“La mia piccola stella”
1) La giornata dei papà -parte uno-
“Uff…Spero tanto che papà non faccia i
capricci domani…” Sospirò la bimbetta dai capelli turchini preparandosi la
cartella per il giorno
seguente.
“Quaderni…abecedario…astuccio…merendina…tovagliolo…barbie...”
elencò frugando nel suo zainetto rosa.
“Mammaaaa” chiamò la bambina voltandosi verso
la porta della cameretta,
“Eccomi, tesoro!”
Erano trascorsi undici anni dalla sconfitta
del terribile Majin Bu e la pace, sulla Terra, regnava incontrastata da molto
tempo; tempo che volò gioiosamente e all’insegna della spensieratezza per tutti
i guerrieri Z.
Quella fresca serata di marzo la piccola Bra, di appena sei
anni, era preoccupata per ciò che l’attendeva il giorno seguente: avrebbe
portato a scuola suo padre per la tradizionale “giornata dei papà” indetta dalla
maestra.
Ma la bambina sapeva a cosa sarebbe andata incontro… dopotutto
conosceva suo padre molto bene.
“Che c’è, Bra?” domandò amorevolmente Bulma a
sua figlia, dopo essere giunta sulla soglia della camera.
“Senti, mamma…”
iniziò titubante la piccola, “tu credi che…credi che papà si comporterà bene
domani? Oppure…mi lascerà sola?”
Inizialmente la donna fu colta da una fugace
sensazione di sconforto, ma poi disse allegramente: “certo che no! Perché
dovrebbe? Anche se non è particolarmente bravo a dimostrartelo…lui ti vuole
tanto bene”.
Bulma sfoggiò il suo sorriso migliore per tranquillizzare Bra,
ma quest’ultima non mutò espressione.
“Sei sicura, mamma?” mugugnò a testa
bassa la bambina.
Gli occhioni azzurri puntati sul pavimento davanti a lei.
“Non potrei mai mentirti, piccola mia…Lo ha
detto a me, personalmente, mentre eravamo da soli”.
“Vuoi dire quando…” pensò
ad alta voce Bra “…siete nella vostra cameretta di notte e si sentono i rumori
strani?” chiese ingenuamente con un’innocenza che solamente i bambini
possiedono.
La donna dai corti capelli azzurri arrossì
all’improvviso e scrollò la testa rapidamente, muovendo le mani davanti a
sé.
“Eeeh? Ma che dici, Bra?!” urlò Bulma agitandosi, “lo sai che le bugie
non si dicono! Guarda: ti sta diventando il naso lungo!!”
“Ma…non è una
bugia! Io una volta…”
“WHAAAAAAAAA!!”
Bulma si lanciò sulla figlia e cominciò a farle il solletico dappertutto, mentre quella si dimenava schiamazzando; poi le afferrò il nasino: “guarda un po’? È più lungo di prima!” disse fra mille risate la donna.
Il discorso finì lì, quella sera, fra scherzi
e risatine.
Ma il dubbio, insinuatosi nel giovane cuore di Bra, rimase a lungo.
-Domani si vedrà…- stava pensando
la bimba pochi minuti più tardi, sotto le coperte, -se domani si comporterà
bene come tutti gli altri papà, allora vorrà dire che ci tiene davvero a
me-.
Nella mente della piccola Bra viaggiavano ricordi, emozioni, immagini…
Dal cancello della sua scuola elementare
vedeva spesso tanti padri che portavano in spalla i propri figli e, in quelle
occasioni, si chiedeva come mai il suo papà non l’avesse mai presa in
braccio.
Altre volte, quando il suo “fratellone” Trunks si offriva (o meglio,
veniva obbligato) di portarla al parco-giochi, non poteva fare a meno di notare
tanti padri che compravano una gustosa merenda per le loro figlie al carretto
del gelato; e poi lo mangiavano assieme, serenamente.
Inoltre la TV non era
certo d’aiuto a far sentire Bra amata da Vegeta: nei film, così come nei cartoni
animati, non erano rare le tenere scenette padre-figlio.
Padri che pescano
con i figli…figli che fanno i compiti con i padri…padri che giocano a baseball
con i figli…
Padri! Figli! Sempre padri e figli!
E lei,
invece…che tanto elemosinava un po’ di attenzione da parte del fiero genitore…ne
riceveva una parte veramente minima.
Quella sera di marzo Bra dubitava
fortemente che Vegeta, suo padre, si sarebbe comportato in modo ammirevole
durante la “giornata dei papà”.
-Eh, sì…Spero proprio che domani non faccia i capricci…- si ripetè per l’ennesima volta prima di avventurarsi magico nel mondo dei sogni.
Intanto, nella stanza di Vegeta e Bulma,
si discuteva, come sempre, animatamente. L’argomento? La “giornata dei papà”, è ovvio.
