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Autore: Teddy_bear    26/10/2013    6 recensioni
Nick Wilde era un ragazzo di ventisei anni di successo. Bella macchina, bella villa e bei vestiti. Non si faceva proprio mancare nulla. La sua famiglia era una delle più grandi in affari ed il destino di Nick era proprio quello di seguire le orme dei genitori, partendo dal fatto che loro gli dicevano chi sposare, ed a lui andava bene così. Era il classico tipo di persona che pensava che i soldi ed il lavoro venivano prima di tutto.
Nick Wilde sapeva addirittura parlare otto lingue: la sua, ovvero l'inglese, lo spagnolo, il francese, il tedesco, l'italiano, il rumeno e qualcosa di cinese.
Elena Todd, invece, era una ragazza di diciannove anni con dei valori nella vita. Non le importavano le cose materiali. I sentimenti prima di tutto.
Elena Todd non sapeva parlare nemmeno la propria lingua. Non perchè non volesse, ma perchè non poteva.
Nick Wilde feriva con le parole per i suoi scrupoli.
Elena Todd non aveva neanche il piacere di dire una parola carina.
Nick Wilde poteva parlare. Elena Todd soffriva di mutismo progressivo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sfiorarsi.
Quante volte al giorno ci si sfiora con delle persone senza accorgersene? Molte, davvero molte.
Ma quante volte ci si sfiora con delle persone sentendo i brividi lungo la colonna vertebrale, o provocando la cosidetta 'pelle d'oca'? Poche, davvero poche.
E solitamente questa sensazione la si prova con una persona in particolare, magari con qualcuno dal quale ci si sente inspiegabilmente attratti, o qualcuno che si sente vicino in qualche modo.
Nick Wilde ed Elena Todd non si conoscevano. Non bene, almeno.
Nick Wilde ed Elena Todd non erano amici. Non ancora, almeno.
Nick Wilde ed Elena Todd non provavano nulla l'uno per l'altra. Per adesso, almeno.
Quindi come spiegare i brividi lungo la schiena provocati dallo sfioramento, lieve, delle punte delle dita quando afferarono all'unisono la stessa confezione di biscotti?
Talvolta, ci sono cose inspiegabili.
Il destino è inspiegabile, ad esempio.
L'amore è inspiegabile, ad esempio.
E la pecca più grande dell'umanità è quella di esser attratta da questo 'inspiegabile'; talvolta si ferisce, ci si fa male, ma questo non ferma nessuno.
E, anche per questo motivo, Elena Todd e Nick Wilde non si fermarono.
Rimasero lì: bloccati, fermi, immobili, in attesa che il tempo andasse avanti da solo quando, invece, per loro due si era completamente fermato.
E continuarono a sfiorarsi, a sentirsi, a toccarsi fievolmente, semplicemente stringendo la stessa confezione di biscotti saldamente.
Le espressioni di stupore, le punte delle dita gelate di lei, il lieve sorriso di lui... Erano tutte piccole cose, piccoli dettagli, che facevano la differenza.
Ed Elena Todd, come si sa, amava le piccole cose.
E Nick Wilde, come si sa, non si accorgeva nemmeno della loro esistenza.
"Sei arrivata prima, è giusto che li prenda tu. Alla mia ragazza ne prenderò un altro genere, non ti preoccupare."
Per Nick la generosità era un termine ignoto ma, a volte, mostrava uno strano interesse nei confronti degli altri.
Elena abbassò lo sguardo sorridendo ed arrossendo, scuotendo il capo per poi mollare la presa, lasciando così la confezione di biscotti a Nick.
"No, davvero, è tua." insistette il ragazzo.
Ed Elena scosse il capo, di nuovo, sorridendo.
"Sicura?" chiese, quindi, lui incerto.
Elena tirò fuori dalla sua borsa il taccuino, ricoperto di parole, una biro ed incominciò a scrivere.
"Sono per la tua ragazza, è un gesto molto carino da fare." mostrò tutto ciò sorridendo, rivalutando Nick interiormente, nonostante una stana fitta al petto quando scrisse la parola 'ragazza'. Non poteva esser gelosia, no.
"Non è un mazzo di fiori, sono solo biscotti." ridacchiò il moro.
"Sono queste le piccole cose che intendevo." mostrò quanto scritto a Nick, che aggrondò le sopracciglia confuso.
"Che intendi dire?" chiese, ancora in stato confusionale, il ragazzo.
Ed Elena scosse nuovamente il capo, sorridendo.
"Lo scoprirai da solo, ora devo andare. Ci si vede."
Così Elena lasciò Nick ancora confuso, andandosene verso la madre con lo zucchero in mano ed un pacchetto di biscotti diverso da quello che voleva prendere inizialmente.
Nick la seguì con lo sguardo, finchè non la vide sparire tra la gente. Guardò la confezione di biscotti che aveva in mano ed allora collegò tutto.
"Le piccole cose! Ma certo!" 
Nick Wilde, quel sabato mattina, scoprì cosa intendeva Elena Todd con 'piccole cose'.
Scoprì, appunto. Non le amò subito, però.
E sospirò, guardandosi attorno cercando ciò che era ancora elencato nella lista della spesa.

