangiato. “Ho detto di no,lasciatemi in pace. So badare a me stessa!”quella ragazza ce la metteva tutta per irritarmi. Mi allontanai dal gruppo e mi misi in un angolo mentre gli alti facevano colazione o cena,avevo completamente perso la cognizione del tempo. Osservai per un momento il bracciale che mi aveva regalato Puck per il compleanno,premetti le due pietre e subito comparve lo scudo scintillante,era ancora perfettamente nuovo come quando me lo aveva dato. Passai le dita sull’incisione che c’era all’intero. Ripensai al giorno in cui me lo aveva regalato,eravamo felici e spensierati,Puck stava bene e anche se non stavo con Quinn,eravamo felici e affiatate. Avrei dato di tutto per tornare a quel pomeriggio. Mi specchiai sulla superficie dello scudo,l’immagine apparve un po’ distorta ma riuscii ha notare i cerchi sotto agli occhi,avevo un aspetto malato,il mio viso era stanco,i capelli erano stopposi a causa delle salsedine e incredibilmente annodati. Non volevo nemmeno pensare a come sarei stata se non mi fossi fatta un bagno il giorno prima nel mare sull’isola di Circe. Feci una smorfia che venne subito replicata dal mio riflesso,mi passai una mano tra i capelli cercando di districare i nodi. Spostai lo sguardo sui i tre che stavano mangiando,avrei potuto giurare che sia Quinn che Finn,seduti di fronte a Rachel,mi stessero guardando fino a pochi attimi prima. Feci tornare lo scudo nel bracciale e mi stiracchiai un po,non riuscì ad allungarmi del tutto perché diverse fitte mi invasero il corpo,il dolore più intenso proveniva dal mio stomaco,cercai di trovare una posizione che non mi procurasse sofferenze.

Il ragazzo che aveva finito di cibarsi si era alzato e mi era venuto vicino. Le due l’osservavano curiose. Lo guardai scocciata aspettando che mi dicesse qualcosa,il ragazzo mi porse la mano per aiutarmi a tirarmi su “Andiamo a perlustrare i corridoi,ti va?”mi chiese,era una domanda strana ma il ragazzo mi lanciò uno sguardo eloquente,così senza dire niente mi alzai e cominciai ad affiancarlo camminando lungo il primo cubicolo. Quando fummo abbastanza lontani dalle ragazze mi mise un mano sulla spalla e mi fece fermare. “Parla!” dissi. Era ovvio che volesse dirmi qualcosa. Finn si schiarì la voce e dopo un attimo disse ”Io l’ho tradita, sai anche tu com’è Circe. Lei continua ad abbracciarmi, a dirmi quanto mi ama, ma io non resisto più! Il senso di colpa mi sta divorando! La amo e l’ho tradita”finì la frase con la voce rotta dal pianto. Ora capivo: si sentiva esattamente come me,l’unica differenza era che Rachel pareva non aver collegato la metamorfosi a ciò che poteva aver fatto con la maga. Lo guardai negli occhi,sembrava che chiedessero disperatamente aiuto,erano pieni di dolore,frustrazione e rimpianti. “Finn…Io lo so! Mi sento così anch’io,Quinn a malappena mi guarda e non riesco a darle torto. Mi sento un mostro,l’ho fatta soffrire”feci una pausa e poi ripresi “Io credo che Rachel ti abbia perdonato,che abbia capito.” “San,Quinn ti ama e tu la ami,siete fatte l’una per l’altra e poi da quello che ho capito tu e Circe non siete andate fino in fondo”proprio delicato pensai “Senti voi dovete stare insieme”cercò di rassicurarmi,guardandolo capii che lo pensava veramente. Volli credere alle sue prole,Quinn mi avrebbe perdonato. Mi sedetti contro il muro e picchiai la mano sul suolo al mio fianco,invitando Finn a sedersi. Quando si sedette dissi “Grazie,sono contenta che tu non sia più una palla di pelo”,lui si voltò verso di me e mi sorrise con un’aria un po’ malinconica “Non avrei mai creduto di essere ringraziato da Santana Lopez” “Le cose cambiano,ma non farci l’abitudine bietolone”risposi sentendo la necessità di  mettere in chiaro che ero comunque la figlia di Ares. Stemmo un po’ in silenzio finché il ragazzo non disse “Lo troveremo,non preoccuparti. Puck ,lo troveremo e lo riporteremo a casa”,raccolsi le ginocchia al petto e ci appoggiai la testa sopra, “Lo spero,senza di lui non sono niente,lui è la mia famiglia e sempre stato dalla mia parte. Sai,quando ho scoperto di essere lesbica,il primo a cui lo detto è stato lui,e non mi ha giudicato o cacciato. Lui mi ha abbracciato e mi ha detto che non sarebbe cambiato nulla. Il giorno in cui lo detto alla mia famiglia è venuto con me per supportarmi e quando mia nonna ha smesso di parlarmi,mi ha rinnegato e mia madre ha passato una settimana a litigare con lei,lui è rimasto con me. Mi ha consolato,è stato la mia roccia. Se non ci fosse stato lui ad aiutarmi non penso che sarei qui,magari sarei una drogata che è scappata di casa e vive sotto un ponte o sarei sui necrologi per essermi suicidata. Gli devo tutto.”calde lacrime cominciarono a scorrermi lungo le guancie. Il ragazzo mi mise una mano sulla spalla e mi disse. “Lo so,lui vuole farsi vedere come un cretino,che si fa chiunque basta che respiri ma sotto è una delle persone migliori che abbia mai incontrato. Quando sono arrivato per la prima volta al campo,si è subito mostrato un buon amico e quando dopo settimane che ero lì il mio genitore divino non mi aveva ancora riconosciuto,lui mi è venuto a cercare e mi ha spiegato che ha volte succede ma che non bisogna serbare rancore verso gli dei per questo ma bisogna pensare che non è poi così importante e che abbiamo un genitore mortale che ci ama e che adesso avevo trovato una grande famiglia al campo che non mi avrebbe abbandonato”Io sapevo meglio di chiunque altro come era veramente Puck,lo riconoscevo in quello che mi aveva appena raccontato Finn,lui era così,uno stupidone fuori, ma che dentro aveva un cuore d’oro. Come avevo potuto permettere che gli succedesse questo. “Non devi incolparti per quello che sta passando,lui anche sapendo cosa l’aspetta lo rifarebbe mille volte perché protegge la sua famiglia,e Santana tu sei la sua famiglia”continuò come se mi leggesse nella mente. Mi asciugai le lacrime prima di sollevare la testa dalle ginocchia e dire debolmente “Sarebbe stato meglio se non mi avesse mai conosciuto”.

