3) La malinconia di Bra
Ore 15:30, cucina di casa Brief.
“VEGETAAAAAAAAAAAAA!!!”
Alla Capsule Corporation una scatenata Bulma
stava prendendo a padellate in testa il suo dolce consorte.
Era furente di
rabbia, il che si traduce, per le persone normali, in collera furiosa alla
decima potenza.
“Come hai potuto fare questo a nostra
figlia!?! Sei un essere spregevole, Vegeta! Ma soprattutto sei un PADRE
spregevole!!”
Il saiyan, incurante di tutti gli utensili che gli stavano
arrivando in testa, si limitava ad alzare gli occhi al cielo e incrociare le
braccia al petto.
“Quando sono andata a riprendere Bra a
scuola aveva gli occhi rossi per quanto aveva pianto! Come fai ad essere così
insensibile nei riguardi di tua figlia?! E poi… lasciami dire che sei stato
veramente OTTUSO: solo perché dei bambini ridevano di te…”
“Insomma, la vuoi
piantare?! Le tue urla mi trapano i timpani!!” Urlò Vegeta tappandosi le
orecchie.
Bulma continuò ad urlare a sua volta: “beh, sono contenta! Forse riuscirò a farti più male in questo modo che con la padella!”
A quelle parole Vegeta scattò in avanti,
fulmineo.
Afferrò i polsi di Bulma e, in un attimo, la donna si ritrovò
intrappolata al muro della cucina. Il saiyan le impediva ogni via di fuga da
quella scomoda posizione, che però li vedeva molto vicini.
“Adesso ascoltami. Io non sono tagliato per
fare il padre: sono nato per diventare il guerriero più potente dell’universo e
per conquistare mondi lontani! Guardami come sono ridotto ora… umiliato da una
banda di mocciosi terrestri mentre faccio da baby-sitter ad una bambina di sei
anni che pensa solo alle bambole!”
Fece una piccola pausa ad effetto prima di
riprendere, avvicinandosi ulteriormente a Bulma, “non è esattamente ciò che
avevo in mente di fare nella vita… Prova a collaborare, una volta tanto, e a
metterti nei miei panni!!...Tanto non puoi capire…”
“Una baby-sitter… Ma certo!” ripetè Bulma,
assorta.
“Cosa?”
“Mi hai appena fatto venire in mente un’idea,
Vegeta”
“Spiegati, donna!”
“…Te l’avrei detto dopo pranzo, ma poi mi sono
talmente imbestialita per questa faccenda che me ne sono
dimenticata…”
“Allora??”
“Oggi, alla riunione…abbiamo parlato dell’ultima
invenzione della Capsule Corporation, che ha riscosso molto successo; così tanto
successo che… Un’altra azienda ha deciso di comprarla. Faremo un
affarone!”
“E mi spieghi cosa c’entra questo con la baby-sitter!?”
“La
pazienza continua a non essere il tuo forte… Comunque questa operazione richiede
la mia presenza, purtroppo. Ergo, starò via per qualche giorno; e mi stavo
giusto chiedendo…dato che TU sei totalmente INAFFIDABILE e che Trunks non è
ancora ciò che si può definire un casalingo…
…A chi lasciare la piccola
Bra?”
L’unica risposta di Vegeta fu un lieve grugnito; poi lasciò la presa su Bulma, lasciandola libera di muoversi.
“Per una volta mi sei stato utile, Vegeta: ti ringrazio!” disse ironicamente la donna dai capelli turchini facendo un piccolo inchino, “troverò una buona baby-sitter, possibilmente giovane e carina, e le lascerò i pargoli in custodia fino al mio ritorno…Le dovrò dire di accudire anche te?”
Lo sguardo omicida che Vegeta le lanciò bastò a interrompere il suo flusso di ironia pungente.
“Partirò dopodomani, quindi devo darmi una
mossa se voglio trovare qualcuno. Appenderò dei volantini in tutto il quartiere,
anzi…
…Vegeeeta?”
Il saiyan si stava allontanando in punta dei
piedi verso la porta della cucina, ma la determinata e inaffondabile Bulma lo
bloccò tirandolo per il collo della camicia.
-…Sono
fregato-
“Vegeta… forse le padellate in testa non ti
fanno male, forse le mie grida non sono abbastanza acute da romperti i timpani,
ma… magari la punizione giusta per te è lì davanti i nostri occhi, senza che io
sprechi il mio formidabile ingegno per inventarmela…”
“No! No!
No!...”
“Oh, sì, mio caro! La prima cosa che farai domani mattina all’alba
sarà appendere qualche centinaia di volantini con il nostro indirizzo e numero
di telefono.
Io mi occuperò della fabbricazione!”
“Non puoi costringermi,
donna!!”
“…Ah, no?”
Bulma pronunciò quelle ultime parole con
voce sensuale, accompagnandole da uno sguardo ammaliatore.
La sua opera di
persuasione era appena iniziata.
“Beh, come vuoi…tanto ho pronta un’altra
punizione per il tuo imperdonabile comportamento…” disse maliziosa, “scegli,
Vegeta: o ti rimbocchi le maniche che con quei volantini oppure…puoi anche dire
addio a quella cosa che ti piace tanto…”
-Accidenti a lei e ai suoi mezzi!-
“Allora,
principe? Hai
deciso?”
“…”
“Uhm?”
“…Dannazione!! Va bene! Collaborerò con questa
assurdità della baby-sitter, contenta!?”
