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Autore: LalieDalton    24/10/2013    1 recensioni
« Quante cose sai sui Patronus? »
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sembrava che il tempo avesse deciso di prendersi una pausa e rallentare. Non soffiava un filo di vento da una settimana, il cielo era sgombro di nuvole e la professoressa Grimm si era assentata ad ogni lezione di Trasfigurazione. Qualcosa stava andando per il verso sbagliato.

Scorpius sedeva placidamente sul proprio mantello ripiegato e poggiato sul prato. le gambe piegate davanti a lui, i gomiti sulle ginocchia ed una sigaretta babbana - spenta - tra le lunghe dita bianche. Se la rigirava tra le dita come in una sorta di trance pensierosa. Gli occhi fissavano un punto imprecisato davanti a sé.
Quella settimana, Rose, non si era avvicinata a lui. Non uno sguardo, ne una parola. Niente. Come se non avesse mai chiesto il suo aiuto.
Perché quella ragazza voleva evocare un patronus? 
Cosa ne avrebbe guadagnato?

Ricordava che sua madre aveva insistito per insegnarglielo al solo scopo di appurare che il figlio qualche pensiero felice lo aveva. Ma Rose sembrava piena di pensieri felici.

Due occhi verdi gli apparvero davanti al viso, facedolo sobbalzare.
« Albus! Razza di deficiente. »
« Hey, sei di buon umore oggi! »
Il moretto, si tirò indietro e si accomodò accanto al ragazzo, sedendosi direttamente sull'erba umida. Prese la sigaretta che giaceva tra le dita del biondino e la portò alle labbra, accendendola con un fiammifero.
« Evita di rubarmi le sigarette, Scorpius. »
« Non l'avrei fumata. »
« Oh vero, me le spezzi soltanto per il gusto di farlo. »
« Ti fa male questa merda. »
Albus non rispose, limitandosi a ridacchiare.
Aveva preso il vizio del fumo due anni prima, dopo aver fatto amicizia con due tipi poco raccomandabili di Corvonero. Gli avevano fatto provare qualcosa che vrebbe "aperto la sua mente", ma che lo aveva ridotto uno straccio. Era allora che Scorpius era diventato suo amico; lo aveva portato di nuovo sulla strada giusta.
« Che fai qui? Non hai Divinazione oggi? »
« Ah già. Ops. » Albus tirò il nodo della cravatta Grifondoro al suo collo, allentandola, e sorrise. « E' una palla quella materia. »
« Ti verrà chiesta comunque agli esami. Lasciala, ma non saltarla. »
« Va bene, mamma. »
« Deficiente. »
« Dì un po', hai parlato con mia cugina di recente? » il tono di voce si era fatto d'un tratto più serio, e Scorpius si vide costretto a voltarsi verso di lui per osservare la sua espressione. Il biondino inarcò un sopracciglio in attesa di spiegazioni. « Megan, di Tassorosso, mi ha detto di avervi visti insieme in Biblioteca, ed anche in cortile. E' vero? »
« Sì, è venuta lei a cercarmi per chiedermi una cosa. Non c'è niente tra noi, se stai insiuando questo. »
« Ma ti ha dato dei muffins. » continò a dire Albus, mentre il biondino lo fermava di nuovo.
« Te lo ha detto sempre Megan? » l'amico annuì « Voleva comprarmi. Per insegnarle un incantesimo. Sì- non fare quella faccia, lo so anche io che Rose non chiede mai niente a nessuno, ma lo ha fatto. Le ho detto no, comunque. Non siamo amici, no? »
« Uhm, capito. » spense la sigaretta contro la suola della scarpa e si alzò. « Ma forse avresti dovuto accettare, proprio perché non chiede mai niente a nessuno. Forse aveva davvero bisogno del tuo aiuto. »
Scorpius lo guardò andarsene, mentre se ne stava in silenzio a riflettere. 

Salazar, Weasley, perché proprio io?


-


Mani nelle tasche, cravatta slacciata e camicia fuori dai pantaloni, Scorpius camminava per il cortile in direzione delle serre. 
Si era beccato una punizione per aver fatto esplodere il calderone di un Corvonero dopo che lui aveva vantato la propria intelligenza, e quindi avrebbe aiutato il professor Paciock con le piante carnivore. Yay.

Il selciato era coperto di foglie ormai secche, e ne calciò qualcuna con stizza, mentre camminava a testa bassa. 
D'un tratto una folata di vento improvvisa spazzò via tutte le foglie e Scorpius sollevò la testa, incuriosito. Era tornato il vento?
Ma nel momento in cui sollevò lo sguardo, ecco che incrociò la figura di Rose Weasley a pochi passi da lui. Sembrava incuriosita anche lei da quell'improvviso soffio di vento e non si premurava affatto di sistemarsi i capelli scomposti da esso.

Senza rendersene conto, riprese a camminare finché non le fu di fronte.
« Ciao. »
Rose sobbalzò, voltandosi di scatto e arrossendo. Sembrava spaventata e presa alla sprovvista, ma forse era solo sovrappensiero. 
« Ehm... ciao? »
Scorpius non riuscì a trattenere una risata e si morse l'interno della guancia per smettere.
« Senti, non so perché tu voglia imparare quell'incantesimo che il professore stesso potrebbe insegnarti, e non so nemmeno perché tu lo abbia chiesto a me. Non siamo amici, e non penso che potremmo esserlo mai dato che gli unici momenti in cui abbiamo parlato sono quelli in cui tu parli di patron- »
« Tu mi piaci, Scorpius. »
Veloce, diretta, letale.
La voce di Rose si andava diradando nell'aria, perdendosi in mezzo all'ululato del vento. Scorpius rimase con le labbra dischiuse, le parole ancora sulla lingua e gli occhi leggermente sgranati. Guardava quella ragazzina come se in verità non la vedesse.
« E' per questo che te l'ho chiesto, pensavo fosse il primo passo da dover fare. Parlare. Io- Io so evocare un patronus, ma ero speranzosa che tu volessi aiutarmi. Ma non è così, quindi lascia perdere. Non possiamo essere amici e... io nemmeno lo voglio più. Mi dispiace di averti fatto scervellare con possibili congetture sul mio volerlo imparare. Ma è un incantesimo puramente protettivo e per nulla banale, e quando ti ho visto osservare il tuo patronus... ecco, non lo so. M-Mi sto rendendo ridicola quindi, adesso... vado via. Ciao. »
Non riuscì nemmeno a fermarla per quanto forte era corsa via. 
Le sue parole gli vorticavano in mente, confondendolo ancora di più. 
Lui piaceva a Rose Weasley, e aveva messo su una scenetta per parlargli e passare del tempo con lui...

Quel vento aveva smosso ben altro che solo le foglie.
   
 
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