Prima di tornare dalle altre aspettammo nel corridoio che io riprendessi il controllo delle mie emozioni e che nei miei occhi non ci fossero tracce di pianto, non avrei mai immaginato di avere una discussione simile con quel ragazzo, né che potesse rivelarsi un così buon amico. “Allora?” chiese la Berry quando entrammo nello stanzone. La guardammo confusi “Allora cosa?”. “I corridoi, cosa avete scoperto?” disse guardandoci come fossimo due ebeti. “Ah già, i corridoi. Sì, sono come tutti gli altri: lunghi, bui, pietre e tutto il resto” disse Finn con un tono poco convincente. “Come gli altri eh?”disse Rachel sospettosa. “Si hobbit, ora possiamo muoverci? Sai Puck non è in un albergo a cinque stelle a bersi un frullato”. Quinn era stata per tutto il tempo seduta a scrutarci, senza dire una parola. Mi voltai per incontrare il suo sguardo, sguardo che prontamente distolse e fece finta di sistemare lo zaino. Di nuovo si ostinava a mantenere le distanze. Sospirai, Finn che aveva notato il nostro scambio di atteggiamenti, mi posò una mano sulla spalla e mi guardò triste ”Coraggio” sussurrò. Imbracciammo gli zaini e cominciammo a inoltrarci nei cunicoli. Il viaggio fu silenzioso e monotono,il tempo sembrava non passare mai,i paesaggio era sempre più o meno lo stesso,ogni tanto svoltavamo,c’erano dei bivi o degli stanzoni.
Ci fermammo per la stanchezza e per far permettere agli altri di rifocillarsi. “Dai Santana mangia qualcosa, non riporterai Puck da noi morendo di fame” mi disse Finn, sbuffai “Non ho fame, quando vi farete i cazzi vostri avvertitemi”gli sputai quelle parole addosso con rabbia. “Santana smettila di fare così, ti capisco ma ti fai odiare da tutti in questo modo e non risolvi nulla”. Le ragazze ci guardavano a turo con gli occhi spalancati ”Oh! Non pensare che solo perché mi hai visto in un momento di debolezza ora potrai prendere il posto di Puck” gli urlai alzandomi e calciando il suo zaino, per poi allontanarmi e mettermi in un angolo ad incidere il pavimento con la punta della spada in preda alla rabbia e alla frustrazione. Il ragazzo si alzò venendomi in contro ma fatti pochi passi sentì la voce di Rachel “Finn! Lasciala stare, che ti importa è solo una stronza”. Si infatti sono solo una stronza che mette nei casini il suo migliore amico e che ogni volta che riesce ad affezionarsi o anche solo ad avere un rapporto civile con qualcuno, rovina sempre tutto esattamente come avevo fatto con Quinn e ora con Finn. Il ragazzo si girò di scatto scioccato verso la brunetta “Ma che stai dicendo?” Le chiese non riconoscendo più la sua fidanzata. “Sto dicendo che vi ho visti. Non pensare che sia una stupida. È da quando siamo tornati nel labirinto che vi comportate in modo strano, ho sorvolato sulla questione di Circe, ma non pensare che non mi faccia soffrire e se ora pensi di metterti con Santana dimmelo subito, così evito di fare la figura della cretina cornuta”. Ci fu un attimo di silenzio in cui Rachel e Finn si guardarono fisso negli occhi. Poi Finn si voltò e prima di continuare a venire nella mia direzione disse “Io non ti riconosco più”, ”Finn fermati, se vai da lei tra noi è finita!” disse la ragazza con un tono duro che tradiva uno più supplichevole. Il ragazzo rimase fermo dov’era con le spalle a Rachel, mi guardò negli occhi. “Non è di te che ho bisogno” gli dissi spostando lo sguardo sulla bionda che lo teneva fisso a terra. Presi un respiro profondo e pensai un attimo prima di proseguire “Non venire. Spiegale tutto, ma fallo quando non ti posso sentire”. Il ragazzo mi guardò per un momento prima di annuire e tornare su i suoi passi, Rachel lo guardava curiosa. Aprì bocca per chiedergli a cosa mi riferissi ma lui la anticipò “Non ora” disse solo.
In quel momento l’unica persona che volevo accanto era Quinn, ma lei si ostinava starmi lontano e questo non fece altro che contribuire a farmi sentire peggio. Pensavo che la notte subito dopo il nostro ritorno, ci fossimo chiarite e che presto ci saremmo rimesse insieme, ma sembrava che non avessimo mai avuto quella conversazione e mi sentivo esausta così decisi che avrei fatto riposare gli occhi un attimo, chiudendoli.

