Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: namirami    20/10/2013    5 recensioni
"Ora mi è chiara una cosa, Nami-san: ho capito perchè non riesco a smettere di pensare a te, anche se ti conosco a malapena. Ho capito perchè quando ti ho visto ho provato un sentimento che non avevo mai provato per nessuna, perchè mi hai ammaliato più di ogni altra ragazza.
Perchè la tua bellezza nasce da dentro, Nami-san. La tua bellezza è quella di una persona tenace e determinata, che ha superato mille difficoltà, che lotta con tutte le sue forze per le persone che ama, come una leonessa che difende i suoi cuccioli ad ogni costo".
Ciaooooo a tutti nakama!!!
Un piccolo regalo a tutti quelli che amano SanjixNami, una raccolta dedicata a loro che andrà a toccare vari momenti di questo bellissimo manga/anime e che vedrà impegnati i nostri protagonisti alla scoperta dei sentimenti che provano l'uno per l'altra.
Romanticismo, comicità, azione ed erotismo saranno gli ingredienti principali, con una larga dose di nakamaship!
che aspettate? date un occhio e ditemi che ne pensate!
Attenzione: SPOILER!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6. SOGNO O REALTA'?

(You make my dream come true).



"Ci sono baci che valgono più di mille, ci sono persone che valgono più di milioni e ci sono momenti che valgono più di miliardi".
Amharref  Walid.

AMBIENTAZIONE: SKYPEA.


