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Autore: Satsuriko    09/04/2008    3 recensioni
Questa storia comincia con la "giornata dei papà", indetta dalla maestra della piccola Bra, che vedrà come protagonisti padre e figlia. Il rapporto fra Vegeta e Bra non è affatto semplice...ma, presto, una sconvolgente avventura cambierà le loro vite... Spero con tutto il cuore che vi piaccia! Buona lettura! (Dedicata a tutti i fans della famiglia Brief e, in particolare, di Vegeta e Bra^^) --La parte finale è stata ampliata con un piccolo, ma importante, monologo introspettivo di Vegeta: che ne dite di dare un'occhiata?--
Genere: Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ce la farò??

 

 

                                “La mia piccola stella”

 

 

1) La giornata dei papà    -parte uno-


 

“Uff…Spero tanto che papà non faccia i capricci domani…” Sospirò la bimbetta dai capelli turchini preparandosi la cartella per il giorno seguente.
“Quaderni…abecedario…astuccio…merendina…tovagliolo…barbie...” elencò frugando nel suo zainetto rosa.

“Mammaaaa” chiamò la bambina voltandosi verso la porta della cameretta,
“Eccomi, tesoro!”

Erano trascorsi undici anni dalla sconfitta del terribile Majin Bu e la pace, sulla Terra, regnava incontrastata da molto tempo; tempo che volò gioiosamente e all’insegna della spensieratezza per tutti i guerrieri Z.
Quella fresca serata di marzo la piccola Bra, di appena sei anni, era preoccupata per ciò che l’attendeva il giorno seguente: avrebbe portato a scuola suo padre per la tradizionale “giornata dei papà” indetta dalla maestra.
Ma la bambina sapeva a cosa sarebbe andata incontro… dopotutto conosceva suo padre molto bene.

“Che c’è, Bra?” domandò amorevolmente Bulma a sua figlia, dopo essere giunta sulla soglia della camera.
“Senti, mamma…” iniziò titubante la piccola, “tu credi che…credi che papà si comporterà bene domani? Oppure…mi lascerà sola?”

Inizialmente la donna fu colta da una fugace sensazione di sconforto, ma poi disse allegramente: “certo che no! Perché dovrebbe? Anche se non è particolarmente bravo a dimostrartelo…lui ti vuole tanto bene”.
Bulma sfoggiò il suo sorriso migliore per tranquillizzare Bra, ma quest’ultima non mutò espressione.
“Sei sicura, mamma?” mugugnò a testa bassa la bambina.
Gli occhioni azzurri puntati sul pavimento davanti a lei.

“Non potrei mai mentirti, piccola mia…Lo ha detto a me, personalmente, mentre eravamo da soli”.
“Vuoi dire quando…” pensò ad alta voce Bra “…siete nella vostra cameretta di notte e si sentono i rumori strani?” chiese ingenuamente con un’innocenza che solamente i bambini possiedono.

La donna dai corti capelli azzurri arrossì all’improvviso e scrollò la testa rapidamente, muovendo le mani davanti a sé.
“Eeeh? Ma che dici, Bra?!” urlò Bulma agitandosi, “lo sai che le bugie non si dicono! Guarda: ti sta diventando il naso lungo!!”
“Ma…non è una bugia! Io una volta…”
“WHAAAAAAAAA!!”

Bulma si lanciò sulla figlia e cominciò a farle il solletico dappertutto, mentre quella si dimenava schiamazzando; poi le afferrò il nasino: “guarda un po’? È più lungo di prima!” disse fra mille risate la donna.

Il discorso finì lì, quella sera, fra scherzi e risatine.
Ma il dubbio, insinuatosi nel giovane cuore di Bra, rimase a lungo.


-Domani si vedrà…- stava pensando la bimba pochi minuti più tardi, sotto le coperte, -se domani si comporterà bene come tutti gli altri papà, allora vorrà dire che ci tiene davvero a me-.

Nella mente della piccola Bra viaggiavano ricordi, emozioni, immagini…

Dal cancello della sua scuola elementare vedeva spesso tanti padri che portavano in spalla i propri figli e, in quelle occasioni, si chiedeva come mai il suo papà non l’avesse mai presa in braccio.
Altre volte, quando il suo “fratellone” Trunks si offriva (o meglio, veniva obbligato) di portarla al parco-giochi, non poteva fare a meno di notare tanti padri che compravano una gustosa merenda per le loro figlie al carretto del gelato; e poi lo mangiavano assieme, serenamente.
Inoltre la TV non era certo d’aiuto a far sentire Bra amata da Vegeta: nei film, così come nei cartoni animati, non erano rare le tenere scenette padre-figlio.
Padri che pescano con i figli…figli che fanno i compiti con i padri…padri che giocano a baseball con i figli…

Padri! Figli! Sempre padri e figli!
E lei, invece…che tanto elemosinava un po’ di attenzione da parte del fiero genitore…ne riceveva una parte veramente minima.
Quella sera di marzo Bra dubitava fortemente che Vegeta, suo padre, si sarebbe comportato in modo ammirevole durante la “giornata dei papà”.