Quel primo pomeriggio, Elena, stava mangiando i suoi biscotti. Non i suoi preferiti, certo, ma pur sempre un tipo di biscotti che le piacevano.
"El, che cosa stai guardando di bello?" le chiese Judith, alludendo alla televisione accesa.
Elena prese il pezzo di carta accanto a sè, la sua biro blu, e scrisse. Lentamente, docilmente, come faceva di solito.
"P.s I love you." mostrò il foglietto alla madre, sorridendo.
"Qualcosa di più allegro, no?" le domandò Judith, sarcasticamente.
Ed Elena scosse il capo, sorridendo fievolmente, perchè lei amava quel film.
Desiderava anche lei incontrare l'amore, quello vero.
Desiderava anche lei esser amata.
Desiderava anche lei amare.
Lo desiderava, ma le faceva paura.

Quel tardo pomeriggio, Nick Wilde stava camminando per le stradine di Londra.
Era il mese di dicembre, e si potevano notare per tutta la città le tipiche luci natalizie e gli alberi delle casa addobbati di decorazioni. L'atmosfera era magica.
E Nick Wilde guardò con malinconia quelle case, e quelle vie. I bambini che giocavano con la neve e ridevano, i fidanzati che si amavano sotto il vischio e gli amici che si divertivano tra loro.
Lui non sentiva la magia del Natale. Per lui, questa festività, non contava nulla. Era come se fosse un giorno normalissimo.
Si sedette sospirando su una panchina, guardandosi attorno.
Si sistemò la sciarpa e mise le mani, fredde, in tasca.
Il mondo di Nick Wilde era vuoto, proprio come i suoi sentimenti.

Ma, quello che Nick non sapeva, è che presto questo 'vuoto' si sarebbe colmato. E non da qualcosa, ma da qualcuno.
E, questo qualcuno, lo vide lì: solo, seduto sulla panchina, che si guardava in giro.
E, sempre questo qualcuno, si avvicinò a lui; mettendogli, successivamente, una mano sulla spalla.
Questa persona portava i capelli biondi, raccolti in una coda di cavallo, ed un paio di occhi azzurri capaci di far invidia all'Oceano.
"Elena. Che ci fai qui?"
Il moro guardò la ragazza confuso, incredulo e stupito.
La ragazza guardò il moro sorridendo, e si sedette accanto a lui.
Elena prese dalla sua tasca il cellulare e digitò qualcosa, per rispondere a Nick.
"Stavo semplicemente facendo un giro."
Gli mostrò il cellulare, alzando le spalle e sorridendo.
"Oh, capisco." rispose il moro.
"E tu?" si affrettò a digitare lei.
"Identica cosa."

Non parlò molto, quel tardo pomeriggio, Nick.
E ci si potrebbe chiedere chi era dei due che soffriva di mutismo progressivo, in realtà.
Elena era loquace, nonostante non potesse parlare.
Nick era silenzioso, nonostante potesse parlare.
Un controsenso; ecco cos'erano loro due.
"Ho bisogno del tuo aiuto." si ritrovò a dire, senza neanche rendersene conto, lui.
Ed Elena aggrondò le sopracciglia, non capendo il motivo di quell'affermazione.
"Aiutami Elena."
Nick Wilde stava implorando qualcuno.
Ed Elena non poteva crederci.
"Aiutami ad amare le piccole cose."
Nick Wilde si sentì togliere un grande peso dal petto.
Ed Elena Todd sorrise, soddisfatta.
"Lo farò con piacere."
Infatti, la bionda, rispose prontamente, digitando quei piccoli tasti del suo cellulare.

Nick Wilde ed Elena Todd, da quel giorno, diventarono amici.
Nick Wilde ed Elena Todd, da quel giorno, riempirono i loro giorni.
Le parole vuote di Nick Wilde, presero senso.
Le parole senza suono di Elena Todd, presero voce.
Nick Wilde divenne la voce di Elena Todd.
Elena Todd diede un senso alla voce di Nick Wilde.
Ed insieme, crearono una melodia perfetta.

Spazio autrice:
dunque, son tornata :). Ed ho scritto sto capitolo con la febbre .-.

so che è una schifezza, e non convince neanche me, ma sorvoliamo. Son dettagli xD ehehe.
Anyway, come state carissime? :). Tra poco è Halloween e.e yeeah!
Inoltre, inoltre, inoltre... Volevo fare pubblicitààà :D.
Allora, passate anche qui se volete:

- http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2159386 allora questa si intitola "It will be... Forever?" ed è di Shade Drac. è sui vampiri, e ve la consiglio perchè è STUPENDA. *-*
- http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2222412 questa, invece, è mia si intitola "Fear of our love." e vorrei capire come sta venendo perchè è la prima storia che faccio su quel genere di tematica e.e 
POI, UN'ULTIMA COSINA E MI DILEGUO (?)
SIETE FANTASTICHEEEEEE! ^^ LE MIE DOLCISSIME DOLCIOSE LETTRICI.
GRAZIE INFINITE A TUTTE VOI, CHE MI RIEMPITE LE GIORNATE :D.

Ok, ho finito xD.
Alla prossima dolcezze, vi adoro. 
Bacioni x.




 




 
   
 
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