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Autore: _RedRose_    26/10/2013    6 recensioni
Immaginatevi un nuovo trio, questa volta Serpeverde. Immaginatevi nuove avventure e nuovi amori. E se in tutto questo ci fosse una guerra di mezzo? E se un nuovo pericolo minacciasse il Mondo Magico? Chi salverà milioni di vite?
Una battaglia tra due fazioni diverse. Una battaglia fra Angeli e Demoni...
Dal Prologo:
- Weasley, Rose - come con tutti gli altri, il cappello le fu posato sulla testa e ciò che disse sbalordì non poco gli studenti – Sai, mi chiedo se questa decisione ti si addice, ma si,sono proprio sicuro, sei proprio tu, Slytherin!- la sala si zittì immediatamente. Tutti sapevano che il padre di Albus doveva già essere stato smistato in quella casa, ma che la figlia di due impavidi Gryffindor finisse nella casata rivale era una cosa abbastanza inquietante. Dopo un attimo di shock, gli applausi arrivarono anche per lei e così si incamminò verso la sua tavolata, insieme a Scorpius e Albus.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2
Cambiamenti e strani simboli
 
Era una tarda mattinata invernale e il sole era ormai alto nel cielo. La neve ricopriva quasi interamente le piccole viuzze della cittadina. Era dicembre inoltrato ormai e le vacanze natalizie arano alle porte, tra poco più di una settimana sarebbero tornati tutti dalle loro famiglie. Era stato concesso agli alunni un’ultima giornata ad Hogsmeade, proprio in prossimità della partenza. Tra chi faceva i regali all’ultimo minuto e chi si godeva quella magnifica giornata,  due ragazzi poco più che quindicenni parlavano del più e del meno aspettando il loro amico.
Erano cresciuti e maturati in questi quattro anni, non erano più i ragazzini impauriti di una volta, non erano più coloro che si lasciavano sopraffare dai pregiudizi: erano cambiati. All’inizio non c’era persona che avrebbe scommesso un solo zellino sulla loro amicizia, anzi, c’era chi scommetteva sulla sua fine. A dispiacere di questi ultimi, la loro amicizia era tutt’altro sul punto di finire e spesso, da bravi Slytherin, non mancavano l’occasione per rinfacciarglielo. Era incredibile come le persone potessero cambiare in così poco tempo davanti agli occhi di tutto il Mondo Magico. Erano considerati lo Scoop di Hogwarts, ma ormai ci avevano fatto l’abitudine.
Era bello essere conosciuti come il nuovo trio dei miracoli. Erano passati anni dal loro primo incontro nell’Hogwarts Express e quella che sembrava essere una semplice conoscenza era diventata qualcosa di più, non era nemmeno amicizia;  era qualcosa di più grande, qualcosa di unico. Loro si consideravano unici, o almeno consideravano la loro amicizia tale.
Rose era cresciuta durante quegli anni, soprattutto fisicamente. Era una tipica Weasley, ma in lei c’era qualcosa di diverso. I suoi capelli non erano di quel rosso che contraddistingueva la maggior parte della sua famiglia, ma avevano delle sfumature che variavano dal biondo al marrone, come le fiamme che divampano all’Inferno. Un paragone forse eccessivo, ma le si addiceva perfettamente. Gli occhi invece non erano più di quell’azzurro cielo che aveva da bambina, adesso erano “mutati”: erano diventati blu come il mare, ma se la si guardava da vicino si potevano notare anche delle pagliuzze azzurre, dorate e anche verdi. Proprio di quest’ultimo colore non riusciva a spiegarsi l’esistenza. Nessuno nella sua famiglia aveva gli occhi verdi,tranne suo zio Harry, ma era per così dire un parente acquisito e in lei non scorreva il sangue dei Potter ma dei Weasley e dei Granger.
Era straordinario il modo in cui il carattere di una persona poteva mutare così radicalmente in un anno. Si, perché era successo tutto durante l’ultimo anno ed era una cosa abbastanza inquietante da alcuni punti di vista. Per queste sue strane, ma eccezionali caratteristiche era considerata una delle ragazze più apprezzate e popolari della scuola. A differenza di altre, lei non era tutto fumo e niente cervello, come diceva quel detto babbano. Non era una delle tante oche che circolavano starnazzando per il castello. Sapeva di essere bella, ma non se ne vantava più di tanto, anzi non faceva mai qualcosa di troppo eccessivo per attirare l’attenzione di qualcuno. Forse era per questo che la ritenevano migliore.
Una cosa che amava profondamente era il Quidditch, uno sport che per sua madre era senza né capo né coda,mentre suo padre era talmente fiero di lei, che quando entrò nella squadra le regalò la nuova Nimbus 3000. Per lei era un’esperienza unica, salire sulla scopa e provare la sensazione che tutti i problemi svaniscano, sentirsi leggera come una piuma, sentirsi libera: il Quidditch per lei era questo.
