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Autore: Non ti scordar di me    25/10/2013    2 recensioni
La trama è un seguito dell’ultimo libro della Smith. Damon è sparito dopo che Elena e lui si erano uniti con una promessa data alle Guardiane. Gli studi riprendono e Bonnie cerca di dimenticarsi di lui. Nel frattemp, arriva un nuovo studente al Delcrest College, bello e dannato: Edward Cullen, ma non sembra avere buone intenzioni. Lui s'interessa a Bonnie, finché non ritorna Damon, parecchio incazzato. Se Damon contattasse Bonnie nel suo subconscio?Lei come reagirebbe?Avverto che è un cross-over con Twilight.
Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*
Cucciolapuffosa
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Red rose for us

 

Capitolo 3: Ti odio!

   

Bonnie’s Pov

  

 

Fissai impaurita il professore, che aveva stampato in faccia un sorriso e continuava ad annuire. Mi girai verso Damon che mi squadrava da capo a piedi. Edward, invece, non riuscì a capire bene la situazione.

I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime. Altre lacrime. Altre lacrime versate per quel vampiro. Per quello stupido, che giocava col mio cuore. I suoi occhi scuri era puntati sopra di me. Non ne potevo più di quelli sguardi. Ragazzi che mi fissavano spaventati, altri che pensavano che io fossi una matta.

Scesi dal palco, afferrai la borsa e corsi via da lì. Dovevo respirare e riflettere. Non dovevo cedere al suo sguardo accusatorio.

“Professore, io non mi sento molto bene. Leggerò il copione. A Giovedì.” Dissi telegraficamente. Uscii dal teatro e corsi verso il giardino. Dovevo prendere una boccata d’aria e riflettere, riflettere su ciò che era realmente successo. Damon era ritornato. Perché? Lei viveva magnificamente senza di lui… Forse no… In effetti, senza di lui mi ero sentita molto sola e indifesa.

Arrivai fino al centro ricreativo. Mi sedetti sotto una quercia. Mi rannicchiai su me se stessa e continuai a piangere. Perché stavo piangendo?

Uno spostamento d’aria. Un vento freddo mi pervase tutto il corpo. Mi alzai di scatto e stavo cadendo con questi stupidi stivali a tacco troppo altro per me. Sentivo un aura negativa avvicinarsi… Non era quella di Damon, la sua era particolare. Era un aura che non era riconosciuta tra quelle dei miei amici.

Deglutii. Sentii un fruscio provenire da un cespuglio. Mi dovevo calmare… Inspirare ed espirare. Percepii un altro spostamento d’aria. Chi era?

Mi girai di spalle. Forse mi ero immaginata tutto? Mi diedi della stupida…. Ma qualcuno mi prese per i fianchi, facendomi perdere l’equilibrio.

Mi ritrovai sull’erba, con il fiato corto e con un corpo schiacciato sul mio. Lo sconosciuto mi teneva per i fianchi, non sono riuscita neanche a sentire l’impatto col terreno. Tenevo, ancora, gli occhi chiusi. Aprii prima un occhio e successivamente anche l’altro. Fa che non sia un mostro o un vampiro, che voglia uccidermi o che mi ha scambiato per Elena. Per favore!

“Pettirosso… Stai. Più. Attenta!” disse scandendo bene le parole. Cercai di dimenarmi sotto di lui, però non era semplice sfuggire da lui. Mi teneva salda a sé.

“Lasciami!” squittii arrabbiata. Lui mi fissò torvo e scoppiò a ridere. Cosa c’era da ridere? Io gli avevo chiesto di togliere quel suo magnifico corpo dal MIO di corpo. I nostri visi era vicinissimi, il mio cuore accelerava le pulsazioni.

“Altrimenti? Che fai?” Mi chiese come se fosse il re del mondo. Damon mi poteva osservare quanto voleva, però non sa che i miei poteri sono cresciuti notevolmente . I miei occhi si stavano in scurendo sempre più… stavano sfiorando l’argento.

“Excelsio.” Disse semplicemente. Una folata di vento scaraventò il vampire contro il muro. Io mi alzai e scoppiai a ridere. Chi dei due poteva ridere, ora? IO!