-Eh, sì…Spero proprio che domani non faccia i capricci…- si ripetè per l’ennesima volta prima di avventurarsi magico nel mondo dei sogni.


Intanto, nella stanza di Vegeta e Bulma, si discuteva, come sempre, animatamente. L’argomento? La “giornata dei papà”, è ovvio.

“Non capisco come mai io debba partecipare a questa pagliacciata ad ogni costo!” sbraitava il principe dei saiyan, contrariato come mai; a quell’irruente affermazione Bulma rispose con l’energia di sempre: “te lo dico io perché: tutti i genitori della classe sono tenuti a rispettare questo piccolo impegno e poi tua figlia ci tiene moltissimo!!”

“Io non devo rispettare proprio nulla, donna! Solo perché ho smesso di ricordartelo tutti i giorni non significa che tu te lo debba dimenticare: io sono e rimango sempre il principe dei saiyan!” strepitò Vegeta puntandosi contro l’azzurra con aria minacciosa.
Bulma non potè fare a meno di sbuffare rumorosamente, poi si parò anch’ella davanti al suo interlocutore e ricominciò: “tralasciando questo avvenimento in particolare, caro il mio principe…ricordati che stiamo parlando di Bra! Di nostra figlia! Una figlia che vorrebbe solo essere amata da suo padre e che invece trova un muro!!”

Ci fu una lunga pausa. Quella volta neanche il grande Vegeta trovò le parole giuste per ribattere, per quanto si stesse sforzando.
L’ultima frase pronunciata da Bulma aveva scosso qualcosa nel profondo del suo cuore.
Anche se non lo avrebbe ammesso mai e poi mai in tutta la sua esistenza… per lui era stata la stessa cosa.
D’altronde Vegeta conosceva meglio di chiunque altro il significato della parola “solitudine”.
E ormai aveva imparato quanto fosse importante l’amore.

“Domani andrai a scuola con nostra figlia e le dimostrerai una volta per tutte che tieni a lei” disse lapidaria Bulma, rompendo il silenzio, usando quel suo tono di voce che non ammetteva repliche.

Il saiyan alzò gli occhi al cielo e mise un broncio che avrebbe fatto sorridere chiunque rientrasse nel suo giro di conoscenze.
Un broncio da bambino capriccioso.
Bulma dovette trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia: non sarebbe stato affatto d’aiuto.

“Tsk…d’accordo…” si arrese infine sospirando e abbassando le spalle.
Bulma gli saltò addosso e lo travolse in un abbraccio coinvolgente, riempiendolo di baci.
“Sono fiera di te, tesoro! Ma, mi raccomando, non deluderla…”
“Ci proverò” rispose il saiyan poco convinto.

                                 

                                                          ********************


Nello stesso istante, una decina di anni luce distante dalla Città dell’Ovest, un losco individuo vestito di stracci stava sogghignando nell’ombra.
“Non mi deluderai…vero, Raysell?”
Il ragazzo inginocchiato davanti a lui rispose rispettosamente: “non lo farei mai, signore: mi impegnerò a fondo per portare a termine il suo piano. Mi metto subito in azione!”

L’oscura figura fece un cenno con la testa ed il servo svanì nel nulla, forse usando un teletrasporto, chissà…

“Vegeta…” sibilò con un filo di voce “presto tutte le umiliazioni subite…tutte le sofferenze che mi hai fatto patire…saranno ripagate. Oooh, avrò la mia vendetta, principino…
…Puoi scommetterci la Corona!”
Una risata tanto roca quanto malefica si levò e invase l’intero antro, facendo volare via i pipistrelli che lì avevano trovato riposo.

Una stella, nell’immensità della galassia, si spense.

 

 

 

Ciao a tutti!! Eccomi con una nuova fan fiction che, spero, vi abbia incuriosito.
Tutto è partito dalla giornata dei papà a scuola della piccola Bra, ma poi…beh…come dico sempre io “mi sono fatta il film” XD
Quindi ora mi ritrovo a scrivere la mia prima fan fiction a più capitoli: se devo essere sincera sono un po’ spaventata. Il mio timore più grande è quello di lasciarla incompiuta perchè io SO cosa si prova a iniziare la lettura di una storia per poi interromperla bruscamente per sempre, in quanto sono stata prima LETTRICE e in seguito AUTRICE di EFP (vabbè, non ci interessa! Nd lettori).

“Ma perché quella demente di Satsuriko ha scritto la parola “corona” con la maiuscola?” Vi starete chiedendo voi (veramente non ci avevamo fatto neanche caso, per quello che ci interessa…-_- nd lettori).
Tsk! -l’autrice incrocia le braccia al petto e si gira dall’altra parte, come fa Vegeta-
Comunque lo saprete più avanti nella storia, se ci sarete ^^
Ricordate che ho bisogno di recensioni per continuare a scrivere: sono il mio carburante dato che sono autrice da una settimana XD.

Fatemi sapere se vi piace, gentilissimi-lettori-cari
-sghignazza maleficamente sfregandosi le mani-

Alla prossima, un abbraccio a tutti!!

                                                                        °Satsuriko°

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

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