PoV esterno

Santana stava dormendo, come biasimarla. I ragazzi si meravigliavano di come potesse stare ancora in piedi avendo saltato già due pasti. Camminavano tutto il giorno e questo era estremamente faticoso per loro figuriamoci per lei. Decisero di lasciarla riposare e partire più tardi. Finn prese da parte Rachel e la guardò serio, lei sostenne il suo sguardo. Aveva bisogno di sapere, lui glielo doveva. Sussurrando le spiegò perché erano spariti nei corridoi tralasciando però il fatto che Santana aveva pianto e ciò che gli aveva raccontato della sua vita privata. Gli spiegò che era preoccupato per lei e che voleva solo rassicurarla visto che Quinn ormai non le parlava e non la guardava, era sola e aveva perso tutto. “Mi dispiace, io non avrei mai dovuto fare quella scenata. Mi dispiace”disse la brunetta mortificata abbassando lo sguardo. Finn la strinse a se e rimasero in quella posizione finché non fu ora di partire. Quinn nel frattempo si era appoggiata al muro e aveva reclinato la testa all’indietro. Non aveva mai smesso di guardare Santana che distrutta teneva gli occhi chiusi e si riposava. I pensieri affollavano la mente della bionda, la sua ragazza aveva bisogno di lei ma non riusciva ad avvicinarsi e per questo si sentiva un mostro. Avrebbe voluto stringerla a sé, baciarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, ma non era abbastanza forte, quindi rimaneva lì, contro il muro a fissarla, sperando che la latina la sentisse in qualche modo più vicina.

ANGOLO DI QUELLA CHE NON DORME:
Sono di nuovo in ritardo lo so,chiedo perdono. Come promesso ecco un momento Finn-Santana, scaturito dalla punta commemorativa. Grazie a RossoCannella che mi ha corretto il capitolo.
Ho scritto quattro capitoli di una nuova ff Quinntana, non so bene se pubblicarla qui o nel settore Originali visto che i personaggi sono un po’ occ e il contesto non è Glee. Comunque prima o poi deciderò.
Recensite e continuate a seguirmi. Alla prossima. https://twitter.com/firephoenix97 http://ask.fm/LightTower
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: blue_flames