Ok, rieccomi con una ficcy nuova di zecca..
Spero vi piaccia.. la dedico alla mia Hachi *_* visto che se la stò continuando è grazie a lei che mi minaccia X°D
Comunque ditemi se vi gradisce (alla Mikaru style X°D ) così posto gli altri capitoli…
Cioè finisco di scrivere e posto X°°°D
-si dilegua- credit: Questi personaggi non sono miei (ma prima o poi lo saranno è.é) appartengono solo a loro stessi... (T___T)
“…Forever
yours…”
Faith15
Chi dice che la vita è
tuta rosa e fiori si sbaglia di grosso, chi pensa che
un ragazzino ricco sia felice ancora peggio.
Nessuno è al corrente di quello che è capitato a me, perché in fin dei
conti a chi importa di un povero ragazzino di 17 anni?
Mi chiamo takanori
Matsumoto, nonostante viva negli agi più sfrenati mi sento solo, così solo da
dipendere dalla dolce compagna chimica.
Sono responsabile di
moltissime sciagure nella mia famiglia, o per lo meno mio
padre la pensa così, portandolo ad odiarmi con tutto il cuore.
La maggior parte dei
ragazzini della mia età non ha mai provato cosa vuol dire la morte in prima
persona, beh io si!
Quando avevo 5 anni mia sorella finì sotto una macchina mentre giocavamo… quel
giorno mi segnò a vita.
Non posso assolutamente
dire di non avere amici,
anzi sono abbastanza popolare.
Ma tutta questa fama
non me la sono di certo comprata, me la sono
guadagnata con odio profondo verso l’essere umano e la mia follia.
Per molti sono
considerato un pazzo per altri un mito..
Ma non mi importa!
Io sono takanori
matsumoto e sono come voglio io!
Peccato che la vita ci
serbi tantissime sorprese, non dico sgradevoli.. ma
pur sempre sorprese inaspettate che ti cambiano la vita in modo radicale.
< Matsumoto… corri! > Mi urla un ragazzo vestito rigorosamente con la divisa scolastica, sfigato!
< Che succede? >
< Ryo stà per essere pestato da
un gruppo del distretto di Ginza! Corri! > Ryo Sukuzi, il mio
unico, vero e migliore amico!
Probabilmente è grazie
a lui che sono ancora vivo.
Nonostante abbia un
anno in più di me mi ha fatto da padre, fratello
maggiore e amico.
Lui mi consigliava le
ragazze, gli amici da frequentare, le cose da fare…
Ma nonostante tutto non è riuscito a tenermi
lontano dal mondo chimico e fatato della cocaina.
Non poso dire di essere felice così, ma per ora è il mio unico sfogo!
Sono pur sempre umano.
< Che cazzo state facendo? > Urlo, avvicinandomi al gruppo.
< Che vuoi, nano? > Perché tutti hanno questa fissa di chiamarmi nano? Adesso gli faccio vedere io chi è
il nano!
Iniziò a picchiarlo,
gettandolo contro tutto quello che ostacola il suo
corpo dall’asfalto.
Il sangue mi scorre sulle dita, la mia povera vittima si dimena sotto di me, ma
non ho ancora voglia di lasciarla andare.
< Taka piantalaaa!
> MI urla Ryo,
ma non lo stò a sentire, me ne frego di quello che
dice o pensa in questo momento.
MI afferra per la maglietta e mi spinge via, trascinandomi lontano dal cortile della scuola.
< Che cazzo fai? >
< Ti salvo il culo! >
< Taka, per l’amor del cielo, finiscila! Non ti rendi conto di come sei conciato? >
< Mpf! >
< Non sbuffare per favore! > mi guarda preoccupato, chissà che faccia ho.
< Non mi serve una mamma… >
< Ma un amico si.. per favore,
piantala > sembra davvero
preoccupato..
< uffa… sei stressante delle volte! > mi arrendo … non posso resistere a quella faccia da schiaffi.
< lo so.. > mi sorride soddisfatto, lo sa che quando fa
così mi fa sentire in colpa e alla fine le ha tutte vite.
Probabilmente sa di
poter giocare sporco con me, conosce tutti i miei punti deboli a memoria ormai,
quasi mi avesse creato lui, questa cosa devo dire che
mi fa alquanto paura!
Come inizio giornata devo dire che è stato davvero pessimo, ho la camicia sfatta e la mano dolorante, ma almeno mi sono sfogato.
< Takaaaaaaaaaaaaaaaaaaa > Io odio chi urla a prima mattina… < Corriiiiii > e odio anche chi mi fa correre, non capico perché oggi tutti vogliono farmi svegliare a tutti i
costi!
La mia mente dorme alla mattina, è così fino alle 4 del pomeriggio.. forse li
riesco a svegliarmi.
Ma forse.
< Che cazzo vuoi? >
< E’ arrivato uno nuovo.. >
< Dovrebbe interessarmi? >
< Dovrebbe visto che si è seduto al tuo posto.. >
Ok… so che ho appena
detto che la mia mante è praticamente morta alla
mattina, e che anche dopo un bel pestaggio la mia mente è praticamente in coma
ma nessuno può prendere il mio banco vicino alla finestra, assolutamente
nessuno.
Tantomeno uno
studentello sfigato.
Appena entro in classe noto che il mio banco è abitato da una massa informe
di capelli castani sparsa per tutta la superficie del banco .
Beh..
non male come inizio, se questo è già così il primo giorno non oso immaginare
come russa tra un mese.
< Scusa… questo è il mio posto! > Dico, leggermente irritato.
Lo strano ragazzo alza
la testa, guardandomi negli occhi, non so come mai ma mi sento davvero a
disagio..
E’ la prima volta che
mi capita, soprattutto con uno che nemmeno conosco.
< Prego? > mi dice, con la voce roca dal sonno.
< Sei seduto al mio banco, alzati! > non lo sopporto, mi da
fastidio e non so nemmeno perché.
Lui alza un
sopracciglio, probabilmente incapace sia di intendere che di agire visto che
non si smuove dalla sua postazione.
< Ehy, ci sei? Capisci? >
< Si.. adesso mi levo… ! > Dice, quasi sussurrando.. spostandosi
nel banco vicino, quasi strisciando.
Questo vuol dire che
me lo devo tenere vicino!
Proprio una bella
giornata!
FINE PROLOGO