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Autore: Kucchan_    29/10/2013    1 recensioni
[SOSPESA]
Tayuya è una giovane liceale che frequenta il secondo anno. Ai suoi cari amici d'infanzia, Kidomaru e Jirobo, si aggiungeranno presto due nuovi impicci: Sakon, il suo più acerrimo rivale, che le renderà i giorni più 'allegri', e Kimimaro, che stringerà subito amicizia con il goloso del gruppo.
Una commedia romantica che si basa sull'amore che verrà a crearsi fra Tayuya e Sakon.
________________________
Spero che la trama non sia troppo banale... ^_^'
Beh, vorrei solo aggiungere che ho avuto l'illuminazione per questa storia durante la lezione d'inglese, ed è proprio per questo che la storia inizierà con quella materia.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jirobo, Kidomaru, Kimimaro Kaguya, Tayuya | Coppie: Sakon/Ukon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 5 – Tregua?
 
Seduta a fissare fuori dalla finestra (quello era il suo passatempo preferito), Tayuya stava ripensando a tutto quello che era successo.
“Che noia.. Storia è la materia più inutile al mondo – pensava – a chi importa di questi idioti che non cambieranno mai più il futuro?”
Un uccellino si posò sul davanzale della finestra. I due restarono a guardarsi per un bel po’, poi Tayuya sbruffò nella sua mente: “Che palle..”
«Allora, cosa successe nel 1861, Kidomaru?»
“Tornati alla solita vita scolastica, non c’è più nulla di divertente..” Continuò tra sé e sé. “Ah! Ma che dico? Non c’è mai stato nulla di divertente..”
Dicendo questo, si appoggiò con la testa sul banco, e iniziò a disegnare cuoricini sulla punta di una pagina del diario, quando le arrivò un pizzicotto sulla gamba: «Il professore ti sta guardando! Alzati!» Sussurrò Jirobo; ormai era tradizione che fosse lui a svegliare Tayuya dal mondo dei sogni.
«Allora, cosa ha detto il tuo compagno? Su, ripetilo» la incitò l’insegnante con lo sguardo fisso su di lei.
Lei rimase un po’ confusa alla domanda del professore. Quando riordinò le idee, in risposta scoppiò a ridere.
«Cosa ci trovi di divertente?!» Il prof stava iniziando a perdere la pazienza.
«Per favore, mi dica di tutto per svegliarmi – disse asciugandosi le lacrime – ma non questo! Kidomaru non può aver risposto ad una domanda correttamente!»
“Ma sentitela..” pensò in quell’istante il compagno, seccato.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN-  E anche la terza ora era terminata, senza che Tayuya avesse risposto al professore.
 