Damon con molta eleganza si sistemò la giacca di pelle nera e si mise una mano dei capelli. Quel gesto lo avevo già visto. Prima quel gesto mi faceva rabbrividire, ora non mi fa né caldo né freddo. Neutro. Era un qualsiasi gesto, che poteva compiere una qualsiasi normale persona.

“Uccellino, i tuoi Poteri sono cresciuti… ma…” Mi ero sentita lusingata dai suoi complimenti, mi sembrava di gran lunga gentile… Fin TROPPO gentile! Il mondo mi era crollato addosso quando avevo sentito quel ‘ma’. Ero sicura che avrebbe detto una battuta che mi avrebbe distrutto emotivamente.

“Qualche spirito negativo cercava di prenderti…” disse con aria di rimprovero. Oddio! Si era fatto più noioso oppure era una mia impressione?

“Ma non mi è successo niente. Perché sei tornato?” chiesi a bruciapelo. Io volevo sapere perché era ritornato. Volevo sapere se era ritornato per rendermi la vita un inferno!

“Pettirosso…” con la sua super-velocità si avvicinò a me. Bloccandomi tra il tronco dell’albero e il suo corpo. “ Io non sono noioso, né lo sono diventato. Sono venuto per sorvegliarti. Punto e basta.” Disse alzando il tono di voce. Ops… Mi ero dimenticata di alzare la barriera mentale. Eh va bè! Almeno in quel momento non ho pensato di peggio su di lui.

“Ammetto che hai un look più trasgressivo da come lo ricordavo…” disse mandandomi occhiatine. Io non volevo essere presa in giro da lui. Sbattei i miei capelli ricci, che mi ricaddero sulle spalle.

“Basta giochetti, Damon! Io me ne vado, vado a dormire.” Dissi ferma e seria. Non usai mai quel tono con lui, con Damon Salvatore.

“Vengo a farti compagnia?” mi chiese. Non aveva capito? Non aveva capito, che io non lo volevo più sentire, né vedere?

“Damon, mi hai lasciato SOLA! SOLA! Per un anno! Come pensi che io possa sentirmi?” dettò ciò, girai sui miei tacchi e me ne andai verso il mio dormitorio.

 

***

 

Mi feci una treccia a spina di grano con qualche ciuffo avanti che mi copriva il viso, la mia vestaglia rosa corta, le mie inseparabile pantofole e il mio diario in mano. Ero, appena, uscita dal bagno e vidi lui! Sempre lui!

Era seduto sullo stipite della finestra. Elena e Mer non sapevano ancora del suo ritorno altrimenti già mi dovevo sorbire la ramanzina sui miei sentimenti da loro. Le detestavo quelle ramanzine sull’amore!

“Damon! Mi hai spaventato!” urlai, lasciando cadere a terra il diario. Lo raccolsi immediatamente. Che ci faceva lui là?

“Non mi inviti ad entrare?” mi chiese in modo galante… Perché me lo chiedeva? Lui era già entrato nel nostro dormitorio! Ah…Non proprio… L’ala C era stata chiusa, dopo il problemino di Klaus e noi avevamo cambiato dormitorio. Sorrisi.

“NO! Non invito sconosciuti nel mio dormitorio!” sbattei i miei dolci occhioni da cerbiatto, che un tempo gli piacevano. I suoi lineamenti si irrigidirono…

“Sono uno sconosciuto, per te?” Lui non poteva essere uno sconosciuto, non lo era e mai lo sarà. Scossi la testa.

“Damon… Mi hai ferita. Elena non ha sofferto la tua lontananza e nemmeno il resto di noi. Solo io. Solo io, ho affrontato il tuo allontanamento. Non sai cosa si prova!” gli spiegai, sedendomi sul letto.

“Sei cambiata… Io vegliavo su di te. Mi sono mostrato a te per un motivo! Una presenza negativa! Io so cosa si prova a stare lontano dalla persona che vuoi bene…” disse facendo cadere lì il discorso. Arrossii leggermente. Ero io la persona a cui voleva bene?