Ero fiera di me: era riuscita a portare la ciurma su un'isola nel cielo! Per me era una grande conquista, tutti dicevano che non esisteva, che era impossibile arrivarci, e invece io ero riuscita a trovarla e a guidare la nave fin qua. E ora avrei potuto mapparla!
Ero al settimo cielo: certo, lassù le cose si erano rivelate più complicate del previsto ed Eneru mi aveva terrorizzata non poco. Questa volta temevo davvero che non ce l'avremmo fatta, lo scontro con un dio non era da sottovalutare. Invece per fortuna grazie al nostro capitano tutto si era risolto per il meglio e anche a Skypea era tornata la pace.
La discesa dall'isola non era stata molto agevole, però ora eravamo tutti sani e salvi sulla Merry, che ancora una volta si era dimostrata grandiosa, e mi stavo godendo un po' di meritato riposo sotto il sole.
“Nami-san, amore, ecco qui una fresca bevanda per dissetarti!” mi disse Sanji-kun.
“Oh, grazie Sanji-kun. Mi porteresti anche un dolcetto ora?” gli domandai facendogli l'occhiolino.
“Subito mia adorata!” mi disse con tono dolce avvolto da un turbinio di cuoricini. Non ci mise molto a tornare portandomi un buonissimo pasticcino ripieno di crema al mandarino. Mentre me lo gustavo sentii Usop, seduto poco distante da me a lavorare alle sue armi, bisbigliare:
“Certo che sei proprio una bastarda”. Mi stupii per quel tono così duro, non era da lui. Non ero sicura a cosa si riferisse: al mio comportamento con il cuoco?  Non mi sembrava di essere stata molto diversa dal solito.
“Ehi Usop come hai detto?”.
“Niente, solo che tu non sai proprio cosa sia la gratitudine” continuò farfugliando.
“Ma... che ti prende?”.
“No nulla, lascia stare” mi rispose laconico. Eppure questa risposta non mi convinse: lui era un mio caro amico, mio fratello, perché era stato così intransigente? Un conto era quando Zoro mi diceva che ero un'aguzzina, una strozzina o una ladra, a questo ero abituata, ma Usop non era mai stato così con me.
Quella sera era il suo turno di guardia, così ne approfittai per parlargli a quattr'occhi.
Quando tutti furono a letto, uscii dalla mia stanza ed andai sul ponte:
“Usop, ho bisogno di parlarti”. Si voltò stupito della mia presenza. “E' per quello che mi hai detto oggi. A cosa ti riferivi?”.
“Uh? Ah, niente, lascia stare”.
“No, non lascio stare Usop. Ora per favore mi spieghi a cosa ti riferivi” lo guardai dritto negli occhi, il mio tono non ammetteva repliche.
“E va bene: é per il tuo comportamento con Sanji”.
“Non mi sembra che sia cambiato, sono sempre la stessa”.
“Già, ed è proprio questo che mi stupisce”. Lo guardai sbalordita, non capendo proprio dove volesse arrivare. “Pensavo che dopo quello che aveva fatto per te con Eneru, avresti cambiato atteggiamento, ti saresti approfittata di meno del suo innamoramento per te. E invece neanche il fatto che sia andato ancora una volta così vicino alla morte per te ti ha fatto cambiare almeno un po'”. Queste parole così dirette furono un colpo allo stomaco.
“Ma Usop anche tu eri con lui e...”.
“Non é la stessa cosa. A questo punto voglio essere sincero fino in fondo. Io non volevo venire da te, te lo dico francamente e so che tu mi capisci. Sono consapevole che, nonostante i miei miglioramenti, non sono ancora molto forte. Eneru mi avrebbe fulminato all'istante. Ma Sanji mi ha convinto e sin dall'inizio era disposto a sacrificarsi senza alcun dubbio. Vedi, ogni tanto mi parla di te, ed ecco lui ama servirti, ama amarti o qualcosa del genere... e nonostante tutto continua a riverirti come una dea, proprio perché adora farti sorridere e stare bene. Non so neanche come spiegarlo, è così strano. So solo che nonostante tutti i tuoi no, continuerà a fare di tutto per te e a mettere a repentaglio la sua vita, senza mai esitare. Non dico che tu lo debba amare, ma sarebbe carino se te ne approfittassi di meno”.
Altro colpo allo stomaco. Non mi ero resa conto di quanto Sanji-kun si fosse speso per me. E non credevo che uno come Usop potesse accorgersene. Mi aveva proprio stupito il cecchino, le sue parole mi sembravano così... giuste, da farmi male.
Non sapevo bene cosa dirgli, si era creato un silenzio un po' imbarazzante.
“Ohi Nami, tutto bene? Forse ho un po' esagerato, dai non ci pensiamo più. Magari sono io a sbagliare e  a Sanji va bene così...” piccola pausa, per poi aggiungere in un sussurro “...o almeno così pare”.
“Usop” pronuncia infine. Notai un certo timore nei suoi occhi, probabilmente aveva paura che gli stessi per lasciare uno dei miei sonori cazzotti. “Grazie” gli dissi invece abbracciandolo. Rimase piuttosto sbigottito dal mio comportamento, ma ricambiò l'abbraccio.
“Ora devo andare, buona guardia” gli sussurrai infine, lasciandolo lì fuori senza dargli troppe spiegazioni sul mio ringraziamento.
Mi diressi nella stanza dei ragazzi: come mi aspettavo, li trovai a russare stesi nelle loro amache. Mi stupii di come il capitano anche durante il sonno dicesse:
“Sanji... carne...”. Era davvero senza speranze.
Però Sanji-kun non c'era: dove poteva essere? Il primo luogo che mi venne in mente fu la cucina, così decisi di recarmi lì. Il mio sesto senso non fallì neanche questa volta: lo trovai appisolato sul divanetto. Probabilmente si era alzato per soddisfare lo stomaco del nostro capitano e poi mentre risistemava la cucina si era addormentato lì.
Mi avvicinai a passo felpato, sedendomi per terra accanto a lui. Guardai il suo viso: era rilassato, chissà cosa stava sognando... forse di essere circondato da belle ragazze che lo adoravano. Riflettei su quanto era successo a Skypea, dovendo ammettere con un certo rammarico che Usop aveva ragione: non era la prima volta che il cuoco rischiava la vita per me, e verosimilmente non sarebbe stata l'ultima.
La mia mano, come guidata da una forza invisibile, si avvicinò al suo viso: gli accarezzai il mento, seguii il profilo della sua mandibola, della mascella, arrivai al buffo sopracciglio a ricciolo.
Aveva appena un anno più di me, era un ragazzino... eppure non si tirava indietro quando c'era da combattere o da sacrificarsi.
Le mie dita seguirono il profilo del suo naso sottile e delle sue labbra socchiuse. Mentre stavo per ritrarre la mano, lui mi prese delicatamente il polso:
“Nami-san” sussurrò ancor prima di aprire gli occhi.
Come aveva fatto a capire che ero io? E soprattutto da quanto si era accorto che ero lì?
“E'... è solo un sogno, Sanji-kun” fu la prima cosa che mi venne da dire per giustificare la mia presenza.
“Oh, già, deve essere così... altrimenti sarebbe impossibile che tu sia qui con me”. Queste parole furono una piccola stilettata al cuore... io non lo avevo mai preso sul serio, ma ora...
“Ehi, ma se questo è il mio sogno, posso avere il controllo della situazione, giusto?” disse risoluto.
“Cosa intendi? Non è così che funziona, asp-” non ebbi il tempo di finire la frase che mi aveva già stretto tra le sue braccia canticchiando “mellorine” e sorridendo come un ebete.
E sia, mi dissi, in fondo un abbraccio se lo era pur meritato. Allentò un po' la sua stretta per guardarmi negli occhi, spostando i miei corti ciuffi ribelli dietro le orecchie.
“Sei ancora più bella nel mio sogno, Nami-san”.
Così però non valeva: non poteva bisbigliami certe frasi mentre eravamo così vicini e soli, mentre pensavo a quanto era stato vicino alla morte per me. Era un miracolo che fosse qui con me a dirmi queste parole... anche per una dura e lontana da qualsiasi forma di romanticismo come me, questo era troppo.
Notai uno strano sorrisetto sul suo viso...
“Se questo è un sogno, non voglio svegliarmi mai più” disse sicuro. Non ebbi il tempo di fermarlo, di formulare una qualsiasi frase da dirgli, che già le sue labbra erano sulle mie.
E avrei voluto fare mille cose: arrabbiarmi, scaraventarlo dall'altra parte della stanza, riempirlo di pugni... ma le sue labbra ruvide a contatto con le mie, le sue braccia che mi stringevano forte a lui come se fossi il suo tesoro più prezioso mi stavano regalando delle sensazioni così belle che non ebbi la forza di fare altro che assecondarlo.