Era diventata molto amica di Scorpius, ma forse amico era un eufemismo. Loro erano qualcosa di più, quasi come fratelli, ma non come quei fratelli che litigano da mattina a sera: Scorpius era un amico con cui divertirsi, con cui studiare e con cui giocare a Quidditch; un amico con cui confidarsi e che ha sempre la risposta giusta. Anche lui era cresciuto durante quegli anni. Era diventato molto più alto e il suo fisico un tempo secco, era divenuto scolpito grazie agli allenamenti di Quidditch. I capelli non erano più come quelli del bambino che era,adesso erano di un colore grano e gli occhi erano una perfetta combinazione tra Black, Malfoy e Greengrass. Davano l’idea di essere stati dipinti su una tela in cui il verde, il blu e l’argento erano mischiati in maniera così perfetta da sembrare un cielo in tempesta che si incontra con l’erba alta della campagna.
Era molto ambito tra la fauna femminile di Hogwarts, ma non si interessava più di tanto, non finché avrebbe avuto la sua migliore amica con se. Non vedeva cosa farsene di una ragazza tutta trucchi e niente cervello, come le definiva Rose.
Stavano camminando per le vie innevate, guardando le vetrine dei negozi e chiacchierando, finché da dietro un angolo non spuntò il loro amico tanto atteso,  Albus.
Anche lui era cresciuto,era divenuto più alto e il Quidditch l’aveva proporzionato bene il suo corpo. Era la copia esatta di suo padre alla sua età, ma non aveva certamente la fama di Salvatore Magico,per fortuna -a detta sua-. Era uno Slytherin abbastanza anormale, perché era calmo e tranquillo: proprio uno Slytherin fuori dal comune.
Appena lo videro si avvicinarono a lui che non aveva una faccia molto allegra.
-Al, ma dove eri finito! Avevamo perso la speranza!- disse Rose incamminandosi,  seguita dai due ragazzi.
-Scusate ragazzi, ma davanti agli occhi mi si è parata una scena a dir poco disgustosa… James era con una ragazza, mi dispiace davvero per lei- e iniziò a ridere,seguito a ruota dagli altri.
-Cosa farete a Natale?- chiese Scorpius una volta ripresosi dalle risate.
-Solite cose, casa Weasley- rispose Albus, ma dopo uno scambio di sguardi con sua cugina continuò
- Però noi e i nostri genitori vorremmo invitare te e la tua famiglia a casa nostra, e devi venire, altrimenti giuro che ti metto nella stessa stanza con Grattastinchi!-
-Verrai vero? Insomma, ormai sei della famiglia. Tanto nonna Molly cucina sempre tanto, per gioia mia- rispose Rose, sussurrando l’ultima frase, ma a voce abbastanza forte da farsi sentire dai due ragazzi che scoppiarono immediatamente a ridere.
- Ehi! Che avete da ridere! –disse, ma si unì ben presto anche lei alle loro risate,  finché qualcosa non attirò la loro attenzione.
In mezzo alla neve era posato un ciondolo a forma ovale con incisi degli strani simboli che si attorcigliavano alle spire di un serpente. Era abbastanza inquietante a detta della combriccola.
-Rose, non sappiamo di chi è, secondo me lo dovresti lasciare qui- disse il più saggio,Albus.
-No, ho già visto da qualche parte questo simbolo, ma non ricordo dove. Voglio scoprire che significa. Non trovi tutti i giorni, in mezzo alla neve, delle cose così. - rispose prontamente la cugina.
-Ha ragione Rose. Anche io ho già visto questi simboli.- rispose Scorpius sovrappensiero.
-Tutta questa curiosità vi farà male… E va bene, però appena arrivati a casa cercheremo di scoprire che cosa significa. Non ho una bella sensazione - rispose Albus, che tra i tre era sempre il più fifone.
-D’accordo Al, però dovremmo andare a Malfoy Manor, lì forse troveremo qualcosa di utile- convenne il biondo.
- Allora deciso. Ma per natale tu e i tuoi genitori verrete da noi- intervenne Rose.
-Vado a scrivere ai miei genitori. -
-E noi ai nostri- dissero in coro Rose e Albus, per poi scambiarsi un sorriso.
Così si incamminarono verso il castello con le menti occupate di pensieri, in particolare riguardo ad un oggetto rimasto incustodito nella borsa di Rose. Che significato poteva avere? Perché sembravano averlo già visto? Mentre riflettevano arrivarono al cancello di Hogwarts e si recarono immediatamente in guferia. Presto sarebbero stati di nuovo a casa,e chissà se tutto sarebbe stato come prima.
 








Angolo Autrice
Ciao a tutti! Ecco il tanto decantato secondo capitolo. Dopo pianti e isterie sono riuscita a postarlo. Si, perché il mio cervellino non aveva fatto i conti con il computer che,a capitolo ormai finito,si è spento e ho dovuto riscrivere tutto da capo, ma ne è valsa la pena. Come vedete in questo racconto vengono descritti Rose,Albus e Scorpius,che con il tempo sono cresciuti e maturati,come la loro amicizia. E quel ciondolo? Cosa significa? Scoprirete tutto nel prossimo capitolo. Quanto sono enigmatica. Se volete, lasciatemi pure una recensione, sono sempre bene accette!
Baci
_RedRose_
  
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