“Sai come sta Elena?” un colpo al cuore. Crack. Ho perso un pezzo del mio cuore. Impallidii. Sempre Elena e nessun’altra.

“Come vive la sua vita senza me?”Crack. Perso secondo pezzo di cuore. La mia rabbia stava aumentando. Mi ha ferito, nuovamente.

“La vive magnificamente!” dissi seria. Ora basta! Stavolta stava esagerando.

“Te lo chiedo un ultima volta: mi fai entrare?” mi chiese. Sorrisi leggermente… Lui non poteva entrare in stanza, non mi poteva più influenzare, perché i miei poteri erano aumentati… Tenevo io il coltello dalla parte del manico e lui era sul lastrico della lama. Mi avvicinai con passo deciso, gli posai le mani sulle spalle e lo spinsi giù.  Mi affacciai alla finestra e vidi il suo sguardo truce… Forse avevo esagerato, però se l’era meritato. Si alzò di getto e incatenò i suoi occhi nei miei.

“Mi odi?” due parole. Sentirle dire da lui era come una doccia d’acqua gelata. Cosa rispondere? Lui mi aveva lasciato sola…eppure io era da più di anno che lo pensavo. Era da un anno che ogni volta che usavo lo shampoo alle fragole pensavo a lui. Era da un anno che lo amavo sempre più, ma soprattutto era da un anno che lo ODIAVO! Lo  odiavo per avermi lasciata… Lui sapeva che nessuno avrebbe sofferto la sua partenza, tranne me. Lo sapeva e se ne era fregato, se ne era lavato le mani. Tanto chi pensa alla piccola streghetta? Nessuno! Se per Elena era meglio che lui se ne andasse, lui se ne andava. Da oggi si cambia strada. Si cambiano i sentimenti. Io ora sapevo che era tornato, era quello l’importante. Ma non potevo dimenticare il male che mi fece e che mi aveva fatto.

“Vuoi sapere se ti odio? SI. Ti odio.” Chiusi la finestra in faccia e mi voltai. Capitolo Damon chiuso. Avevo passato troppo tempo a rimuginare il passato e a curare le mie ferite e in meno di due minuti i ricordi erano riaffiorati e le ferite riaperte e sanguinanti.

Presi in mano il copione della recita. E gli diedi una veloce occhiata… Non era niente male. La storia originale, un po’ banale rispetto a quella che lei stava realmente vivendo, ma abbastanza originale, dopotutto.

Guardai l’orologio. Le dieci. Elena e Mer sarebbero ritornate tra pochi minuti… Io avevo saltato la cena. Mi si era chiuso lo stomaco, dopo il discorso con Damon. Bussarono alla porta.

Fa che non sia Damon. Fa che non sia Damon. Non era Damon. Edward? Come mai era venuto a trovarmi? E come faceva a sapere che quella era la mia stanza?

“Bonnie, non ti ho visto più dopo recitazione e sono passato a vedere come stai.” Disse sorridente. Gli feci cenno di entrare e ci accomodammo sul letto.

“Sto bene…” farfugliai a bassa voce. Mi fissò in un primo momento spaesato, ma poi il suo volto si trasformò in un misto di ironia e saggezza.

“Conosci quel tipo contro cui hai inveito?” mi chiese ingenuamente. Sapessi Edward, come lo conoscevo bene. Lo amavo e odiato.

“Si…è una vecchia conoscenza.” Tagliai corto. Mi fece un sorriso sghembo e iniziò a giocherellare con uno dei miei ciuffi.

“Io vado, scricciolo.” Ma cosa avevano tutti i ragazzi con questi sopranomi? Perché mi dovevano affibbiare un nomignolo? Anche se era carino il sopranome scricciolo … Se ne andò.

Mi misi sotto le coperte. E Sperai in una notte senza sogni, per la prima volta.

 

Angolo della pazza: Ho postato!!!!! Contente???? Spero di sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il ritorno di Damon!!!! Lui è ritornato perché c’è un presenza negativa. Quale sarà??? Chi me lo dice? Be’non ho molto da dire… Devo scappare poiché devo ripetere la storia della musica.

Continuo la storia ad una recensione :*

Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*

Cucciolapuffosa

 

  
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