[Intervallo]
«Sceeema, come hai osato ridere in quel modo? Mi sono sentito sprofondare! Umpf.» Chiese Kidomaru un po’ arrabbiato.
«Scusa. Mi è venuto spontaneamente» Disse la ragazza, e, girandosi verso sinistra, rise ancora un po’.
«Se è per questo anche io avrei da ridire sul tuo conto!»
Silenzio. Tayuya aspettava solo le novità: «Embè?»
«Ricordi quando ho pensato male di te? – Senza nemmeno ascoltare la risposta continuò il monologo – Ecco, in tarda sera tua madre ha chiamato a casa mia, e mi ha chiesto se era vero che eri venuta a studiare a casa mia..»
Ancora silenzio. I due si guardavano.
«..Quindi le ho detto la verità.. E cioè che non era per niente vero, e che l’ultima volta che ti ho vista era quel pomeriggio.»
«E con questo?» Chiese con tono del tutto inespressivo la ninja.
«Si può sapere che diavolo hai fatto fuori per due ore e mezza? Non sarà mica vera la storia che eri sulle scale a fa.. NGH! Aiu..!» La frase non venne completata, a causa di Tayuya, che in quel momento stava strangolando il poveretto.
«Che diavolo ti viene in mente? Idiota disgraziato!»
«Buongiorno. Vedo che vi state divertendo» Affermò un ragazzo che passava lì vicino. Tayuya si girò di quaranta gradi, quanto bastava per vedere i capelli bianchi/argentati del ragazzo. «Sei ancora tu, bastardino!»
«Emh.. non so che rapporti hai, con questo.. bastardino.. ma, io sarei Kimimaro, se non ti dispiace»
«What? Oh, pardon! Non credevo fossi tu! Como estàs?» si corresse subito la ragazza, che intanto aveva ancora le mani al collo di Kidomaru.
«Si può sapere come parli? Hai fatto un corso avanzato di inglese, spagnolo e francese e ora ti stai confondendo?»
«Veramente.. bah! Come mai in questa settimana il corridoio non è inquinato come al solito? Cioè, parlo di presenze poco gradite.. Spero che tu abbia capito! Eh.. eheh!» 
«La solita tipa che finge di essere totalmente disinteressata o addirittura disgustata da qualcosa o qualcuno e poi fa domande che lo riguardano,eh?»
Jirobo parlò troppo: la mano libera di Tayuya afferrò il collo dell’amico che si zittì subito.
Come se non avesse visto né sentito nulla, Kimimaro rispose: «Sakon? È da una settimana che ha la febbre a trentanove, che non vuole saperne di scendere.. una vera seccatura portargli sempre i compiti.» Tayuya lo scrutò dal basso all’alto, e lui aggiunse: «Anche oggi devo recapitargli i compiti che ci hanno assegnato. Volete venire con me?»
La ragazza restò immobile a fissarlo, quasi paralizzata, e lasciò le prese.
«ARIAAAAAA!» Urlò Kidomaru. «Uff.. Per me va bene. E tu, Tayu-nyan*, meriti una punizione!»
«Tayu-nyan? Come osi uscirtene con un suffisso così?!» sbraitò la ragazzina.
«È la punizione. Shut up!»
«Anche per me è okay» Disse Jirobo, che stava fissando una ragazza.
Con un panino imbottito in mano, s’intende.
«Allora ci vediamo alla quercia in giardino dieci minuti dopo le lezioni, va bene?»
“NO!” Provò a dire la ragazza, ma gli altri due le tapparono la bocca annuendo sorridenti.
 
[In giardino]
«Ci siete tutti?»
«Sì!»
«Yes»
«See..»
«Bene, possiamo andare.»
Per tutto il tragitto Kimimaro restò zitto. Quando arrivarono in un paese abbastanza lontano dalla scuola, i tre chunin del suono restarono sbalorditi: tutte le case erano piuttosto piccole, lo stile del paese era piuttosto antico: le strade fatte di ciottoli, alcuni pozzi.. Ma non c’era anima viva, la poca gente che c’era aveva lo sguardo fisso a terra e camminava spedita; il cielo era cupo. Eppure erano ancora le due e un quarto. In lontananza si vedeva una specie di torre, alta e marrone. Non si capiva bene se fosse un palazzo o semplicemente una torre antica.
Ma era davvero lì che viveva Sakon? Questo l’avrebbero scoperto tra pochissimo.
 
[a casa di Sakon]
-toc toc- «ci sei? – chiese Kimimaro, e dopo tanto silenzio, aggiunse – ti ho portato i compiti..» e spinse la maniglia. Era tutto buio. “possibile che sia sempre così?” Si chiese Tayuya.
«uff. Quante volte devo dirti di accendere la luce?» lo rimproverò, anche se consapevole del fatto che non lo stava ascoltando.
«Kimimaro.. Ma non ci sono i suoi genitori?» domando Jirobo.
Lui si girò, lo fissò per un po’... e poi scosse la testa: «È una lunga storia».
«Kimimaro, parli da solo?» chiese una voce che arrivava da una stanza in fondo al corridoio. Lui s’incamminò verso quella camera, aprì la porta che scricchiolava ed entrò.
Tayuya lo guardò. “... è ridotto male.. Penso che gli lascerò un po’ di tregua.”
 
 
-----------------------------Note ♪
Ebbene, mi sono allenata con le parti descrittive (Si vede proprio.. eh? =_=).
Come v’è sembrato? Ammetto che forse sono migliorata [Tutti: Modesta la tipa, eh? – Ma noo ç_ç] però il mio stile non è ancora perfetto. Non lo pensate? Uhh.. però questa storia mi intriga troppo x3 Come potrei migliorare? Aspetto recensioni, critiche o magari complimenti! Sayonara! c:
 
Note della storia:
*: Nyan o Nya è l’onomatopea del verso del gattino, in giappone. Usarlo come suffisso è abbastanza buffo e, personalmente, se dovessi usarlo, lo farei più se fossi una bambina. L’ho preso da un manga giapponese. 
  
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