Film > I tre moschettieri
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Autore: Anel    22/10/2013    1 recensioni
Continuo di "Addio".
Milady ritorna in Francia, cosa succederà? Starà con Athos? Rimarrà crudele?
AthosxMilady Fan Fiction
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Al quinto mese di gravidanza...

Athos' POV


Ehi... Ti vuoi svegliare... Dai svegliati - Le dico io dolcemente, chiamandola, e invitandosi a svegliarsi. Che bella che sei amore, te lo direi sempre, in ogni secondo della giornata.


No, non mi voglio svegliare - Mi disse lei, mettendo la sua testa sotto il cuscino. Mi dispiace, ma oggi ti devi alzare presto.

Ti alzi se ti dico che Christine ti ha preparato delle frittele... - Dissi io, ridendo. Almeno in questi mesi, le ho trovato un punto debole.

Non so... Diciamo che mi alarei anche se mi fossi rotta la gamba - Disse lei, alzandosi e mettendosi una vestaglia addosso. Che bella che è nella sua vestaglia roseaa. Ora voglio vedere come reagisce.

Sapevo che avresti fatto così... Ora vado a chiamare anche gli altri per la colazione - Dissi io, aspettandomi già una bell risposta.

Athos, ti ho già detto mille volte che devi lasciare in pace gli altri... Solo perchè tu disturbi me, non significa che devi disturbare anche loro - Rispose angelicamente.


Oggi hai cambiato scusa... E io come al solito invece, ti farò mangiare due fritttelle in più - Dissi io, aprendo la porta della nostra camera.


Ma io mangio per due, quindi posso, poi se ne rubo due a D'Artagnan e Costanza, è un motivo in più per farlo - Disse lei, facendo uno dei suoi soliti sguardi eccitanti.


Ma perchè ce l'hai tanto con loro due? -Le domandai io sorridento,e entrando in sala da pranzo. Ora rispondà con sincerità... Spero.

A dir la verità, ci sono più motivi. Uno perchè io ho veramente salvato la vita a Dartagnan, e lui sulla nave non ha fatto niente per aiutarmi. Due, perchè Costanza mi da i nervi con la sua aria angelica. E poi non ho mai sopportato l'arroganza di Dartgan - Rispose lei, velocemente.


Ne sono sempre stato sicuro che non sopportavi il carattere di Dartagnan - Le dissi io sorridendo. Alcune volte mi chiedo come Milady possa amare esseri così diversi a lei. Se ad esempio dobbiamo confrontare i nostri caratteri notiamo delle differenze molto grosse. Io sono più buon, lei più cattivo, io metto l'amicizia al primo posto, lei pensa prima di tutto a se stessa, e moltissime altre cose. Anche se abbiamo in comune altre cose, come l'odio per l'arroganza e la vanità e il silenzio. Esatto, il silenzio ci accomuna tantissimo. Le prime volte che tentavo di parlare con Milady, facevo molto fatica, perchè, essendo molto timido e silenzioso, non riuscivo a trovare qualcosa che le poteva interessare, e pensavo che qualsiasi cosa dicessi, non le interessava. Ma con il passare del tempo mi resi conto che amava il puro e completo silenzio, niente di più. Basta poco a rendere felice una persona: un semplice e complice sorriso.

Già - Disse lei, ingurgitando il cibo. Letteralmente. Alcune volte non la riconosco più. Mi fa venire in mente un aggettivo che non le direi mai, ma che in questo momento lo dimostra perfettamente. Era molto Buffa.


Amore, potresti mangiare? - Le domandai io, divertito.


E cosa sto facendo - Disse lei, inghiottendo definitivamente il cibo. Che carina che è quando fa la faccia innocente.

No, tu stai ingerendo il cibo, che è diverso - Le dissi io, con un piccolo sorriso. Ora la farai arrabbiare Athos, complimenti, non potevi stare zitto.

E allora? Non posso neanche mangiare come voglio! Ogni volta che faccio qualcosa o te, o Costanza, o chiunque altro si prende il diritto di dirmi ciò che posso o che non posso fare. Vi sembra una cosa giusta? No, ma è quello che fanno ogni momento di ogni giornata. E io non sto facendo questa scenata per gli ormoni o roba del genere, ma solo perchè siete voi che mi rompete. E un altra cosa, io non smetterò mia di ripetervi quanto voi... - Esplose con tutta la sua furia, Milady. Mi dispiace tesoro, ti ascolterei e ti darei ragione per ore, ma ora non abbiamo tempo.