***

Stavo baciando la donna più bella e fantastica del mondo: non capivo più nulla, non sapevo perché Nami-san fosse venuta da me. All'inizio ero certo di non sognare, eppure ora tutto era confuso, non sapevo davvero se era sogno o realtà. Mi sembrava così surreale che lei potesse ricambiarmi, eppure mentre la stringevo a me, mentre la baciavo, mi sembrava così concreta come situazione... non sapevo proprio che pensare.
Fu lei ad allontanarsi da me:
“No, non andartene” implorai. Sorrise maliziosa: si diresse alla porta della cucina, la chiuse a chiave per poi tornare verso di me.
Rimasi interdetto. Questo forse voleva dire che...?
Si sedette accanto a me e mi baciò ancora. Sorrisi notando le sue guance arrossirsi. Quel tocco di imbarazzo misto alla sua determinazione era terribilmente eccitante.
E allora non mi importò più capire se era sogno o realtà.
Perché tornammo a baciarci ancora, ancora, e ancora.  


    
 
 
 ۩   ®


Ciao a tutti! Vi dico subito che non sono pienamente soddisfatta di questo capitolo, ho pensato e ripensato alla conclusione ma alla fine non mi convince più di tanto.
Comuqnue, mi piace l'idea del dialogo Usop-Nami, loro sono proprio fratelli (ancora ricordo bene la disperazione di Nami quando lui stava per lasciare la ciurma a Water Seven) e... lo so che il tema “Nami che cambia idea su Sanji perché lui rischia la vita per lei” è stato stra-usato ma... non è colpa mia se in quasi tutte le saghe lui mette a repentaglio la propria vita per lei!
Ah, ormai l'avrete capito ma per chiarezza ve lo dico comunque: quando passo da un narratore all'altro, ho deciso di usare il simbolo ***, per rendere il tutto più scorrevole e comprensibile.
Un forte grazie ai miei stupendi recensori: Bejames, anime_96, Mellorine_Swan, Soly Dea, Haruhi chan, isabelle10, karter, Zosanlove, OP_LOVER. Siete impagabili come sempre.
Un fortissimo abbraccio a tutti, a presto!
Namirami. 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: namirami