Niente è come sembra. Nulla. Con un occhio attento,
qualsiasi cosa più svelarci i suoi segreti, se solo la maggior parte di noi
avesse il coraggio di levare i paraocchi che si tengono su per pura comodità
emotiva, molte cose sarebbero a noi molto più chiare.
Senza lasciarsi prendere da troppi giri mentali che portano la nostra anima a
macchiarsi di un nero di seppia talmente scuro da rendere il nostro spirito di
tale colore, a volte senza una via di ritorno da essa. Ma se io vi dico gInghilterrah
a cosa pensate? Fish and chips,
probabilmente la dispotica ma grandiosa presenza della Regina che come una
madre dalla carezza dfangelo ed il pugno di ferro, governa forse una delle più
antiche istituzioni che ci siano in tutta Europa. O forse anche le cabine rosse
del telefono, gli ormai banditi autobus a due piani, e tante altre cose. Ecco.
Il concetto precedente è riportabile anche sugli stereotipi come questo.
Per quanto si possa pensare che in Inghilterra ci siano solo
uomini messi in tiro, o guardie della Regina dai buffi e pelosi cappelli color
della pece, a volte non si scava abbastanza a fondo per guardare ciò che cfè
nella vita di ognuna delle persone.
Ma chi ha voglia di farlo. Buttarsi nella vita altrui, quello che sente, quello
che passa, creerebbe solamente problemi, disagi e forse anche la confusione
della propria vita personale con quella della persona di cui si interessa, e
prende cura, a chi si prende il disturbo di questo difficile compito; un
disturbo dettato da desideri soggettivi, dove ognuno si frega del prossimo in
base alla propria mentalità, maturità e sotto alcuni aspetti anche secondo lfamor
proprio personale.
Ma noi andremo ad esplorare la vita di due ragazzi, senza troppe chiacchiere o
troppi problemi.
Solo di due di loro, in tutta lfInghilterra.
Uno che viene
dalla caotica città di Detroit, principale città dello stato Americano del
Michigan; capelli neri, lunghetti, occhi di un verde scintillante come se
avessero buttato del neon in uno smeraldo già luminoso, quasi catarifrangenti,
forse a causa di tutte le droghe di cui ha fatto uso sino allfentrata in
università. Spavaldo a chi possa posare gli occhi per la prima volta sulla sua
persona, ma per chi lo conosce seriamente bene, si potrebbe dire che abbia
anche problemi di depressione, alcool fumo, ma che butta tutto nella musica e
nella sua band messa su nel suo piccolo quartiere a nord di Detroit. Una
persona amabile, in famiglia, non ha grossi problemi con gli altri, ne ha con
se stesso, forse troppi, talmente tanti che certe volte scoppia, se scoppia a
volte arrivano anche schegge in faccia e .. Beh per farla molto breve non è una
cosa simpatica, no per niente. Ma andiamo oltre.
Il secondo ragazzo di cui andremo a parlare, suo complice in questo intricato
intrinseco di fili tra cui uno rosso, scarlatto, come il sangue, che, come
nella credenza giapponese, delinea la persona a cui si è legati, è un docile
ragazzo del sud dellfIrlanda europea, dalla contea di Cork per lfesattezza,
dove gli fiordi che colano a picco sul male, cantano le odi di marinai e storie
di amori perduti. Capelli rossi, da irlandese quale è, occhi verdi, più scuri
rispetto allfaltro ragazzo, quasi come le verdi praterie britanniche, scuro, ma
non per questo non mancano di brillantezza. Una persona pacata, razionale sino
allfinverosimile perché se si facesse prendere dai sentimenti rimarrebbe fermo,
in mezzo, sospeso in una nauseante sensazione di perdita, che davvero, per chi
la conosce è strettamente scomoda. Ma non si abbatte. Ama leggere. I libri sono
i suoi migliori amici, più delle persone stesse, le quali le giudica tanto
complicate secondo un suo modo semplice di pensare, un modo talmente schietto a
volte da risultare cattivo. Ma bisogna saperlo interpretare.
Uno la peggior testa di cazzo che si potesse mai incontrare, Lex, diminutivo di Alexander, nome che lui ha sempre odiato perché beh è riferito ad Alessandro Magno, noiosa storia di quei babbioni Europei, come amava definirli lui.
Lfaltro forse la persona più delicata ma allo stesso tempo la più forte che si possa trovare sulla propria strada, Chris. Da Christopher.
Decidono entrambi di frequentare la stessa università, chi per sogno di una
vita, chi per costrizione, perché vogliono che se ne vada, che cambi un pof
aria, e possa andare a trovare i suoi cugini in Galles. Si ritroveranno nella
stessa stanza di dormitorio, per qualche infausto scherzo del destino.
Due coinquilini che si conoscono da poco hanno tanto da condividere, hanno
tanto di cui parlare, un rapporto tanto difficile che le pene dellfinferno
sarebbero la cosa migliore di questo mondo, a confronto, un rapporto partorito,
tanto travagliato da far esasperate tutti e due, in poco meno di due mesi.
Sentimenti che vendono calpestati, secondo uno, secondo lfaltro non cfè nulla di male. Nessuno dei due ha ragione.
Senza preamboli uno parla, sbattendo in faccia la realtà, lfaltro un pof meno, timoroso di quello che potrebbe succedere. Due opposti, tanto opposti che per certi versi si stanno cambiando a vicenda.
Lex&Chris.
Prologo.
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Autrice.
Non ho molto da dire a riguardo, solo che
questi due bambini di cui sto scrivendo mi stanno prendendo più di qualsiasi
altra cosa al mondo diavolo. Ho deciso di scrivere una Original,
ho bisogno di uscire dai soliti schemi dei fandom, ho
bisogno di scrivere qualcosa che venga partorito dalla mia testa, a capitoli ma
non importa. Penso che scrivere su di loro mi farà sentire un pof meglio.
Ditemi cosa ne pensate, ci terrei veramente molto.