“Ottima scelta…Comunque ricordati
che non ti ho affatto perdonato e che dovrai farti perdonare soprattutto da
Bra!”
“Cosa dovrei fare, sentiamo…”
“Quello che non hai mai fatto, Vegeta:
il padre”
“Intendi dire portarla al luna-park e mangiare un gelato
insieme?”
“…Come inizio non sarebbe male, ma occorre qualcosa di
più”
“Sarebbe a dire?”
“L’amore”
L’amore…
Un qualcosa che gli era sempre
stato negato.
Per anni non ne aveva né dato né ricevuto.
Mentre in quel
periodo della sua vita, invece, si ripresentava continuamente, bussando alla
porta del suo cuore.
Comprese il significato di quella parola tanto tempo
prima e mise in atto ciò che aveva imparato durante lo scontro con Majin Bu; in
quell’occasione sacrificò la propria vita per amore.
Bulma gli aveva chiesto
di donare amore alla piccola Bra…
…Ne sarebbe stato in grado?
Vegeta e Bulma non erano soli. Una
minuta bambina dai grandi occhi blu si era nascosta dietro la porta. Origliare e
impicciarsi degli affari degli altri rappresentavano due dei suoi passatempi
preferiti.
A Bra non era sfuggita neanche una parola.
Seduta per terra, le
ginocchia al petto.
Ancora una volta furono inevitabili le
lacrime.
-Papà…perché mi odi!? Forse perché…sono una femmina? Forse perché non so combattere??-
Questi pensieri torturavano Bra senza darle
pace.
È forte il dolore di un figlio che capisce di non essere amato da un
proprio genitore.
Troppo forte per il cuore di una bambina di appena sei
anni.
Il resto della giornata trascorse
abbastanza in fretta: fra le fotocopie dei volantini, i compiti di algebra di
Trunks, gli allenamenti di Vegeta…e lo sconforto di Bra.
“Bra?”
Una voce conosciuta.
“Bra? Sono
io, Trunks. Dai, fammi entrare per favore!”
La bambina aprì la porta della sua cameretta e si trovò davanti il fratello maggiore. Questo si avvicinò a lei e l’abbracciò forte.
“Allora, piccola?” chiese con tutta la
tenerezza di cui era capace, “non voglio vederti piangere tutto il giorno,
ok?”
Il ragazzo la tenne stretta a sé e cominciò ad accarezzarle i morbidi
capelli.
“Fratellone… papà mi odia, lo so!” e scoppiò nuovamente in
lacrime.
“Che stai dicendo, Bra!? Nostro padre ti adora! Anzi…a volte penso
che voglia più bene a te che a me…”
Si sentiva sciocco a struggersi per quel
fatto a diciannove anni suonati; ma, dopotutto, è il dilemma di tutti i bambini
che hanno un fratello, o una sorella: “a chi vogliono più bene mamma e
papà?”
Alzi la mano chi, se non figlio unico, non si è mai posto questa
domanda, perdendo il sonno, o avvelenandosi le giornate.
Trunks, in quel
momento, si sentiva veramente un bambino.
E decise che avrebbe comunicato con
la sorellina da bambino a bambino.
“Bra... Anche io ho sofferto a causa di
nostro padre: lui non c’era mai per me e le uniche attenzioni che mi prestava
riguardavano gli allenamenti.
Lui è fatto così, cosa possiamo farci?”
Fece una piccola pausa per osservare l’espressione di Bra.
Le lacrime non
accennavano a fermarsi.
“Sai, Bra…io ero convinto che non mi volesse
bene e soffrivo per questo, anche se in silenzio e con discrezione. Ma poi è
accaduto un miracolo.
Quando ho saputo che papà aveva sacrificato la propria
vita per proteggere me e la mamma… sono stato sì affranto per la sua scomparsa,
ma, allo stesso tempo, fui orgoglioso di lui.
Fu allora che capii quanto, in
realtà, tenesse a noi…”
Trunks si allontanò un poco per poter guardare la
sorella negli occhi, poi concluse: “Nostro padre ci ama. Morirebbe per noi.
Ricordatelo sempre!”
-Ooh, Trunks…Se non ci fossi tu…
Certe volte sei davvero dispettoso quando mi prendi in giro insieme a Goten…
però… quando si tratta di consolarmi nessuno è meglio di te: diventi così buono
e gentile. Ti voglio bene-
“Grazie mille, fratellone…grazie di tutto”
L’abbraccio fra i due fratelli si strinse ancora di più.
Oooooooooohh…che carini Trunks
e Bra! Magari fosse così anche MIO fratello!
Allora, gente?? Non battete la
fiacca, eh!
La storia è appena cominciata, tenetelo a mente.
Chi sarà la
ragazza “giovane e carina” che si prenderà cura di TUTTI i Brief in assenza di
Bulma? XD
Leggete e saprete, miei cari! (e se ti dicessimo che non ci
interessa neanche un po’? Nd voi) In tal caso prenderò seri provvedimenti!
MWHAHAHAHAHAHAHAH!!
-Dopo aver caricato il fucile, gli toglie la
sicura-Alla prossima, gentilissimi lettori! Se
avete resistito a leggere fin qui vi meritate il premio nobel per resistenza
alla noia XD
Tengo molto a ringraziare coloro che hanno
recensito:
Kikka994, Angelo
Azzurro, Umpa_lumpa, sexxxychichi e Sgt.
Grazie di cuore! Non potete
immaginare cosa significhi per me T___T
Un bacione a tutti!
°Satsuriko°
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