Mi alzai anch'io e le diedi velocemente un bacio, molto intenso e lungo.


Lei si staccò da me e mi diede un piccolo schiaffo, ma una di quelli fatti con affetto, quegli schiaffi che agli uomini piacciono tanto.

Ahi! Ma perchè ogni volta che ti bacio mi dai un schiaffo? - Dissi io, ridendo e abbracciandola dolcemente.


Perchè se no non c'è divertimento... Te l'ho già detto mille volte. Disse lei, all'inizio sorridendo, ma poi spegnandosi. Perchè ogni cosa che diciamo ci fa venire in mente Venezia. Quella sera. Quei baci, quegli sguardi, che si erano ofuscati nella mia mente da quella sera, e che tutt'ora mi fanno tremare.

Come fai? - Mi domandò, più seria che mai, e guardandomi con occhi ghiacciati.


Come fai a fare cosa? - Chiesi io confuso.


Insomma... - Dissse lei, sospirando. Mi sedetti e le feci segno di sedersi sopra di me, e dopo qualche secondo lei lo fece. La accocolai in modo tale che il mio braccio riuscisse a circolare la sua schiena, per far si che si sentisse più comoda e a sua agio.


Come fai a volermi ancora bene? A baciarmi... A coccolarmi... O semplicemente a star vicino a me. Io non sarei mai riuscita a perdonare una persona come me - Mi disse lei, piano e calmamente, fissandomi semore con i suoi occhi verdi accesi.


Perchè ti amo. Sai, io ho provato ad odiarti, ma non ce l'ho fatto. Ogni volta che pensavo a te, ti immaginavo che mi sorridevi, quei sorrisi bellissimi che ti vengono quando sei felice e rilassata. Come quello che ti è appena venuto sul volto - Le risposi io, sorridendole e prendendole la mano. Per poi ammirare una dei suoi meravigliosi sguardi.


Appoggiò la testa sul mio petto e mi confessò - Ho paura -


Cos'è successo? - Domandai io, perdendo la mia calma. Io posso essere calmo, misericordioso, comprenssivo... Ma non toccatemi Milady o vi spezzo tutte le ossa.

Niente, è questo che mi spaventa di più. Ho paura che tutto questo possa finire, io non mi voglio illuddere, io non sarò mai felice completamente, dev'esserci qualcosa che mi rovina - Mi rispose lei. Questa affermazione mi mise molta tristezza. Ho sempre saputo dela vita di Milady, o almeno da quello che aveva detto. Non ha avuto una vita bella, anzi, l'incontrario. E poi, le persone non nascono così subito, ci vogliono dei potivi, affinchè una persona diventi un'abile ladra, doppiogiochista e stratega. Nella sua vita ha imparato una cosa, che in parte è vera, ma in parte no. Lei, un giorno mi disse che sua madre, era morta, perchè non avevano abbastanza cibo per sfamare sia lei, sia sua sorella, e quindi la poca parte di cibo che trovava la dava a loro due. Poco tempo dopo sia sua madre, sia sua sorella morirono, e lei scoprì che la felicità in realtà non era altro che nei soldi. Ma all'inizio lei desiderava i soldi, sono per vivere, come ogni persona ne ha il diritto, finchè, i soldi e il potere non divennero il suo unico obbiettivo.


Per te cos'è la felicità? - Le domandai io, dopo la mia riflessione.


Noi... Io te e nostro figlio - Mi rispose lei, facendo scendere una lacrima. Da quanto tempo non la vedevo piangere, anzi, non so neanche se l'avevo mai vista piangere.


Le asciugo le lacrima, e le do un piccolo bacio - Oggi non devi piangere, ti porto in un bel posto -


E dove? - Mi domanda, facendomi un piccolo sorriso.


Oh, questa è una sorpresa! Tu ora ti vesti e io preparo tutto - Le dico io facendole segno di alzarsi.


Va bene... - Disse lei alzando gli occhi anche se era felice.


Aspetta... Prima finisci di ingurgitare la frittella di Costanza - Le dico io indicandola e sorridendole.


Ti amo tanto - Mi dice lei, risedendosi sulla sua sedia.


Anch'io, ma sbrigati - Le dico baciandole la fronte. Sarà proprio una bella giornata... O almeno lo spero.

  
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