“Non capisco come mai io debba partecipare a questa pagliacciata ad ogni costo!” sbraitava il principe dei saiyan, contrariato come mai; a quell’irruente affermazione Bulma rispose con l’energia di sempre: “te lo dico io perché: tutti i genitori della classe sono tenuti a rispettare questo piccolo impegno e poi tua figlia ci tiene moltissimo!!”
“Io non devo rispettare proprio nulla, donna!
Solo perché ho smesso di ricordartelo tutti i giorni non significa che tu te lo
debba dimenticare: io sono e rimango sempre il principe dei saiyan!” strepitò
Vegeta puntandosi contro l’azzurra con aria minacciosa.
Bulma non potè fare a
meno di sbuffare rumorosamente, poi si parò anch’ella davanti al suo
interlocutore e ricominciò: “tralasciando questo avvenimento in particolare,
caro il mio principe…ricordati che stiamo parlando di Bra! Di nostra figlia! Una
figlia che vorrebbe solo essere amata da suo padre e che invece trova un muro!!”
Ci fu una lunga pausa. Quella volta neanche il
grande Vegeta trovò le parole giuste per ribattere, per quanto si stesse
sforzando.
L’ultima frase pronunciata da Bulma aveva scosso qualcosa nel
profondo del suo cuore.
Anche se non lo avrebbe ammesso mai e poi mai in
tutta la sua esistenza… per lui era stata la stessa cosa.
D’altronde Vegeta
conosceva meglio di chiunque altro il significato della parola
“solitudine”.
E ormai aveva imparato quanto fosse importante l’amore.
“Domani andrai a scuola con nostra figlia e le dimostrerai una volta per tutte che tieni a lei” disse lapidaria Bulma, rompendo il silenzio, usando quel suo tono di voce che non ammetteva repliche.
Il saiyan alzò gli occhi al cielo e mise un
broncio che avrebbe fatto sorridere chiunque rientrasse nel suo giro di
conoscenze.
Un broncio da bambino capriccioso.
Bulma dovette trattenersi
dallo scoppiargli a ridere in faccia: non sarebbe stato affatto d’aiuto.
“Tsk…d’accordo…” si arrese infine sospirando e
abbassando le spalle.
Bulma gli saltò addosso e lo travolse in un abbraccio
coinvolgente, riempiendolo di baci.
“Sono fiera di te, tesoro! Ma, mi
raccomando, non deluderla…”
“Ci proverò” rispose il saiyan poco convinto.
********************
Nello stesso istante, una decina di anni
luce distante dalla Città dell’Ovest, un losco individuo vestito di stracci
stava sogghignando nell’ombra.
“Non mi deluderai…vero, Raysell?”
Il
ragazzo inginocchiato davanti a lui rispose rispettosamente: “non lo farei mai,
signore: mi impegnerò a fondo per portare a termine il suo piano. Mi metto
subito in azione!”
L’oscura figura fece un cenno con la testa ed il servo svanì nel nulla, forse usando un teletrasporto, chissà…
“Vegeta…” sibilò con un filo di voce “presto
tutte le umiliazioni subite…tutte le sofferenze che mi hai fatto patire…saranno
ripagate. Oooh, avrò la mia vendetta, principino…
…Puoi scommetterci la
Corona!”
Una risata tanto roca quanto malefica si levò e invase l’intero
antro, facendo volare via i pipistrelli che lì avevano trovato riposo.
Una stella, nell’immensità della galassia, si spense.
Ciao a tutti!! Eccomi con
una nuova fan fiction che, spero, vi abbia incuriosito.
Tutto è partito dalla
giornata dei papà a scuola della piccola Bra, ma poi…beh…come dico sempre io “mi
sono fatta il film” XD
Quindi ora mi ritrovo a scrivere la mia prima fan
fiction a più capitoli: se devo essere sincera sono un po’ spaventata. Il mio
timore più grande è quello di lasciarla incompiuta perchè io SO cosa si prova a
iniziare la lettura di una storia per poi interromperla bruscamente per sempre,
in quanto sono stata prima LETTRICE e in seguito AUTRICE di EFP (vabbè, non ci interessa! Nd lettori).
“Ma perché quella demente
di Satsuriko ha scritto la parola “corona” con la maiuscola?” Vi starete
chiedendo voi (veramente non ci avevamo fatto neanche caso, per quello che
ci interessa…-_- nd lettori).
Tsk! -l’autrice incrocia le braccia al
petto e si gira dall’altra parte, come fa Vegeta-
Comunque lo saprete più
avanti nella storia, se ci sarete ^^
Ricordate che ho bisogno di recensioni
per continuare a scrivere: sono il mio carburante dato che sono autrice da una
settimana XD.
Fatemi sapere se vi piace,
gentilissimi-lettori-cari
-sghignazza maleficamente sfregandosi le
mani-
Alla prossima, un abbraccio a tutti!!
°Satsuriko°
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